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veterinario zootecnico tecnico AIA e emissioni zoogeniche

Gli ecoguru e il livello dei mari

Gianroberto Casaleggio è il curatore del blog di Beppe Grillo nonchè suo consigliere, ed ha un ruolo importante nel neonato Movimento 5 Stelle. Cito a proposito Giovanni Favia, consigliere regionale in Emilia Romagna per il Movimento 5 Stelle:

 

“Casaleggio prende per il culo tutti, perché da noi la democrazia non esiste. Grillo è istintivo, io lo conosco bene, non sarebbe mai stato in grado di pianificare una cosa del genere. I politici, Bersani, non lo capiscono che c’è una mente freddissima, molto acculturata, molto intelligente dietro, che di organizzazione, di dinamiche umane e di politica, se ne intende”.

 

Questa mente freddissima e pianificatrice dietro la programmazione del movimento 5 stelle sarebbe il Casaleggio che però e si è lanciato in una previsione sul futuro talmente intrisa di scemenze che che Maurizio Crozza ne ha fatto giustamente una parodia.

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La Terra vista dallo spazio

La terra vista dallo spazio (The big picture) è un film documentario di National Geographic che mi è piaciuto davvero molto per le immagini satellitari e per le ricostruzioni grafiche delle perturbazioni, del campo geomagnetico, della ionosfera,  del nastro trasportatore oceanico, dell’evoluzione stagionale del ghiaccio antartico ecc.

Qui il trailer e  la sinossi che cito:

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E’ agghiacciante! Io ho paura, paura…aahh!

di Claudio Costa

Il titolo dell’articolo è una citazione di Crozza che prende in giro Conte, e mi è sembrata appropriata perché sui media, per introdurre l’ennesima conferenza circo climatica di DOHA 2012, sta serpeggiando la paura climatica che ha dei veri e proprio mandanti.

Il primo è Yvo De Boer, l’ex segretario esecutivo della  Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici  UNFCCC che appunto organizza le conferenza sul clima COP che ha detto

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“ il prossimo rapporto dell’Onu sul clima «Spaventerà a morte tutti», ma i dati drammatici che rivelerà dovrebbero anche dare la spinta necessaria perché finalmente i Paesi del mondo firmino un accordo per affrontare davvero il global warming. «La supertempesta Sandy può stimolare maggiormente gli americani, ed anche gente altrove, a prendere in considerazione i rischi del cambiamento climatico», ….«E’ un po’ come essere scioccati e smettere di fumare quando ti è stato detto che hai un cancro terminale».”

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Scivoliamo verso il PETM: Whoosh!

Il professor Ugo Bardi ha scritto sul blog “Mondi sommersi” questa frase:

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Ugo Bardi 08 settembre 2012 14:55

Eemiano….. ? Sarebbe bello se il collasso si arrestasse con qualcosa di simile all’Eemiano. Purtroppo, la quantità di CO2 che c’è oggi nell’atmosfera è molto superiore a qualsiasi valore riscontrato nel passato milione di anni. L’Eemiano passa con un rumore tipo “whoooosh” mentre ci dirigiamo a tutta forza verso il PETM.

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Per chi non lo sapesse; come non lo sapevo io,  whoosh vuol dire scivolare velocemente, è onomatopeico:  il suono della parola imita il rumore degli sci che scivolano sulla neve.

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Moriremo tutti, bolliti come le rane!

sette greenE’ uscito un numero speciale di un magazine abbinato al Corriere della Sera che si chiama Settegreen. Un tripudio di catastrofismo climatico. Per capirlo basta il titolo in copertina : Aiuto, il nostro mondo va in tilt. Il clima impazzisce. La terra reagisce come può. E l’uomo? Se non corre ai ripari fa la fine dei dinosauri”.

Ne sentivate la mancanza vero? Il mondo non è in tilt, il clima non è impazzito, la terra o meglio, la vita sulla terra si adatta come sempre e l’uomo non si estinguerà come i dinosauri.  Non c’è da stupirsi che un giornalista che probabilmente nulla sa di clima visto ciò che scrive, faccia quattro errori di fila in una sola frase e affermi che l’uomo rischia l’estinzione a causa del riscaldamento antropogenico. Del resto la stessa scemenza l’ha scritta uno dei climatologi più importanti ed influenti del mondo e cioè James Hansen. Ma all’interno del settimanale c’è l’intervista a Vittorio Canuto che di errori non dovrebbe farne perché  è un climatologo. Lo citerò in corsivo con in grassetto le domande:

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Un bicchiere di Sole

Ultimamente mi sono imbattuto in una ricerca indiana sulcontributo dei raggi cosmici sul riscaldamento globale.

Contribution of changing galactic cosmic ray flux to global warming – (pdf)

La rivista non è molto conosciuta ma è inseritra nella lista ISI.

Cito:

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La correlazione ben consolidata tra il livello delle nuvole basse e l’intensità dei raggi cosmici, che fungono da nuclei di condensazione per le nuvole, mostra chiaramente che una diminuzione dell’intensità dei raggi cosmici si traduce in un minore copertura nuvolosa bassa. La riduzione dell’albedo, a causa della minore nuvolosità a bassa quota, comporta un aumento della temperatura superficiale sulla terra perché diminuisce la radiazione riflessa nello spazio.

L’estrapolazione della intensità della radiazione cosmica galattica sulla base delle misure in 10Be proxy delle carote di ghiaccio, mostra chiaramente che l’intensità dei raggi cosmici è diminuito del 9% nel corso degli ultimi 150 anni, a causa del continuo aumento dell’attività solare. Presentiamo elementi atti a dimostrare che la componente della forzatura radiativa dovuta alla diminuzione dell’intensità dei raggi cosmici nel corso degli ultimi 150 anni è di 1,1 Wm-2, che è circa il 60% di quella dovuta all’aumento del CO2. Concludiamo che la previsione futura del riscaldamento globale presentato da IPCC4 richiede una revisione per tener conto dell’effetto dovuto ai cambiamenti a lungo termine dell’intensità dei raggi cosmici galattici.

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Metà metano

Il titolo è un gioco di parole ovviamente ma non è molto lontano dalla realtà che sta emergendo dalle ultime ricerche sulla concentrazione del metano atmosferico. Su Nature dei ricercatori americani hanno pubblicato un paper dove abbinano il declino della concentrazione di etano atmosferico a quella del rateo della concentrazione di metano atmosferico, evidenziando il fatto che i due trend sono strettamente correlati.

Quello che segue è il titolo del paper, da cui estraiamo la figura 4.

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Il catastrofismo del professor Carlo Rovelli: l’ingannato!

Un articolo del prof. Carlo Rovelli pubblicato inizialmente sul Sole24ore del 1 luglio rappresenta il concentrato del catastrofismo climatico più cieco.

Estraggo alcuni tra i passaggi più significativi dell’articolo:

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“La domanda giusta non è se siamo sicuri che succederà una catastrofe. La domanda giusta è quanto valutiamo probabile la catastrofe, allo stato attuale del nostro sapere. Purtroppo, la risposta a questa domanda è chiara. Lo era meno anni fa. Ma oggi è chiarissima. Oggi non vi è più alcun dubbio che il riscaldamento climatico sia in atto. I mari si sono alzati, i ghiacci dei poli si sono sciolti, i ghiacciai dei monti si sono ritirati, il clima è già cambiato in diverse aree del pianeta. Tutte le misure concordano. Non vi è praticamente più alcun dubbio neanche sulla profonda incidenza dell’attività umana su questo cambiamento. E le probabilità che questo possa non portare conseguenze devastanti per l’umanità appaiono sempre più esigue. Il problema è reale ed è molto serio”….

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Divergenza addio! Et conseguenze.

C’è una  novità ( Esper 2012, qui su CM) sui metodi di analisi delle temperature del passato che riescono a smussare la divergenza restituendoci un periodo caldo medioevale più che mai nitido e marcato. La divergenza si manifesta tra la temperatura stimata dagli anelli di alcuni alberi nelle ultime decadi che risulta essere inferiore a quella strumentale. Il problema fu risolto da Mann tagliando le serie che presentavano la divergenza e innestando il dato strumentale. Questo metodo, oltre che essere sbagliato, sottostima pesantemente il periodo caldo medioevale.

Il noto paleoclimatologo Jan Esper e i suoi coautori per ricostruire le temperature del passato hanno analizzato la densità degli anelli degli alberi (MXD), oltre alla larghezza degli anelli, (TRW). Il nuovo metodo è stato testato solo su serie prvenieenti dalla Scandinavia e smussa la divergenza degli ultimi decenni alzando di fatto la stima della temperatura nel periodo caldo medioevale e in quello romano. E’ però altamente probabile che tutte le ricostruzioni delle Temperature che hanno presentato il problema della divergenza finora, se rifatte con questo nuovo metodo finiscano per alzare la stima del periodo caldo medioevale ovunque, perchè se la divergenza c’è negli ultimi decenni c’era anche nel medioevo e se la stima si alza negli ultimi decenni si alzerà anche nel medioevo.

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Le menzogne climatiche

Sul Sole 24 ore è uscito un articolo del prof Carlo Rovelli molto discutibile. Iniza oggi la mia replica con due articoli introduttivi :” Le menzogne climatiche” e “divergenza addio! et conseguenze”, a cui seguirà la critica vera e propria all’articolo cioè ” Il catastrofismo del prof Carlo Rovelli: l’ingannato!”

Un piccolo elenco di menzogne e falsi allarmismi, sicuramente in difetto, che ci hanno propinato sul clima. Sono argomenti già trattati qui su CM ma è sempre been ricordali visto il catastrofismo dilagante e la follia del conto energia che pagheremo per 20 anni almeno.

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Ma i morti di Panama non ci hanno insegnato nulla?

La storia della costruzione del canale di Panama è segnata dalla strage di migliaia persone morte a causa della mancanza di sicurezza nei cantieri, ma soprattutto a causa delle malattie tropicali contratte durante i lavori.

Il progetto iniziale del 1875 fu dei francesi, ma fallirono nell’impresa sia Ferdinand de Lesseps, già costruttore del Canale di Suez, sia Gustave Eiffel. Uno tra i motivi più importanti del fallimento fu l’incapacità di controllare e limitare l’insorgenza delle malattie tropicali, soprattutto delle febbri trasmesse dagli insetti pungitori cioè: malaria, febbre emorragica, febbre gialla etc. Morirono 22.000 persone tra tecnici e operai per lo più provenienti dal caribe, una vera ecatombe.

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La mazza che ammazza

Da questo articolo su Skeptical Science estraggo Il grafico delle forzanti che avrebbero agito nell’ultimo millennio tratte da questa pubblicazione di T Crowley1 il quale afferma che l’effetto serra si è già evidenziato al di sopra del livello di variabilità naturale nel sistema climatico.

http://www.skepticalscience.com/pics/Hockey_League_forcing.gif

Come si vede dal grafico le forzanti in quasi tutto il millennio sono bassissime, quasi piatte, tranne l’impennata finale del 1900 che origina la classica mazza da hockey (hockey stick). Se andiamo ad analizzare il valore delle forzanti, durante il periodo caldo medievale e la piccola era glaciale la differenza tra i due periodi è minima, meno di 0,5 Watt/mq, mentre la differenza tra il periodo medievale e quello corrente è quasi di 2 Watt/mq.

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  1. Thomas J. Crowley “Causes of Climate Change Over the Past 1000 Years” July 14, 2000 Science, 289: 270-277 []
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L’allarminsmo climatico del Museo Oceanografico di Monaco

Per le vacanze di fine anno sono andato con la famiglia in costa azzurra, un giorno siccome pioveva, siamo andati al Museo Oceanografico di Monaco. Vi devo segnalare la sala d’entrata con una serie di pannelli, uno più catastrofista dell’altro, su quattro allarmi principali:

  • Il primo sullo scioglimento dei ghiacciai; ovviamente non poteva mancare il rischio estinzione degli orsi polari che, per alcuni zoologi, senza ghiaccio artico non potrebbero più cacciare le foche dagli anelli, quindi morirebbero di fame. Tesi però smentita dalle popolazioni in crescita degli orsi polari siberiani che vivono benissimo anche senza ghiaccio.
  • Il secondo sull’acidificazione dei mari con un allarme particolare per il mediterraneo.
  • Il terzo sulla proliferazione di alghe e meduse dovuta all’eutrofizzazione e all’aumento delle temperature marine.
  • Il quarto tema invece non riguarda i cambiamenti climatici, ma l’over fishing cioè il rischio concreto che la pesca e l’inquinamento causino l’impoverimento, fino al rischio di estinzione, delle popolazioni di alcune specie ittiche molto pescate come il tonno, il pesce spada, gli squali, le aragoste ecc..
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Perché cresce il metano in atmosfera?

Questa domanda mi è stata rivolta dal prof. Riccardo Valentini dopo la mia critica alla doppia piramide alimentare-ambientale. Non sono un climatologo quindi posso rispondere solo citando gli autori che ho letto in questi anni.

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