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Autore: Claudio Costa

veterinario zootecnico tecnico AIA e emissioni zoogeniche

Critica alla doppia piramide ambientale e alimentare

Alla nuova sede dell’università Bocconi di Milano, Giovedì 1 dicembre 2011 c’è stato un convegno sugli impatti della produzione agricola sui cambiamenti climatici e sull’ecologia del pianeta, tra i relatori il già noto prof Riccardo Valentini dell’IPCC

Nell’analisi degli impatti ambientali dei cibi sono stati selezionati i seguenti indicatori ambientali:

  • il Carbon Footprint, che rappresenta e identifica le emissioni di gas serra responsabili dei cambiamenti climatici, ed è misurato in massa di CO2 equivalente;
  • il Water Footprint (o virtual water content), che quantifica i consumi e le modalità di utilizzo delle risorse idriche, ed è misurato in volume (litri) di acqua;
  • l’Ecological Footprint, che misura la quantità di terra (o mare) biologicamente produttiva necessaria per fornire le risorse e assorbire le emissioni associate a un sistema produttivo: si misura in metri quadri o ettari globali.
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Il Dio Stercuzio, il petrolio e l’ammoniaca.

Gli antichi romani veneravano, tra gli altri, un Dio della fertilità agricola: Stercuzio o Dio dello sterco, pur affidandosi alle preghiere verso una divinità avevano già capito che la fertilità dei terreni dipendeva dalla concimazione organica. Avevano infatti constatato che il letame, soprattutto ovino ma anche bovino e equino, utilizzato per concimare i campi e gli orti, aumentava la produzione e rendeva gli ortaggi e la frutta  più saporiti.

Purtroppo gli agricoltori moderni  preferiscono ai reflui i concimi minerali di sintesi come l’urea che però peggiora la fertilità dei terreni soprattutto quelli dove è massima l’asportazione di sostanza organica dai terreni, cioè i terreni a foraggi ma anche i terreni dove si asportano paglie o stocchi. Questo è l’inizio della relazione alla fiera di Cremona di un decano dell’agronomia italiana il prof. Tommaso Maggiore che insegna all’università di Milano.

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Clima estremo di Guido Visconti: Guarda che Luna, guarda che mare!

Nel primo articolo di commento al libro “Clima Estremo” di Guido Visconti, (Boroli editore) prendo spunto dalla canzone del mitico Fred Buscaglione, perché un paragrafo…

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