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Basta poco, che ce vo?

Qualche settimana Fergus McGee ci aveva portato a fare un altro viaggio nel mondo dei cosiddetti Green Jobs.

Lavori verdi fritti – CM 10 aprile 2012

In quella occasione abbiamo finalmente capito cosa si intende per ‘lavori verdi’. E’ solamente una questione di situazione. Se con il tuo camion trasporti frutta da A a B il tuo lavoro è tradizionale. Da punto di vista ambientale quindi è grigio e sporco. Se con lo stesso camion vai sempre da A a B ma trasporti prodotti Bio allora il tuo lavoro è verde. Questione di punti di vista.

Questa stranezza è però ormai acqua passata. Da una attivissima ONG inglese, apprendiamo della nascita di una nuova promettente categoria professionale: i ‘lavoratori climatici’. Si origina in Inghilterra, un paese veramente avanti. Di cosa si tratti lo spiegheranno direttamente loro, avendo appena iniziato un tour (verde ma in Camper) con il quale intendono pubblicizzare l’iniziativa e, naturalmente, raccogliere il consenso di cittadini e policy makers. I primi potranno esprimere questo consenso con la loro adesione unendosi quindi al torpedone, i secondi dovranno invece assecondare le richieste e organizzarsi alla bisogna.

Il concetto è semplice ma preferisco, come ha fatto Willis Eschenbach su WUWT, lasciare che siano proprio i promotori a spiegarci cosa si intende per lavori climatici.

….Ecco qua.

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Intendiamo un milione di nuovi posti di lavoro, non di quelli che esistono già. Non vogliamo sommare i lavori che già esistono a quelli nuovi e dire che ne abbiamo creati un milione. Non vogliamo lavori che rechino l’etichetta del clima o che riguardino il clima. Non vogliamo vecchi lavori con nuovi nomi, o lavori con il termine ‘sostenibile’ inserito nel titolo. E non intendiamo lavori nel settore della ‘finanza del carbone’.

Intendiamo lavori nuovi ora. Vogliamo che il governo inizi ad assumere 83.300 lavoratori al mese per lavori climatici. Così, in dodici mesi, avremo creato un milione di posti di lavoro.

Intendiamo posti pubblici. Questa è un’idea nuova. Sino ad ora la policy, sia sotto i labour che sotto i Conservatives, è stata quella di impiegare sussidi e sconti fiscali per incoraggiare il settore privato a investire nelle energie rinnovabili. L’approccio tradizionale è quello di incoraggiare il mercato. E’ una cosa troppo lenta e inefficiente. Vogliamo qualcosa di simile a quello che il governo ha fatto per il sistema sanitario nazionale. Di fatto, il governo mette in piedi un Servizio Climatico Nazionale (NCS) e impiega delle persone per fare ciò che deve essere fatto. La policy del governo è stata anche quella di dare alla gente crediti e sostegno per isolare e ristrutturare le loro case. Invece, noi vogliamo madare delle squadre di lavoratori edili per rinnovare tutte le case, strada per strada. E vogliamo che il governo costruisca centrali eoliche e ferrovie e metta gli autobus sule strade.

Impiego pubblico significa lavoro sicuro, flessibile, permamente. I lavoratori di questi nuovi posti climatici non dovranno star lì a fare sempre le stesse cose, ma saranno riaddestrati a seconda di quello che i nuovi lavori richiederanno.

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Una vera rivoluzione copernicana. Resta solo da capire dove fare le buche di giorno che dovranno essere poi diligentemente riempite dal turno di notte. Basta poco, che ce vo?

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Published inAttualità

3 Comments

  1. Guido Botteri

    Perché 83.300 lavoratori al mese, e non duecento mila o un milione o due ?
    Se è così facile creare posti di lavoro…
    dunque, per questi geni dell’economia, un posto di lavoro si cera… assumendo delle persone !
    …che poi questi lavoratori facciano qualcosa di concreto, di produttivo, di economicamente valido…questo NON è un loro problema:
    loro hanno creato i posti di lavoro !
    Ditelo alle industrie, ad ogni azienda:
    basta assumere, e il problema della disoccupazione è risolto.
    ..già, ma chi paga ?
    Un posto di lavoro “vero” è tale quando produce ricchezza, NON quando la sperpera.
    Ma questo piccolo particolare è fuori delle loro corde. Loro sanno come creare un milione, e (perché no ?) un miliardo di posti (fasulli) di lavoro.
    Così, saprei crearli anch’io. Un miliardo di posti di lavoro ? E che ci vuole ? Basta assumere.
    Che poi non durerebbero niente, e staremmo peggio di prima, questo non è cosa che possano capire o accettare le anime verdi.
    Secondo me.

  2. Gianluca Fusillo

    Sembra la ricetta perfetta da presentare anche a Monti…addio posto fisso, ed evviva al riaddestramento alla bisogna!

  3. Maurizio Rovati

    Quello che non ha avuto successo con le masse operaie lo avrà dunque con le masse climatiche?

    Salviamo il pianeta!

    Assolutamente sì! ma ancora una volta da loro.

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