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Per la gioia dell’aia

Ove per aia non s’intende la sede del governo dei Paesi Bassi, quanto piuttosto quello spazio una volta molto diffuso ora sempre più difficile da trovare, dove razzolano i piccoli pennuti di una fattoria, recentemente usi bacchettare una certa forma di insano scetticismo.

Avete caldo? Ne avete avuto? Vi siete chiesti perché e poi avete trovato la risposta nello strepitio dei media alla fine dell’anno scoprendo che il 2010 è stato l’anno più caldo di sempre?

Fatevene una ragione, non è un caldo atmosferico. Può avere mille cause ma non quella della temperatura dell’aria. Dopo molto fatica e solo dopo, molto dopo che si è spenta l’eco degli annunci di disastro climatico -sempre sui media- scopriamo con grande stupore che il 2010 è stato un anno normale rispetto agli ultimi dieci o quindici. Che sono stati caldi sì, ma che hanno anche inspiegabilmente visto la temperatura del pianeta smettere di subire gli assalti degli orridi gas climalteranti che produciamo e assumere un trend che non è un trend, ovvero, che è piatto.

Avevamo già chiesto invano la rettifica qualche giorno fa, ora vorremmo che il documento redatto da Steven Goddard che fa pelo e contropelo all’anno passato fosse letto da qualcuno che proprio scettico non è, perché se lo leggiamo solo noi ci facciamo la birra.

Speranza vana? Può darsi, ma ciò non toglie che si debba insistere.

Il pdf è qui.

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