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Il più pulito ha la rogna

In questi giorni sta tornando alla ribalta il mai sopito dibattito su “Chi prende i soldi da chi (e quanti)”. Questa litania, dite la verità, quante volte l’avete già sentita: “I negazionisti (per carità non usiamo scettici altrimenti i catastrofisti si offendono) prendono i soldi dai produttori di petrolio”. “La propaganda negazionista (per carità II) prende soldi per confondere le idee sul cambiamento climatico”. Le aziende estrattrici di petrolio cercano, secondo i duri e puri, di influenzare i think tanks, i circoli, i blog e la gente tutta. A suon di milioni di dollari. Siccome nessuno di noi è proprio nato ieri l’altro, possiamo immaginare che ciò possa anche avvenire, in taluni casi. L’uomo è uomo, sempre, comunque e dovunque. E proprio per questo sapete che succede? Che i duri e puri non sanno più come spiegare il seguente fatto: il gruppo ecologista, che si sta battendo molto il petto in queste settimane, Nature Conservancy beh, è imbarazzante dirlo, ha accettato (negli anni passati) ben 10 milioni di dollari da… Babbo Natale? No, dalla BP!

Ma attenzione. Sapete qual è stata la prima spiegazione fornita: “Noi di Nature Conservancy siamo pragmatici, solo collaborando con le grandi multinazionali si può puntare ad un vero cambiamento”1 .

Ho passato un po’ di tempo a leggere i commenti all’articolo del WP. E’ davvero interessante leggere come i finanziatori di quel gruppo ambientalista arrivino a giustificare il “rapporto” con BP, perchè è l’unico modo per poter collaborare ad un progetto futuro di salvaguardia. E se invece quei soldi li avessimo presi noi? Apriti cielo.

Va bene, va bene, tutti abbiamo bisogno di soldi. L’importante è non voler fare a tutti i costi i moralisti o peggio gli ipocriti.

Nel vano tentativo di arrampicarsi sui vetri, il presidente di questa associazione ambientalista è riuscito anche a dire che in fondo 10 milioni di dollari non sono nulla, rispetto ad un bilancio annuale che supera il mezzo miliardo.

I casi di finanziamenti dai bigolisti ad associazioni verdi sono numerosi. Certo, dicono loro, cercano di comprarsi il nemico. Un nemico piuttosto facile da raggirare a quanto pare. E noi dovremmo decidere le sorti del pianeta sulla volubilità di questa gente?

L’amore per il pianeta e l’ambiente è una cosa seria, probabilmente non gliel’ha spiegato nessuno o peggio, se lo sono dimenticato da tempo, loro.

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  1. http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2010/05/23/AR2010052302164.html []
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11 Comments

  1. Carlo

    Come mai in questo sito non si parla del caldo senza precedenti in Russia e in Finlandia??
    Come mai non si dice che il 2010 potrebbe essere globalmente il 2° anno piu’ caldo da almeno 160 anni??
    e della situazione drastica dell’Artico?
    e dei ghiacciai alpini che stanno sparendo??

    • Come mai lei è un lettore così disattento? Altrimenti saprebbe che una volta al mese pubblico l’andamento termico del mese *PRECEDENTE*.

      CG

    • Guido Botteri

      Caro Carlo,
      come mai un anno freddo negli stati Uniti sarebbe un fenomeno “meteorologico”, mentre un po’ di caldo in Russia e Finlandia sarebbe un fenomeno “climatico” ?
      I soliti due pesi e due misure ?
      Comunque fa bene a ricordarmi che questo “potrebbe essere globalmente il 2° anno piu’ caldo da almeno 160 anni” visto che qui a Ravello mi son dovuto mettere roba pesante perché, a differenza dei precedenti anni più freddi, quest’anno ho avuto freddo. Ma non pretendo che le mie impressioni personali siano un fenomeno climatico.
      Ma questa notizia, che ci ha raccontato così generosamente, viene dall’analisi di misure sul campo, o fanno parte di uno studio fatto coi modelli climatici ? Ci può dire la fonte ?
      Cordiali saluti.

    • Non è decisamente l’argomento di questo post, tuttavia, parliamone. Hansen ha stabilito che non esistono misurazioni affidabili prima del 1880, in altre parole tutto quanto accaduto prima non viene ricompreso nei proclami del tipo:” Mai così caldo prima d’ora”.

      In effetti l’Inghilterra in 40 anni ha conosciuto un incremento medio delle temperature pari a 3.2°C. Oops, però eravamo nel secolo XVIII…

    • DAVIDE BERTOZZI

      …e del polo sud che è in continua epansione ;delle temperature mai
      così basse in sudamerica?come mai fa notizia sempre un pò di caldo in pieno luglio(ORA PER FORTUNA SIAMO SOTTOMEDIA).Caro Sig. Carlo guardi un pò meno Emilio Fede e/o studio aperto!

    • Guido Botteri

      da:
      http://sppiblog.org/news/is-temperature-spinning-out-of-control
      [ It seems to be axiomatic, that whilst reports such as the Moscow Heatwave make the headlines, there is scant reporting in the popular media of the severe cold in the South American winter, with loss of life and livelihoods, due to temperatures in some places reaching minus 15 celsius, or 5 deg F.

      “The polar wave that has trapped the Southern Cone of South America has caused an estimated one hundred deaths and killed thousands of cattle, according to the latest reports on Monday from Argentina, south of Brazil, Uruguay, Paraguay, Chile and Bolivia.

      Even the east of the country which is mostly sub-tropical climate has been exposed to frosts and almost zero freezing temperatures.” ]
      Hansen può dire quello che vuole, ma il suo intento mi pare evidentemente “schierato”. Le temperature storiche non gli fanno comodo perché smentiscono i suoi proclami allarmistici, e lui vorrebbe semplicemente ignorarli.
      Come dire agli scienziati che studiano le ere antiche: “andatevene a casa, perché non fate comodo agli allarmismi di Hansen”
      a me tutto questo sembra semplicemente inaccettabile.
      Secondo me.

    • Guido Botteri

      in altre parole, visto che l’hockey stick fa acqua da tutte le pafrti, ora vorrebbero eliminare il passato, per poter dire che certe cose non sarebbero mai successe prima…fermando il “prima” a quando fa comodo a loro !
      Secondo me.

  2. Maurizio

    Se BP avesse speso quei soldi in maggior sicurezza invece che in immagine? E quelli sono magari solo una fetta della torta… Ora ne spenderanno 200 volte tanti e li pagheranno i consumatori tra cui non mancano gli ecologisti, ovviamente.

    • Maurizio, sono d’accordo con lei. Tutto sommato, però, qui il problema non è chi DA i soldi, ma chi ACCETTA di prenderli.

    • Maurizio

      Certo Claudio, volevo solo sottolineare che tra i due il ruolo del “corrotto” spetta a Nature Conservancy, e quello di “corruttore o tangentista” spetta a BP.
      Certi comportamenti ricordano anche il pizzo mafioso, la “protezione” da ritorsioni o manifestazioni contrarie che poi costano, in un modo che non potrà mai essere accertato in tribunale ma che pone una serie di domande sull’etica aziendale, perdita di vite umane e un grave inquinamento ambientale. Ovviamente non mi è sfuggito che, come si sottolinea nel post, queste multnazionali ecologiste, ed i loro sostenitori, non si fanno scrupoli nell’accusare gli avversari di essere al soldo dei petrolieri, mentre loro fanno lo stesso, con un tasso di ipocrisia stellare.

  3. Giampiero Borrielli

    Sono pragmatici, loro…, gli altri servi del padrone di turno!!!!

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