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SPQI, Sono Pazzi Questi Inglesi

Il freddo non ferma il riscaldamento globale, nè lo nega, perchè il tempo non è il clima. Lo abbiamo detto e sentito dire più o meno ovunque nelle ultime settimane. Ciò non impedisce a quei simpaticoni dello UKMet Office (braccio operativo dell’Hadley Centre, sede del Working Group 1 dell’IPCC), di raccontarci che il freddo conferma il global warming. E sapete perchè? Perchè capitando di rado ci coglie di sorpresa, diversamente ad esempio dall’epoca di Dickens, in era preindustriale, quando a loro dire questi eventi erano molto più frequenti. Piuttosto che ogni venti anni circa, addirittura ogni quattro cinque anni. Un’intuizione geniale. Questo è quanto dichiarato dal Dott. Myles Allen, capo del Climate Dynamics group al dipartimento di fisica dell’università di Oxford e fedelmente riportato dal corrispondente scientifico del Daily Telegraph in questo articolo.  Chi avrà la bontà di far loro notare che in quegli anni finiva la Piccola Era Glaciale, cioè quella fluttuazione climatica che loro stessi manipolando i dati di prossimità delle temperature pretendono di cancellare dalla storia del clima?

Ma in fondo è giusto, perchè le faraoniche sovvenzioni continuino ad arrivare occorre insistere. Anche contro ogni evidenza. Il sole? Non c’entra nulla con i cambiamenti climatici. E vai con il minimo solare che fa virare in negativo il trend decadale delle temperature. Sarà un mese di dicembre mite e secco. E il sud ovest dell’Inghilterra è finito sott’acqua. L’inverno? E’ già finito, avremo una primavera anticipata ed un caldissimo 2009. E giù con trenta centimentri di neve a Trafalgar Square. Queste le ultime chicche prodotte dalla divulgazione scientifica in stile british.

Quando uscivano con questi mirabolanti e spaventevoli vaticini i segnali di cambiamento erano già evidenti. Compreso l’ultimo, lo stravolgimento stratosferico che ha portato il freddo e altro ne porterà e di cui si parlava già persino nel variegato movimento meteorologico italiano. Ma loro sono la scienza, si potrà obbiettare. E allora io dico che questi sono il tempo ed il clima, quelli veri, non quelli virtuali in cui pesca a piene mani un certo genere di scienza.

L’articolo è un vero spasso, sembra scritto da Mr Bean. Fa troppo freddo per nevicare, questo è quello che gli inglesi sembra fossero abituati a sentirsi dire. Ora fa più caldo quindi nevica. Però, un momento, poche righe più su ci avevano detto che accadeva più spesso, allora prima faceva più caldo, no più freddo, boh…..che faceva? Spettacolare!! Altro esperto, Dave Britton, meteorologo e scienziato del clima: “anche con il global warming, non si può escludere che capitino inverni freddi così spesso, qualche volta piove nel Sahara, ma è pur sempre un deserto”. Poi ancora giù a snocciolare dati di inverni gelidi del passato, come quelli del 1946-47 e del 1962-63. Sorpresa, tra questi ci sono circa una ventina d’anni. Ma non dovevano essere quattro o cinque? Pensate che secondo i loro calcoli di gelate come quella del ’63, ne avranno una ogni 1.100 anni invece che una ogni 183. Ma non è nell’est europeo che per scaldarsi fanno uso di superalcolici?

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Published inAttualità

4 Comments

  1. Simone

    Segnalo questo articolo del corriere di oggi:
    http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_febbraio_10/ghiacci_effetto_serra_negazionisti_franco_foresta_martin_9ce72de0-f75a-11dd-8e36-00144f02aabc.shtml

    Cito:
    “Di fatto, tirate le somme relative al mese di gennaio 2009, è risultato che la massima estensione dei ghiacci marini artici è stata di 14,08 milioni di km quadrati. Essa, pur risultando 310 km quadrati maggiore rispetto a quella del gennaio 2008, rimane tuttavia ben 760 km quadrati inferiore alla media di riferimento calcolata sul periodo 1979- 2000 (sempre relativa al mese di gennaio).”

    Ora, tralasciando il problema se conta più l’estensione o la densità dei ghiacci, faccio due conti della serva in base alle sue cifre e dico:
    * la media del periodo è 14.080.760Kmq
    * i 760kmq che mancano sono dunque ben lo 0.00005% della superficie.

    Ci dovremmo veramente allarmare per questa perdita quasi infinitesima o c’è qualcosa di errato nei dati?
    Anche fossero 760.000Kmq (come potrebbe essere più verosimile), sarebbe sempre un 0.05%. è/sarebbe davvero un dato così allarmante?

  2. Lorenzo Fiori

    Magari avessi una teoria nuova e convincente…apprezzo comunque la sua proposta…credo però che tra Sole, Co2 e dinamiche oceaniche, gli elementi per giustificare il Gw attuale ci siano, basta solo farci caso.

  3. Caro Lorenzo,
    no, non mi pare proprio.Il sole non ha bisogno di essere scomodato. Sta semplicemente lì da qualche miliardo di anni. Nell’ultimissima parte di questo “breve” periodo, abbiamo anche imparato ha capire che una variazione infinitesimale delle sue dinamiche nel suo complesso può generare grandi cambiamenti sul nostro pianeta. Questo perchè l’energia in gioco è enorme, di gran lunga maggiore di qualunque forzante antropogenica si voglia prendere in considerazione. La teoria del GW ruota intorno a presunte variazioni di questo bilancio energetico di ampiezza ridicola rispetto all’influenza della stella sul pianeta e prudenza scientifica vorrebbe che questo concetto fosse tenuto in considerazione, piuttosto che accantonato in quanto non sufficientemente compreso e sostituito da meccanismi ad hoc generati a tavolino. Facciamo così, inventiamoci una teoria noi due e cominciamo a scrivere. Sono sicuro che il mio peer-review sui tuoi scritti sarà positivo e parimenti farai tu con me.
    E’ ora di cambiare musica, questi meccanismi autoreferenziali servono solo a fare gruppo, tutto qui.
    gg

  4. Lorenzo Fiori

    Ma non le pare che prima di andare a scomodare il Sole e i suoi presunti effetti bisognerebbe trovare un meccanismo plausibile, ampiamente provato da dati sperimentali e approvato da letteratura peer-review su tale possibile interazione, cosa che attualmente sembra non esserci?
    Non le pare questa una sana forma di ‘prudenza scientifica’?

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