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Più CO2, più alberi, più radici, meno CO2

Il meccanismo è intuitivo, ma, come sempre, anche per le cose che sembrano scontate, c’è bisogno di prove scientifiche. E queste pare stiano arrivando, anche grazie alla ricerca messa in campo da un team di biologi che ha misurato la capacità del terreno di immagazzinare maggiori quantità di carbonio in condizioni di accresciuta concentrazione di CO2 atmosferica.

Final FACE harvest reveals increased soil carbon storage under elevated carbon dioxide

L’anidride carbonica, si sa, è il cibo delle piante prima, molto prima di essere un gas serra. Lo conferma il fatto che alcune coltivazioni intensive aumentano artificialmente la concentraizone di questo gas nelle serre per favorire una crescita più rapida e più efficiente dei vegetali.

Sicché, non stupisce ma conferma questo approccio, il fatto che delle piante più rigogliose abbiano bisogno di radici più profonde e più robuste. Quelle radici poi, finiscono per immgazzinare nel terreno il ‘cibo’ che hanno consumato per crescere. E così, il terreno, aumenta la sua capacità di immagazzinamento.

E così, ecco che spunta fuori un altro processo naturale importante. Science is not settled.

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Published inAttualità

Un commento

  1. max pagano

    ho capito male io a causa del mio scarso inglese, o, leggendo l’abstract, hanno rilevato una differenza di risultato dell’esperimento rispetto ad altre foreste?

    “Researchers saw an increase in soil carbon storage under elevated carbon dioxide concentrations, a finding that was different from the other FACE experiments in forests. “

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