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Anno 2011: nono estratto sulla ruota della NASA, dodicesimo sulla ruota giapponese.

ANSA: Secondo gli scienziati della NASA, la temperatura superficiale media nel 2011 è stata la NONA più calda dal 1880. La temperatura media di tutto il mondo nel 2011 è stata di 0,51°C più calda della metà del XX secolo.

NOAA: Secondo gli scienziati della NOAA, la temperatura superficiale media nel 2011 è stata l’UNDICESIMA più calda dal 1880. La temperatura media di tutto il mondo nel 2011 è stata di 0,51°C più calda della metà del XX secolo. Gli anni più caldi sono stati il 2010 e 2005 con l’anomalia di 0.64°C (1.15°F).

Secondo la stima degli scienziati del Met-office, la temperatura superficiale media nel 2011 sarà presumibilmente la UNDICESIMA più calda dall’inizio registrazioni della serie (qui e qui). Il dato definitivo sarà a breve pubblicato sul sito della Climatic Research Unit.

Secondo gli scienziati della Servizio Meteorologico del Giappone, la temperatura superficiale media nel 2011 sarà presumibilmente la DODICESIMA più calda dal 1891. La temperatura media di tutto il mondo nel 2011 è stata di 0,08°C più calda della media del periodo 1981-2010. (il valore sarà verosimilmente confermato a brevissimo) verificare su.

La ricerca del record climatologico serve solo ai mass-media, non mi ha mai entusiasmato come già abbiamo scritto su CM ad esempio in:

Pur facendo finta che le incertezze sui valori non esistano, neanche gli Enti meteorologici che lavorano più strettamente sono d’accordo sulla graduatoria di ciò che dovrebbe essere frutto di MISURE. Il 2011 è 9°, 11° o 12°?

Naturalmente spesso i quotidiani si limitano al valore peggiore, un titolo ad esempio è:”Il Global Warming non dà tregua: il 2011 tra i 10 anni più caldi di sempre”.

Ma in passato come era l’accordo sulla graduatoria?

20120123-010109.jpg

Insomma, fortuna che i confronti sono con anni in cui la tecnologia è sofisticata ed esistono i satelliti, immaginate cosa accadrebbe confrontando i dati dell’ottocento! Qui e qui, potrete leggere le differenze in centesimi di grado e comprendere il non-senso della graduatoria nel caso si tenesse conto degli errori e del campionamento. Pur volendo far finta di credere che la temperatura superficiale sia rappresentativa di cosa accade in tutta l’atmosfera e che i valori calcolati siano a loro volta rappresentativi della realtà, l’unica cosa che si può concludere è che nonostante la concentrazione di CO2 aumenti la temperatura globale superficiale è stabile da almeno uno-due decenni.

Hansen, pur in grado di rivelare agli adepti cosa farà il clima nei prossimi 100 anni al centesimo di grado, sostiene invece che è sempre pericoloso emettere previsioni su El Niño, ma che quasi sicuramente ne vedremo uno nei prossimi tre anni. “Non ci vorrà una fase di El Niño molto forte per spingere le temperature a livelli superiori al 2010, che insieme al 2005, rappresentano gli anni più caldi di sempre“, conclude Hansen. Una domanda sorge spontanea: nei decenni in cui la temperatura globale superficiale cresceva tutti gli anni mentre le emissioni di CO2 crescevano meno degli anni attuali, come mai dell’influenza di El Nino e La Nina non se ne parlava?

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Published inAttualitàClimatologia

4 Comments

  1. Fabio Spina

    aggiornamento CRU: The time series shows the combined global land and marine surface temperature record from 1850 to 2011. According to the method of calculation used by CRU, the year 2011 was the twelfth (see footnote) warmest on record. http://www.cru.uea.ac.uk/cru/info/warming/

  2. Gianni

    Disponiamo di un criterio per dire quale dei suddetti Enti è più attendibile?

    • Gianni,
      il criterio è che uno vale l’altro. La fonte, forse a parte il Giappone, è comunque sempre la stessa, il GHCN del NCDC, i cui dati costiuiscono oltre il 90% delle informazioni in comune. La differenza si ‘gioca’ quindi nel trattamento di questi dati, nelle procedure di omogeneizzazione spazio-temporale e nella scelta della rimanente percentuale di dati, secondo criteri differenti di rappresentatività.
      Tutto questo per dire che praticamente un criterio non c’è. Lo studio BEST, sebbene con riferimento ai soli dati sulla terraferma (1/4 del problema), ha stabilito che comunque vanno tutti più o meno bene, usando gli stessi dati e differenti (?) procedure.
      Il punto, comunque, è sulla maniacale precisione al centesimo di grado (ove non millesimo), non sull’informazione in termini assoluti. Senza quella però, non sarebbero possibili le classifiche, che evidentemente piacciono molto e tornano utili.
      gg

    • Gianni

      Grazie Guido!

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