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La scienza patologica

La scienza patologica, così definita, è un processo psicologico con il quale uno scienziato, che accetta a monte il metodo scientifico, inconsciamente si distacca dal metodo e mette in moto un processo patologico di interpretazione dei dati secondo i propri desideri.

I criteri della scienza patologica sono:

  • Il massimo effetto osservato viene prodotto da un agente causale di intensità appena percettibile, e l’ampiezza dell’effetto è essenzialmente indipendente dall’intensità della causa.
  • L’ampiezza dell’effetto rimane confinata nei limiti della percettibilità, ovvero si rendono necessarie molte misurazioni a causa della bassa rilevanza statistica dei risultati.
  • È richiesta una grande accuratezza.
  • Vengono suggerite teorie iperboliche, contrarie all’esperienza.
  • Si risponde alle critiche con artifici (scuse) “ad hoc”.
  • Il numero di supporters cresce all’inizio, poi scende fino all’oblio (questo dettaglio è presente solo sulla Wikipedia inglese)

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10 Comments

  1. A proposito di percezione della scienza, ecco una curiosa citazione da “Attorno alla Luna” di Jules Verne. È il sesto capitolo e i nostri eroi temono di non poter raggiungere la Luna per una sbadatezza degli astronomi dell’attuale Osservatorio di Harvard, che si erano dimenticati dell’attrito dell’atmosfera:

    -Benedetti scienziati! – esclamò. – Ne fanno sempre qualcuna della loro! Darei venti pistole perché il proiettile andasse a cadere sull’Osservatorio di Cambridge e lo schiacciasse con tutti gli astronomi che ci sono dentro!

  2. Sul tema è interessante il lavoro di epistemologia di Lakatos, in particolare per quanto riguarda il “nocciolo duro” delle teorie:

    http://en.wikipedia.org/wiki/Imre_Lakatos#Research_programmes

    In sostanza, Lakatos raffina il falsificazionismo di Popper rilevando che nella pratica non esistono singoli esperimenti che mandano definitivamente a bagno una teoria, ma in generale mandano un messaggio di “inconsistenza”. A questo messaggio i sostenitori della teoria rispondono cercando di difenderne il “nocciolo duro” con ipotesi aggiuntive (ad es. l’etere della fisica classica) che costituiscono una “fascia di protezione”. Lakatos dice in definitiva che questo è umano e non necessariamente negativo. In questo processo, l’aggiunta di ipotesi aggiuntive può essere positiva se porta ad ulteriori scoperte o previsioni; degenerativa se invece si esaurisce nella difesa dell’esistente, provocando solo l’allargamento della fascia di protezione. In questo caso, la vecchia teoria è destinata a soccombere.

  3. Maurizio Rovati

    Mi ricorda la faccenda un po’ comica dei raggi N.
    Un certo Blondlot asseriva di aver scoperto questa radiazione studiando i raggi X. Questi raggi N avevano la caratteristica di produrre effetti scarsamente rilevabili, insomma li vedevano solo loro. Messi alla prova da uno scaltro sperimentatore, che senza farsi scoprire sottrasse dal laboratorio un pezzo chiave, i raggi N sopravvissero solo nell’immaginazione di Blondlot…
    Che ve lo dico a fare, era già tutto lì…
    http://it.wikipedia.org/wiki/Scienza_patologica

  4. donato

    Maurizio, ho l’impressione che qualcuno ha dei conti in sospeso con te! Non si spiega altrimenti questa veemente reazione ad una semplice trasposizione di una voce di Wikipedia. Ad ogni buon conto non ho alcuna intenzione di farmi trascinare in una polemica inutile e stucchevole come quella a cui C.D., E.B., F.A., o come gli aggrada firmarsi, ha dato inizio. Questo, pertanto, cascasse il mondo, sarà il mio primo ed ultimo commento a questo post. Nel frattempo colgo l’occasione per salutarti ed esprimerti la mia solidarietà.
    Ciao, Donato.

    • Grazie Donato. Mi piacerebbe dire “tanti nemici, tanto onore” ma ahimè temo si tratti solo di un paio al massimo 😎

  5. Ichnusa

    “Vengono suggerite teorie iperboliche, contrarie all’esperienza.”
    Un collega spiritoso mi trascinò in tribunale, affermando che la realizzazione di uno stradello, posto nelle vicinanze della sua casa, avesse alterato le dinamiche di circolazione delle acque sotteranee, causando infiltrazioni sul tetto della sua cucina rustica posta al piano terra…
    Quando gli si fece notare che la causa delle infiltrazioni sul suo tetto erano dovute molto più probabilmente ad un deterioramento dell’impermeabilizzazione del medesimo, produsse relazioni su relazioni con, appunto, teorie iperboliche…
    Ci vollero due CTU nominati dal giudice, per stabilire quanto già l’esperienza indicava, ovvero che l’acqua, avente la tendenza a scorrere dall’alto verso il basso, difficilmente avrebbe potuto risalire dalle fondazioni sino al soffitto e ivi infiltrarsi, cagionando il danno lamentato!!!!

  6. Enrico Benella

    la schizofrenia deriva dal greco , ‘mente divisa’, è tipica di chi come lei si crede un grande e libero pensatore, in realtà è un pericoloso mediocre disordinatamente acculturato il cui unico merito, probabilmente è quello di essere un secchione fastidioso. Nel privato si fa chiamare maestà?

    Reply
    Apperò… me ne devo ricordare la prossima volta che lo sento al telefono.
    Complimenti per l’esordio, spero si tratti di un biglietto da visita che potremo dimenticare in fretta inebriati dalla profondità del suo sapere che non mancherà certo di farci assaporare.
    Admin

    • Enrico Benella

      sante parole

    • L’ennesimo pseudonimo. L’ennesimo discorso sempre uguale. Continuiamo cosi’.

    • C.D.

      ha ragione, sono Napoleone.

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