Salta al contenuto

Al Gore e l’orso del circo

Sulla copertina dell’inserto “Sette” del Corriere della sera del 26/11/2009 c’è una foto fantastica di un orso appollaiato in bilico su un piccolo iceberg, probabilmente sta giocando, sembra la scena di un circo, di sicuro non sta annegando.

orso
Fonte: la rete

Sotto la foto c’è la scritta “Proviamo a salvarlo” che è il titolo dell’articolo di Al Gore, dove l’ambientalista americano lancia il suo nuovo libro “La scelta”, invitando tutti a ridurre le emissioni. La foto è stata scelta da Al Gore per tutta la sua campagna mondiale di informazione. Cito dal suo articolo:

La consapevolezza di aver già inflitto seri danni all’ambiente e al sano equilibrio climatico, può portarci alla disperazione. Il rischio è che questa disperazione ci renda incapaci di riprendere il controllo del nostro destino per evitare la catastrofe inimmaginabile che colpirà il pianeta se non iniziamo subito ad apportare cambiamenti drastici

All’interno del giornale però ci sono pubblicità di: una compagnia di fornitura elettriche non rinnovabile, un SUV, un’auto e viaggi in Medioriente, cioè nulla di ecocompatibile, di orologi, abbigliamento e scarpe di marca, considerati da molti ambientalisti consumismo superfluo. Questa linea ecologista del primo numero rinnovato dell’inserto “Sette”, sembra una predica sulla morale sessuale fatta da un prevosto, con l’amante che lo aspetta in canonica.

Tornando alla copertina, da cosa dovremmo salvare l’orso?
La popolazione degli orsi polari nel 1950 era stimata sui 5000 capi ora si attesta sui 20-25000 esemplari ma la stima è molto approssimativa1 . La riduzione della caccia agli orsi e ai mammiferi marini di cui l’orso si ciba prevalentemente ne ha implementato la consistenza. Ma la caccia sia di orsi sia di foche è ancora permessa in molte zone artiche e mi chiedo il perchè. Inoltre la pesca industriale riduce il numero di mammiferi marini che l’orso caccia abitualmente.

Ci sono popolazioni in calo, e altre in crescita, anche se quelle in calo stanno aumentando, questo dipende principalmente dalla disponibilità di cibo, che può essere correlata alle condizioni climatiche e, in particolare alle previsioni di scioglimento del ghiaccio marino artico, che ridurrebbe il tipico habitat dell’orso bianco e la sua possibilità di caccia alle foche2 .

L’ursus maritimus è considerata una specie vulnerabile3 con prospettive di decrescita per il futuro del 30% entro 45 anni cioè tre generazioni4.

La riproduzione è legata allo spessore di grasso accumulato con la dieta, se è basso il numero di orsi calerà. Un‘altro problema sono gli inquinanti che si accumulano nei tessuti essendo i carnovori all’apice della catena alimentare. Questi determinano tossicità, immunodepressione e riduzione della fertilità.

Gli ursidi sono onnivori ma nel corso dell’evoluzione alcune specie si sono specializzate: il panda maggiore è diventato erbivoro e l’orso polare soprattutto carnivoro. Questo può essere un vantaggio perché gli orsi polari sono riusciti a colonizzare un territorio estremo come l’artico, ma è una criticità nel caso cambi l’ahbitat e serva l’adattamento. Senza il bambù il panda rischia l’estinzione, senza l’artico anche l’orso bianco, per alcuni autori, è a rischio di estinzione ((http://icb.oxfordjournals.org/cgi/content/abstract/44/2/163
Andrew E. Derocher2,1, Nicholas J. Lunn2 and Ian Stirling2 “Polar Bears in a Warming Climate” )) .

La preda più comune dell’orso artico è la foca degli anelli, che esce a respirare dai fori del ghiaccio. L’orso tende un agguato, azzanna la foca, la estrae dal ghiaccio e la uccide per compressione saltandole sul torace con le zampe anteriori. Il più grande predatore terrestre è particolarmente specializzato in questa caccia perchè la sua testa si è evoluta piccola, affusolata e leggera, e il collo si è molto allungato, quetso favorisce il movimento di leva per estrarre la foca dall’acqua facendo perno sulle scapole.

Questo tipo di caccia fu osservato e copiato dagli innuit della Groenlandia e permise loro di sopravvivere durante la piccola glaciazione al contrario dei vichinghi che non conoscendo questa tecnica dovettero abbandonare i fiordi del sud, completamente ghiacciati nel perido delle piccola glaciazione.

Sulla previsione di un continuo aumento delle temperature dovuto all’aumento dei gas serra, la scomparsa totale dei ghiacci artici in estate è stimata a seconda degli autori tra 40 anni o tra 100 anni.  Senza ghiacci marini estivi invece, l’orso perderebbe la foca degli anelli cioè sua preda principale, rischiando l’estinzione. Ecco perché è diventato il simbolo della lotta al riscaldamento globale antropogenico, e quello di alcune campagne pubblicitarie: Cocacola e Golia bianca.

orso e nave
Fonte: la rete

Molti degli scienziati scettici stimano che l’aumento delle temperature non superi 1°-2° C entro il secolo, se fosse così la superficie di ghiaccio marino artico nel 2100 dovrebbe essere ancora molto estesa.

http://img.thesun.co.uk/multimedia/archive/00902/polar380_902491a.jpg

Tuttavia l’orso polare a differenza del panda maggiore,  mangia tutto ciò che trova, e caccia tutto ciò che vede, compreso i turisti (c’era un turista alle Svalbard…) Anche questa è una foto stupenda fatta probabilmente dall’oblò della nave, notate la lunghezza del corpo dal centro della spalla alla punta del naso. Il collo è molto lungo ma anche molto muscoloso.

In particolare l’orso marittimo caccia cuccioli, ma anche adulti di foche e trichechi sdraiati sulla terraferma. Questa caccia è descritta in un documentario della National geographic channel dove un orso nuota di proposito verso lo scoglio dei trichechi per cacciarli: e ci riesce.

Purtroppo la scena dello stesso documentario, è riportata nel film Earth, ma la disney si inventa che l’orso si perde nel ghiaccio sciolto per i cambiamenti climatici rischiando l’annegamento, arriva stremato allo scoglio dei trichechi, che non riuscirà a cacciare perché stremato…poverino.

L’orso bianco però è un formidabile nuotatore riesce a nuotare per giorni, coprendo fino a 160 km di distanza5 .

E’ molto difficile che anneghi!
Particolarmente criticabile la scelta di Al Gore nel suo film di inserire le immagine di orsi in difficoltà dopo una tempesta, come se dovessero annegare, a causa dello scioglimento dell’Artico. La foto sulla copertina di Sette mi ricorda la stessa scelta, l’orso sembra che si arrampichi sul ghiaccio che si sta sciogliendo, come a dire che dell’Artide resterà solo un iceberg.

In questi giorni su Sky stanno trasmettendo un documentario molto bello sull’artico6 su una popolazione di orsi polari dell’isola di Wrangler nella Siberia artica che d’estate è completamente verde, e senza ghiacci marini.

Si vedono gli orsi polari mangiare pesci, molluschi, lemming (ne riesce a mangiare fino a 50 al giorno) e trichechi. La dieta dell’orso polare comprende anche renne, uccelli e uova. Riesce a cacciare anche animali terrestri perché riesce correre fino a 40 km/h7 .

Come per tutte le specie il rischio di estinzione è dato dalla capacità di adattamento, è probabile che la popolazione di orsi bianchi diminuisca nel caso in cui sparisca l’artico in estate, ma è molto probabile che l’orso polare si adatti a vivere sulla terraferma, come è successo sull’isola di Wrangler. Questo inevitabilmente cambierà l’equilibrio tra predatori e prede, e la loro consistenza numerica, come succede da sempre sulla terra durante le variazioni climatiche.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
  1. http://www.polarbearsinternational.org/ask-the-experts/population/ []
  2. http://www.polarbearsinternational.org/ask-the-experts/population/ []
  3. http://www.iucnredlist.org/apps/redlist/details/22823/0
    Schliebe, S., Wiig, Ø., Derocher, A. & Lunn, N. 2008. Ursus maritimus. In: IUCN 2009. IUCN Red List of Threatened Species. []
  4. http://icb.oxfordjournals.org/cgi/content/abstract/44/2/163
    Andrew E. Derocher2,1, Nicholas J. Lunn2 and Ian Stirling2 “Polar Bears in a Warming Climate” []
  5. http://www.natgeowild.it/programmes/russia-terra-selvaggia; Russia terra selvaggia: L’artico []
  6. http://www.natgeowild.it/programmes/russia-terra-selvaggia; Russia terra selvaggia: L’artico []
  7. http://www.natgeowild.it/programmes/russia-terra-selvaggia; Russia terra selvaggia: L’artico []
Published inAmbiente

12 Comments

  1. Claudio Costa

    Confermo che anche gli orsi maschi uccidono i cuccioli, figli di altri orsi, per mandare in calore le orse.(fonte documentario di national geographic)
    Quindi la storiella che gli orsi uccidono i cuccioli perchè hanno fame a causa del riscaldamento globale è probabilmente un’altra scemenza etologica.

    • Claudio Costa

      Il cannibalismo è descritto in molte specie animali,e le motivazioni sono diverse.
      Molto noto ad es è quello dei leoni: il maschio dominante uccide i cuccioli non suoi, per mandare in calore la leonessa.
      Oppure quelle dei suini, la scrofa uccide alcuni dei suoi piccoli in caso di nidiata numerosa per salvaguardare gli altri, o in caso di stress pericolo ecc.
      Posto che la carenza di cibo negli orsi polari ha molte cause, quindi non solo la mancanza di ghiaccio estivo e quindi di foche degli anelli, come già visto, non sono in grado di affermare che il cannibalismo descritto non sia dovuto alla carenza di cibo.

  2. Luigi Mariani

    Narra l’IPCC nel suo AR4 che 125.000 anni, nel pieno dell’ultimo interglaciale, si ebbe il parziale scioglimento delle calotte artiche con il mare più alto di 4-5 m rispetto ad oggi. Oltre fonti biografiche attendibili ci dicono che durante il grande optimum postglaciale (fra 5000 e 8000 anni fa) la fusione dei ghiacci artici portò il mare ad essere più alto di un paio di metri rispetto ad oggi.
    Se l’orso polare ha attraversato epoche tanto sfavorevoli alla presenza di ghiacci marini è assai probabile che sappia cavarsela assai meglio di quanto non si immagini.
    Aggiungo poi che l’orso polare è uno splendido carnivoro e come tale sempre da tenere a debita distanza.

  3. Stasera, buon servizio del TG2 su Al Gore.. (con riferimento, finalmente, alla questione delle mail rubate..)

    • Duepassi

      Strano che non abbiano detto che l’orso che ha vinto il primo premio stava annegando, poverino.
      Vediamo se indovino…. perché non era “bianco” ?
      E già, gli orsi vivono in situazioni climatiche assai meno rigide dell’Artico. Ne abbiamo anche in Italia:
      http://www.riservadelladuchessa.it/mammiferischede.php?pagina=fauna/Orso_Bruno
      Mi domando perché mai l’orso dovrebbe sparire, ammesso ma non concesso, che il clima diventasse ancora più caldo.
      Secondo me.

  4. Ormai sono giunto alla conclusione che chi usa foto di orsi polari per parlare a tinte fosche dell’AGW ne sta semplicemente abusando, commettendo un atto moralmente riprovevole quanto il cercare di vendere materiale di qualita’ scadente sfruttando l’immagine di un bel bambino che con quel materiale non c’entra niente.

  5. Duepassi

    L’orso polare è antropofago, come sanno bene gli Inuit, che non sono tanto contenti del fatto che questo animale, ufficialmente in estinzione, stia invece aumentando, insidiando i loro insediamenti.
    Ma la pubblicità ci presenta sempre quei graziosi e simpatici battufolini bianchi che giocano (i cuccioli) innocentemente, come se fossero animali allegri e paciocconi. Non provate però ad avvicinarvi troppo. Neanche il campione mondiale corre a 40 km/h (per fare i 100 metri in 10 netti si corre a 36 km/h).
    Non servirebbe nemmeno buttarsi in acqua, perché lui straccerebbe i campioni mondiali di nuoto, sia come tempi, sia letteralmente, perché, appunto, è antropofago, e li sbranerebbe.
    Un brutto cliente, dunque, da tenersi alla larga. Un brutto carattere, che ben merita il detto “quel tipo è un orso”…che non vuol dire che abbia un carattere affabile e cordiale, ma al contrario che ha un brutto e cattivo carattere.
    In acqua è a casa sua, per questo quella foto è per lo meno fuorviante. Vorrebbe far credere che l’orso abbia paura quasi di cadere in acqua… lui che in acqua ci sta meglio che in terra.
    Ricordate la pubblicità dei pinguini aggrappati all’iceberg (ne trovano di cibo in un iceberg ? Quale ?)… il piccolino sta per cadere in acqua (oh, orrore!) e il grande “lo salva”…va bene, è pubblicità, è un cartone animato (come quelli del film di al gore che gli hanno fatto vincere 2 premi oscar e un premio nobel) ma io credo che quelli siano appunto dei cartoni animati perché quelli si prestano a raccontare il falso e l’impossibile. Ma quel pinguino che è terrorizzato dall’acqua è un segnale di quello che i media cercano di farci intendere.
    Ma basterebbe pensare un attimo a come sono impacciati, lenti e buffi i pinguini quando camminano sulla terraferma, e come sono invece scattanti, veloci, guizzanti quando nuotano nel loro elemento, l’acqua, per rendersi conto di quale bufala ci stanno propinando, quali menzogne ci stanno raccontando, tra pinguini e orsi che troverebbero cibo sugli iceberg (ma per carità!) e che invece il cibo lo trovano in acqua…dipinti come terrorizzati dall’acqua, che invece è elemento nel quale si mmuovono assolutamente a loro agio, competendo con altri animali che vi si trovano, e nutrendosi di essi.

    Secondo me.

  6. Daniele Gamma

    Stupenda la foto dell’ Orso e la nave.
    Abbiamo una falsa percezione dell’ Orso come di un animale goffo e pacioccone che ci viene dai cartoni di Disney, gli stessi che lo fanno affogare durante la ricerca di cibo, come nel film citato.
    Invece la realta’ e sicuramente diversa, e’ un animale snello e agile, come nella foto, se non fosse cosi’ non potrebbe cacciare foche o adattarsi alle differenze di temperatura che ci sono sempre state, in Artico tra Estate e Inverno, differenze sicuramente maggiori di un paventato 1-2 gradi in 40-100 anni.

    Mi piace pensare che i Vichinghi se ne andarono perche’ non era piu’ La Greenland di quando ci erano arrivati, e quindi se ne tornarono nella calda corrente del golfo della Scandinavia.
    A proposito, ma oggi la Groenlandia e’ piu’ green o piu’ white?

    Ma il fotografo biondo-a? Non e’ un po’ troppo a portata di zampa?

  7. davide bertozzi

    …SPERIAMO CHE ANNEGHI LA DEMAGOGIA DI AL GORE!

Rispondi a Maurizio Morabito Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »