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Categoria: Outlook

Outlook inverno 2012-2013 – Aggiornamento del 4 gennaio 2013

di Carlo Colarieti Tosti

Nell’ultimo outlook del 28 dicembre scorso ci eravamo lasciati con lo sviluppo di un probabile MMW a seguito di un intenso riscaldamento stratosferico avviato negli ultimi giorni di dicembre alla quota isobarica di 10hPa sul comparto siberiano. E’ nostra intenzione fare un aggiornamento al fine di cercare di prevedere le conseguenze degli imminenti avvenimenti stratosferici a livello troposferico.

Innanzi tutto vorrei sgombrare il campo sulla classificazione displacement o split del MMW che allo stato dei fatti credo investirà solo un interesse puramente accademico. La precisazione è necessaria visto che nello spazio di poche ore si avranno entrambi gli eventi con lo split che indubbiamente avrà un ruolo primario per le successive dinamiche, non fosse altro per il lunghissimo tempo che lo vedrà vivo nel cuore dell’artico stratosferico. Ovviamente tutti gli indici esaminati nel precedente outlook non hanno compiuto variazioni significative e quindi in questa sede ne tralasceremo l’analisi tenendo valido quanto già esposto precedentemente.

Per le sorti e dinamiche dello split, comunque ormai dato per certo, dipenderà molto il ruolo offerto dalla seconda onda. A tal fine la figura 1 ci indica l’evoluzione dell’onda convettiva equatoriale che ci fornisce delle indicazioni indirette sulla riattivazione della wave2.

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Outlook inverno 2012-2013 – Aggiornamento del 28 dicembre 2012

di Carlo Colarieti Tosti

Continuando gli argomenti esposti nell’ultimo outlook pubblicato lo scorso 28 novembre, con questo aggiornamento cercheremo di spostare al mese di gennaio il nostro esercizio di prognosi a lungo termine.

L’attività solare continua a mostrarsi piuttosto “blanda” con un valore dell’indice geomagnetico aa index del mese di novembre (figura 1) addirittura lievemente inferiore al precedente mese. Dall’immagine in figura 2 si conferma quanto precedentemente scritto evidenziando come il numero di macchie solari mensili (SSN) si sia mantenuto attorno alle 60 macchie. La QBO (Quasi Biennial Oscillation) sia alla quota isobarica di 30 che di 50 hPa, come da figure 3 e 4, permane in fase negativa anche se alla quota isobarica di 30hPa è ben chiara la tendenza a risalire confermando il raggiungimento del valore minimo tra gli scorsi mesi di luglio ed agosto. A questo punto possiamo attenderci che l’inverno 2012-2013 possa trascorrere con l’indice in fase negativa.

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Arriva l’inverno gente, quello vero.

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Negli ultimi giorni si è cominciato a parlare di inverno. Lo ha fatto lo UK Met Office, presagendo un’altra stagione difficile per l’Europa e più nello specifico per la Gran Bretagna, arrivando a dire che quello prossimo potrebbe essere per loro l’inverno più freddo degli ultimi 100 anni. Bontà loro, se le classifiche ex-post hanno poco senso, quelle ex-ante ne hanno ancora meno. Da noi lo ha fatto il CNR IBIMet, notizie riprese entrambe da Meteoweb (qui e qui), andando sempre nella direzione del freddo ma immaginando pattern atmosferici più continentali – e dunque siberiani – che non artici, come previsto invece dagli amici inglesi.

Il comune denominatore è dunque il freddo, ma gli approcci sono distanti in termini di dinamiche della circolazione emisferica. Difficile che si possa sperimentare un mix tra le due cose, anche se l’esperienza insegna che l’atmosfera ha sempre qualcosa di nuovo da mostrare.

Per parte nostra, proseguiamo nel solco tracciato negli anni scorsi e recentemente ripreso con il post di introduzione ai nostri outlook dell’ottobre scorso. Come leggerete, ci associamo al comune denominatore di cui sopra, ma l’analisi e le considerazioni sono abbastanza diverse e sono scisse in due parti, con il discorso che torna ad unirle alla fine. Quello che segue è forse il post di argomento meteorologico (con una strizzata d’occhio al clima stagionale) più interessante e meglio argomentato che abbiamo mai pubblicato, perciò, mettetevi comodi e, visto che si tratta pur sempre anche di una previsione, incrociamo le dita!

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Outlook inverno 2012 – 2013

di Carlo Colarieti Tosti

La situazione stratosferica nei piani medio-alti (tra 30 e 1hPa) è caratterizzata da una anomalia negativa di geopotenziale espressa attraverso l’indice NAM (Northern Annular Mode) con il recente avvicinamento alla soglia di +1,5. In letteratura tale circostanza suggerisce la possibile propagazione verso la troposfera della consistente vorticità stratosferica accelerando e chiudendo in sede artica il Vortice Polare Troposferico (VPT) instaurando quindi un periodo di Oscillazione Artica  (AO) positivo. Le conseguenze alle medie latitudini sono note e possono riassumersi in una generale tendenza a configurazione ad elevato indice zonale.

La situazione però non è così semplice da poter essere licenziata in breve. Spieghiamo perché.

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L’Outlook di CM: Si riparte!

Le attuali dinamiche della circolazione oceano-atmosferica e i possibili risvolti per la prossima stagione invernale

Come in ogni libro che si rispetti l’introduzione rappresenta l’espressione della sostanza del pensiero che poi troverà le argomentazione nei successivi capitoli, così con questo articolo cominciamo l’esercizio di prognosi dell’andamento della prossima stagione invernale anticipando, o meglio introducendo, gli ormai noti outlook di Climate Monitor.

Settembre e ottobre sono i mesi strategici per cercare di prevedere l’assetto atmosferico nel vivo della stagione autunnale e invernale. Infatti è proprio in questo periodo che il vortice polare stratosferico inizia i suoi primi vagiti e, proprio per la sua “fragilità”, subisce i forcing indotti dagli assetti oceanico e atmosferico suggerendoci dove andrà gradualmente ad approfondirsi. Le anomalie di altezza del geopotenziale che vanno evidenziandosi tenderanno ad accentuarsi nel corso dei prossimi mesi condizionando la circolazione generale e le zone del pianeta sottostanti, almeno fino a quando non cambieranno intensità e segno i vari forcing.

Iniziamo la nostra introduzione con l’analisi dei vari indici di interesse.

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Outlook – Bollettino del 27 febbraio 2012

Analisi stratosferica e degli indici teleconnettivi

27/02/2012

La situazione stratosferica nei piani più elevati, compresi tra 1 e 5 hPa, è caratterizzata da una intensa circolazione zonale accompagnata da un moderato raffreddamento. I piani compresi tra 10 e 30 hPa risentono ancora del warming stratosferico di gennaio e la circolazione è piuttosto lenta.

Per quanto concerne la circolazione zonale troposferica si introduce in via sperimentale un indice di zonalità che rappresenta l’anomalia della circolazione zonale sia a livello emisferico che in area atlantica alla quota isobarica di riferimento di 250hPa. La fascia latitudinale in esame corrisponde ai 55°N e 65°N con longitudine per l’area atlantica compresa tra 40°W e 0°W. La fonte dei dati è deterministica, quindi derivante, nel nostro caso, dall’output del modello globale GFS. Al fine di attenuare eventuali picchi anomali dei dati, che emergono statisticamente in maniera più rilevante dopo il 5° giorno di prognosi, si procede alla armonizzazione della serie attraverso la media delle ultime due corse delle ore 00z. Tale indice suggerisce la propensione ad una circolazione di tipo zonale in caso di valori positivi e meridiana in caso di valori negativi, con l’insorgere delle onde stazionarie o semi-stazionarie.

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