Salta al contenuto

Toglietegli il giocattolo

Da Live Science prima e La Stampa poi. Stanchi di avere a che fare con un clima impazzito e con un riscaldamento globale antropogenico inarrestabile (???), alcuni scienziati inglesi hanno rotto gli indugi. Sta iniziando la sperimentazione di un’opera di geoingegneria (se fossi un ingegnere mi riterrei offeso solo per l’uso del vocabolo), con la quale contrastare la deriva catastrofica del clima.

Archimede Pitagorico non avrebbe saputo inventarsi di meglio. Il progetto prevede infatti la realizzazione di un pallone aerostatico collegato ad un tubo attraverso cui pompare in atmosfera grandi quantità di aerosol, simulando così gli effetti delle eruzioni vulcaniche e schermando i raggi solari, o almeno quella parte di essi necessaria a raffreddare il Pianeta.

Secondo l’Archimede in questione, basterebbero una ventina di questi oggetti per portarci indietro nel tempo, quando le stagioni erano stagioni e gli uomini erano uomini.

Si parte quindi con un pallone più piccolo (perché pare che siano preoccupati delle difficoltà che si potrebbero incontrare con quelli grandi – ma dai?), che però conterrà solo acqua che, udite udite, è previsto che ricada a terra in forma di pioggia. Giuro che se rimane sospesa mi do all’ippica!

Bene questa è la parte divertente. Ora viene il peggio.

Nell’articolo di LS leggiamo alcune considerazioni in merito ad una non meglio specificata ‘etica della geoingegneria’. Sapete qual’è il problema? A nessuno viene in mente che non sapendo come funziona il sistema e non sapendo che cosa ne stia condizionando l’evoluzione, siano esse cause antropiche, naturali o molto più probabilmente una combinazione tra queste a diverse scale spaziali e temporali anch’esse ignote, questo genere di soluzioni sono a dir poco risibili. Ci si preoccupa invece di chi, in un mondo con sole e pioggia regolati da bottoni, dovrebbe avere il ‘controllo del termostato’, cioè a quali interessi si dovrebbe dare la priorità. Pioggia nel deserto o solleone sui campi di grano?

Ci vorrebbe (e ti pareva!) una bella soluzione globale.

Marò, ma quanto è stato forte il sole ultimamente?

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inIn breve

6 Comments

  1. donato

    Gli aerosol dispersi nell’atmosfera, se ho ben capito, formano uno schermo che dovrebbe impedire ai raggi solari di penetrare nell’atmosfera. Ciò determinerebbe un significativo raffreddamento in quanto agli aerosol possiamo attribuire un forcing negativo di 1,5/2,0 W/mq. Gli aerosol, però, fungerebbero anche da nuclei di condensazione e, quindi, determinerebbero un aumento della copertura nuvolosa e questo, per dirla con J. Hansen, “… implica un sostanziale forcing indiretto attraverso variazioni nelle nubi …”.
    Stando a quanto sostiene J. Dessler nel suo ultimo lavoro, inoltre, ” …(nel lungo periodo) le nubi possono causare un riscaldamento significativo”. Se a questo aggiungiamo che analisti della NASA hanno attribuito alle nubi, in base ai dati di CERES, azione scaldante, ci rendiamo conto che si vogliono disperdere nell’atmosfera grandi quantità (centinaia di migliaia di tonnellate, immagino) di sostanze che, in ultima analisi, potrebbero anche peggiorare la situazione. A meno che questi signori non hanno capito un tubo di quello che succede e, allora, hanno ragione Lindzen, Shaviv ed altri che attribuiscono alle nubi un effetto raffrescante. Tutto questo conferma quanto G. Botteri ha messo in evidenza nel suo commento: non sanno le conseguenze di quello che fanno, ma questo non gli impedisce di darsi da fare in un campo in cui non hanno capito molto. Che dire? Che Dio ce la mandi buona, ovviamente.
    Ciao, Donato.

  2. Appena sputano l’aerosol, alla prima grandinata fuori stagione arrivera’ una bella class-action contro i geoingegneri…sai che divertimento!!

  3. berthoh

    Il sogno di molti altolocati: la bolletta sulla pioggia! E ovviamente anche sul sole… così poi quelli che hanno messo i pannelli solari lo prenderanno in quel posto ( e per loro sarebbe anche ora…)

  4. Scusate la domanda, ma questi partono prima con l’esperimento o hanno buttato giù un modello? Pubblicato da qualche parte?

  5. Guido Botteri

    per me questi sono apprendisti stregoni veri e buoni. Non sanno le conseguenze di quello che fanno, ma questo non gli impedisce di darsi da fare in un campo in cui non hanno capito molto.
    Poche cose sono pericolose come l’intraprendenza dell’incompetente.
    Ma la colpa maggiore ce l’ha il mainstream che ha imposto una (probabilmente) falsa teoria spacciandola per verità scientifica. Ed ora tutti gli apprendisti stregoni si sentono investiti dalla missione di salvare il pianeta da un pericolo che non esiste, creando magari un po’ di guai veri.
    Secondo me.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »