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Si definiscono ‘fonti aperte’ tutte quelle informazioni che di per se non sembrano importanti, ma in un contesto generale, unite a molte altre, contribuiscono a delineare i termini di un problema.

Soltanto qualche giorno fa abbiamo pubblicato un breve post in cui si dava conto dell’aumento del consumo di carbone in Cina. Il 10,3%, una cifra superiore al tasso di crescita della nazione, che si attesta poco al di sotto.

Ieri l’altro invece, Xie Zhenhua, vice presidente della commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme, che gestisce la politica in materia di clima del governo cinese, ha fatto sapere che il suo governo non permetterà mai che le proprie emissioni pro capite raggiungano quelle degli Stati Uniti. Attualmente un cinese è responsabile di emissioni cinque volte inferiori a quelle di un americano ( e due volte inferiori a quelle di un italiano), mentre la Cina ha superato gli USA nel totale delle emissioni (6.018 mln di tonnellate contro 5.903) già nel 2007.

I termini del problema? Qualcuno sta facendo il pesce in barile, con il placet degli eroi (ora forse redenti?) di Kyoto.

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Published inNews

3 Comments

  1. donato

    Il consumo è aumentato, le emissioni anche, però, se dividiamo le emissioni totali per il numero di cinesi, otteniamo un’emissione pro capite inferiore a quella degli USA. Potenza della matematica! Tu dici che qualcuno fa il pesce in barile. Dalle mie parti si direbbe che quel qualcuno sta facendo il gioco delle tre carte.
    Ciao, Donato.

  2. agrimensore g

    Questo post non l’ho capito. Sembra voler suggerire che ci sia un contrasto tra le dichiarazione del dirigente cinese e l’aumento del cinsumo di carbone, ma io non lo vedo. Sarà perchè sono ingenuo e assai poco perspicace, ma non ci vedo alcuna contraddizione.
    Non ho nemmeno capito perchè gli “eroi di Kyoto” sarebbero ora redenti.

    Reply
    Beh, dichiarare di voler limitare il proprio impatto in termini di emissioni e aumentare il consumo della fonte delle stesse non mi pare proprio il massimo.
    Quanto agli eroi di Kyoto, ancora non mi pare che ci sia molta voglia di rinnovare gli accordi.
    Ora è più chiaro?
    gg

    • Guido Botteri

      Caro agrimensore g, prova a moltiplicare il procapite per la popolazione….poi domandati se la CO2 in troposfera vada a procapite… 🙂
      Ovvero:
      il fatto di essere di più autorizza a “inquinare” di più ? Allora il problema italiano sarebbe risolto. Basterebbe che ognuno di noi facesse un po’ di figli, e da Paese “inquinatore”, pur producendo di più, in virtù dell’accresciuta popolazione, diventeremmo il Paese che starebbe salvando il pianeta (producendo UNA MAGGIORE QUANTITA’ DI CO2).
      Sai bene che non condivido la demonizzazione della CO2, ma nemmeno le furbizie…
      Secondo me.

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