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Ventisei contro ventisette, per un pugno di dollari

Il 16 gennaio scorso abbiamo pubblicato un post a firma di Fabio Spina sulla problematica delle emissioni derivate dal trasporto aereo e della regolamentazione unilaterale che la UE si è imposta – imponendola di fatto al resto del mondo – per dare un po’ di ossigeno (scusate il gioco di parole) al mercato del Carbon Trading.

Ieri, dopo un mesetto di consultazioni, si è concluso il consiglio della cosiddetta “Coalizione dei non-volenterosi”, ossia di tutti quei paesi che non hanno nessuna intenzione di piegarsi al diktat della UE e che vorrebbero continuare ad attraversare lo spazio aereo europeo senza dover pagar dazio al mercato dell’ETS.

Il Sole24Ore ha dedicato un articolo all’argomento:

Aerei e CO2, tutti contro la UE 

Ve ne consiglio la lettura, perché oltre a chiarire piuttosto bene le varie posizioni, mette giustamente l’accento anche sulla grave crisi che sta attraversando l’intero piano ambientale europeo, sostanzialmente focalizzato esclusivamente su questo mercato forzato che ha perso la gran parte del suo valore nominale.

La chiosa è di per se esplicativa: “La crisi aeronautica in atto è solo un’altra pioggia che cade sul bagnato“. Lungimirate gente, lungimirate.

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Published inAttualità

3 Comments

  1. Giovanni B.

    L’argomento è molto interessante, anche perchè di solito trascurato dai media. Abito a Borgo Panigale e ritengo che le emissioni degli aerei nelle fasi di decollo e atterraggio provochino la liberazione di una quantità rilevante di particelle sottili. Mi piacerebbe avere molte più informazioni sulle particelle sottili nelle prossimità degli aeroporti e l’influenza sull’effetto serra dato da queste emissioni ad esempio rispetto ad altre emissioni. Grazie

    • Giovanni,
      le polveri sottili sono residuati da combustione, ovvero aerosol. I loro effetti dannosi per la salute sono ampiamente documentati, specie in prossimità delle fonti di emissione. In termini climatici gli aerosol di origine antropica sono considerati raffreddanti, ma in questo caso il discorso non è certo riferibile alla singola località sede di aeroporto. La Co2 non ha effetti sulla salute (non alle concentrazioni di cui stiamo parlando), se non quelli irrinunciabili di essere il cibo delle piante. Anche in questo caso però i discorsi ‘locali’ non si possono fare.
      Questo provvedimento però, non ha nulla a che fare né con la salute pubblica, né con il particolato. Si parla solo di CO2.
      gg

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