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La CO2 nel cortile di casa

Le dinamiche della circolazione delle notizie sono strane e imprevedibili almeno quanto quelle del clima. Alcuni giorni fa ho intercettato su Tallbloke il commento ad un articolo scritto da alcuni ricercatori Italiani, un paper comunque attualmente disponibile solo in abstract sui proceedings di EGU.

CO2 fluxes from Earth degassing in Italy – Cardellini et al., 2011

Si tratta dei risultati di una campagna di misura dei flussi di CO2 rilasciati dal terreno, con origini vulcaniche e non vulcaniche. Sebbene come detto si possa consultare solo l’abstract, a questo link c’è una presentazione dello stesso team di ricerca che chiarisce un po’ le idee.

Ad ogni modo, perché ci interessa l’argomento? Vediamo.

Come leggiamo da Tallbloke, in effetti le fondamenta dell’ipotesi AGW sono senz’altro costituite dall’aumento della concentrazione di questo gas in atmosfera. Un aumento che la letteratura attribuisce quasi interamente al rilascio di CO2 per combustione di fonti fossili più varie altre attività umane accessorie. Le stime dell’output da combustione, la variazione del rapporto isotopico dell’anidride carbonica da fonti fossili e non fossili e la conoscenza delle aree di cattura e emissione di origine naturale rafforzerebbero questa convinzione.

Facciamo un piccolo passo indietro. Alcuni giorni fa abbiamo letto l’articolo pubblicato su GEOITALIA, rivista della Fist, che spiegava come la Natura, attraverso i processi biologici e geologici, si preoccupi di mantenere pressoché costante o comunque entro certi limiti, la concentrazione di anidride carbonica in atmosfera. Un ciclo molto lungo, che vede la sua conclusione con il rilascio di questo gas da parte di fonti vulcaniche e non vulcaniche che tornano a riempire quanto svuotato ad opera delle piogge acide e del ‘sequestro’ in forma di carbonati nelle profondità oceaniche.

Bene, l’articolo di cui parliamo oggi si occupa proprio dell’ultima fase di questo processo, concentrando l’attenzione sull’Italia centro-meridionale. Con mia grande sorpresa, ma devo ammettere tutta la mia ignoranza in materia, siamo fuori norma anche in termini di emissioni di origine geologica. Il 10% di tutta la CO2 che si stima sia proveniente da queste fonti sul Pianeta esce dietro l’angolo di casa nostra.

Altro punto importante: questo prima non si sapeva. Salta quindi fuori (è decisamente il caso di dirlo) che come al solito le stime impiegate sin qui per valutare l’entità delle fonti naturali di CO2 sono in realtà delle sottostime. E la differenza è tutt’altro che banale.

Ma non è tutto. Infatti la CO2 di origine vulcanica e non vulcanica non sarebbe distinguibile in termini di rapporto isotopico da quella prodotta per combustione di fonti fossili. Questo getta quindi parecchia ombra anche sulla presunta ‘impronta digitale’ umana sull’aumento della concentrazione di CO2 dei tempi recenti.

Ora, il lavoro di Cardellini et al., è una campagna di misura regionale, non ha pretesa di essere rappresentativo a scala globale. Ma se quello che viene misurato a scala regionale è più di quanto stimato a scala globale sorge il dubbio che quella stima sia poco accurata. E che altrettanto approssimativi possano essere i discorsi fatti a valle della stessa, compreso quello che vorrebbe veder friggere il Pianeta in preda a processi senza precedenti, che evidentemente i precedenti li hanno eccome e non hanno portato mai alla frittura.

Sicché, non solo nonostante tutta questa CO2 nell’aria pare che il conseguente riscaldamento tardi ad arrivare, ma a ben vedere non è neanche sicuro che, pur mettendoci indubbiamente grande impegno, tutta l’anidride carbonica in presunto eccesso l’abbiamo prodotta noi, ovvero, se preferite, che l’aumento della concentrazione di questo gas abbia assunto il rateo che conosciamo interamente per effetto delle emissioni antropiche.

Com’è difficile mantenere le stime quando ci sono le misure. Più o meno quanto lo è mantenere le previsioni quando ci sono le osservazioni. Però in tutto questo una certezza assoluta c’è di sicuro: è la certezza che non ci sia nulla di certo, con buona pace di chi vorrebbe la scienza del clima definita, le responsabilità umane accertate e la discussione concentrata sui ‘dettagli’.

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Published inAttualità

Un commento

  1. max pagano

    “…siamo fuori norma anche in termini di emissioni di origine geologica. Il 10% di tutta la CO2 che si stima sia proveniente da queste fonti sul Pianeta esce dietro l’angolo di casa nostra……”

    piccola precisazione:
    è circa il 10% della CO2 proveniente da attività vulcanica, non geologica nel suo complesso….

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