Salta al contenuto

La scienza del carpe diem

E poi dicono che chi fa scienza non è capace di comunicare. Mai balla fu più assoluta, c’è una categoria di addetti ai lavori di clima, ghiaccio, mare e affini forte di autentici geni della comunicazione.

Qual’è la moda del momento? Qual’è la parola in grado di attrarre infiniti contatti oggi sulla rete? Qual’è il termine che campeggia da ormai un mese sui titoli dei giornali? Semplice, la parola magica è tsunami.

E così, apprendiamo da greenreport.it che nel disastroso futuro prossimo del clima, dovremo aver paura anche degli tsunami glaciali. Di che si tratta? Dell’aumento, naturalmente previsto, del numero e delle dimensioni degli iceberg che si staccheranno dalle banchise polari provocando delle onde anomale di cui gli abitanti delle zone costiere degli estremi sud e nord del mondo si dovranno preoccupare.

Apprendiamo anche che ogni anno capitano centinaia di questi episodi, in qualche caso pare anche che abbiano fatto dei danni, di cui però non v’è stata traccia alcuna (sia degli episodi che dei danni) sulle cronache mondano-climatiche. Ora che uno tsunami vero c’è stato (in Giappone e non causa ghiaccio ma causa terremoto), ecco pronto l’apposito studio, l’altrettanto apposita pubblicazione, l’opportuna pesca miracolosa del media di turno è l’immancabile monito catastrofico.

Allora, visto che dalle nostre parti per vedere i ghiacciai arrivare al mare e provocare eventuali onde di tsunami dovremo attendere la prossima glaciazione, non resta che il solito irrinunciabile consiglio: per quest’anno (e per i prossimi enne-mila) non cambiare, stessa spiaggia stesso mare!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inIn breve

6 Comments

  1. Alessio

    Su suggerimento di GG (visto che oggi ho stranamente tempo).

    “E poi dicono che chi fa scienza non è capace di comunicare. Mai balla fu più assoluta, c’è una categoria di addetti ai lavori di clima, ghiaccio, mare e affini forte di autentici geni della comunicazione.”

    Alla luce delle rivelazioni che greenreport non è un sito di addetti ai lavori […] e affini, l’autore definisca chi sarebbero questi addetti ai lavori che sarebbero geni (del male) in comunicazione scientifica. No, testate giornalistiche non valgono.

    “Apprendiamo anche che ogni anno capitano centinaia di questi episodi, in qualche caso pare anche che abbiano fatto dei danni, di cui però non v’è stata traccia alcuna (sia degli episodi che dei danni) sulle cronache mondano-climatiche.”

    Amundson, J.M.,M. Truffer, M.P. L¨ uthi, M. Fahnestock, M.West and R.J. Motyka. 2008. Glacier, fjord, and seismic response to recent large calving events, Jakobshavn Isbræ, Greenland. Geophys. Res. Lett., 35(22), L22501. (10.1029/2008GL035281.)

    Amundson, J.M., M. Fahnestock, M. Truffer, J. Brown, M.P. L¨ uthiand R.J. Motyka. 2010. Ice m´elange dynamics and implications for terminus stability, Jakobshavn Isbræ, Greenland. J. Geophys. Res., 115(F1), F01005. (10.1029/2009JF001405.)

    Il mio, trascurabilissimo, giudizio sul pezzo di greenreport? Ho letto il paper di MacAyeal et al. “Iceberg-capsize tsunamigenesis”, Annals of Glaciology 52(58) 2011 (se è quello di cui parla il pezzo che non si cura di referenziare) e non ho capito da dove vengono fuori le notizie riportate. Il paper studia solo la fisica del capovolgimento di icebergs da distacco e delle ondate generate. Non fà previsioni nè parla di GW. No, non è sempre necessaria la parola GW per attrarre soldini e pubblicare.
    Quindi si, il pezzo di greenreport non fà un pessimo serzivio alla scienza (quella vera).

    Il mio, trascurabilissimo, giudizio a questo pezzo? Neanche lui fa un buon servizio alla scienza:l’ironia o la si sa fare o degenera in inutile invettiva a vuoto. Nel caso in particolare il pezzo avrebbe potuto mostrare cosa il vero studio dice e mostrare che i commenti di greenreport erano errati (o quantomeno non propriamente referenziati). Invece la tentazione di prendere un articolo non scientifico a caso e riportarlo come esempio di tipica comunicazione scientifica è stato troppo forte.
    Un’occasione persa per fare un po’ di informazione.

    Reply
    Mettiamola così Alessio, qualcuno ha un c… smodato. Lavora per mesi, forse anni ad uno studio su ghiaccio e tsunami. Poi lo sottopone a revisione per la pubblicazione e… zac, esce proprio quando c’e’ poco ghiaccio e dall’altra parte del mondo capita uno tsunami da record. Una scelta di tempo spettacolare. Di chi non lo so, mentre so che oggi la chiave tsunami becca su google 181 milioni di risultati. Tsunami e climate change insieme ne beccano “solo” 9,5 di milioni.
    Se tutto questo e’ solo dovuto al caso e se chi ha messo in giro il lavoro non ci aveva pensato io sono babbo natale.
    gg

    • Alessio

      Edit: Quindi si, il pezzo di greenreport FA un pessimo serzivio alla scienza (quella vera).

  2. Meteogeek

    Gongolatevi con la super spazzatura dei catastrofisti climatici: http://www.alternet.org/newsandviews/article/560158/scientists_find_link_between_global_warming_and_earthquakes/

    Non è bastato che nello studio si sottolineasse l’impossibilità di legare movimenti di milioni di anni, in un cambiamento climatico su scala poco più che decennale…

    No, certo queste cose proprio non bisognerebbe nemmeno fornirle ai catastrofisti che, una volta di più, hanno dimostrato di non sapere nemmeno leggere.

    M G

  3. Che tempismo questo studio, però! Proprio adesso che gli ecoballisti accusano il riscaldamento globale antropico di causare terremoti e tsunami…

    • Guido Botteri

      Hanno scritto che il terremoto ha spostato l’isola di Honshu (cioè, praticamente il Giappone) di 2,4 metri. Si tratta di uno spostamento non paragonabile cogli 8 millimetri in 10 milioni di anni, di cui parla l’articolo. Ne possiamo dedurre che il terremoto ha avuto altre cause.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »