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Temperature? Sì grazie, ma quali?

Appena un paio di settimane fa abbiamo segnalato il meeting tenutosi a Exeter nella sede del MetOffice, con il quale è stato avviato un programma di revisione dei dataset di temperatura, al fine di giungere ad una serie di dati il più possibile accessibile ed affidabile.

Nell’accogliere ovviamente con favore una simile iniziativa, è lecito sollevare qualche dubbio circa il fatto che se si è sentito il bisogno di procedere in questo senso, vuol dire che con riferimento ai dati relativi alla temperatura dello strato superficiale c’è qualche problema non da poco. Come si può allora partire da quei dati per affermare di aver capito come funziona il sistema e quindi conoscerne l’evoluzione nel lungo periodo è ancora un mistero.

E infatti, già da quel poco che sin qui si è saputo circa questa riunione preliminare, sembra proprio che ci sia parecchio da fare. Ce lo racconta Roger Pielke Sr. in questo post sul suo blog, nel quale non nasconde un po’ di incredulità per il fatto di essere stato coordinatore di un team di ricerca che ha pubblicato un importante lavoro proprio su questo argomento e non essere stato affatto interpellato, malgrado nelle premesse sembrava che questo progetto dovesse essere il più possibile aperto ad ogni contributo.

Ma il problema pare non sia questo. Di più serio ci sono le candide ammissioni fatte anche solo in questa fase preliminare circa i problemi che affliggono la collezione dei dati di temperatura. Lo potete leggere qui, se credete, anche se si tratta solo di notizie preliminari. E’ interessante anche la chiosa del post di Pielke, nella quale torna a sottolineare come a suo parere, per “seguire” il comportamento dello stato termico del sistema, più che le temperature superficiali si debba tener conto del contenuto di calore degli oceani. Un argomento questo, sul quale presto vi sottoporremo qualche interessante novità.

Ad ogni modo, per non sbagliare, è notizia di questi giorni che la NOAA abbia valutato in 100 mln di dollari la cifra necessaria per mettere a punto una rete di osservazioni affidabile ed efficace. Watts a sua volta valuta che si tratti di ben 100.000 dollari a stazione. Una bella cifra, e si parla del solo suolo americano. Qualcuno ha un’idea di quanti soldi ci vorrebbero per estendere a tutto il pianeta (quello che si dovrebbe fare) questo progetto? Se tutto va bene siamo rovinati.

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Published inIn breve

6 Comments

  1. Piero Iannelli

    @.Marino

    I ghiacciai godono di ottima salute.
    La quantità e l’estenzione globale è costante, perchè la temperatura non è variata.

    Ti consiglio di informarti perchè la verità è questa:
    http://www.inganno-ambientalista.it/content/view/181/2/

    Se hai domande, dubbi o desideri ulteriori informazioni.

    http://www.cancelloedarnonenews.com/…/eolico-maionesi-impazzite-e-gli-affari-di-legambiente-ma-ce-anche-chi-non-ci-sta/

    PIERO IANNELLI
    pieroiannelli@gmail.com

    Oppure telefonami:3398513962

    Perchè caro Marino questa ECO-TARANTELLA si deve fermare!

    Reply:
    Piero, negare l’evidenza non è giusto. La temperatura E’ variata, come ha sempre fatto. Mi dirai che si possa discutere su quanto, come e perché, e sulla precisione delle misure, ma questo è un altro discorso.
    gg

  2. Marino

    Piero dov’e’ questo studio?
    dove sono questi calcoli?
    a parole si puo’ dire tutto!!!!
    Ti consiglio un giretto per le nostre montagne cosi’ ti rendi conto della situazione dei ghiacciai..

  3. PIERO IANNELLI

    Se tutto va bene siamo rovinati?
    No.. la TRUFFA vera non sono i dati, ma la giostrina della CO2.
    CENTO MILIONI DI DOLLARI?..

    Sono 1000 MILIARDI DI DOLLARI la vera eco-operazione!

    CO2. NON è variato assolutamente negli ultimi 150 anni.
    Recenti studi condotti presso il Dipartimento di Scienza della Terra dell’Università di Bristol hanno dimostrato, contrariamente a quanto ci viene gridato da tutte le parti, che il valore dell’anidride carbonica presente nell’atmosfera NON è variato assolutamente negli ultimi 150 anni.

    LINK
    http://go2.wordpress.com/?id=725X1342&site=daltonsminima.wordpress.com&url=http%3A%2F%2Fwww.astronomia.com%2F2010%2F01%2F01%2Funa-notizia-bomba-che-non-ci-daranno-mai%2F&sref=http%3A%2F%2Fdaltonsminima.wordpress.com%2F2010%2F02%2F15%2Fevviva-lipcc-ha-scoperto-lacqua-calda%2F

    Questi gli ultimi titoli riguardo il RISCALDAMENTO GLOBALE:
    •“ Basta politica e previsioni ad minchiam” (Il Foglio);

    Ma per quanto chiaro questo titolo ve ne sono molti altri:
    L’ Onu accusa (e Manda a Casa) gli Allarmisti dell’ Effetto Serra” (Corriere della Sera);
    •“ Ipcc, il Presidente Pachauri rassegna le dimissioni” (La Repubblica);
    •“ Basta politica e previsioni ad minchiam” (Il Foglio);
    •“ Clima: riforme urge…nti per il gruppo di esperti Onu” (Quotidiano.net);
    •“ UN climate panel ordered to make fundamental reforms” (Sydney Morning Herald);
    •“Onu: capo Ipcc rimette mandato a stati membri” (Ansa);
    •“ Clima. Si dimette presidente Ipcc dopo critiche esperti Onu” (La Stampa);
    •“ Il panel Onu bocciato a metà. Il presidente Pachauri invitato a farsi da parte” (Il Sole 24 Ore);
    •“Clima. Onu: serve riforma profonda gruppo esperti Ipcc” (La Stampa);
    •“ Rapporto bacchetta gli esperti climatici”; dell’ONU” (Swissinfo);
    •“ Climate panel must ‘fundamentally reform’ to survive” (NewScientist);
    •“ La bufala del clima” (Il Tempo).

    Nell’ultimo articolo del TEMPO si accenna anche al “FINE” perseguito.. la TRUFFA!
    E possiamo leggere:
    .. impetuose quanto poco credibili politiche di lotta ai cambiamenti che avevano, però, il pregio di mettere in moto MIGLIAIA DI MILIARDI DI DOLLARI, tra lo sviluppo di tecnologie pulite e le transazioni finanziarie sui diritti dei paesi ad inquinare..
    Lfermiamo questa GIOSTINA?

  4. Filippo Turturici

    Con 100mila € biennali, la Regione Veneto ha finanziato l’Università di Padova per la costruzione di una rete regionale di stazioni GPS: più di 20 stazioni operative, dati a cadenza oraria e giornaliera, monitoraggio continuo, e servizio real-time gratuito per tutti gli utenti iscritti. E’ vero che questa si è avvalsa della gratuita collaborazione di enti (comuni, consorzi di bonifica ecc) e privati (geometri ecc) per il sito di posizionamento delle stazioni, nonché di vantaggiose condizioni per l’uso o l’acquisto delle stazioni stesse. Tuttavia richiede al momento solo 3 borsisti ed un professore dedicati, e due tecnici di laboratorio che collaborano; e funziona piuttosto bene come raccolta e diffusione dati (i quali, archiviati, sono liberamente scaricabili e consultabili), pur ovviamente con qualche incidente o disturbo iniziale.
    [Posso dirlo perché ci ho fatto la tesi di laurea]
    Insomma, 100mila $ a stazione mi sembrano parecchi, anche contando tutte le spese di acquisto, installazione e manutenzione: per strumenti magari mal posizionati, poco controllati, e di cui è dubbio il libero accesso ai dati…a meno che non si preveda un investimento, mettiamo, trentennale (così da poter disporre di una serie climatica completa).

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