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Chi di Wiki ferisce di Wiki perisce

Ammettiamolo, ogni volta che se presenta l’occasione, siamo tutti pronti a mostrarci diffidenti circa le informazioni che è possibile reperire su Wikipedia. Allo stesso tempo, però, sono anche convinto che vuoi per comodità, vuoi per pigrizia, vuoi anche soltanto per iniziare una ricerca, ne facciamo tutti un uso estensivo.

Si dice che la garanzia circa l’affidabilità delle informazioni reperibile su Wikipedia sia assicurata dal fatto di essere un sistema open, cioè sempre disponibile alla correzione di voci eventualmente compilate in modo inaccurato. Questo a mio parere è vero sulla carta ma non nella sostanza, perché se cerco una informazione, vuol dire che non la possiedo, e se non la possiedo non sono in grado di capire se quel che leggo è o meno affidabile. Perciò 1) perché questo avvenga devo avere la fortuna che qualcuno che ne sa più di abbia controllato quella specifica informazione, oppure 2) come probabilmente accade in taluni casi, deve esserci qualcuno che ha deciso di mettere il proprio sapere a disposizione e si occupa in pianta stabile di generare voci su specifici argomenti. A questo punto però, occorrerà comunque fidarsi della buona fede di quel qualcuno, o semplicemente della qualità del suo sapere.

Con riferimento alle vicende del clima ed a tutto quello che vi ruota intorno, probabilmente sono vere entrambe le cose. Nonostante ciò è cosa nota che un gruppo di realisti più realisti del re, capitanati da tal William Connolley della truppa di Real Climate, il bastione dell’AGW, si siano dati parecchio da fare per ‘uniformare’ l’orientamento delle voci di Wikipedia su questi argomenti. Qualcuno ricorderà che l’ottimo Connolley, tempo fa si è beccato un ban di sei mesi come compilatore e/o correttore delle voci in materia di clima perché colto a metterci un po’ troppa…diciamo così, convinzione.

Ora non so se l’esilio sia terminato, quel che so però è che proprio cercando qualcosa su Wikipedia, mi sono imbattuto in questa voce.

List of scientist opposing the mainstream scientific assessment of global warming

Non ci crederete, ma tra quelli che si sono dati più da fare per compilare la voce figura proprio il nostro Connolley. Bene, di che si tratta? Chiariamo subito, di una puttanata. Una lista di scienziati – e già il fatto di compilare liste dovrebbe far venire qualche brivido – che abbiano chiaramente, naturalmente secondo criteri scelti dai compilatori, espresso dissenso verso la corrente scientifica prevalente, appunto mainstream, in materia di global warming. Tale corrente scientifica prevalente sarebbe a sua volta identificabile con la posizione dell’IPCC. L’IPCC, lo sappiamo piuttosto bene, sceglie sapientemente di cosa tener conto e di cosa no. Sicché il cerchio è chiuso, ed ecco pronta la lista dei cattivi.

Sinceramente pensare che ci possa essere qualcuno tanto fuori di testa da mettersi a fare un lavoro del genere mi solleva lo spirito. Se fossero davvero così preoccupati per il futuro di questo sgangherato Pianeta non perderebbero tempo con queste stupidaggini. A meno che l’intento non sia quello di sfruttare uno dei più diffusi veicoli d’informazione dei nostri giorni per volgere a proprio favore l’opinione di chi non è in grado di comprendere quanto sia assurdo riunire sotto un ombrello di consenso scientifico una materia complessa come quella del clima e quanto sia ancora più assurdo decidere chi sta dentro e chi sta fuori. Già, perché per esempio il primo della lista degli esclusi è secondo loro Freeman Dyson. Non aggiungo altro.

Però, la Spada Carolingia di questi novelli inquisitori sta letteralmente finendo nelle terga degli stessi. I più realisti del re, infatti, continuano ad aggiornare la lista ad ogni piè sospinto. Sicché il numero degli oppositori con credenziali di scienziato sale e, di conseguenza, il consenso scende. Ora, non mi risulta che la conoscenza scientifica sia mai stata democratica nel senso letterale del termine, cioè che si sia mai votato a maggioranza un certo livello di comprensione scientifica, ma per mainstream forse si intende questo. Allora, beh, mi sa che o smettono di aggiornare, o si beccano un ribaltone.

PS: per inciso ci siamo anche noi (non CM, noi italiani). Ci rappresenta il prof. Zichichi. La motivazione per l’inserimento sulla lavagna è che ad un seminario in Vaticano sul climate change avrebbe detto: “Non è possibile escludere l’idea che il cambiamento climatico sia attribuibile a fattori naturali”. Dagli all’eretico!

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Published inAttualità

5 Comments

  1. credo che su questa cosa della scienza fatta con il consenso (praticamente utilizzando gli stessi schemi nei quali si muove la politica) ci scriverò un articolo che metteremo su NIA

  2. donato

    Le liste di proscrizione non sono una novità. Ho esitato a lungo poi, alla fine, sono andato a leggerla. La mia impressione? Per quello che può contare, ragionando con la pancia, sono contento di condividere, almeno in parte, le idee di molti dei “proscritti” in quanto ho avuto il piacere di leggere qualche loro lavoro ed apprezzarne le qualità. Per il resto già ha detto tutto G. Botteri, per cui rischierei di ripetermi 🙂 .
    Ciao, Donato.

  3. Guido Botteri

    Siamo alle solite, guardate nella pagina di wikipedia, con quale criterio da Maga Magò viene stabilito chi sia scienziato “scettico”:
    “To be included on this list it is not enough to be for a scientist to be merely included on a petition, survey, or list. Instead, the scientist must make their own statement.”
    (per essere inclusi in questa lista non è sufficiente che uno scienziato sia semplicemente incluso in una petizione, un rapporto o una lista. Invece, lo scienziato deve fare la sua propria dichiarazione)
    ma si sa, i criteri di Maga Magò valgono per chi sì, e per chi no.
    Infatti lo stesso criterio non è affatto usato per decretare il vasto consenso del 97.4% dei “publishing climatologists”.
    Per loro non vale che abbiano esplicitamente espresso una loro dichiarazione ?
    E allora questo consenso ?
    Una regola restrittiva per chi dissente
    una diversa regola per chi viene reclutato tra quelli che sarebbero d’accordo.
    Evviva la correttezza e la coerenza.

  4. Guido Botteri

    Ogni medaglia ha un rovescio. Uno è l’aspetto antidemocratico e puerile di chi ha voluta compilare questa blacklist.
    Torna sotto sotto la cultura che ha generato filmetti disgustosi come “no pressure”, dove ci si spingeva esplicitamente oltre.
    Ho scritto fin troppe volte che la scienza non è dogma ma è confronto, e non vale il numero ma le argomentazioni e le prove. Chi non ha prove da esibire ricorre a tutta una serie di altri mezzucci che rivelano ancor di più la pochezza della sua posizione, per quanto sostenuta da un faraonico finanziamento, e dal potere del mainstream mediatico.
    Personalmente mi viene l’orticaria (metaforicamente) a sentir dire che una cosa sarebbe vera perché l’ha detta tizio o caio… se è vera, portamene le prove, e se sono convincenti ne prenderò atto. No, vuoi che mi convinca senza prove… ma questa è fede, non scienza, amici miei (Connolley, o chi per lui), ed io ho già una fede, e mi basta, e se non l’avessi, non vedo perché dovrei averne una per la dea Gaia, sinceramente.
    Il consenso conta qualcosa ? Se fosse da prender sul serio dovremmo concludere che Barabba è meglio di Gesù, e, fossimo in altra epoca, che è giusto metter le streghe al rogo, che la Terra è piatta, che è vera la teoria del flogisto e via dicendo. Quante volte il consenso si è rivelato un cattivo consigliere ? Quante scoperte, quante invenzioni, quante evidenze sperimentali hanno capovolto o superato teorie che avevano un generale consenso ?
    Perché non dovrebbe essere anche ora così ?
    Datemi una prova vera, come qui su CM si chiese per mesi, con una famosa sfida rimasta inevasa, e io vi crederò,
    ma fino a ché ricorrerete a bassezze del genere, che mi fanno pensare a ben altro che non a dei scienziati, mi convincerò sempre di più di avere motivi ben validi per non “credere” ai vostri dogmi distruttivi e misantropici.
    Ma la cosa più interessante è invece l’altra faccia della medaglia. Ecco una serie di nomi di personaggi liberi, di cui leggere quel che hanno scritto, da cui farsi una cultura e una preparazione.
    Grazie, dunque, per questo ennesimo autogol.

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