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E la stampa ci ripensa

Complice la crisi, di questa ritirata è protagonista anche il potere politico, sia dove parecchie remore ci sono sempre state -leggi Cina e India ma anche USA ad esempio- sia dove sugli improbabili provvedimenti salvaclima si erano puntate tutte le fiches, ovvero in Europa. E’ solo di ieri infatti la notizia che Francia e Germania hanno ritirato il loro appoggio alla Commissione UE che proponeva di alzare dal 20 al 30% il target di riduzione delle emissioni di gas serra, mentre da più parti si sente dire che è alquanto improbabile che i prossimi vertici mondiali possano portare a casa qualcosa di più del nulla di fatto di CO2penhagen.

Tuttavia, anche negli articoli con cui abbiamo aperto, una strizzata d’occhio alla catastrofe c’è sempre. Per il Corriere, è affidata alla chiosa di Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF, secondo il quale sarebbe in atto una pesante azione di lobby per gettare fango sui più illustri centri di ricerca nel tentativo di smentire una realtà ambientale (attenzione, non c’è scritto climatica) che è sotto gli occhi di tutti: i ghiacciai che si sciolgono e la desertificazione che avanza (nel fango) non sono un’opinione.

Su La Stampa la strizzata d’occhio è di segno completamente opposto e per molti aspetti sorprendente. L’articolo infatti riprende i contenuti della presentazione di Habibullo Abdussamatov, astrofisico russo, che alla conferenza sui cambiamenti climatici di Chicago conclusasi il 17 maggio ha dichiarato di attendersi l’inizio di una prossima glaciazione per il 2014. Nei suoi studi egli avrebbe infatti individuato nel comportamento del Sole, ovvero nella quantità di energia da esso irradiata, attualmente in una prolungata fase minimale, il fattore scatenante di un potente raffreddamento che riporterebbe il clima del pianeta alla Piccola Era Glaciale di qualche secolo fa. Una cosa è certa, la sua previsione sarà facilmente verificabile, diversamente da quelle che presagiscono un pianeta arrostito sì, ma tra cent’anni.

Ci sarà tempo per rivedere queste ipotesi e confrontarle magari con quelle di molti altri studiosi alquanto scettici sul riscaldamento globale antropogenico, che pur non avendo suggerito date (prudentemente e saggiamente), hanno più volte detto di attendersi comunque qualcosa del genere.

Intanto registriamo la presenza di opinioni diverse dal mainstream sulla stampa nazionale (che è sempre un bene) e possiamo anche dare uno sguardo alla presentazione di Abdussamatov su Youtube.

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Published inAttualitàNews

6 Comments

  1. Claudio Costa

    @ maurizio

    davvero singolare che il CO2 inneschi il disgelo dopo mille anni che il disgelo sia già iniziato, e pure che il CO2 amplifichi il riscaldamento ancora per mille anni dopo che le temperature iniziano a scendere

  2. Claudio Costa

    Qua Habibullo sui cicli solari correlati con le variazioni climatiche dell’ultimo millenio

    http://journals.cambridge.org/action/displayAbstract?fromPage=online&aid=288608

    Habibullo I. Abdussamatov “About the long-term coordinated variations of the activity, radius, total irradiance of the Sun and the Earth’s climate “Proceedings of the International Astronomical Union (2004), 2004:541-542 Cambridge University Press doi:10.1017/S1743921304006775

    • Luca Fava

      tutto questo studio basato su UNA SOLA CAROTA????
      A volte penso che certi scienziati siano impazziti….

  3. Alessio

    ahime’, anche i ghiacci artici erano tornati ai livelli 1979-2000 pochi mesi fa. Uno non si uo’ distrarre un attimo… http://nsidc.org/data/seaice_index/images/daily_images/N_stddev_timeseries.png

    Comunque, non riesco a non guardare quella curva rossa sulla copertura glaciale mondiale con un poco di triste apprensione: sara’ anche in su ora, ma un bel balzo non lo fa da un po’. Anche del balzo del 2008, poco ne e’ rimasto

  4. luigi mariani

    Nell’articolo del Corriere lascia perplessa la “chiusa” messa in bocca al responsabile scientifico WWF con quel “i ghiacciai che si sciolgono e la desertificazione che avanza non sono un’opinione.”, frase tanto apodittica da richiamare a mò di “chiusa alla chiusa” un bel “caro lei”.
    Diciamocelo: non si può affrontare un sistema complesso come il nostro pianeta con il paraocchi dei più triti luoghi comuni.
    E allora, conoscendo il livello medio dei giornalisti che trattano i temi della climatologia sul “Corrierone”, sorge il dubbio che la chiusa non sia farina del sacco del direttore scientifico WWF, al quale non saranno certo sfuggite alcune interessanti novità e cioè che i deserti stanno arretrando in vaste aree del pianeta (Hellden & Tottrup, 2008. Regional desertification: A global synthesis, Global and planetary change, dic. 2008) e che la copertura glaciale marina (artide+antartide) è ormai ritornata sui livelli medi 1979-2000 (http://arctic.atmos.uiuc.edu/cryosphere/IMAGES/global.daily.ice.area.withtrend.jpg).

    Luigi Mariani

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