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The Carbon Killer

Il prof De Vecchi a Sky Tg24 pomeriggio dell’08/06/2011 ha affermato:

“I combustibili fossili uccidono un milione di persone l’anno nel mondo”

e gli fa eco il Prof Pepe dicendo:

“8000 morti l’anno solo in Italia per le polveri sottili secondo l’OMS”.

A Ballarò del 07/06/2011 il giornalista Oscar Giannino ha detto che: “Il CO2 ammazza milioni di morti”.

Sempre questo balletto di cifre sui morti molto difficile da verificare e soprattutto aleatorio, un conto è il CO2 un altro è l’inquinamento da polveri sottili, monossido di carbonio, benzene, piombo ecc. Tutte cose che sicuramente determinano dei danni alla salute fino anche alla morte.

Che il CO2 causi milioni di morti perchè determina i cambiamenti climatici è puro catastrofismo! Il numero, del tutto inventato, comprende tutte le persone colpite da inondazioni, tornado e siccità che però sempre ci sono state, come ci sono sempre state fluttuazioni climatiche all’interno dei periodi interglaciali che ancora non sono state spiegate. Le catastrofi atmosferiche c’erano anche quando il CO2 ancora non era salito, nessuno ha dimostrato che quelle degli ultimi decenni dipendano dal CO2.

In alcuni di questi eventi negli ultimi anni ci sono stati più morti perchè più gente vive nelle zone a rischio. Sulle coste, sui delta dei fiumi, nelle golene dei fiumi o delle fiumane, in zone franose e in territori semiaridi tendenti alla desertificazione. Nel Sahel la desertificazione è in atto da 6000 anni e il CO2 non c’entra propio nulla. Ancora si deve dimostrare che l’aumento delle temperature, che qualcuno presume determini un aumento di catastrofi, dipenda dalla forzante antropica con una percentuale di confidenza statistica superiore al 95%, come sostiene l’IPCC. Quindi l’affermazione di Giannino per me è solo una speculazione.

Per quanto riguarda l’inquinamento, quello è da combattere, senza ombra di dubbio, ma il dato dei milioni di morti a livello mondiale , dipende dipende da sistemi energetici molto inquinanti come le centrali a carbone sporco e come lo smog urbano.

Il professor Claudio Macchi del politecnico di Milano afferma che le emissioni delle centrali a carbone pulito sono simili a quelle delle centrali a gas da sempre considerate poco inquinanti, perchè le polveri sottili sono filtrate dai filtri a manica. Se questo è vero, è inverosimile che a parità di energia elettrica o termica prodotta le centrali a gas a ciclo combinato o a carbone pulito e le caldaie urbane a gas siano più inquinanti o uccidano di più:

  • dei pannelli fotovoltaici fatti in Cina con il carbone sporco,
  • degli impianti a biomassa
  • di caminetti e stufe a pellets
  • dei piccoli impianti a biogas
  • dei motori a biodiesel

I fumi degli impianti a bioenergie non sono affatto filtrati per le polveri sottili (ma anche NoX SoC e CO) specie quelli di media-piccola taglia. Pur essendo energie rinnovabili e quindi incentivate non sono affatto energie pulite. Al riguardo hanno appena messo agli arresti domiciliari il dott. Angelo Dario Scotti titolare della riso Scotti di Pavia accusato di traffico illecito di rifiuti, truffa ai danni di ente pubblico, frode in pubbliche forniture e corruzione, quindi di aver emesso inquinanti dalla sua centrale a biomassa. Una storia stranissima. Secondo il pubblico ministero, sembra che si bruciassero anche rifiuti tossici o comunque pericolosi insieme alla pula e alla lolla del riso. Una volta scoperto il tutto sarebbe stato aggravato dal reato di corruzione degli ispettori del GSE per non perdere decine di milioni di euro di incentivi sulla caldaia a biomassa.

Per quanto riguarda l’autotrazione anche le emissioni delle auto non sono tutte uguali nel mondo. Un conto è lo scarico di una UAZ a gasolio del 1970 altro è lo scarico di un veicolo Euro 4 o Euro 5 o a metano. Anche il biodiesel è inquinante ed emette polveri sottili.

La soluzione allo smog non sono le energie rinnovabili o il nucleare, ma motori non inquinanti, trasporto pubblico elettrico e auto elettriche, ma questo si può fare comunque a prescindere dalla fonte energetica utilizzata per creare energia.

Quindi per essere corretti si dovrebbero confrontare gli eventuali danni alla salute fatti solo ed esclusivamente dalle filiere di produzione di energia elettrica a carbone pulito e a gas ciclo combinato, senza aggiungere i morti per le catastrofi naturali, per lo smog urbano o per le miniere cinesi.

Il prof Antonino Zichichi (favorevole al nucleare) intervistato a Radiodue ha detto che:

“C’è una macchina dove metti un soldo ed esce un panino e una dove metti un soldo ed escono un milione di panini voi quali scegliereste? “

E’ sempre difficile per me interpretare ciò che dice Zichichi, mi viene in mente la parodia che ne fa Crozza. Forse la prima macchina che fa solo un panino è la macchina uomo che trasforma l’energia alimentare in lavoro, (zappare, spaccare pietre ecc) mentre la macchina che fa un milione di panini è l’energia nucleare. Altri confronti come quello del fotovoltaico con il nucleare, non reggono nè sul costo del kWh né sull’indice EROEI che stima la quantità di energia restituita da un sistema energetico. Certo che non si può tornare all’età della pietra ma il nucleare non è la sola opzione che resta all’uomo per produrre energia.

Sempre Zichichi ha detto:

“Anche se l’onda emotiva impedirà all’Italia di avere l’energia nucleare prima o poi questa tornerà perchè è l’energia del futuro.”

Facciamo poi!

Quando sarà chiaro:

  • il livello di sicurezza delle centrali,
  • i siti dove si costruiranno,
  • il consenso di regioni, province e comuni,
  • se vi sarà effettivamente un riciclo di parte delle scorie con il “riarricchimento”,
  • come e dove verranno gestite le scorie che comunque si produrranno e che saranno radioattive per 10.000 anni,
  • come e quanto costerà smantellare le centrali a fine ciclo,
  • come si eviteranno negli appalti fenomeni di corruzione e infiltrazione mafiosa,
  • e infine quanto costerà realmente e limpidamente il kWh prodotto.

Senza il consenso del territorio, le centrali l’Italia potrà costruirle solo nel deserto del Nordafrica. Singolare che alcuni governatori di regione della stessa coalizione di governo che ha deciso il ritorno al nucleare dicano SI al nucleare, però a casa mia NO!

Tutti i punti sopraelencati non sono affatto chiari nel cosidetto piano nazionale sul nucleare che, in pratica, è quello che si è chiesto di abrogare con il referendum. Come già detto, il veto del referendum è solo di 5 anni, tra 5 anni sicuramente i sistemi di sicurezza degli impianti nucleari saranno migliorati (grazie anche all’evento giapponese) però poi bisognerà soddisfare tutti gli altri punti che ho elencato sopra (siti, scorie, costi ecc) perchè alla fine quello che conta è la sicurezza. Ma se il costo kWh del nucleare sicuro è più alto di quello del carbone pulito, perchè dovremmo fare il nucleare?

In un intervista al premio Nobel Carlo Rubbia su Repubblica leggiamo:

Il nucleare le sembra una buona scelta?
“Non si può rispondere con un sì o con un no. Bisogna esaminare i problemi partendo da una domanda fondamentale: quanti soldi ci vogliono e chi li mette. Si dice che una centrale nucleare costa 4-5 miliardi di euro. Ma senza calcolare gli oneri a monte e a valle, cioè le spese necessarie per l’arricchimento del combustibile e per la creazione di un deposito geologico per le scorie radioattive come quello che gli americani hanno cercato di fare, senza riuscirci ma spendendo 7 miliardi di dollari, a Yucca Mountain”.

Insomma quanto costerebbe il piano italiano che punta ad arrivare al 25 per cento di elettricità dall’atomo?
“Per raggiungere un obiettivo del genere, e o si raggiunge un obiettivo del genere oppure è inutile cominciare perché si hanno solo i problemi senza i vantaggi, serviranno una ventina di centrali e quindi possiamo immaginare un costo diretto che si aggira sui 100 miliardi di euro. Il punto, come dicevo, è chi li mette sul tavolo. C’è la geotermia che nel mondo già oggi dà un contributo pari a 5 centrali nucleari. L’Italia ha una potenzialità straordinaria nella zona compresa tra Toscana, Lazio e Campania, e la sfrutta in maniera molto parziale: si può fare di più a prezzi molto convenienti. Solo dal potenziale geotermico compreso in quest’area si può ottenere l’energia fornita dalle 4 centrali nucleari previste come primo step del piano nucleare. Subito e senza rischi”.

Si dovrebbe spiegare al prof Rubbia che di fondi per fare ricerca sugli impianti nucleari al Torio (il Rubbiatrone) sul solare termodinamico a sali fusi ( progetto archimede) proposti e progettati dallo stesso Rubbia, ma anche sul geotermico profondo, in Italia ce ne sarebbero in grande quantità, se non avessimo buttato i soldi negli incentivi al fotovoltaico piano al silicio, o, peggio ancora, finanziando con il CIP6 le cosiddette “fonti assimilabili”.

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Published inEnergia

17 Comments

  1. Claudio Costa

    @ Botteri Rovati

    premetto che non mi interessa la polemica politica sui partiti (che Guidi aborra) quindi vi prego di non farla.
    Detto questo: sulla costruzione di impianti nulceari in Italia non si può far finta che non esista il rischio del malaffare:

    – della corruzione, anche ad alti livelli,( un ministro che prende tangenti per il giubileo, cioè una casa ai fori romani, perchè non dovrebbe prenderele per le centrali nucleari?)

    -dello spreco, e dell’imprecisione,

    quando il prezzo di un km di autostrada triplica rispetto all’appalto di partenza e costa da 3 a 5 volte di più che negli altri paesi come Germania e Giappone,

    -non si può far finta che abbiamo una perla come Napoli sommersa dall’immondizia,

    – che metà del sud d’estate ha l’acqua razionata,

    – che metà degli scarichi urbani finiscono a mare senza depurazione,

    – che in Italia ci sono case, quartieri, villaggi addirittura paesi completamente abusivi che a furia di condoni rientrano nei piani edilizi ecc ecc

    – che in Italia esiste da sempre la P2 la P3 la P4 e ci sarà la P5 ecce

    – Ch ein Itali asi fanno i patti, i papelli con la mafia

    Non ci si può bendare gli occhi.

    Penso che l’Italia debba cambiare molto prima di essere degna di gestire una cosa così delicata come le centrali nucleari.

    • Maurizio Rovati

      Fosse anche oro colato al 100%, e non lo penso, ma penso invece che sia la stampa a portare la gente a certi convincimenti scarsamente logici, quanto detto vale allora per tutto, anche per il carbone pulito ed ancor più per le cosiddette rinnovabili, dove il malaffare già alligna tra vento e sole.
      Non oso immaginare la polemica sulla costruzione di una nuova diga (rinnovabile idroelettrico) chissà che cemento impoverito userà la mafia… Quanti “grilli” per la testa.

    • Claudio Costa

      come no! il malaffare regna sovrano anche nelle rinnovabili…..hanno appena messo ai domiciliari il titoalre della riso Scotti per una storiaccia sulla biomassa, arresti anche nell’eolico in Calabria e in Sicila, ecc

      “Non oso immaginare la polemica sulla costruzione di una nuova diga (rinnovabile idroelettrico) chissà che cemento impoverito userà la mafia… Quanti “grilli” per la testa”

      L’ironia è sempre un indice di intelligenza ( a proprosito scrivevi su ecoblog?) ma se andiamo a vedere la storia d’Italia,

      – il Vajont fu un errore umano ( la famosa relazione geologica di Muller che non fu tenuta in considerazione)

      – all’Aquila è venuta giù la casa dello studente cioè edilizia pubblica mentre i palazzi di edilizia privata hanno avuto pochi danni

      – l’anno scorso c’è stata una retata per cemento “povero ” nei piloni delle strade in Campania, quest’anno nel Molise ecc ecc

      Reply
      Signori basta così. Punto.
      gg

    • Maurizio Rovati

      @ Costa.

      Non ho mai frequentato quel blog.

      @ Guidi.

      Non ho capito il motivo della reprimenda.

  2. Claudio Costa

    @ Botteri

    Ti ringrazio per i complimenti ma non sono un maestro, anzi.
    Certo che ci sono luoghi sulla terra con radioattività molto elevate, le dosi tossiche le stabiliscono i medici, ma che significa? che le scorie nucleari non sono pericolose?
    Se vai a vivere sopra una fumarola di un vulcano muori, anche se è naturale, come muoino a Taranto o a Porto Marghera più che altrove perchè sono tra le zone più inquinate d’Europa.

    Io non dico che le centrali non siano sicure, che le scorie non si possano stoccare in sicurezza, non ho pregiudizi ideologici, solo che un piano nucleare deve prevedere che fine fanno queste scorie, e dubito che la filiera nucleare in sicurezza determini eenrgia elettrica a basso costo, ad un costo più basso della filiera del carbone pulito.
    Come già scritto, ci sono dei punti chiave da chiarire prima di mettere la prima pietra di un reattore nucleare, l’ultimo di questi punti è costo kWh.
    Se non c’è una convenienza economica evidente non ha senso prendersi il rischio potenziale enorme delle centrali, l’Italia può importare carbone dalla Polonia per un millennio, se non dalla Polonia dall’africa dal sudamerica e dall’asia ecc ecc
    I costi e la sicurezza vanno calcolati e progettati su quello che si sa adesso non su ipotetiche scoperte scientifiche del futuro, che magari non ci saranno.
    Non l’ho citato perchè non ho capito il nome ma su La7 c’era un altro prof che ha fatto capire che gli stati che hanno accumulati grandi quantità di scorie nucleari saranno obbligati (prima o poi) a fare centrali di 3° G ma quelle plus (non quelle monche del piano italiano) cioè quelle dove ricilano le scorie per diminuire i voluimi delle scorie già accumulate e per renderel più stabili.
    Ecco perchè la decisione della Germania è singolare: hanno accumulato molte scorie ma rinunciano a ricilarle, preferiscono il carbone pulito. Secodno me è solo per una questione di costi.

    @ Pagano

    Condivido il dubbio di Rovati, se le scorie diventano piombo non radiottivo, le si fonde e diventano una risorsa, casomai il problema è lo stoccaggio per millenni.

    @ Rovati

    “Perchè Russia Indiani, Pakistani e naturalmente Cinesi saranno alcuni decenni avanti a noi sul nucleare e sul resto ci avranno superato da un pezzo, intanto che s’aspetta il Rubbiatrone sempre che si faccia.”

    Questo è un discorso ripreso spesso in TV che però non capisco, perchè mai l’Italia se non riesce a fare le centrali ora di 3°G plus non potrà fare quelle di 4° G tra 15 anni?
    Costruire reattori non significa migliorare le conoscenze e la ricerca, infatti la Germania anche se ha abbandonato ( a parole) il nucleare non ha abbandonato la ricerca vedi ITER

    Il costo kWh frances da nucleare è basso senza dubbio ma sono tutte centrali di 2° G considerate non sicure e grandi produttrici di scorie, il costo del kWh delle nuove centrali di 3°G plus ( flamaville come quelle del nostro piano) è stimato in quasi il doppio e per qualcuno (greepeace)il triplo.
    Non mi sembra che la Cina e la Russia siano all’avanguardia sul nucleare, mentre in India sono per me interessanti i reattori in costruzione perchè sono al Torio ( ma li faranno i francesi)
    Ricordo però che già ora la Cina e l’India ci superano nella produzione industriale, e senza dazi la nostra industri asparirà e caleranno i fabbisogni eenrgetici, questo con o senza nucleare.
    L’Italia per abbassare i costi del kWh deve abbandonare le rinnovabili costsoe, e il gas e puntare tutto sul carbone pulito……è che ci sono i geni della mitigazione climatica che lo impediranno.

    • Maurizio Rovati

      Delle scorie trasformate in Pb.

      “…Esiste comunque un’altra via attraverso cui i nuclei molto pesanti possono spostarsi sulla curva verso stati più stabili [Il Pb]. Si tratta della fissione nucleare, in cui il nucleo, anziché espellere 4 nucleoni sotto forma di una particella ?, si spezza in due parti di massa comparabile [Comunque Inferiore al Pb]. Il rapporto tra le due masse è variabile, tipicamente è 1:2”

      Quindi nel combustibile spento la frazione di Uranio che ha prodotto energia s’è trasmutata in elementi più leggeri del Pb. Restano nelle barre di combustibile usato sia i prodotti di fissione che una frazione importante di combustibile non utilizzato. Questa massa va tenuta in ammollo per consentire il decadimento dei prodotti di fissione più attivi e smaltire il calore generato. Successivamente il combustibile spento può già essere riciclato, separando gli elementi riusabili (tra cui il Plutonio) ed alla fine generando quelle scorie che dovranno essere conservate in sicurezza, allo stato attuale, per millenni. Non dico che sia facile ma l’ultimo dei problemi, in questo caso, è l’avvelenamento da Pb, sia per quantità residua che per concentrazione.

      Occorre anche pensare che in natura gli elementi radioattivi sono abbastanza diffusi. L’Uranio nel mare ammonta a 3mg/mc, nel suolo superficiale è presente in quantità dell’ordine dei kg/kmq. L’isotopo 238 ha tempi di decadimento simili all’età della terra (4 miliardi di anni), c’è da aspettarsi che il Pb prodotto alla fine della catena di decadimento dall’U238 sia quindi piuttosto diffuso indipendentemente dall’attività umana.

      Del perchè India… Cina.

      Quello che mi preoccupa è un futuro di “povertà energetica” a cui si risponde la “decrescita decarbonuclearizzata” e “il rinnovabile con l’aiutino”.
      Se dovessi decidere io, proverei già subito a riattivare Caorso. L’opposizione che insorge a questa idea è talmente feroce che mi fa pensare che sia effettivamente fattibile in tempi brevi e probabilmente poco costosa.
      Al mondo si da il caso che alcune centrali sono state riattivate dopo lunghi periodi di shutdown. Per esempio
      – Browns Ferry 1, 1065 MW(e), BWR, USA, (2 Jun.2007)
      – Pickering 1, 515 MW(e), PHWR, Canada (26 Sept. 2005)

      Un programma nucleare dovrebbe comunque partire per gradi. Costruire un paio di impianti in stile francese non significava buttare soldi al vento. Se dovessi aspettare l’ultima tecnologia in fatto di display o di computer o fotocamere non comprerei mai nulla.
      Vedremo il Torio… Si sa mai.

  3. Guido Botteri

    Apprezzo sempre i tuoi articoli. Da persona che ti stima e che ha molto imparato da te (ti considero uno dei miei maestri, almeno per la questione delle mucche) ma che è libera e sa sbagliare da sola, non sempre concordo in tutto quello che dici. In massima parte sì. Mi piace questo tuo articolo, ma non condivido il discorso dei dieci mila anni. Mi sono fatto un’idea diversa sulle radiazioni, e senza voler approfondire un discorso che sarebbe lungo e ci porterebbe OT, vorrei solo accennare che, in un pianeta dove esiste la radioattività di fondo, il confronto NON può essere con zero, ma col livello normale naturale di fondo. Almeno col livello di radioattività naturale del luogo (che è diversa da luogo a luogo, come l’esempio di Roma e Tokyo ci dimostra).
    Trovo ideologico e sbagliato contare il lunghissimo periodo di emissioni, quando esse fossero inferiori a quel livello. Quindi quei 10 mila anni si ridurrebbero moltissimo. Inoltre non si tiene conto dei futuri possibili avanzamenti della scienza. Si ragiona come se la scienza fosse statica. Lo scrissi una volta, proprio su CM, che quando si costruivano le punte di freccia in selce, un Hubbert preistorico (che chiameremo Hubberuth) avrebbe potuto calcolare il picco della selce… ma la tecnologia delle punte di freccia in selce è stata abbandonata per motivi diversi dal raggiungimento del picco ! Le tecnologie cambiano, e quello che è un problema oggi, potrebbe essere una risorsa domani. Quindi andrei cauto nel parlare del futuro, perché io non ho la palla di vetro, e nemmeno nessun altro.
    Come seconda questione, vorrei far notare che la mortalità mensile è maggiore nei mesi freddi rispetto ai mesi caldi, e questo vale per entrambi gli emisferi. Questo fatto mi conforta nel pensare che quei “milioni” di morti per un piccolo aumento di temperatura siano privi di fondamento scientifico, e che addirittura sia vero l’esatto contrario, e cioè che semmai il GW abbia contribuito a RIDURRE la mortalità, e non certo ad aumentarla, come vanno dicendo taluni, senza che io abbai visto prove concrete, ma solo affermazioni apodittiche. In attesa della protasi, respingo con forza queste affermazioni, per quel che sono le mie conoscenze.
    Secondo me.

    • caro Guido, la questione come la poni è troppo semplicistica:
      uno dei problemi derivanti da un’ ipotetica dispersione, è che il deposito di stoccaggio XXX (di qualunque natura, profondo o in superficie che sia) rappresenta di per sé una concentrazione di materiale radiogenico che supera qualunque situazione naturale comparabile;
      questo vuol dire che in caso di ipotetica fuoriuscita, o di dispersione in fluidi di falda, o di esposizione all’atmosfera, la possibilità che quantità di radionuclidi al di sopra della soglia di sicurezza vengano ingerite o respirate, in un intervallo di tempo concentrato, aumenta, e con essa il rischio di contrarre malattie degeneranti; i danni causati da questo tipo di radiazioni sono in relazione alle concentrazioni presenti nell’ambiente ed al tempo di irraggiamento.

      a proposito di quel che dici confrontando il livello di pericolosità delle scorie prodotte da un reattore EPR con quello di uranio e Torio naturale;
      a questo link trovi risposta:

      http://it.wikipedia.org/wiki/File:Nuclear_waste_decay_it.svg

      Il plutonio-239 prodotto nei reattori nucleari (239Pu) è un metallo pesante, che non emette raggi gamma, ma raggi alfa (che possono essere bloccati con un foglio di carta), ma è tossico e cancerogeno per ingestione e per inalazione. Provoca principalmente tumori dell’apparato respiratorio e del tratto gastro-intestinale. Costituisce un pericolo a lunghissimo termine per la sua emivita di 24.200 anni.

      Un’ultima cosa che viene costantemente dimenticata da tutti i sostenitori del “nucleare a prescindere”:
      a fine processo di decadimento radioattivo, in quelle che vengono comunemente chiamate “catene di decadimento alfa”, il prodotto stabile risultante (che ci vogliano secoli, millenni o decine di millenni poco importa), è il PIOMBO, che come voi mi insegnate, l’OMS ha definito come uno dei peggiori e più pericolosi inquinanti ambientali del mondo;
      non so proprio chi sia in grado di prevedere con assoluta certezza che il più sicuro deposito di stoccaggio esistente o mai creato e progettato, tra 30000 anni sarà ancora integro, isolato, e in grado di tenere lontane da qualsiasi dispersione ambientale tonnellate di piombo concentrate in poche decine di metri cubi di spazio…..

      ogni tanto pensiamoci alle generazioni future…. 🙂

    • Maurizio Rovati

      Si dovrebbe dire che il piombo è una risorsa (ha un prezzo abbastanza alto tra i metalli) che presenta dei rischi, come quasi tutto. Si trova nella cristalleria e nelle vernici oltre che negli accumulatori, e nelle leghe metalliche, una volta anche nelle benzine. Se si trova concentrato nelle scorie alla fine dei decadimenti, non va da nessuna parte da solo. Quando fosse necessario potrebbe anche essere riciclato. L’unica cosa che va evitata è che venga disperso in concentrazione elevata. Per far danni occorrerebbe dunque spargerlo, non concentrarlo.

      Ma la cosa che trovo più squallida, a parte i cavilli ecofrenici degli antinucleari a prescindere, è questa dialettica pseudopaternalistica, quando non scadono nel loro sport preferito, l’insulto nudo e crudo.

      So che non lo fanno apposta: il fatto è che si sentono antropologicamente superiori e in entrambi i casi pensano d’aver a che fare con dei minorati succubi del Padrone Di Turno.

      “Noi”, cioè quelli della “cosa che viene costantemente dimenticata da tutti i sostenitori del “nucleare a prescindere;” noi caro Pagano, non t’insegnamo un tubo.

      Tu insegni. Tu vuoi solo dire, con un certo sprezzo, che “noi” pur sapendo nemmeno ci arriviamo a immaginare certe sottili conseguenze. Buone per la casalinga di voghera, per me no.

      Comunemente (anche a voghera) si sa che il Pb è un metallo tossico. Il guaio sarebbe se, per esempio, fosse un gas come il Radon, ma, tu che insegni, quanto ce n’è in in giro di Pb nucleare, e quanto di industriale?
      Mi insegni anche la differenza tra protezione ambientale ed isteria collettiva? Questa conoscenza a voghera è già meno certa.

      “Noi” siamo quelli che “[via ragazzi] ogni tanto pensiamoci alle generazioni future”, grazie ma che bel paternalismo d’accatto!

      Eccerto, “noi” già abbiamo nella testa la carta delle caramelle e in più ce ne fottiamo dei “bambini” che moriranno come le mosche. E qui la casalinga salta sulla sedia e scatta a votare tutti i Sì che può. Grande! Vanna Marchi non potrebbe fare meglio.

      Caro Pagano, “noi” abbiamo 2 figli grandi e 2 nipotini adorati, ma secondo te ce ne freghiamo e/o non capiamo una mazza.
      E la prova è che con tutta l’energia abbondante e facile che ci “regalano” sole e vento, ancora c’incaponiamo col nucleare.

      Personalmente non me ne frega un tubo del nucleare “in sè”, me ne frega assai invece del futuro energetico che erediteranno i nostri nipotini. Erediteranno anche dei rischi e dei problemi, certo, ma la solfa della decrescita felice non mi convince affatto, soprattutto nella prospettiva delle nostre generazioni future. Perchè Russi Indiani, Pakistani e naturalmente Cinesi saranno alcuni decenni avanti a noi sul nucleare e sul resto ci avranno superato da un pezzo, intanto che s’aspetta il Rubbiatrone sempre che si faccia.

      E avranno superato anche la paura del nucleare, che in francia non c’è, dato che sono pieni di reattori. La PAURA, quello Stato maledetto che governa le menti in quel di voghera e… dintorni.

    • Maurizio, il tono che usi si commenta da solo, io non insulto nessuno, né l’ho mai fatto su queste pagine fin dai primordi di CM; credo peraltro che Guido Botteri, con cui spesso ci scambiamo opinioni qui su CM, è fin troppo intelligente e adulto per capire che nelle mie parole non ci voleva essere nessuna offesa, ma solo spiegazioni, né credo che abbia bisogno di qualcun altro che lo difenda insultandomi….

      🙂

    • Maurizio Rovati

      Certo, certo :-), “fin troppo intelligente e adulto”, come no.
      Se non si fosse capito, io non stavo facendo la difesa di Guido, parlavo per me e parlavo del piombo come argomento antinuclearista.

      Chissà cosa vuol dire che “il tono che uso si commenta da solo”?

      Quelli che insultano sono diversi da te, certo, tu insinui, insinui la “nostra” imbecillità [voi m’insegnate…] e il “nostro” miope egoismo da “nuclearisti a prescindere” [ogni tanto pensiamoci alle generazioni future].

      Oltre a dire cose strabilianti sull’inquinamento da piombo, come strabilianti sono molte delle “teorie” antinucleari in genere.

      Reply
      Maurizio, non alziamo troppo i toni della polemica per favore.
      gg

    • Maurizio Rovati

      Guido, non alzo i toni, sottolineo le insinuazioni di Pagano e le disinformazioni psicoterroristiche che propala. O lo sta facendo apposta, o gli viene naturale di farlo, questo sostengo. Non sto dicendo che deve essere a favore del nucleare, dico solo che non deve prendere troppo per i fondelli chi non la pensa come lui.
      ASF almeno era divertente, quando gli mostravo che certi suoi assiomi erano malfondati alla fine sbottava dicendo che ero ignorante e dovevo studiare la termodinamica e io mi facevo quattro risate (ma infondo aveva ragione, sulla termodinamica… 😉 )

  4. gbettanini

    Per produrre il 25% del fabbisogno elettrico italiano del 2020 sarebbero bastate 8 centrali EPR.

    • la stessa affermazione da un punto di vista diverso:

      “per ritrovarci nel 2020 con ben il 75% del fabbisogno energetico nazionale NON soddisfatto dal nucleare, ci vorrebbero ben 8 centrali di tipo EPR, con spesa di costruzione preventivata (sulla carta e ottimisticamente) di circa 40-50 miliardi di Euro, senza contare che siamo in Italia e che ancora bisogna definire (riprendo pari pari dal post di Claudio):

      il livello di sicurezza delle centrali,
      i siti dove si costruiranno,
      il consenso di regioni, province e comuni,
      se vi sarà effettivamente un riciclo di parte delle scorie con il “riarricchimento”,
      come e dove verranno gestite le scorie che comunque si produrranno e che saranno radioattive per migliaia di anni,
      come e quanto costerà smantellare le centrali a fine ciclo,
      come si eviteranno negli appalti fenomeni di corruzione e infiltrazione mafiosa,
      e infine quanto costerà realmente e limpidamente il kWh prodotto.

      PS: le scorie finali da smaltire, risultanti alla fine del ciclo dai reattori EPR, son inadatte ad essere smaltite e confinate con qualunque dei metodi fino ad ora conosciuti e sperimentati, in quanto sviluppano, durante il decadimento, temperature più alte e percentuali di Iodine-129 molto più elevata che le scorie “normali”, e questa % aumenta tanto più quanto è elevato il riprocessamento…

      perfino in un rapporto della POSIVA, vengono evidenziate molte lacune conoscitive e incertezze sulla tenuta dei fusti di contenimento:
      il link

      http://www.posiva.fi/files/519/Posiva_YVA_selostusraportti_en_lukittu.pdf

    • gbettanini

      Che il consenso popolare per costruire una centrale nucleare sia necessario è palese…. che informare le persone su come stanno davvero le cose approfondendo difficili argomenti tecnici senza spacciare finte verità da ‘un tanto al chilo’ come hanno fatto quei maestri di pensiero dalle labbra di cui pende buona parte della popolazione (noti cantanti, comici, conduttori di talk show….) sia difficile è chiaro…. che cancellare 25 anni di disinformazione e di anti-scienza sia una cosa quasi impossibile è evidente.
      Le altre obiezioni oscillano tra ‘boiata pazzesca’ e ‘mezza verità’.

    • sono perfettamente d’accordo con te quando dici “informare le persone su come stanno davvero le cose approfondendo difficili argomenti tecnici senza spacciare finte verità da ‘un tanto al chilo’ etc etc etc etc….”

      personalmente non ho mai apprezzato né condiviso i proclami di questi artisti, né dei politicanti che li usano e se ne fanno sponsor, che non sanno di che parlano, né gli uni né gli altri; ti dirò di più, secondo me, fanno più un danno a qualsiasi causa ambientalista che altro…… come se bastasse la faccia nota di un personaggio famoso per dare credibilità alle affermazioni….

      la mia contrarietà al nucleare nasce SOLO ed ESCLUSIVAMENTE dal problema di stoccaggio delle scorie, problema a cui non esiste soluzione definitiva (E SOTTOLINEO DEFINITIVA) in nessuna parte del mondo (e chi dice il contrario mente sapendo di mentire), e non da mie fobie isteriche, paranoie et simili, come qualcun altro poche righe più sotto mi accusa….

      al di là del fatto che l’estrazione di Uranio dalla roccia è un processo tutt’altro che ecosostenibile, pulito e indolore dal punto di vista ambientale….

      perdonami una domanda:
      qui è lecito, fino a prova contraria, avere opinioni differenti l’uno dall’altro….
      quali sarebbero le “BOIATE pazzesche” (…) e le mezze verità (se tu hai le altre mezze, condividiamole e facciamo luce sulla faccenda, no? 🙂 )che ho detto, peraltro riprendendo pari pari le parole di Claudio Costa ?

    • gbettanini

      Tanto per dirne una… la % di I-129 aumenta quando aumenta il burn-up ovvero tanto più il combustibile è in grado di rimanere all’interno del reattore fornendo un’energia più elevata per unità di peso…. il riprocessamento non c’entra nulla. Poi se si va a vedere il tempo di dimezzamento dello I-129, i TBq contenuti nel combustibile esaurito ed il tempo di dimezzamento biologico dello iodio… è evidente che non costituisca questo grande problema.

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