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Aprile 2010, andamento termico

Eccoci all’ormai consueto appuntamento quasi-mensile con l’andamento delle anomalie termiche globali. Anche questo mese il primo dato ad essere stato pubblicato è quello relativo alle letture satellitari della bassa troposfera effettuate da RSS (Remote Sensing System). Abbiamo lasciato un mese di marzo davvero “rovente” con una anomalia pari a +0.652°C. Chiaramente gli appassionati di statistiche climatiche sono rimasti per tutto il mese di aprile con il fiato sospeso (lo posso dire con certezza, dal tenore delle email che quotidianamente ricevo).

Ebbene, il mese di aprile, indovinate un po’, è ancora caldissimo. L’anomalia è ancora su livelli considerevoli, sebbene vi sia un netto ridimensionamento rispetto al mese precedente. I numeri:

RSS (Remote Sensing System Dati)

12/2009 +0.243°C
01/2010 +0.640°C
02/2010 +0.588°C
03/2010 + 0.652°C
04/2010 + 0.546°C

Come possiamo notare siamo su livelli inferiori anche rispetto a Febbraio 2010, in ogni caso rimaniamo, a livello globale, ancora quasi in cima al picco. Esattamente, il picco. A quanto sembra questo potrebbe essere il definitivo canto del cigno di questa forte anomalia, in quanto ormai ben sappiamo dalle consolidate previsioni primaverili, che El Niño èin fase nettamente calante (per un approfondimento e per una lettura dei dati recenti rimando all’articolo di Guido Guidi, di pochi giorni fa). Secondo le previsioni, ci aspetta nuovamente una Niña da moderata a forte. Vedremo.

Per il mom ento possiamo disaggregare il dato globale e analizzare per zona geografica l’anomalia di aprile. L’emisfero nord ha registrato una lieve riduzione dell’anomalia, che invece è stata decisamente più consistente nell’emisfero sud (si è quasi dimezzata). Anche la fascia tropicale ha registrato un sensibile calo (da + 0.726°C a +0.634°C).

E ora il grafico dell’andamento dell’anomalia termica globale.

Anomalia termica globale per il mese di Aprile - Dati RSS, elaborazione Climate Monitor
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Published inAttualitàClimatologia

8 Comments

  1. Luca Galati

    Ma possibile che tutte le anomalie dei vari mesi dell’anno prese singolarmente danno come grafico un grafico molto simile se non identico alle anomalie annue senza alcuna oscillazione? Solo la media della anomalie mensili su tutto l’anno e per tutti gli anni dovrebbe dare il grafico sopraesposto che sembra invece l’anomalia annua globale.

  2. E’ tutto estremamente corretto, ma forse abbiamo perso di vista il senso di questo breve post mensile, che è di pura statistica descrittiva, ovvero di cronaca meteo. Consco una infinità di altri siti dove ogni mese si sviscerano i trend con le analisi più strane, quasi fossimo nel campo dell’analisi tecnica finanziaria. Ecco, volevo proprio evitare di cadere in quella trappola che spesso vincola troppo la lettura del dato a una infinità di rette, ellissi, intorni e altro.

    Non è qui che analizzo i trend, d’altronde mesi fa avevo promesso (e non l’ho potuto mantenere) una analisi dei trend tramite i punti di rottura e strucchange, che ci consentirebbe di ottenere il risultato da lei citato di Todaro & al.

    Sulla visione di insieme tra i dati MSU e le letture terrestri, abbiamo pubblicato anche noi una serie di post (con codice R annesso), che però risalgono ormai a un anno e mezzo / due anni fa. Visto il rinnovato interesse (perchè onestamente se un argomento non suscita discussioni interessanti, lo lascio morire) possiamo prevedere una serie di post sul tema. Tempo permettendo.

    Ringraziando per i suggerimenti, porgo cordiali saluti,

    CG

  3. Ovviamente la mia è una battuta, lungi da me banalizzare a quel punto la sua questione. Però la battuta era simpatica, deve ammetterlo…

    No, dico che ha ragione, e sembrerà pretestuoso, ma io l’ho detto altre volte in passato, sebbene per altre misurazioni: l’assenza della stima dell’errore è… un grave errore, mi perdoni il giro di parole. E non è l’unico.

    Tuttavia, spezzo uno stuzzicadenti in favore di chi ci propina questi dati. Nella mia vita professionale mi è capitato spesso di >> dover << sorvolare a piè pari sulla stima dell'errore, perchè a qualcuno, a volte, dava fastidio vedere che le misurazioni cadevano nel bel mezzo del range. Quasi a livelli di puro rumore di fondo... per capirci. Con questo non voglio assolutamente affermare che le misurazioni satellitari siano frutto di un procedimento simile, sia chiaro, anzi le preferisco di gran lunga alle misurazioni terrestri, per n motivi. Dal momento che io non sono in possesso delle stime dell'errore, faccio quel che posso con quello che ho: ovvero indicare il trend lineare, e una curva interpolante (LOESS). Più di questo, non saprei. Ci mancherebbe, mi perdoni lei la battuta. CG

    • Luigi Mariani

      Caro Gravina, con riferimento al problema posto da Fabio, su cui concordo pienamente, osservo che forse un surrogato alle stime d’errore ce lo posso dare i raffronti fra le stime da satellite (MSU-UAH) e il dato desunto dai dataset globali.
      Segnalo in proposito i bei grafici presenti sul sito climate4you.com alla voce di menu “global temperatures”. In particolare da un grafico di “ensemble” ivi mostrato, osservo che esiste una coerenza veramente notevole fra dati MSU, e dati GISS, NCDC e HADCRU3.
      Dal succitato grafico di “ensemble”, come del resto dal grafico da lei prodotto, si coglie in modo netto il fatto che a valle del 1998 le temperature stanno ormai fluttuando attorno ad un nuovo valore medio, proprio della nuova fase climatica apertasi allora e imposta dal cambiamento di fase delle circolazioni anulari (westerlies).

      Circa l’esistenza di una nuova fase climatica a valle del 1998, che considero un’ipotesi di lavoro e rispetto alla quale non nutro ovviamente certezze, penso che l’aumento in atto in questi mesi sarà un importante banco di prova.

      Segnalo anche che la metodologia statistica flat step propota anni fa da Todaro, Palmieri, Sneyers ecc. (e che se applicata alla serie da lei proposta evidenzierebbe due fasi stazionarie raccordate da un gradino) sarebbe a mio avviso molto più efficace in termini descrittivi della metodologia a trend lineare, che non è a mio avviso in grado di descrivere in termini realistici l’andamento termico “a due stati” che emerge dal grafico da lei proposto.

      Luigi Mariani

    • Luigi Mariani

      Caro Gravina, con riferimento al problema posto da Fabio, su cui concordo pienamente, osservo che forse un surrogato alle stime d’errore ce lo posso dare i raffronti fra le stime da satellite (MSU-UAH) e il dato desunto dai dataset globali.
      Segnalo in proposito i bei grafici presenti sul sito climate4you.com alla voce di menu “global temperatures”. In particolare da un grafico di “ensemble” ivi mostrato, osservo che esiste una coerenza veramente notevole fra dati MSU, e dati GISS, NCDC e HADCRU3.
      Dal succitato grafico di “ensemble”, come del resto dal grafico da lei prodotto, si coglie in modo netto il fatto che a valle del 1998 le temperature stanno ormai fluttuando attorno ad un nuovo valore medio, proprio della nuova fase climatica apertasi allora e imposta dal cambiamento di fase delle circolazioni anulari (westerlies).

      Circa l’esistenza di una nuova fase climatica a valle del 1998, che considero un’ipotesi di lavoro e rispetto alla quale non nutro ovviamente certezze, penso che l’aumento in atto in questi mesi sarà un importante banco di prova.

      Segnalo anche che la metodologia statistica flat step, proposta anni fa da Todaro, Palmieri, Sneyers ecc. (e che se applicata alla serie da lei proposta evidenzierebbe due fasi stazionarie raccordate da un gradino) sarebbe a mio avviso molto più efficace in termini descrittivi della metodologia a trend lineare, che non è a mio avviso in grado di descrivere in termini realistici l’andamento termico “a due stati” che emerge dal grafico da lei proposto.

      Luigi Mariani

  4. Certo, dal prossimo mese arrotonderò alla prima cifra decimale.

    Così magari lei sarà più sereno.

    Saluti.

    • Fabio

      Non mi riferivo a Lei che fa un ottimo lavoro, ma a chi è pagato per “produrre” quei dati (o meglio numeri). Siccome sono lavori scientifici dovrebbero avere una stima dell’errore, ogni punto sul grafico dovrebbe avere la propria barra-stima dell’errore ed ammesso che il processo sia lineare si dovrebbe tirare la retta di max e minima pendenza. Perché poi calcolare il trend lineare su quei dati e non una qualsiasi altra curva interpolante? Sono domande a cui dovrebbero dare una risposta prima di dare i numeri, invece ogni mese la stessa storia. D’altronde come faccio ad essere sereno sapendo che siamo destinati a tutti a morire arrosto?Sono “nuvoloso” perchè capisco i problemi dovuti al fatto che la temperatura aumenta mediamente di 0.0158°C, mica bazzecole? Mi scusi e buona domenica.

  5. Fabio

    E’ possibile smetterla dal far credere che è possibile misurare le temperature da satellite fino al millesimo-centesimo di grado Celsius?
    Saluti

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