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A lezione da Richard Lindzen

Richard Lindzen, scienziato di chiara fama scettica, ha tenuto un seminario alla Camera dei Comuni. Già la location dovrebbe far capire a quanti intendono privare il prossimo della possibilità di esprimere opinioni scientifiche difformi da quelle del mainstream che forse quanti non sono convinti che stia per arrivare l’armaggeddon climatico non sono proprio dei minus habens. Diversamente, piuttosto che presso la sede del parlamento inglese, Lindzen avrebbe parlato dallo speaker corner di Piccadilly, magari tirando su anche qualche spicciolo.

Judith Curry, che scettica non è, ha trovato la sua esposizione molto interessante, al punto di riassumere il contenuto di molte delle slide presentate sul suo blog.

Vi consiglio caldamente la lettura di questo riassunto o, se ne avete voglia, dell’intero documento, perché Lindzen affronta tutti, ma proprio tutti i temi maggiormente dibattuti e la fine del mondo da clima-arrosto non ne esce proprio bene. Né ne escono bene quelli che la propugnano ad ogni due per tre.

Per invogliarvi vi lascio la traduzione di un paio di passaggi:

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Quando capita un tempo anomalo (cosa che succede sempre da qualche parte), la maggior parte di quanti dicono che sia una prova del global warming si rendono colpevoli di confusione delle prove. Per esempio la quasi certezza che se A spara a B ci saranno tracce di polvere da sparo sulla mano di A, con l’assunzione che se C ha delle polvere da sparo sulle mani allora C ha sparato a B.

Tuttavia, per il global warming la logica è ancora più stupida. In genere fa riferimento a qualcosa come se A alza della polvere con un calcio lasciando un gradino sul terreno in cui cade un sasso e B inciampando su quel sasso va a sbattere contro C che sta portando un cartone di uova che cade e si rompe, se poi si trovano delle uova rotte si dimostra che A ha dato un calcio per terra. Di questi giorni siamo andati9 ancora più avanti, decidendo che il miglior modo per evitare di rompere le uova è di proibire di dar calci per terra.
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Ora avete qualche idea del perché io creda che non arriverà molto riscaldamento a causa della CO2, e senza un global warming significativo, è impossibile collegare catastrofi a tale riscaldamento. Anche con un riscaldamento significativo, sarebbe estremamente difficile fare questo collegamento. Forse dovremmo smettere di accettare il termine ‘scettico’. Lo scetticismo implica dubbi circa una ipotesi plausibile. L’attuale allarme global warming, difficilmente rappresenta una ipotesi plausibile. Venti anni di ripetizioni ed escalation degli annunci non la rendono più plausibile. Anzi, al contrario, il fallimento di darne dimostrazione dopo venti anni, rende l’ipotsi ancora meno plausibile, come dimostrano il climategate e altri tentativi di mistificazione.

Nel frattempo, mentre evito di fare previsioni di cambiamenti al decimo di grado sulle temperature medie globali, sono abbastanza sicuro di poter affermare che non ci sono catastrofi climatiche mai viste all’orizzonte, sebbene nel volgere di parecchie migliaia di anni potremmo ritornare ad un’era glaciale.
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Buona lezione.

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Published inAttualitàClimatologia

3 Comments

  1. Alessio

    “Già la location dovrebbe far capire a quanti intendono privare il prossimo della possibilità di esprimere opinioni scientifiche difformi da quelle del mainstream che forse quanti non sono convinti che stia per arrivare l’armaggeddon climatico non sono proprio dei minus habens.”

    Guido, puoi parlarci anche te se ti va: http://www.w4mp.org/html/library/guides/0902_booking_rooms.asp#1.%A0_House_of_Commons_Committee_Room_information
    Basta tu ti faccia invitare da questo gruppo http://www.repealtheact.org.uk/about.
    Sono sicuro saranno felici di avere partners italiani che perorano la loro causa.

    Non e’ che ha parlato in parlamento eh. Gli hanno dato, come a molti altri, una delle stanze libere per i seminari a Westminster.

    • Meno male che non era un sottoscala.
      gg

  2. agrimensore g

    Mi trovo d’accordo soprattutto con i commenti della Curry.

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