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Bruce Willis con gli occhi a mandorla

C’era da aspettarselo, e c’e’ anche la parziale omonimia con l’eroe delle arti marziali di tutti i tempi. Per il 13 aprile del 2036 qualcuno paventa l’ennesimo Armageddon, l’asteroide Apophis passera’ a poche decine di migliaia di chilometri dalla Terra. Per l’esattezza, secondo gli ultimi calcoli della NASA a 29.450 km,cioè al di sotto dell’orbita dei satelliti geostazionari.

Le probabilità di un impatto sono quattro su un milione, secondo qualcuno abbastanza perché scatti il principio di precauzione. E con esso la corsa a spremersi le meningi per rimediare.

Così, dopo i progetti e le proposte di USA e Russia, arriva finalmente anche la Cina. Non un oggetto capace di modificare la traiettoria dell’asteroide con la propria massa, ne’ una sonda che ci atterri sopra per azionare poi i propri propulsori. La soluzione, secondo quanto stanno progettando gli scienziati cinesi, e’ un veicolo dotato di una vela solare, che sfrutti cioè la pressione del vento solare per intercettare la rotta dell’asteroide e schiantarvisi sopra alla velocità di 90 chilometri al secondo, convincendolo così a cambiare traiettoria.

Sia benvenuta anche la Cina nella cultura del disastro imminente e della “necessita’ di agire”.

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Published inIn breve

8 Comments

  1. Ma scusate, tutti questi conti sono per le attuali dimensioni dell’asteroide. Qualcuno sa quanto sarebbe grande dopo aver attraversato l’atmosfera? O devo pensare che qualcuno abbia calcolato di quanto si ridurrebbe bruciando nell’attraversarla? Trovato! Scommetto che c’e’ un modello che lo fa!
    gg

    • Maurizio Rovati

      Molto dipende dalla compattezza, dal materiale costituente, dalla velocità e dall’angolo di ingresso in atmosfera di Apophis.
      In realtà un corpo roccioso o metallico di tali dimensioni (300 m) arriverebbe pressochè integro a terra conservando quasi tutta l’energia ma poi ne scalfirebbe appena la crosta.
      In rete c’è un simulatore, http://simulator.down2earth.eu/.
      Buon divertimento.

    • donato

      Ho seguito il tuo consiglio. Speriamo che impatti a circa un centinaio di km da casa e con un angolo di ingresso in atmosfera non maggiore di 30°.
      (Vi è piaciuto l’effetto NIMBI personale?)
      Siamo a fine agosto, fa un caldo del diavolo e qualche spiritosaggine può anche starci! O no?
      Ciao, Donato.

  2. gbettanini

    Beh, anche se si schiantasse l’energia rilasciata nell’impatto sarebbe intorno ai 500 megatoni quindi un bel ‘botto’ ma niente armageddon e niente estinzione di massa.
    …e vista l’energia cinetica dell’asteroide anche se la probabilità d’impatto aumentasse nei prossimi anni deviarlo non dovrebbe essere un grosso problema.
    http://neo.jpl.nasa.gov/risk/a99942.html

  3. Guido Botteri

    Beh, se proprio dobbiamo applicarlo, questo principio di precauzione, applichiamolo. Dunque, se vale questo principio, e se è vero, come è vero che IL RISCHIO NON E’ ZERO, ma “ben” 4 su un milione (mi tremano le gambe al solo pensarlo) allora bisognerà che la Terra si affidi a nuove soluzioni, che possono venire da una decrescita, per quanto “felice” ? Assolutamente no. Non con la tecnologia della zappa, avrebbe detto Camillo, ma con la tecnologia avanzata possiamo sperare di risolvere il problema.
    E se, francamente, per Apophis è magari tardi, e ci tocca sperare nei numeri della statistica, sappiamo bene che altri asteroidi incombono nel futuro, e non sarà affidandoci al regresso che ci salveremo, o si salveranno in nostri discendenti.
    Quindi il principio di precauzione, da quel buon principio assolutamente antiscientifico che è, ci offre risoluzioni contrastanti ed opposte, nello stile di tutto ciò che non è scienza. E dunque, per salvarci da una CO2 che ci dicono governerebbe il clima (ma gli ultimi anni non sembrano confortare questa tesi), dovremmo decrescere ed esserne anche felici, mentre aumenta la disoccupazione e la gente muore di fame…
    ma contemporaneamente lo stesso principio ci dice che dovremmo affidarci alla ricerca avanzata, per fermare (non tanto Apophis quanto) i futuri asteroidi-
    Ecco un bel principio, buono, come il prezzemolo, per ogni scenario e per ogni soluzione, per diversa od opposta che sia…
    Secondo me.

  4. Maurizio Rovati

    Con 90 km/sec un bersaglio di 300 metri a mancarlo è un attimo…
    Meglio una testata da 10 Kton portata lì con un approccio simile a quello di deep impact sulla cometa tempel della sonda Rosetta…

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