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Fonti energetiche, si e’ accesa la luce

Nessun entusiasmo, e’ solo un bagliore, quel tanto che basta per rendersi conto di quanto sia pericoloso e stupido decidere sull’onda delle emozioni. E di quanto sia ipocrita averlo sempre saputo e aver fatto finta di niente fino a che il danno non sia irreparabile. Poi torna il buio.

Ora che per la seconda volta in venticinque anni abbiamo rinunciato all’idea di una politica energetica con un minimo di speranza di dare qualche frutto, tutti sembrano accorgersi dell’ovvio.

Meno (o niente) nucleare vuol dire più carbone. Un bell’articolo di Mario Tozzi su La Stampa. Il titolo e’ tutto un programma: ‘Dalla padella alla brace’. Quest’ultima, si sa, si può fare solo col carbone. E giu’ con i rischi ambientali (veri) e climatici (finti) connessi con la corsa alla cassaforte della Befana che si sta scatenando dopo le cannonate legislative che molti paesi europei hanno tirato sui programmi nucleari.

Alcuni, a dire la verita’, lo hanno almeno fatto con le spalle coperte dalla consapevolezza di poter contare sulla materia prima alternativa -appunto il carbone- altri solo per puro masochismo.

Un bell’articolo dicevo, peccato abbia un mese e mezzo di ritardo, tanto quanto e’ trascorso da questa spiegazione sempre di Mario Tozzi sulle ragioni del si’ al referendum. Nessuna contraddizione, solo la consapevolezza che: nucleare no perché e’ pericoloso, petrolio no perché e’ finito, carbone no perché inquina, gas no perché deve essere rigassificato e comunque prima o poi finirà pure quello; restano solo le rinnovabili che NON ci sono ne’ ci saranno.

Buio, appunto.

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8 Comments

  1. donato

    Le figure retoriche hanno sempre caratterizzato la letteratura sin dagli albori della civiltà. Nel primo post, a mia firma, ho voluto utilizzare alcune affermazioni paradossali per enfatizzare il discorso. Lo sterminio dei tre quarti della popolazione mondiale è quanto di più lontano dal mio modo di pensare possa esistere. Tanto per chiarire. Anche il primo post di Gegio mi sembrava ricco di figure retoriche. Poi è arrivato il secondo e sono restato un poco interdetto. Non perché abito al di sotto del Po (ne sono orgoglioso), ma perché certe affermazioni mi stanno profondamente … sulle scatole. Per inciso ho smesso di militare in un partito politico proprio perché affine a gente che di tali affermazioni ne fa un’ora si e l’altra pure.
    Ciao, Donato.

  2. Gegio

    Concordo con il primo post: sterminare 6 miliardi di individui. Il miliardo rimanente potrà vivere con gli standard attuali.

    Vogliamo essere meno drastici? Ok, sterminiamo l’Africa e trasformiamola nella sede della “centrale energetica mondiale” e “discarica mondiale”. Tanto così com’è ora non è utile a nessuno, la crescita di quelle popolazioni non interessa a nessuno, quindi tanto vale usarla per qualcosa di utile.

    Ancora troppo cattivi? Va bene, torniamo alle condizioni del 1600. I più forti sopravviveranno.

    Quartum non datur

    • Ichnusa

      Spett. Gegio:
      Concorderei con lei sulla seconda ipotesi, a patto di derimere una volta per tutte la spinosa questione dell’appartenenza o meno della Sardegna all’Africa!

    • Gegio

      Indiscutibilmente vi appartiene. Come il resto d’Italia dal Po in giù.

      Ossequi

      Reply
      Andiamo bene…
      gg

  3. Guido Botteri

    Personalmente penso che il carbone sia sufficiente per darci il tempo di mettere a punto le tecnologie per sfruttare quell’energia che invia il Sole nello spazio, e che è due miliardi e duecento milioni di volte maggiore di quella che invia sulla Terra (e della quale sfruttiamo una piccolissima parte). Ma se continueremo a farci del male da soli, forse perderemo anche quella possibilità. Deus amentat quos perdere vult.

  4. matteo

    ma stiamo tranquilli!!..l’energia si fa con i cereali gli olii , i grassi animali, la canna da zucchero, basta solo qualche incentivo… moriremo poi di stenti, ma illuminati a giorno!

  5. Fabrizio Andreoli

    Questo signor Tozzi, assomiglia sempre di più al vecchio contadino che pretende la botte piena e la moglie ubriaca!
    Peccato che, mentre il contadino probabilmente era in buona fede, non me la sento di fare la stessa affermazione per lui!

  6. donato

    E’ sempre la solita minestra… riscaldata!
    Qualche giorno fa leggevo in un commento ad un post, quì su CM, delle reazioni indignate ad alcune considerazioni circa le competenze di Tozzi in fisica. Adesso rischierò grosso dicendo che nutro dei seri dubbi circa le competenze (tout court) del medesimo. Tozzi può essere catalogato tranquillamente nella categoria di coloro che si lamentano di tutto e di tutti ma, che, alla fine, non danno alcun contributo alla soluzione dei problemi. Si limita a denunciare a destra e a manca ma, poi, da un punto di vista pratico, qual’é il suo contributo? Nessuno. Visto che tutto è in fase di esaurimento o è sporco e cattivo che facciamo? Sterminiamo i tre quarti della popolazione mondiale e, successivamente, ci sottoponiamo ad un rigidissimo controllo delle nascite con castrazione obbligatoria di un numero prefissato di individui (scettici possibilmente)? Istituiamo una repubblica mondiale governata dai filosofi (pardon, scienziati) come voleva Platone?
    Qualche giorno fa su un sito internet, noto per essere molto critico nei riguardi della comunità di CM, coloro che non credono alla teoria AGW venivano definiti (oltre che negazionisti) narcisi, esibizionisti ed egoisti in quanto non disposti a rinunciare al loro stile di vita per garantire un mondo diverso ai loro figli! Ecco, credo che la soluzione proposta da Tozzi et similia sia questa: rinunciare alle conquiste della moderna società e regredire all’Età dell’oro (quale, quella in cui si moriva per una semplice ferita infetta o quella in cui ci si ammalava di tubercolosi perché si viveva in ambienti malsani e super affollati?).
    La soluzione, secondo me, deve essere ricercata nell’evoluzione tecnologica che consenta di risolvere i problemi legati all’uso delle attuali forme di energia e cercarne altre che siano economicamente convenienti e che non abbiano bisogno di sussidi o incentivi per stare sul mercato. Quindi ricerca, ricerca ed ancora ricerca ma, ricerca finalizzata. Al di fuori di questo, credo, che non esistono alternative a meno che non ci si voglia rifugiare nell’utopia.
    Sostenere simili tesi, purtroppo, è pericoloso. Dire le cose che sto dicendo significa essere classificati tra i soggetti “diversamente cerebralizzati” come ama definire gli scettici un noto professore non molto amico di CM ma, molto vicino alle oche.
    Ciao, Donato.

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