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Primi nodi al pettine

Che non tutto ciò che è green possa essere attaccato al sostantivo economy lo abbiamo detto già parecchie altre volte in particolare facendo riferimento proprio all’oggetto di questo breve post, che ora arrivo  a spiegarvi. Il settore dei biocarburanti è nel nostro paese in seria difficoltà. Questo in realtà dovrebbe farci piacere, perché è arcinoto che quella dei biocarburanti è una soluzione inservibile o addidirittura dannosa dal punto di vista ambientale.

Infatti, almeno fino a quando non saranno disponibili delle specie vegetali capaci di crescere con scarso consumo di risorse idriche e su prozioni di territorio non idonee alla coltivazione di generi alimentari e si saranno implementate delle filiere produttive realmente e non fittiziamente ecologiche, è quasi certo che coltivare i cosiddetti cereali da autotrazione fa molti più danni che guadagni.

Questi problemi, erano tuttavia noti già molto prima che si decidesse di fare di questo settore uno dei pilastri della cosiddetta green economy, sul quale, per esempio, si fondano (o dovremmo dire fondavano) buona parte delle speranze di parecchi paesi UE -Italia compresa- di raggiungere l’ormai famoso target 20-20-20. Nonostante ciò, il settore ha conosciuto un vero e proprio boom, a dimostrazione del fatto che molto più che le problematiche ambientali, a muovere queste cose sono gli interessi economici, rappresentati dagli investimenti faraonici e delle politiche incentivanti di cui ha goduto.

Ora, venuto meno il doping delle politiche incentivanti il meccanismo si è inceppato, chi ha investito ha seri rischi di esposizione, i posti di lavoro (ricordate? Green job opportunities) vengono meno e il mercato è in balia dell’aggressività delle economie asiatiche e sudamericane, che senza andare troppo per il sottile se ne infischiano del fatto che il ricorso ai carburanti bio sia uno specchietto per le allodole dal punto di vista ambientale.

E così, posto che nella pianificazione di cui sopra per il 20-20-20, i biocarburanti ci sono comunque, non solo l’ambiente ne subirà gravi conseguenze, ma, tanto per cambiare, anche l’aspetto economico sarà in passivo. Proprio una bella economy questa green.

NB: per qualche approfondimento leggete qui.

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Published inIn breve

37 Comments

  1. Nel 2006, ovvero 4 anni fa, ho dato vita insieme a Guido Guidi al sito Climatemonitor. Credo di aver letto tutti o quasi tutti i 7000 e oltre commenti fatti agli oltre 900 articoli.

    Sinceramente questo (http://www.climatemonitor.it/?p=10646&cpage=1#comment-8428) è il commento più deprecabile e assurdo che abbia mai letto, in assoluto.

    Personalmente non mi inserisco in questa discussione sui biofuel & co., perchè mi sembra di stampo beckettiano.

    Ho scritto innumerevoli volte, qui su CM, di argomenti quali green jobs, brown jobs, rinnovabili, e argomenti enviro-eco. Là stanno le risposte e tutte con gli occhi dell’economista. Sinceramente non ho mai visto nulla di politicizzato su questo sito. Forse la malizia sta tutta negli occhi suoi, Sig. Caravita.

    Per il resto, posso solo consigliare di abbassare i toni, con una bella tisana concentrata di camomilla.

    CG

  2. Ho controllato con Solarexpo, la cifra attuale è a 5 miliardi e il 5% del Pil si riferisce allo scenario di diffusione ai comparti industriali di soluzioni verdi, ibride e a risparmio energetico. La giustapposizione tra i due cinque ha creato una incongruenza. io ammetto e correggo le stupidaggini che scrivo, voi no.

    senza le tasche profonde di pantalone di Parigi e del suo esercito quanto cotrebbe davvero il kwh nucleare di terza generazione, specie se a prato verde (anzi a barile radioattivo lasciato dalla Sogin nei campi del vercellese, sotto la pioggia). Secondo alcuni esperti Usa molto, molto caro…..

  3. Ho controllato con Solarexpo, la cifra attuale è a 5 miliardi e il 5% del Pil si riferisce allo scenario di diffusione ai comparti industriali di soluzioni verdi, ibride e a risparmio energetico. La giustapposizione tra i due cinque ha creato una incongruenza. io ammetto e correggo le stupidaggini che scivo, voi no.

    • Beppe,
      io ammetto di non aver ancora capito perché questo post abbia fatto tanto scalpore. Sul fatto che i biocarburanti siano più dannosi che utili siamo tutti concordi. Che questa filiera sia di fatto parte dell’universo della green economy pure. Che non dovrebbe esserlo anche. Che molti paesi (tra cui il nostro) abbiano deciso di ricorrervi per raggiungere i propri target nonostante quanto sopra è nei fatti. Allora, dov’è il problema? Non si deve dire perché si rischia di gettare ombre sul nostro futuro ecologico? Ripeto, non capisco.
      Ciò detto, ti riesce così difficile smettere di insultare lettori e autori di questo blog? E’ così che editi gli articoli sul Sole24Ore? Non credo, fammi la cortesia di intervenire con un po’ di educazione, altrimenti la chiudiamo qui questa discussione.
      gg

    • Fabio Spina

      Caro Beppe, complimenti per l’onestà e correttezza. Non capisco però queste accuse generiche, segnalaci eventualmente errori e metteici alla prova, ti assicuro che io te ne sarò grato perché è l’unico modo in cui posso correggermi. Questo è il bello del blog interattivo rispetto ad un monologo.Buona domenica

  4. @ Tutti
    Riusciamo a proseguire la discussione usando un linguaggio un po’ più consono?
    gg

  5. …”che lo dica Rutelli che è sicura mi fa come dice Vauro, una sega;”..no no guardi…mi scusi ma forse non è al corrente o forse mi sono spiegato male io: il motivo per cui ho scritto Margherita e non margherita è che mi riferivo alla FAMOSA scienziata MARGHERITA HACK che ha preso recentemente posizione in favore del NUCLEARE DA FISSIONE…

    http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2010/05/Margherita-Hack-nucleare-sicurezza.shtml

    (e mi sembra che di energia, visto che è astroFISICA ne sappia qualcosina)…poi veramente pensavo che al di là della nostra ormai breve vita , importasse anche il futuro del pianeta e dei nostri figli…che anche se “Nel frattempo saremo tutti morti e defunti…;-” hanno comunque il DIRITTO ad ereditare un mondo ed una vita migliore….che poi ITER sia in grosse difficoltà economiche anche questa, se permetta è un’affermazione opinabile: (a parte il fatto che i lavori di realizzazione continuano) semmai chi gestisce il progetto si lamenta del fatto che, a causa della crisi e dei costi di realizzazione che sarebbero lievitati a 15 miliardi, alcuni governi NON SBAVANO CERTO per finanziarlo..ma questo è purtroppo un problema comune , aggravato pensi un po, proprio dallo sperpero dei governi dovuto in investimenti assurdi per il controllo dei cambiamenti climatici oppure in troiate tipo costruzione di portaerei o sottomarini nucleari ( costo di uno solo di essi : dai 4 ai 9 miliardi…) oppure per incentivare oltre ogni limite l’energia rinnovabile più fashionable del momento…

    • gbettanini

      Portaerei e sommergibili nucleari possono non piacere ma hanno garantito a noi europei 65 anni di sostanziale ‘pace’.
      E sebbene la cosa sia molto “politically incorrect” ho l’impressione che sulle decisioni dei molti dittatori ancora in giro per il mondo pesi più questo:
      http://it.wikipedia.org/wiki/Northrop-Grumman_B-2_Spirit
      …..di tutte le belle chiacchiere che vengono fatte all’ONU.

  6. La centrale nucleare ha un rendimento economico positivo perchè:

    1) costo dei carburanti per l’estrazione è stato finora basso

    2) il costo di gestione delle scorie è accollato sui contribuenti

    In Francia si stima che lo stato si accolli quasi il 50% dei costi sommersi del nucleare.

    • gbettanini

      Mettiamoci d’accordo e non rivoltiamo le frittate… parliamo di bilancio energetico od economico?

      Il costo di gestione delle scorie sarà ‘spalmato’ sul costo del kWh elettrico prodotto da nucleare è previsto che si creino degli accantonamenti economici obbligatori non toccabili dal gestore per le attività di decommissioning e segregazione scorie… quindi questi costi se vogliamo saranno accollati indirettamente a chi paga le bollette elettriche.

  7. Certo, ma tra 50 anni. Nel frattempo saremo tutti morti e defunti…;-) Con il che non dico che non vadano fatte le ricerche, ma Iter è in grosse difficoltà finanziarie, come forse sa. Va trovato valore energetico vero, ad alto Eroei, per finanziare pure lui. In ogni caso non si confonda il dibattito climatico con il tema energetico, dove le generalizzazione gratuita sono da evitare, prego. Il clima è opinabile, l’energia è cosa seria, e gli interessi in gioco sono enormi. Quanto alla primitiva fissione nucleare:
    1) che lo dica Rutelli che è sicura mi fa come dice Vauro, una sega;
    2) che sia costosa si veda il quasi fallimento di Areva a olkikuoto in finlandia
    3) che l’Ap1000 westinghouse sia sicuro si rivolga all’ente nucleare Usa che ne ha bocciato il contenimento
    4) che il ciclo energetico dall’estrazione dell’uranio fino alla gestione delle scorie sia energetico positivo è tutto da dimostrare
    5) che nelle centrali si bruci uranio arricchito derivante dalle vecchie bombe atomiche (pagate dai contribuenti9 è un fatto.

    Il vecchio nucleare puzza lontano un miglio di truffa. e solo i cinesi, con la loro occupazione militare del Tibet (ricco di uranio) hanno forse reale interesse a svilupparlo, disperati dalla loro dipedenza al carbone. E intanto fanno fabbriche fotovoltaiche da un gigawatt di capacità produttiva.

    Andiamo, sono solo fatti. Non faccio nè il climatologo nè il metereologo, sono solo una gionralista tecnico. E sto ai fatti, esclusivamente.

    Saluti

    • gbettanini

      Se il nucleare da fissione è ‘primitivo’ allora le centrali a carbone che vengono tuttora costruite in allegria cosa sono ‘da brodo primordiale’?
      Comunque la centrale di Olkiluoto è stato un fallimento tale che i Finlandesi ne stanno ordinando un’altra.
      Il ciclo del combustibile nucleare è energeticamente positivo, il modo più semplice per dimostrarlo è la convenienza economica di una centrale nucleare…. i ricavi totali in 60 anni per una centrale EPR a singolo reattore saranno pari a circa 70 miliardi di €. Costi totali compreso combustibile, O&M, decommiossioning e (eventuale) segregazione scorie intorno ai 30 miliardi di €. L’energia impiegata in tutte le fasi di vita della centrale sottoforma di combustibili fossili ed energia elettrica (in particolare per arricchire l’uranio) corrisponde ad una piccola frazione di questo costo totale.

      Sulla ‘bocciatura’ del contenimento dell’AP1000 siamo d’accordo che le autorità hanno chiesto delle revisioni… è anche vero che lo schianto dell’aereo sul ‘cupolone’ è uno scenario migliore che uno schianto sulle piscine… quindi non capisco tutto questo stracciarsi le vesti.

      In ultimo ITER è il nostro futuro… che tra tutti i paesi più industrializzati del mondo si faccia fatica a mettere insieme 15 miliardi di € è una cosa scandalosa. Poi gran parte dei contributi sarebbe ‘in tecnologia’ cioè i nostri centri di ricerca avanzata costruiranno dei pezzi della macchina. Ad esempio presso il Consorzio RFX di Padova si costruirà l’iniettore di neutri (NBI)per ITER, l’Ansaldo era tra le aziende in lista per produrre i magneti superconduttori… attività che avranno anche ottime ricadute occupazionali nella ricerca.

  8. Claudio Cattaneo

    Suvvia sig. Caravita, si dia una calmata:”Sono stato attaccato dai veri credenti del climate change e ho risposto loro con la stessa veemenza con cui rispondo a voi”….ma “voi” chi ? In questo blog tutti e sempre hanno potuto dire la loro: non è mica il sito ufficiale della “spectre” !E poi: “Il lettore ha abbastanza intelligenza per capire quale gioco stiate conducendo.”…guardi che NESSUNO VUOLE GIOCARE SPORCO CON NESSUNO ! Penso che chi come Guidi e altri (e qui mi scuso perchè ha già ampiamente risposto), più che legittimamente esprime le sue opinioni su questo blog, LO FACCIA PERCHE’ LE VOGLIA SEMPLICEMENTE E MODESTAMENTE CONFRONTARE CON GLI ALTRI.Punto.Semmai lei non si deve permettere di fare affermazioni totalmente queste sì inaccettabili tipo
    “Se volete continuare a fare un blog politico travestito da scientifico, con queste generalizzazioni inaccettabili, fate pure. Se voltete continuare a fare un blog che parla solo da una parte, chiudendo gli occhi sul degrado ambientale globale, fate pure”
    Scusi, scenda dal predellino, crede di essere l’unico vero e sincero ambientalista o il miglior climatologo? Il Sole – 24 ore ha pubblicato un articolo a proposito del SolarExpo di Verona, “affollato da tutti i nomi, grandi e anche medi fotovoltaici cinesi, tedeschi, Usa e persino spagnoli….” in cui si dice che “La discesa dei prezzi e l’aumento di efficienza dei sistemi fotovoltaici è tale che anche un taglio quale quello previsto nella bozza non fermerà la crescita di un settore, quello delle energie rinnovabili, che sta raggiungendo i 5 punti di Pil – osserva Zingale – ed è del tutto anticiclico”.A parte il fatto che sono previsioni e stime opinabili ed effettuate da produttori del settore ad una manifestazione del settore,non vuol certo dire che TUTTE le proposte della green economy siano accettabili e percorribili o siano economicamente motivate (vedi caso incentivi) così come è sbagliato dire che TUTTE le rinnovabili sono da scartare.Pensiamo infatti per esempio alla fusione nucleare: se sopravviveremo a questi venti di crisi (che potrebbero peraltro stravolgere tranquillamente anche il 5% del pil prodotto colle rinnovabili) …e non lo dico io , incolto ed inclita, ma il CNR in articolo sempre sul SOLE 24 ore del 28 agosto 2009 dal titolo “Contro il collasso energetico il Cnr guarda alla fusione nucleare” e qui è il link:

    http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Economia%20e%20Lavoro/risparmio-energetico/frontiere/cnr-nucleare-rinnovabili-bertoli.shtml?uuid=a4124e1e-924c-11de-b461-3e287591c467&DocRulesView=Libero

    A proposito ITER (=costo 5 miliardi di euro ed in avanzata fase di costruzione) farà i primi test nel 2019-2020, IGNITOR probabilmente prima,e dopodichè DEMO (2025-2030) potrà dimostrare di produrre in maniera significativa e continua energia dalla fusione.Si comicerà a fare sul serio non fra un secolo.Fra sì e no 10 anni.Nel frattempo potremmo produrre sinergicamente energia con un discreto numero di modalità.Cercare perlomeno di costruire impianti di estrazione più decenti di quelli della BP od utilizzare di più per es. il microeolico e le biomasse e perchè no la fissione, ormai sicura ( se lo dice anche la Margherita..).E costruire meglio le case.Perchè la fusione è una rinnovabile? Perchè attraverso la fusione nucleare, con un solo chilogrammo di miscela di deuterio e trizio si potrebbe ottenere energia termica equivalente a quella prodotta da più di ottomila tonnellate di petrolio, senza immissione di anidride carbonica nell’atmosfera…ah, e senza scorie radioattive significative…

  9. Il trend alla grande correzione energetica sta coinvolgendo, di fatto, gran parte dell’industria. E non solo italiana. Quando il barile sarà tornato oltre i 100 dollari, credo a breve se vi sarà vera ripresa, se ne riparla. I fatti del golfo del Messico sono eloquenti, dietro gli schermi. Basta saperli leggere. trivellare a 1500 metri sotto il mare senza tecnologia di sicurezza la dice lunga sullo stato dell’industria energetica tradizionale mondiale. Poi, se vogliamo comparare la più grande catastrofe ecologica nella storia con la puzza di un impianto contadino per produrre biogas, fate pure. E fatevi pure ridere dietro. Dagli svedesi di E.on, per esempio, che su decine di migliaia di impianti a biogas vogliono sviluppare il 30% del loro consumo di carburanti. Ne ho visitato uno a Malmoe, vicino a una centrale nucleare chiusa.
    Fanno persino le corse di automobili a biogas, e ci partecipa il loro Re.

    • Claudio Costa

      Biogas svedese? lasci perdere per carità quelli arrivano a fare addirittura il biometano raffinando il biogas quindi aumentando ulteriormente i costi poi è effettivamente pulito.Nulla di tutto ciò sta in piedi senza incentivi che paghiamo noi per salvare il pianeta.
      Ma se parliamo di biogas e non di biometano la combustione in impianti sotto 1 Megawatt emettono solfati, nitrati monossido di carbonio, particolato e polveri sottili…. ma nessuno ci bada perchè la taglia è piccola ed è green economy
      In Lombardia però sono previsti 200 nuovi impianti sotto 1 megawatt che è come costruire una centrale a carbone ma non quello pulito, senza filtrarne i fumi
      Come per il fotovoltaico piano anche la produzione di biomassa per biogas è correlata al prezzo del greggio, quando aumenta, aumenterà anche il costo di produzione di pannelli e di biomassa e non ci sarà mai nessun vantaggio.

      Dal punto di vista del bilancio economico statale una follia!

      Non solo c’è anche tutta la problematica dello smaltimento dei digestati che in pianura padana è il vero fattore limitante a causa della normativa nitrati.
      Non ci sarà mai sviluppo di biogas in pianura padana, e non ci sarà mai convenienza senza incentivi eanche così servono 7-8 anni per il pareggio Nel caso si faccia integrazione con cereali, fino a 10 anni se con flottati senza integrazione.

      Dal punto di vista industriale una follia!

      Se invece la biomassa è un rifiuto liquame, refluo urbano, e rifiuto urbano umido ecc potrebebro sommarsi più vantaggi ma bisogna risolvere ancora il fattore limitante lo spandimento la noramtiva nitrati Per farlo bisogna obbligare gli agricoltori ad utilizzare i concimi rinnovabili come i liquami o i digestati…
      Solo che se si usano i digetstati al posto dei liquami ai terreni non arriva più sotanza organica perchè l’organico contenuto nei flottati con il biogas è trasformato in metano.

      Dal punto di vista agronomico una follia!

  10. […] pensa ancora che Guido Guidi sia una fonte affidabile e intellettualmente onesta, si legga questo articolo in cui il nostro si cimenta in una grossolana costruzione […]

  11. Ho appena scritto un’inchiesta sulle macchine utensili italiane in cui i trend innovativi puntano all’efficienza energetica, a una meccatronica tutta elettrica e che consuma il 30% in meno. Anche loro cos’ entrano nella green economy. E domani ci sarà tutto l’automobilistico mondiale. I numeri si calcolano facilmente. e l’efficienza energetica è oggi uno dei pilastri di questo nuovo ciclo di sviluppo, osteggiato da alcuni reazionari. Ri-saluti.

  12. Tutto quello che ruota intorno alle rinnovabili, in Italia, secondo stime dell’ufficio studi del SolarExpo di Verona, si sta avvicinando al 4-5% del Pil. Il conto è abbastanza semplice: basta sommare il 15% della produzione elettrica via idro (storico) insieme alle relative attività manufatturiere e di servizi, al mercato e alla produzione eolica e al fotovoltaico. Oggi, nelle sole associazioni, vi sono oltre 400 aziende centrate sulle rinnovabili (triplicate in 4 anni), e i 35mila impianti fotovoltaici sono serviti da migliaia di istallatori. Questa industria nascente e anticiclica crea occupazione, in un momento di crisi gravissima, e cresce. Anche al di là degli incentivi, come dimostra il caso del solare termico (industria forte italiana con aziende per 15mila addetti, export in crescita e secondo mercato europeo dopo il tedesco senza incentivi diretti ,salvo la defiscalizzazione al 50% delle spese degli utenti). Fare di tutta un’erba un fascio nella green economy, trattandola con malecelato disprezzo, significa essere ciechi di fronte a questa emergenza positiva e, come fa Franco Battaglia su uno dei quotidiani di partito della destra, dare messaggi a senso unico, rifilando al colto e all’inclita dati sbagliati per dimostrare che il fotovoltaico, e le rinnovabili sono solo un flop su scala mondiale. Cosa non vera. identico è prendere un comparto di fatto morente e dannoso, quali i biofules di prima generazione, come paradigma della green economy. E siccome più volte il vostro blog si è rifatto alle posizioni di Battaglia e soci, in tema di clima, la mia critica è ampiamente giustificata. Se volete continuare a fare un blog politico travestito da scientifico, con queste generalizzazioni inaccettabili, fate pure. Se voltete continuare a fare un blog che parla solo da una parte, chiudendo gli occhi sul degrado ambientale globale, fate pure. Il lettore ha abbastanza intelligenza per capire quale gioco stiate conducendo.
    Ho condiviso con voi molti dubbi sulle estrapolazioni climatiche, e non sono uno che tiene partiti presi, come ben sapete. Sono stato attaccato dai veri credenti del climate change e ho risposto loro con la stessa veemenza con cui rispondo a voi. Saluti.

    • Fabio

      Sig.Beppe, nessuno cerca di rifilargli niente ma solo di confrontare i dati, strano che Lei non va d’accordo con Battaglia perché mi sembra ha lo stesso modo porsi verso l’interlocutore. La green-economy è il futuro, lasciamo allora perdere l’idroelettrico. Se prendiamo i dati da climatePatner http://www.efficienzaenergetica.it/slides/091119-Indigenti.pdf (che non scrive su Libero) parla di 19,3MLD/anno (slide 6) quindi 1,2% del Pil, mentre Nonisma ENERGIA http://blog.panorama.it/economia/2009/02/13/energia-pulita-la-via-italiana-alla-green-economy/ (ci sono tabelle ricavi ed occupati) nel 2008 mettendo insieme i dati delle rinnovabili considerate come eolico, fotovoltaico e biomasse/rifiuti arriva a 5 MLD/anno pari allo 0,003% del PIL. Ora in un anno di crisi è cresciuto quasi 20 volte? Anche se, francamente, la bontà delle idee si solito non la valuto a frazioni di PIL, sicuramente nel mix energetico è giusto che vi facciano parte le fonti tra le rinnovabili attualmente migliori e più convenienti, le altre andranno sviluppate in attesa di essere pronte per il mercato. Se poi Lei minaccia di continuare o meno a scrivere su questo blog, La prego non smetta perché non so se supererò il trauma. Francamente è lei che potrebbe sembrare un po’ di parte con tutti questi faccio qua, faccio là, etc. Se farà un’auto efficiente le saremo tutti riconoscenti, però questo non servirà a non poter dire che i biocarburanti fanno parte della green-economy ed in questa ci sono luci ed ombre, come in quasi tutte le attività su questo pianeta.Naturalmente i lettori avranno sicuramente capito che questo che ho scritto fa parte del gioco che stiamo conducendo insieme a Battaglia, Feltri, etc. mentre io sulla sua “verginità” non mi permetto di “scagliare alcuna pietra” visto che neanche la conosco, anzi sono sicuro che quello che scrive quello in cui crede. La saluto con veemenza.

    • Fabio

      Ho errato non è ,003%PIL ma 0,3%. Scusate

    • Fabio

      Caro Beppe, mi è venuta in mente una cosa, ho scoperto che forse il tuo blog è http://blogs.it/0100206/ dove parli, oltre a tanti post interessanti, delle “rinnovabili al 5% del PIL” mettendo come link http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Economia%20e%20Lavoro/risparmio-energetico/business/anticiclo-solare.shtml?uuid=6b7ccc9e-5f76-11df-bb9a-d1276981b5fb&DocRulesView=Libero dove c’è scritto nelle prime righe “Il 9% in più sull’anno scorso, per un’industria, quella delle rinnovabili nel suo complesso, che oggi fattura circa cinque miliardi di euro”. 5MLD, La stessa stima di Nonisma. Se cerchi il Pil italiano nel 2009 è stato 1520MLD http://www.appuntivari.com/2010/04/26/zona-euro-il-rapporto-deficitpil-nel-2009-ha-raggiunto-il-6-3/ (in diminuzione rispetto 2008 messo da Guidi). Ora facendo i rapporti come arriva al 5% del PIL?A me 5/1520=0.003, quindi 0.3% del PIL. Ho sbagliato io nei conti o te? Grazie

    • Claudio Costa

      Dall’idroelettrico va stornata però la quota di ripompaggio fatto con l’energia nucleare notturna comprata dalla Francia.
      Sinceramente non so quant’è ma non è rinnovabile è acqua che scende perchè ripompata con energia nucleare.
      Sulla convenienza dell’idroelettrico nessuno discute, c’è sempre stata: quelli non sono soldi buttati!
      una megacentrale termodinamica in un paese arabi con cavi lunghi migliaia di km per tutta europa quello invece mi lascia molto perplesso
      l’orzo il mais e il sorgo mischiato ai liquami per far gas che ha una resa infima ..e inquina: invece lo trovo semplicemente aberrante!

  13. Claudio Cattaneo

    Egr. dr. Guidi, non si vergogna di poter anche sembrare lontanamente di “destra” ed amico di un noto pazzo farneticante come Franco Battaglia ?? Se lei fosse apertamente di “sinistra” od anche amico di una personcina che so, così in armonia col creato come ad es. Laura Conti (vi ricordate ‘una lepre colla faccia da bambina’ ai tempi di Seveso e diossina?) secondo la quale bisognerebbe creare scatolette di cibo per cani e gatti in cui la carne umana sostituisca quella di altri animali, vuoi metter come sarebbe più “cool”? (…oooops) e le sue affermazioni , in tal caso, sarebbero frutto di pura scienza …infusa!Infatti non è importante l’evidenza od il metodo scientifico, bensì è importante che quello che si dica NON sia di destra:mi spiego meglio.Se alla fine 2+2 fa 4 e lo dice Berlusconi mentre Bersani dice che fa circa 5,allora la matematica è di destra…!Questo significa mettere l’ideologia o la politica al di sopra della scienza e pretendere di dare risposte ideologiche a problemi scientifici.Ovviamente, poichè Bersani non potrebbe che concordare sul fatto che il risultato è 4, allora si direbbe che Berlusconi,siccome è di destra, non può negare l’evidenza o la realtà!Purtroppo gli atteggiamenti talebani in tema di ambiente sono ancora troppo diffusi…sia a destra sia a sinistra ! Beh, non prendiamocela ! Vedrò di farmi invitare , per un fine settimana rilassante, dal sig. Al Gore nella sua bella nuova casetta (un po piccola però, non vi pare?)

    • Claudio,
      sinceramente non mi vergogno proprio di nulla, se non della mia ignoranza, che cerco quotidianamente di mitigare, anche con il confronto su queste pagine. Quanto al discorso destra-sinistra, così come ho detto a Beppe, non voglio entrare nel merito. Il web è stracolmo di luoghi dove poterlo fare, CM non è uno di questi. Ne abbiamo già per qualche migliaio d’anni a parlare di clima, energia, ambiente e affini, per tutto il resto non c’è proprio tempo 🙂
      gg

  14. Negli Usa gli agricoltori sono una lobby politicamente potente, e bipartisan. In Italia quella dei biofuels è una lobby trascurabile. E non è green economy, ma fatta di pochi importatori e speculatori. Che Guidi faccia il meteorologo, che è il suo mestiere, ma non si avventuri in campi dove facilmente si sparano stupidaggini (magari interessate). Oggi, per fortuna nostra, le rinnovabili (quelle vere) sono già al 5% del Pil. Non è il caso di metterle nel mazzo con la spazzatura.

    • Fabio

      Che intendi con 5% del PIL?Gli introiti sono così alti? Quale fonti hai? Per quanto ne so io l’ultimo rapporto ISTAT afferma:”La domanda di elettricita’, pari nel 2009 a 317,6 miliardi di kWh, e’ diminuita del 6,5 per cento rispetto all’anno precedente, una riduzione senza precedenti dal 1949, quando si registro’ una diminuzione dell’8,2 per cento. Il fabbisogno elettrico complessivo e’ soddisfatto per l’86 per cento dalla produzione nazionale e per il restante 14 per cento dalle importazioni nette (in crescita dell’11 per cento rispetto al 2008). Tra le fonti rinnovabili, cresce l’apporto dell’idroelettrico (+3,4 per cento nel 2009).Gli impieghi di fonti rinnovabili sono cresciuti del 20,5 per cento nel 2009, soprattutto per il maggior utilizzo di legna e biodiesel. Per quanto riguarda l’apporto delle fonti rinnovabili alla generazione di energia elettrica, l’Italia, con il 13,7 per cento, si colloca nel 2007 sotto la media europea (15,6 per cento).”Saluti. Fabio

    • Il PIL italiano del 2008 è stato di 1572mld di Euro. Questo significa che le rinnovabili (quali sono quelle vere?) per essere al 5% del PIL devono aver prodotto 78,6mld di Euro. Spero sinceramente che sia così. Beppe puoi gentilmente farci sapere qual’è la fonte?
      gg

  15. Questo post mi ha proprio fatto imbestialire, quindi ho fatto errori e lo rimetto corretto:

    La sua generalizzazione alla green economy è del tutto arbitaria e in stile del farneticante Franco Battaglia. E’ ampiamente noto da più di due anni che il biodiesel e la benzina da mais sono minacce all’ambiente. Due anni fa, di fronte ai disastrosi risultatu americani (che causarono una crisi alimentare globale) fu la stessa Unione Europe, responsabilmente, a congelare i sussidi.
    Il promotore di questa truffa ai danni del pianeta non fu il democratico Obama ma il repubblicano )e di destra) George Bush jr, grande amico dell’attuale premier italiano (e del suo codazzo di pseudo esperti energetici) che vi dilapidò ingenti fondi dei contibuenti Usa in una vera e propria truffa per mantenere e aumentare i sussidi, e quindi i voti, per i suoi fedeli agricoltori Usa. La green economy non c’entra proprio niente, caro Maggiore Guidi. lei distorce le cose. E lei sta diventando sempre più politicizzato e di parte, facendo finta di parlare di scienza. E me ne dispiace. Se va avanti così la riterrò pari del Giornale o di Libero, organi scandalistici di partito (e di famiglia) che non leggo da tempo.

    Cordiali Saluti,

    Giuseppe Caravita di Toritto

    • Fabio

      Carissimo Beppe, mi dispiace che Ti sei imbestialito, è vero che Bush era uno degli sponsor principali dei biocarburanti ma è anche vero che il pacchetto 20-20-20 della politica verde europea in realtà è 20-20-20+10 dove il +10% sono la percentuale a cui si dovrà arrivare con i biocarburanti http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=MEMO/08/33&format=HTML&aged=0&language=IT&guiLanguage=en . I maligni dicono che è un modo per fare arrivare inventivi all’agricoltura francese, ma nella dietrologia non entro. Che i biocarburanti facciano parte delle rinnovabili è diffuso nell’opinione pubblica, basta vedere che l’istat questi giorni ad esempio scrive per l’Italia “La forte crescita negli impieghi di fonti rinnovabili, +20,5% nel 2009 è dovuta soprattutto al maggior utilizzo di legna e al crescente impiego di biodiesel” fonte http://www.infobuildenergia.it/notizia.php?id=1273 .Ciao.

    • Fabio

      Dimenticavo, per quanto riguarda Obama le metto il link di un comunicato della Coldiretti 2009 “Obama sostiene la produzione di biocarburanti dall’agricoltura” da http://agricolturaonweb.imagelinenetwork.com/bioenergy-world/obama-sostiene-la-produzione-di-biocarburanti-dall-agricoltura-06890.cfm .
      Credo che Lei abbia ragione nel criticare i biocarburanti attuali e che questi non sono green, ma il post di Guidi non mi sembrava in questo senso (però non faccio l’avvocato difensore e ci penserà lui a rispondere). Comunque il Mondo non è in bianco e nero come può sembrare, ma esistono molte varietà di grigio, di solito certe scelte avvengono per motivi economici e non politici.Saluti

    • Claudio Costa

      mi spiace contraddirla ma gli incentivi ai biocarburanti in USA li mise Clinton e furono fortemente voluti da Al Gore che ce lo racconta nel suo libro “la scelta”. Sempre Al Gore dice di essersi pentito perchè la politica degli incentivi ha determinato deforestazione e perdita di biodiversità in oceania indonesia per fare piantagioni da palma da olio e in Brasile per fare mais da bioetanaolo o mais da granella per sostutire quella USA usata per fare etanolo.
      Gli incentivi europei poi non li ha fatti certo Bush e sono ancora più alti che in USA.

      I biocarburanti dal punto di vista economico sono soldi buttati, vale anche per le biomasse vergini da terreni agricoli ( in Italia pioppelle da cippato dove si faceva mais)

      Rimane interessante l’uso di bimasse da sottoprodotti,o provenienti da zone marginali.

      Le biomasse e biocarburanti:

      – dal punto di vista ambientale sicuramente determinano competizione alimentare deforestazione e perdita di biodiversità

      – dal punto di vista climatico forse hanno un ruolo nella diminuizione delle emissioni ( in teoria si ma poi bisogna vedere perchè ad es il metano segue le T più che le emissioni antropiche)

      – ma l’efficacia di mitigazione ottenuta con le bioenergie è qualcosa di risibile visto che anche se Kyoto fosse applicato la riduzione delle T sarebbe in termini di centesimi di grado in 50 anni (met office 2005)

    • gbettanini

      Comunque nel ‘mare magnum’ dei biocombustibili non è tutto da buttare…. ma come al solito quando le tecnologie non sono mature gli investimenti vanno destinati alla ricerca e non all’applicazione di tecnologie ‘in perdita’ sul territorio (discorso che vale anche per il fotovoltaico), se si scopriranno enzimi che in trasformano rapidamente in etanolo buona parte della pianta del mais e non solo una minima parte del chicco come oggi le cose cambieranno. Anche le microalghe hanno buone potenzialità, ma siamo solo a stadi avanzati di ricerca…. Però da noi l’anno scorso qualche buontempone voleva impiegare 250 milioni di € di denaro pubblico per costruire un impianto che doveva produrre energia da microalghe vicino al Porto di Venezia.
      P.S. Capisco che la parola ‘ricerca’ può sembrare ironica in università dove il ricercatore più giovane ha 40 anni e si ritrova con stipendio e carriera bloccati… ma speriamo che qualcuno si renda conto che senza ricerca si rimane al palo.

    • Claudio Costa

      Sono 20 anni che sento parlare di alghe, sfruttare i liquami per fare alghe, e poi????
      mangimi o biomassa per farne gas o da bruciare, o ammendanti o olio ultima novità biodiesel con la ristrutturazione catalitica.
      Seguo indirettamente due gruppi di ricerca italiani, le conclusioni le ha fatte il prof Mordenti alla fiera di Cremona le alghe non servono a nulla costa di più spremerle o essicarle o filtrarle che la resa che danno i liquami si devono usare a far mais non alghe è lì che rendono.

    • Caro Beppe,
      sono un po’ stupito dalla veemenza delle tue affermazioni, l’ultima volta che ci siamo sentiti mi sembrava che le cose stessero diversamente, ma tant’è.
      Vengo al dunque, nel merito e nella forma.
      Hai iniziato la tua reprimenda parlando di “generalizzazione della green economy”. Bene, per non generalizzare io ho iniziato il post così, “Che non tutto ciò che è green possa essere attaccato al sostantivo economy lo abbiamo detto già parecchie altre volte in particolare facendo riferimento proprio all’oggetto di questo breve post”, proprio per non generalizzare, ma per limitare la discussione all’ambito dei biocombustibili. Quanto al fatto che le problematiche legate a questo settore siano note da tempo, se vorrai darti la briga di cercare, scoprirai che su queste pagine lo ripetiamo da almeno tre anni, cioè da quando abbiamo iniziato a scrivere.
      Seguono poi le tue considerazioni politiche, su chi abbia fatto questo o chi abbia fatto quello. E’ un campo che ti lascio volentieri, perché su queste pagine la politica non voglio farcela entrare, per motivi ovvi, ma anche perché, l’ebbrezza che ha colto in modo assolutamente trasversale la classe politica del recente passato ed attuale è del tutto trasversale, prova ne sia il fatto che gli orientamenti cambiano, ma le decisioni prese no, e Fabio te ne ha fatto un piccolo esempio. Come si possa dire che la green economy non c’entra nulla quando nei documenti che i paesi membri hanno presentato alla UE per render note le loro strategie per il raggiungimento del 20-20-20 si fa chiaramente riferimento all’impiego dei biocombustibili e quando la stessa UE pompa nel settore 5mld di Euro l’anno per me resta un mistero. Vogliamo scommettere che invece i posti di lavoro generati per questo tipo di colture piuttosto che quelli degli impianti di produzione e raffinazione rientrano nei conti di chi calcola quanto ci farà economicamente bene tutto questo? E’ o non è tutto questo legato ad un approccio “nuovo” che si vuol far passare per green ma che è tragicamente gray?
      Ora la forma.
      Mi capita quotidianamente di leggere cose che mi fanno imbestialire, ma non per questo scado nelle accuse personali. Se hai opinioni difformi da quelle che leggi qui, qui sei il benvenuto, ma nei contenuti e su nient’altro. Sono consapevole di essere esposto ad errori, ma non accetto in alcun modo di essere giudicato “farneticante”, con l’aggravante di paragoni con altri protagonisti del mondo dell’informazione che con questa specifica questione e con questo post non hanno niente a che vedere. Se hai problemi con Franco Battaglia, con Il Giornale o con Libero, scrivi a loro, non a me.
      Quanto all’accusa di essere politicizzato, la ritengo semplicemente ridicola, per quanto ho scritto sopra e perché vuoi o non vuoi, politicizzati lo siamo tutti, per il semplice fatto che le proprie opinioni non possono in alcun modo essere separate dalla propria coscienza politica. La mia qui l’hai voluta arbitrariamente classificare tu, io non lo farò mai, neanche sotto tortura, e qui chiudo questa parte del discorso.
      Nel commento a seguire hai scritto questo, “Che Guidi faccia il meteorologo, che è il suo mestiere, ma non si avventuri in campi dove facilmente si sparano stupidaggini (magari interessate)”.
      Ti do una bella notizia. Su queste pagine, faccio esattamente come mi pare, scrivo, mi confronto, accetto le critiche e se necessario correggo anche il tiro. Non venirmi a dire cosa devo o non devo fare e cosa posso o non posso fare, se non ti piace, puoi serenamente evitare di leggere.
      Che poi tu dica che quello che scrivo possa essere in qualche modo interessato, è inaccettabile. Sei scaduto nell’accusa più ridicola e inflazionata del mondo delle discussioni su questi temi. Normalmente l’avrei ignorata, ma siccome la ritengo grave ed immotivata, ti sarei grato se volessi specificare cosa intendi, quali informazioni hai e da dove vengono. Diversamente, così come lo hai scritto, fammi la gentilezza di smentire.
      Mi dispiace Beppe, sinceramente.
      gg

  16. La generalizzazione alla green economy è del tutto arbitaria e in stile del farneticante Franco Battaglia. E’ noto da più di due anni che il biodiesel e la benzina da mais sono minacce all’ambiente. Il promotore fu George Bush jr, grande amico dell’attuale premier 8e del suo codazzo di pseudo esperti energetici) che vi dilpidà fondi dei contibuenti Usa in una vera e propria truffa per mantenere suddidi, e quindi voti per gli agricoltori. La green economy non c’entra proprio niente, caro Maggiore Guidi. Lei sta diventando sempre più politicizzato e di parte. E me ne dispiace. Se va avanti così la riterrò pari al Giornale o a Libero, organi di partito (e di famiglia) che non leggo.

    Cordiali Saluti,

    Giuseppe Caravita di Toritto

  17. gbettanini

    I prezzo più alto dei biocarburanti lo pagano le masse di lavoratori in semi-schiavitù che in Brasile ed Indonesia che per qualche decina di dollari al mese raccolgono canna da zucchero per produrre etanolo o i frutti della palma per produrre olio di palma.
    Nuove frontiere dello ‘sfruttamento sostenibile’.
    In Europa od ovunque c’è un’agricoltura fortemente meccanizzata non ha senso produrre biocombustibili perchè quasi sempre il bilancio energetico è sfavorvole, serve più di un litro di petrolio per produrre un litro di olio vegetale o di etanolo… ma per fortuna la comunità europea comincia a rendersene conto.

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