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Stratwarming, l’ultima pulsazione

La lunga attesa di febbraio, gli effetti importanti ma non eccezionali del Sudden Warming della prima parte dell’anno nella troposfera dell’area europea, ed eravamo già quasi tutti pronti ad archiviare la stagione. Sbagliato, avremo ancora uno scampolo d’inverno, che forse sembrerà ancora più maligno perchè giungerà dopo un ologramma di primavera.

Il Vortice Polare ha ripreso vigore ai piani alti già da un bel pò, ma nella zona di contatto con la troposfera la situazione è ancora favorevole alle retrogressioni e, come accennato nelle ultime riflessioni su questa materia, sentiremo gli effetti di questa situazione almeno fino alla fine del mese. Anzi, sarà proprio l’ultima decade a riservarci delle sorprese interessanti. Stavolta entriamo in argomento quando già si comincia a vedere qualcosa anche sui modelli deterministici, per la gioia di quanti aspettano la coda della stagione fredda e devono vedere per credere. Dopo un recupero di zonalità segnato dal passaggio di più treni d’onda ed avviato dall’ultima discesa di aria polare marittima sul Mediterraneo appena dieci giorni fa, torneranno ad essere protagonisti gli scambi meridiani. Si, lo so, i flussi disposti lungo la longitudine sono frequenti anche in questa stagione e qualcuno penserà che non c’è bisogno di scomodare la stratosfera perchè avvengano. Sbagliato anche questo. L’alta atmosfera ha sempre un ruolo in queste dinamiche, prova ne sia che proprio sulla zona di contatto con i piani più bassi è previsto che torni a dominare un promontorio sull’Atlantico, la cresta dell’onda che in troposfera vedrà l’aria artica fare surf sul suo bordo orientale e tuffarsi sul mediterraneo. Freddo? Sicuro. Grandinate? Più che sicure. Neve? Molto probabile.

 

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E questo darà anche un colpetto alla nuova stagione, spostandola un pò più avanti, perchè, nel frattempo, è in corso uno stratcooling fino a 30hPa che sta portando le temperature ben sotto la media e prima di arrivare al riscaldamento finale ed al definitvo sfaldamento del vortice ci vorrà probabilmente un pò più del solito. 

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Published inAmbienteAttualitàClimatologiaMeteorologia

8 Comments

  1. Beh, non sempre, quello funziona solo il martedì e giovedì ad una certa ora…
    gg

  2. Ma allora non e’ vero che prima di andare in trasmissione tiri il famoso dado meteorologico (una faccia “nuvoloso”, un’altra “pioggia”, un’altra ancora “sole”, e cosi’ via)?

  3. @ Lorenzo
    Ti prego di perdonarmi, ma dopo venti anni e più di previsioni, il termine “azzeccate” mi fa venire l’orticaria. Non che non si sbagli spesso, ma questa parola sa proprio di colui che tira ad indovinare. Nel settore c’è più di qualche illustre professionista al riguardo 🙂
    gg

  4. Lorenzo Fiori

    E’ vero, è vero: le previsioni azzeccate confermano la validità della teoria.

  5. @ Lorenzo
    Con gli occhi. Basta guardare le carte e, qualche volta, anche il calendario.
    Ti prego no, non togliermi anche il consenso sulla meteorologia!
    🙂
    gg

  6. Lorenzo Fiori

    Leggendo qua è la si scopre che qualche ricercatore mette in dubbio l’influenza della stratosfera sulla sottostante troposfera perchè è uno strato troppo rarefatto…come la vede Guidi?

  7. Lucas

    Bella notizia per gli amanti del freddo e della neve (come me), ma sicuramente meno bella per gli alberi in fiore!
    Grande Guido, chiaro, conciso e diretto nelle tue analisi!

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