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Una rondine non fa primavera, ma molte rondini fanno inverno?

Leggiamo dal Blitz quotidiano:

Genova, rondini fuori stagione: i cieli cittadini invasi in pieno inverno

A Genova sono tornate le rondini: e si tratta di un evento eccezionale, visto che siamo nella stagione invernale. Si tratta di tre specie: la comune, o hitundo rustica, la delichon urbica (o balestruccio) e la ptynoprogne (rondine montana) che vive in Europa e in Asia. E come mai arrivano in Liguria? Secondo quanto ha scritto sul Corriere della Sera Danilo Mainardi, ci sono due motivi: quelle che arrivano dall’Africa percepiscono i cambiamenti climatici, mentre quelle che arrivano dalla montagna sono alla ricerca di un clima più temperato.

La rondine comune è un uccello piccolo e agile, lungo circa 18-19,5 cm; ala 12-13 cm; apertura alare 30-35 cm; coda 9,5-11,5 cm; tarso 10 mm; becco 11-13 mm; peso 16-24 g; uovo 19,7×13,7 mm. Questo uccello presenta una coda lunga e biforcuta, ali curve e aguzze e un piccolo becco diritto di color grigio scuro. Solitamente vive in Europa, in Asia, in Africa e nelle Americhe. La sottospecie europea migra in Africa durante l’inverno.

Il balestruccio, detto anche “Delichon urbica”, ha la coda corta e forcuta, ma meno di quella delle rondini comuni. Vive e migra in branco nelle zone popolate dagli uomini e si riproduce in Europa.

La Montana, detta anche “Ptynoprogne fuligula”, vive in Europa, Asia, Africa del Nord. In Italia, nidifica in zone montuose dove ci sono edifici radi o costoni rocciosi ma non lo fa in colonie. (grassetto aggiunto)

Sicchè, le rondini che arrivano dall’Africa (e non mi pare ce ne siano) sono più smart e quando vanno a nord scappano dal climarrosto. Quelle di montagna sono sceme e quando scendono a valle fanno solo delle gite, non scappano dal freddo…

NB: grazie a Fabio.

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Published inIn breve

Un commento

  1. Stavo giusto per scrivervi, visto che la storia è interessante – ed emblematica.

    Qualche anno fa, a Genova, mi è capitato di vedere una rondine proprio la mattina di Capodanno, appena tirata su la tapparella. L’osservazione, certamente, mi fece un notevole effetto. Essendo un birdwatcher amatoriale, ho sentito i colleghi “in rete” che mi hanno spiegato che a Genova c’è una piccola quantità di rondini montane che sverna regolarmente. La loro osservazione, seppur non comune (sono molto poche), non rappresenta quindi un’anomalia invernale (su Wikipedia si citano svernamenti nel sud Italia, ma Wikipedia non è per niente completa su argomenti ornitologici; Genova non è nemmeno l’unico luogo di svernamento del nord Italia).

    Ora, per uno che non sia esperto, è difficile riconoscere una rondine montana da quelle più comuni. Le rondini di qualche giorno fa hanno causato qualche discussione sulle liste di birdwatching genovesi – senza andare nei dettagli (cosa che non voglio fare visto che si tratta comunque di mailing list private), l’opinione comune è che, in mancanza di prove fotografiche (che non ci sono, per quanto si sappia), queste osservazioni vanno ricondotte a rondini montane e non sono un’anomalia.

    E’ divertente, da parte mia, vedere come una bufala possa nascere nel giro di pochi giorni. Dico comunque bufala, anche se un domani qualcuno le fotografasse e si scoprisse che sono invece rondini di altre specie, perché comunque ad oggi mancano le prove dell’eccezionalità, ma nessun giornalista si è sentito in dovere di fare chiarezza sull’argomento, ad esempio facendo presente che, per la montana, un avvistamento invernale a Genova non è una cosa particolarmente eccezionale. Non ho ritrovato l’intervista intera di Mainardi sul Corriere e spero che sia più ricca di informazioni, sennò sarebbe per me una delusione da parte di un divulgatore così famoso.

    PS Il nome scientifico della rondine montana che sta in Italia, per quanto ne so, è Ptyonoprogne rupestris, non fuligula (a parte che su tre nomi scientifici hanno scritto due refusi).

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