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Aggiornamento tecnico

Innanzitutto ringrazio vivamente chi in questi giorni ci ha segnalato una serie di fastidiosi bug all’interno del nostro nuovo CMS. Come già spiegato da Guido Guidi, siamo stati costretti a cambiare la piattaforma CMS dalla notte alla mattina e questo, ovviamente, ha causato qualche problema. Al momento siamo arrivati alla risoluzione quasi totale dei bug e speriamo di arrivare all’eliminazione totale entro pochi giorni.

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Attenzione alla Groenlandia

La Groenlandia è davvero un luogo interessante e non sto parlando degli splendidi paesaggi. Da qualche anno a questa parte è diventata la frontiera per lo studio del Global Warming antropico. Fondamentalmente è stata assurta a paradigma dell’incalzante riscaldamento globale. Diciamo che lo stato dell’arte della climatologia ci parla di una Groenlandia i cui ghiacciai scivolano in mare a velocità mai viste fino ad oggi. Questo chiaramente è direttamente correlato alle temperature crescenti del pianeta. Non dimentichiamo che la Groenlandia ci ha regalato l’unico altro set di carotaggi glaciali così estesi e dettagliati a disposizione degli scienziati. L’altro proviene dall’Antartide.

E proprio utilizzando i dati provenienti dal sito più elevato in Groenlandia, il GISP2, un gruppo di scienziati e ricercatori ha condotto una nuova indagine sui campioni di aria intrappolati nel ghiaccio. La carota utilizzata ha consentito di ricostruire con estrema accuratezza la temperatura della neve (attenzione, non dell’aria) negli ultimi 4000 anni. Va detto fin da subito che i ricercatori utilizzano una nuova metodologia che sfrutta il rapporto tra isotopi di azoto e argon. Il gruppo di ricerca è capitanato da Takuro Kobashi del National Institute of Polar Research di Tokyo.

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Raggiunto il lago Vostok

Diciamola tutta: questa storia sembra uscita dalla penna del visionario H.P. Lovecraft. Gli ingredienti ci sono tutti: un misterioso continente, l’Antartide, un relitto geologico vecchio di milioni di anni, esploratori coraggiosi e paure ancestrali. Di seguito l’indimenticabile incipit di “At the Mountain of Madness” (“Alle montagne della follia”, nell’edizione italiana):

Sono costretto a parlare perché gli uomini di scienza hanno deciso di ignorare i miei avvertimenti senza approfondirne le ragioni. Contro la mia volontà, dunque, esporrò i motivi per i quali mi oppongo alla prevista invasione dell’antartico, e in particolare alla ricerca di fossili su larga scala,alla fusione delle antiche calotte polari e all’interruzione della sterminata monotonia di quelle regioni.

Ormai è notizia nota, in quanto risale a qualche giorno fa, noi di CM abbiamo preferito attendere un po’ prima di parlarne, nella speranza che oltre allo scarno annuncio offerto in rete, potesse emergere qualche dettaglio e così purtroppo non è stato.

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L’inizio della Piccola Era Glaciale

Ci saremmo arrivati, lo sapevate voi e lo sapevamo anche noi: è stata individuata la data precisa di inizio della Piccola Era Glaciale. Come la scuola anglosassone ci insegna, in questo caso lo studio è nordamericano, possiamo e dobbiamo mettere una etichetta a tutto. In questo caso il fondamentale dato che mancava al panorama paleoclimatologico era la precisa data di inizio della PEG. Lo studio condotto dal professor Gifford Miller1 della UCB (University of Colorado at Boulder) non si limita solamente a individuare quando e perchè si sarebbe innescata la PEG, ma grazie a nuovi e potenti modelli matematici ci spiega anche come sia possibile una durata così lunga nel tempo. E le conclusioni, credetemi, sono davvero stupefacenti, ma ne parleremo più avanti.

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  1. http://www.agu.org/pubs/crossref/2012/2011GL050168.shtml []
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Ce l’hanno fatta sì o no?

Perfetto, oggi è il giorno di chiusura della conferenza sul clima a Durban. Già dalle prime ore dell’alba, i media italiani facevano rimbalzare la notizia che l’accordo fosse stato raggiunto. Singolare la posizione dei media italiani (solita eccezione Il Foglio che ne ha scritto in abbondanza) che, per ben quindici giorni, hanno ignorato questa conferenza. E’ come il tifoso ormai stanco e pigro che guarda la partita della propria squadra del cuore, soltanto alla fine, a risultato consolidato.

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L’economia va giù, le emissioni invece no

Se domani vi sveglierete e guadagnerete di più (ok, è solo un esempio…) ci saranno dei beni che non acquisterete più (la vostra domanda di quel bene diminuisce), ma ci saranno anche dei beni che finalmente potrete acquistare o acquisterete in quantità superiore (la vostra domanda di quel bene aumenta). In economia si distinguono varie tipologie di bene, nella fattispecie stiamo parlando di beni normali e di beni inferiori.

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