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Sudden Warming 2012, in arrivo il sapore di mare

Solo sapore di mare però, per quello di sale meglio aspettare. Girando per le frenetiche discussioni nei forum di meteorologia, oppure per le fitte cronache della stampa, il ritornello è sempre lo stesso: aria artica continentale. Bene, vi è piaciuta? La prossima sarà al sapore di mare, ma comunque artica.

La situazione è la seguente. L’attuale forte retrogressione fredda ha le sue origini nel Sudden Warming che la stratosfera polare ha vissuto verso la metà del mese di gennaio. Un evento con una preparazione molto laboriosa in quanto preceduto da un Vortice Polare solido ed eccezionalmente freddo. Per cui, il lag temporale tra la brusca frenata del vortice e i flussi meridiani in troposfera è stato di circa quindici giorni.

Ora i piani alti della stratosfera hanno riguadagnato zonalità, ma quelli medi e quelli bassi sono praticamente fermi. Perciò chi governa ora è la troposfera, che sta continuando a scaricare energia alle alte latitudini. L’eventuale effetto di un secondo evento di Sudden Warming sarebbe quindi quasi immediato, e, indovinate un po’? Succederà proprio questo, come del resto indica la ripresa del flusso di calore verso le alte latitudini:

In questa mappa sono plottati il geopotenziale e il vento meridionale a 30hPa, dai campi a 240 ore del GFS. La stessa informazione, ma senza i flussi termici è reperibile dal sito del Climate Prediction Center della NOAA.

Uno split del Vortice Polare Stratosferico in piena regola, meglio noto come Major Warming. Il nucleo freddo che si nota sulla prima di queste immagini, ha una sola direzione possibile, l’Europa centro-occidentale. Questo significa che con la persistenza della AO negativa, l’arrivo di una NAO negativa piloterà aria artica marittima verso sud, probabilmente tra la fine della seconda e l’inizio della terza decade del mese. Con il Mediterrano in persistente anomalia barica saranno dolori. Un tempo meno freddo, forse, ma non per questo meno difficile, perché ci sarà parecchia più umidità in giro. La differenza con l’attualità di questi giorni sarà probabilmente solo quella che oltre ai nostri, dovremo commentare anche i guai d’oltre oceano, perché l’altro polo freddo scenderà sul Canada e sugli Stati Uniti centrali. Viviamo tempi interessanti.

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Published inAttualitàMeteorologiaOutlook

12 Comments

  1. donato

    Il dispaccio della Reuters citato da M. Morabito è illuminante circa le capacità predittive dei modelli meteorologici! Nessuno si chiede perché l’affidabilità dei modelli climatologici dovrebbe essere migliore?
    Ciao, Donato.

    Reply
    Donato, i modelli meteorologici sono eccellenti nel breve periodo, ma perdono drammaticamente affidabilità nel medio e lungo termine, perché si entra in un territorio dove le variabili in gioco sono troppe per poter essere controllate. Ad oggi, funzionano meglio gli approcci fenomenologici per il lungo periodo, anche perché in questo modo non si ha l’ardire di far previsioni in senso stretto. E qui veniamo al tema del tuo commento: i modelli climatici se non fossero usati per fare previsioni sarebbero molto più utili attualmente.
    gg

    • donato

      Guido, hai perfettamente ragione. Il dispaccio della Reuters, infatti, si riferiva a difficoltà nella previsione a medio termine (una settimana, se non ricordo male. A volte la concisione mal si concilia con la precisione
      🙂 .
      Ciao, Donato.

  2. Conferma dal WMO?

    Reply
    Si’, una conferma. Con eccezione. Gli esperti colti di sorpresa sono quelli impegnati a guardare altrove. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
    gg

  3. Michele

    Salve
    Da semplice appassionato di meteorologia, volevo chiederle quale possibilità di realizzo ha il Sudden Warming che lei da per scontato, sulla quale nutro ancora delle perplessità, anche se effettivamente è una possibilità.

    • Michele, la possibilità è connessa all’affidabilità del modello. Le condizioni ci sono, anche se nelle ultime corse sembra evolvere più verso una elongazione del vortice, con due minimi agli estremi, piuttosto che un split vero e proprio.
      gg

    • Michele

      Grazie della risposta.
      Ho posto questa domanda perché prevedere un sudden warming non è affatto semplice, ed anche i modelli ballano parecchio tra un aggiornamento e l’altro. Una cosa è certa, se ci sarà, ci porteremmo il freddo sino a Marzo

      p.s. complimenti per il bel blog e per l’ottimo articolo divulgativo sul SW che trovai proprio qui…
      http://www.climatemonitor.it/?p=44

      Reply
      Grazie Michele.
      gg

  4. @Ichnusa iIo aggiungo il mio commento pratico. “Più caldo più freddo” è il ritornello che i soloni dell’AGW hanno iniziato a prendere *dopo* che l’evidenza era di ondate di freddo dalle nostre e da altre parti. Nessuno faceva questa previsione anni fa, mentre tutti erano concentrati sui ghiacci che si sciolgono al polo, deserto e tropicalizzazione che avanza dalle nostre parti, inverni “caldi”, eccetera. Si riguardi un po’ di documetari prodotti intorno al 2006 / 2007 e ne avrà conferma. Il messaggio dato ai politici è stato “preparatevi per un aumento delle temperature”. Bene, oggi devo leggere l’amministratore delegato dell’ENI che è preoccupato per la situazione gas a partire da fine settimana, quando arriverà una nuova ondata di freddo. Nell’ultimo post di Guidi leggo che anche dopo metà mese arriverà altro freddo e per ora non si vede la fine di questo episodio. In questi anni la costruzione di rigassificatori ha segnato il palo in mezzo alle polemiche, perché tanto non era urgente avere più gas nell’immediato (alla peggio si danneggiava l’economia, ma quella gente lì dell’economia se ne frega; invece ora il problema immediato è il freddo). Un bell’esempio di pianificazione completamente ceffata, anche grazie a certi input sbagliati.

    Come qui è stato detto più volte, se i signori dell’AGW vogliono essere presi sul serio devono dimostrare di saper fare previsioni ragionevolmente azzeccate sugli impatti che i “mutamenti climatici” hanno, non calcolati in termini di gradi medi planetari, ma per aree geografiche. In questo momento vorrei andare a prendere a calci nel sedere un po’ di gente.

  5. Ichnusa

    Nella mia immensa ignoranza in tema, mi par di capire che, in fondo in fondo, hanno ragione i climatologhi nell’affermare che + caldo = + freddo!!!

    • Guido Botteri

      Se più caldo causa più freddo, di che tipo di reazione (o “feedback, se preferisci) si tratta, positiva o negativa ?
      Le reazioni positive rinforzano la causa che le ha provocate. Un esempio che propongono i sostenitori dell’ipotesi AGW è lo scioglimento dei ghiacci, perché a causa della variazione di albedo (il ghiaccio riflette i raggi solari molto di più dell’acqua) si crea una reazione positiva che tende a far aumentare ulteriormente la temperatura.
      Però dovrebbero aggiungere che invece succede l’inverso in Antartide, e lì l’albedo gioca a favore del raffreddamento, per cui le due reazioni sono opposte e si mitigano l’un l’altra.
      Sarebbe da chiarire che è inesatto (o per lo meno incompleto, e la verità non ama l’incompletezza, come dice Shelburn) dire che “i ghiacci si sciolgono”. In realtà i ghiacci si sciolgono e si riformano ogni anno, come puoi vedere qui:
      http://wattsupwiththat.com/reference-pages/sea-ice-page/
      come puoi vedere, in questa fase stagionale nell’Artico si sta formando ghiaccio (NON sciogliendo), e questo è normale, per la stagione. Se ne sta formando MENO degli anni scorsi, e questo sarebbe il problema.
      Ma se vedi in Antartide e dintorni, la stagione è opposta e i ghiacci si stanno sciogliendo, come ogni anno, e anche questo è normale. Se ne sta formando di PIU’ degli anni scorsi, e questo è in opposizione al problema visto prima (lo mitiga).
      Attenzione alla scala, che non è la stessa.
      Una reazione negativa, invece, si oppone alla causa che l’ha generata.
      Questa del caldo che genererebbe il freddo, per esempio, ammesso (e non concesso) che sia davvero così, sarebbe una classica reazione NEGATIVA.
      In pratica, parlandone, i sostenitori dell’ipotesi AGW si stanno dando la zappa sui piedi (forse sperando che gli altri non se ne accorgano).
      Infatti il cuore della questione climatica è proprio su questi feedback.
      io mi limito a far osservare che questo pianeta ha sopravvissuto a più di 4 miliardi e mezzo di anni senza mai andare arrosto, e quindi, a naso (ma non a NASA), ritengo che le reazioni prevalenti siano quelle negative, NON quelle positive.
      Secondo me.

  6. Guido Botteri

    Non la vedrei così nera per il sapore di sale…con tutto il sale che stanno spargendo sulle strade 🙂
    L’ho scampata bella a tempo a tempo. Sono passato per Roma la notte tra giovedì e venerdì, e quando sono partito per Napoli, ho visto l’inizio della nevicata dalla stazione Termini. Mi è andata bene. Se avessi avuto appuntamento a Padova venerdì, invece di giovedì, avrei dovuto raggiungere la casa di Roma a piedi, in piena nottata, e facendomi qualche km con la valigia. Un incubo, alla mia età.

  7. Grazie per il chiaro approfondimento!
    Certo che se le previsioni del Noaa si realizzeranno, ci renderemo conto quanto sia complesso convivere oggigiorno con un inverno rigido ;-).
    Povero PIL….

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