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Seven Spin Off – Gennaio 2012 #2

Eccoci qua. Secondo appuntamento settimanale (quasi) con i temi di dinamiche atmosferiche.

Mercoledì scorso avevamo parlato di un fuoco fatuo con riferimento alla breve puntata in territorio negativo dell’indice di zonalità. A ben vedere è durato poco ma, ma è anche bastato poco. Gli indici AO e NAO hanno subito una lieve flessione, l’anticiclone atlantico è salito di latitudine e il flusso è divenuto meridiano, sebbene ancora con pattern anticiclonico, almeno per il mediterrano centro-occidentale.

Ora, come dicevamo, assistiamo ad una modesta ripresa della zonalità. Sembra nuovamente estate, nel senso che l’anticilone delle Azzorre torna a svilupparsi lungo la latitudine e si confronta con una depressione d’islanda di rinnovato vigore.

Le potremmo chiamare ‘prove tecniche di trasimissione’, visto quello che ci aspetta in futuro. Ormai non è più un segreto, nel senso che non è più nel territorio delle ipotesi che si formulano in assenza di conferme (per quanto labili) degli output numerici. Le long run (come le chiamano gli amatori) cominciano a confermare il cambiamento del regime circolatorio. Questione di un paio di settimane, tre al massimo, e invece del mancato inverno parleremo dell’inverno finalmente arrivato.

Prima di questo, però, gli sviluppi nel breve, che conservano comunque un certo livello di interesse. Il più significativo di questi, è forse l’isolarsi di una Upper Level Low tra le coste del Portogallo e del Marocco. La depressione, frutto di un cut-off  ‘seminato’ dal flusso perturbato principale, sarà spinta ancora più a sud dal tilting dell’anticiclone, che di fatto ne prolungherà il ciclo di vita. Così la successiva discesa lungo la latitudine del flusso principale, troverà in quella depressione un attrattore per generare un canale di bassa pressione sviluppato al traverso dell’Europa occidentale. L’aria fredda scenderà lungo questo canale, consentendo all’anticilone di salire nuovamente di latitudine e rafforzare il processo.

Ora, inizialmente non sarà proprio inverno, anzi, qualcuno potrebbe avvistare le rondini. Sarà un flusso sud-occidentale a portare aria sub-tropicale marittima anche sul settore centrale del bacino. Ma, più avanti nel tempo, e con gli indici NAO e AO che consolideranno valori negativi, sarà la volta dell’aria polare, forse anche artica. Meglio tardi che mai.

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Published inAttualitàMeteorologia

4 Comments

  1. Fabio

    Qualche aggiornamento ?
    Anche in relazione all’outlook.

    Thx

    • Mea culpa. Sono in ritardo. Rimedio appena possibile.
      gg

  2. Tore Cocco

    Per una volta, l’attuale situazione non mi dispiace, lo dico da nivofilo e freddofilo doc, mi interesserebbe vedere l’attuale situazione perpetrarsi fino alla tarda primavera. Mi spiego meglio, di solito alle alte latitudini in inverno nevica poco, cosi le vaste distese siberiane accumulano relativamente poca neve e lo stesso per i territori nord canadesi, quest’inverno invece quei territori sono pesantemente innevati e se durasse lo status quo, il manto diverrebbe ancora più spesso. Ricordiamoci che per ogni ondata di freddo alle basse latitudini deve corrispondere un’eguale ondata di caldo alle alte latitudini, in pratica per farci vedere una fugace nevicata la natura sacrifica un pochetto di spessore dei ghiacci marittimi e del manto nevoso alle medie alte latitudini.
    Se l’attuale situazione durasse a lungo significherebbe che i mancati record di estensione di innevamento invernale potrebbero rigirarsi in record di estensione nevosa tardo primaverile e sopratutto si potrebbe allontanare di molto il solito spauracchio del minimo di estensione glaciale estivo in area polare.

    Ricordiamoci però una cosa importante, non sono l’anticiclone della azzorre, della aleutine, il vortice polare etc a determinare la situazione del tempo, queste strutture sono solo ingranaggi della macchina termica dell’atmosfera, regolata dal gradiente polo-equatore, la loro posizione ed intensità è effetto non causa, il sistema si aggiusta in base gradiente P-E per produrre il massimo di entropia, quindi tranquilli, se a livello emisferico si accumulerà tanta neve ora, avremo una primavera, sempre a livello emisferico con un forte gradiente P-E e di conseguenza le figure bariche si disporranno in modo da regalarci una primavera vivace con scambi meridiani intensi (in media emisferica), poi quel che toccherà all’italia sarà tutto da vedere… e intanto il sole sta già salendo, aspettiamo e vedremo.

  3. Roberto Breglia

    Fino ad ora si puo’dire che l’inverno sia rimasto in uno stato di torpore concedendo ben poco delle sue potenzialita’ .Su alcuni forum di meteorologia ho letto commenti estremamente pessimisti di persone che danno gia’per terminata questa stagione,niente di piu’sbagliato…la storia ci ha insegnato che le piu’grandi ondate di freddo di questo secolo si sono avute nella piena maturita’della stagione invernale.Certo mi rendo conto che non tutti i meteoappassionati possano avere delle profonde conoscenze in materia e che quindi possano dare questi giudizi avventati in seguito a delusioni causate da mancate condizioni meteo;bisogna invece guardare molto al di la’del proprio orticello per capire le complesse dinamiche che regolano il clima.Io penso che verso fine mese l’Inverno potrebbe fare la voce grossa e magari anche la nostra penisola,pur con le sue tante variabili,avere la sua dose di freddo e neve.
    Cordiali saluti

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