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E’ l’ora del Wintergate

Uno scandaletto all’anno, così, tanto per non perdere l’abitudine e per non correre il rischio che qualcuno abbocchi davvero all’amo dell’AGW. Per recuperare dal climategate del novembre 2009, in cui una delle istituzioni scientifiche più accreditate del pianeta non ci ha fatto decisamente una bella figura, c’è voluto quasi un anno di febbrile attività falsamente inquisitoria, conclusasi naturalmente come suol dirsi con i tarallucci e il vino.

Ora ci risiamo, chissà perché sempre in novembre o giù di lì, e, duole dirlo, ma neanche noi di Cm ci facciamo una gran figura, se quanto sto per raccontarvi sarà confermato.

Questa la storia. Tutti sanno che in Gran Bretagna (ma non solo) l’ultima settimana di novembre e quasi l’intero mese di dicembre sono stati un vero incubo di freddo, ghiaccio, neve e relativi danni, calcolati sin qui in circa dieci miliardi di sterline. Lo sconcerto di molti, è montato quando andando a cercare tra le pagine dello UK Met Office, non c’era traccia nelle settimane precedenti lo snowmageddon di uno straccio di previsione mensile o stagionale che mettesse minimamente in guardia contro quanto è poi accaduto. Strano, perché i colleghi albionici non difettano certo di comunicazione. Così, ce la siamo presa tutti con loro, perché l’unica informazione disponibile era una risibile previsione di mild winter, di quelle fatte col ciclostile da un po’ di anni a questa parte. Un abbaglio mica da poco!

E invece no, qualche giorno fa, incalzati dai media che quando ci si mettono non lasciano proprio respirare, dal Met Office fanno sapere che loro la previsione del freddo -e che freddo!- in arrivo l’avevano fatta eccome, però ne avevano informato solo le autorità governative. Per cui, di discutibile ci sarebbe stata solo la scelta (?) di non dargli visibilità. Sicché  la palla è passata nel campo di chi avrebbe dovuto informare e non l’ha fatto, appunto il governo, che però sin qui non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale.

Ora pende una richiesta ufficiale di informazioni, strumento che la giurisdizione inglese prevede in ragione del Freedom of Information Act, diretta dalla BBC al governo inglese perché faccia sapere se effettivamente questa informazione preventiva ci sia stata o meno. E’ chiaro che la domanda successiva, qualora le cose stessero così, sarebbe inevitabilmente: e perché non lo avete detto a nessuno?

Perché non si volevano turbare i negoziati di Cancun, cioè per propaganda climatica? Per non alzare ulteriormente il livello di difficoltà che i provvedimenti di legge in chiave energetica e climatica stanno già fronteggiando? Perché non ci hanno creduto? A giudicare da come sono andate le cose -sia ben chiaro che il freddo sarebbe arrivato comunque- non sembra che abbiano dimostrato una prontezza che lasciasse intendere un corretto livello di pianificazione.

Il mistero è fitto, decisamente. Ma una domanda è d’obbligo: visto che tempo e clima fanno come gli pare, ma chi diavolo glielo fa fare? Non è già abbastanza difficile capirci qualcosa per doversi anche affannare a far finta di aver capito, per poi dire che non è vero, salvo poi correggersi e dire che invece sì etc etc? Boh…

NB: da WUWT

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