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Ma di che stiamo parlando?

Judith Curry è più politically correct e si limita a intitolare il suo post “The wrong(?) conversation”. L’oggetto è il focus eccessivo nonché eccessivamente dispendioso della ricerca climatica agli obbiettivi a scala temporale multidecadale o secolare, con coseguente drenaggio di risorse che porebbero essere meglio impiegate – risultando anche molto più utili – per migliorare le performances delle previsioni a scala temporale mensile o stagionale.

Nel nuovo report IPCC in fase di stesura (sarà completato nel 2014), sembra che sarà dedicata maggiore attenzione agli aspetti a più breve scala temporale. Sin qui l’attenzione è stata massima sulla mitigazione e sulle policy energetiche, discorsi appunto a lunghissima scadenza. Adattamento e ‘servizi climatici’ sono il futuro, discorsi questi a scala temporale molto più breve.

In un discorso molto lungo, che vi consiglio comunque di leggere per intero, spicca questa breve ma sacrosanta riflessione:

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L’attenzione alla mitigazione e la scala secolare hanno privato la comunità [scientifica] di molte risorse in termini professionali e di tempi di calcolo. Ho parlato con persone in posti chiave in molti gruppi modellistici, e gli sforzi devoluti alle simulazioni per l’IPCC portano via il 50-70% del totale della forza lavoro e delle risorse dei centri modellistici.

Cosa sarebbe accaduto se avessimo impiegato tutte queste risorse per fare migliori previsioni probabilistiche alla scala temporale che va da 2 settimane a 3-4 mesi? Gli agricoltori avrebbero potuto fare scelte migliori sulle semenze da impiegare. I gestori delle risorse idriche avrebbero potuto fare scelete migliori. La domanda e l’offerta di energia sarebbero state più efficienti. Etc. Nella gran parte dei paesi in via di sviluppo non si fanno previsioni del tempo oltre i due giorni e spesso queste previsioni non anticipano l’occorrenza di eventi estremi (pensate alle alluvioni in Pakistan, all’intenso ciclone Nargis). Prevedere gli eventi estremi con un anticipo di una o due settimane, o anche alcuni giorni, potrebbe fare una differenza enorme nei paesi in via di sviluppo.

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