Salta al contenuto

Mirror posting – Picco del petrolio: Apocalisse rimandata, come sempre.

Carlo Stagnaro ha scritto un post interessante su Chicago Blogssull’argomento della disponibilità di greggio e sulla ennesima previsione sbagliata degli amanti della catastrofe dietro l’angolo.

Buona Lettura.

********************************

Pochi, in Italia, si sono resi conto della rivoluzione che sta attraversando il mondo petrolifero. Si è molto discusso – et pour cause – della rivoluzione dello “shale gas“, e molto meno di quella dello “shale oil” o, più precisamente, delle produzioni non convenzionali di gas e olio. Le conseguenze di questa rivoluzione sono enormi e di lungo termine, e non riguardano solo la capacità della produzione di greggio di tenere il passo di una domanda che, nel lungo termine, è comunque destinata a crescere. Ora, la pubblicazione di un nuovo rapporto curato da Leonardo Maugeri per il Belfer Center dell’Università di Harvard rende pubblici dati nuovi, e fa crollare miti vecchi. Come quello del “picco del petrolio”.

La tesi dei “picchisti” è che, poiché le risorse di petrolio sono fisicamente limitate, la produzione è destinata a raggiungere un livello massimo oltre il quale avverrà una inevitabile discesa. Poiché la domanda è molto più alta, al momento del picco, di quanto non fosse durante il percorso per arrivarvi, ne segue che la curva discendente avrà una pendenza maggiore di quella ascendente. Qui trovate una descrizione della tesi picchista. Tale tesi è sbagliata perché ignora del tutto l’aspetto economico della faccenda: in altre parole, la disponibilità fisica di greggio è una variabile rilevante ma non è né l’unica variabile né quella più importante. Ciò che guida il processo è infatti il sistema dei prezzi. Se, stante un certo livello della domanda, la quantità disponibile di petrolio a quei prezzi diminuisce, i prezzi saliranno. Ciò non sarà privo di conseguenze: da un lato i consumatori modereranno la propria domanda, dall’altro i produttori troveranno economico produrre da altre risorse e investire in ricerca per scoprirne di nuove (che è esattamente il fenomeno descritto da Maugeri). Inoltre i picchisti tendono a sottostimare le riserve economicamente producibili, ma questo è un peccato veniale. Qui Michael Lynch spiega perché i picchisti sbagliano, in un paper dell’IBL.

Ora, lo studio di Maugeri fa un aggiornamento dei numeri e non della teoria, che nella sostanza ribadisce ponendosi in linea con Lynch. Tuttavia, la rivoluzione di questi ultimi anni – con la produzione Usa cresciuta da 8,3 milioni di barili / giorno nel 2005 (il minimo degli ultimi 30 anni) a 10,1 milioni di barili / giorno nel 2011 – è talmente clamorosa da meritare attenzione speciale e produrre conseguenze eccezionali. Infatti, mentre l’output è cresciuto del 21 per cento, il consumo americano (causa prezzi, prima, e causa crisi, poi) è sceso da 20,8 milioni di barili / giorno a 18,8 milioni di barili giorno (-10 per cento). Il combinato disposto equivale a mettere sul mercato, su base quotidiana, 3,7 milioni di barili, pari, per capirci, a un quarto della domanda dell’Ue27 e a un ventesimo di quella mondiale. L’impennata della produzione Usa disegna, sul grafico, uno scarto verso l’alto troppo grande per essere compatibile con la semplicistica visione della “campana di Hubbert“, che trovava proprio nel caso statunitense, cioè nel sottosuolo più intensamente sfruttato e meglio conosciuto al mondo, la propria pretesa prova empirica. Secondo Maugeri, da qui al 2020 la capacità produttiva americana potrebbe ulteriormente crescere fino a 11,6 milioni di barili giorno, mentre quella globale potrebbe passare dai 93 milioni di barili / giorno attuali a quasi 111. Abbastanza, insomma, da farci dormire sonni tranquilli.

Come reagiscono i “picchisti”? La parola a Ugo Bardi, past president di Aspo Italia (Aspo è l’associazione per lo studio del picco, fondata dal “guru” Colin Campbell) e persone competente oltre che intellettualmente onesta:

Il problema non è la disponibilità di petrolio, ma il costo di estrazione in termini di energia, che diventa sempre più alto. Le nuove tecnologie, molto decantate ultimamente, aiutano ad alleviare il problema ma non lo possono risolvere alla radice.

Leggere, sul sito dei picchisti, a firma del loro esponente più autorevole nel nostro paese, che la disponibilità fisica non è (più) un problema è, in tutta onestà, un bel passo avanti. Perché cambia completamente i termini del dibattito, spostandolo da “c’è abbastanza petrolio per reggere gli attuali ritmi di consumo?” a “abbiamo prospettive di evoluzione tecnologica sufficienti a sostenere la produzione di greggi relativamente più difficili da sfruttare?”. E’ una domanda complessa e non è possibile rispondere in un post, se non per notare che è sempre andata così e non c’è ragione di pensare che oggi le cose siano diverse. Il fatto è che le transizioni energetiche sono guidate dall’interazione tra domanda, offerta e tecnologia coordinata dai prezzi – non dalla geologia. Si possono cambiare gli equilibri, ma non si possono cambiare le leggi fondamentali dell’universo.

Ai picchisti non resta che guardare piccati i dati, tirando un sospiro di sollievo perché, anche questa volta, l’apocalisse è rimandata.

**************************

Al link originale, chevi ripeto il post e’ corredato di linee grafici.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inAttualitàEnergia

13 Comments

  1. […] Riguardo alla teoria di Hubbert, cioè del picco del petrolio, farà comodo sapere che gli stessi picchisti stanno facendo un bel dietrofront, ammettendo che non è per quello che il mondo finirà a sfacelo. Magari con una telefonata […]

  2. Marco85

    Beh, secondo me sembra prendere un po’ sotto gamba il problema. Non c’è dubbio che il petrolio inquini e che un giorno o l’altro finirà. La discussione se è sul prima o sul dopo serve solo a litigare fra “picchisti” e “negazionisti”, ma il problema rimane sempre e uno solo. Quando questo stramaledetto/amato liquido nero inizierà ad essere carente, e non finito, per le esigenze di tutti, dove andiamo a sbattere la testa? Altra cosa di cui io ho PAURA è: non è che forse che stiamo mettendo troppa pressione al pianeta con il nostro super consumare tutto e in fretta? Il pianeta, che dicano quello che hanno voglia, se ne sbatte di noi e di tutto quello che ci vive sopra. Tanto è una roccia che gira nello spazio. Tutto quello che facciamo è per noi e per il nostro quieto vivere. Scusatemi il brutto paragone ma è come cagare in giro per casa e aspettarsi che questa non si riempia di cacca e alla scoperta di ogni altra alternativa fossile e finita è come trovare un’altra stanza e dire: “Oh, questa è vuota, aspetta che inizio a cagare anche qui!”. Chiedo scusa di nuovo ma la cacca prima poi va pulita, soprattutto se il numero di gente che caga aumenta di continuo.
    Spero sia chiaro il mio dilemma.
    P.S. Sono un paranoico, lo so, ma sono fatto così.

    • Maurizio Rovati

      Il paragone con la casa e la cacca è efficace, ma è anche capzioso.
      Mi spiego.
      Da questo paragone si evince l’ordine di grandezza del problema rispettando però solo il tuo punto di vista.

      Infatti, a causa del tuo paragone:

      Ognuno di noi è indotto a pensare, nel suo piccolo, all’appartamento in cui abita. Ad avere una reazione di schifo all’idea di trovarsi la casa invasa dagli escrementi. Ad immaginare che il quantitativo degli escrementi continui a crescere mentre la casa viene occupata da nuovi inquilini.

      In realtà il sistema Terra non funziona in questo modo, non ha questi ordini di grandezza e quello che tu chiami cacca rientra poi in circolo essendo anche fonte di nutrimento per altri sottosistemi.

      Certamente esistono buoni motivi per non esagerare in ogni campo, ma quando si punta il dito verso un problema e si investe chi non è d’accordo con termini quali “negazionista” o “egoista”, “capitalista” etc, o quando si piega la Scienza al consenso politico, o quando si sfruttano i media per diffondere ingiustificabile allarmismo, amplificato dalle prime pagine e mai smentito neppure nelle ultime (vedi la recente ondata di caldo, come si chiama… :-)… Mazinga?), mi viene da pensare che la “cacca” non sia il peggio che ci può capitare, sono le scelte sbagliate fatte per i motivi “giusti” quello che mi sembra il peggio per l’umanità, e la Storia ce lo insegna.

      Oggi, quelli “bravi”, sostengono che “Un boom nella produzione di petrolio si è presa gioco delle nostre previsioni. Buone notizie per i capitalisti – ma un disastro per l’umanità”

      Questi “bravi”, in realtà, hanno solo fatto previsioni SBAGLIATE, (e secondo me già lo sapevano, ma contavano molto sull’effetto di feedback delle loro stesse previsioni “self fulfilling”) e oggi continuano con la stessa solfa, il DISASTRO per l’umanità per la gioia dei CAPITALISTI, che dell’umanità non farebbero parte evidentemente.

      L’età della pietra non è finita per mancanza di pietre.

      Sui combustibili fossili normalmente comanda il mercato, non la teoria dei picchi. Se scarseggeranno li pagheremo di più. Se a causa dei teorici picchi o dell’AGW da CO2 droghiamo il mercato e introduciamo correttivi artificiosi, scambi di derivati, green jobs, carbon tax, Kyoto e quant’altro, dovremmo anche capire che stiamo introducendo medicine non testate in un organismo che non è nemmeno certo che sia malato o quanto lo sia.

      Cioè, le prove che sia malato scarseggiano, ma la notizia circola parecchio. Le “cassandre” o le “vanna marchi” dell’AGW fanno infatti di tutto per far credere al mondo (occidentale) che è necessaria una durissima cura dimagrante unita a un formidabile aumento dei costi e delle tasse.

      Stanno cercando di instaurare lo “Stato di Paura” (tipo: Oddio, la casa è piena di escrementi!). Tentano di farci collassare economicamente sperando di trasferire ricchezza e potere dagli odiati “capitalisti” a una nuova oligarchia politico-burocratica e illuminogena, basata sull’ONU ed i suoi derivati, che finirà per controllarli. Questo, immagino, secondo le loro “ottimistiche” stime, che però, fortunatamente, di rado s’avverano.

      Dirai che sono un complottista. Nient’affatto, non c’è complotto perchè è tutto alla luce del sole, e da molto tempo, è solo una serie di naturali sinergie in una società umana complessa che genera un’ideologia basata sui sensi di colpa e sull’odio di classe. Una politica dalle tinte verdi e rosse che somiglia a una religione della dea gaia. E molti babbani occidentali con diritto di voto (per ora) ne sono plagiati.

    • Marco85

      “L’età della pietra non è finita per mancanza di pietre.” Certo, su questo hai ragione, ma solo perchè sono passati al bronzo e poi al ferro… Ma siamo sicuri che c’è qualcosa di “meglio” dopo il petrolio? Effettivamente, prima della fine della tua risposta credevo che tu fossi un complottista ed in effetti lo sei perchè anche se fatto alla luce del sole rimane comunque un distorcere la realtà a loro favore. D’altronde ci possiamo fare poco, anche perchè loro ci danno i dati e di chi bisogna fidarsi, è un po’ come andare dal medico e lamentarsi di un mal di pancia e lui ti dice che è una malattia incurabile, se non sei dottore ti fidi di quello che ti dice lui, è il suo mestiere… quindi io posso sentire sia la “vostra” che la “loro” campana ma non so quale delle 2 sia vera. Come poi ti ho detto prima sono un paranoico cronico, quindi tendo a vedere un po’ tutto nero e la visione dei picchisti è decisamente + nera della vostra.

    • Maurizio Rovati

      Un complotto è segreto per natura. Qui invece il re è nudo. Per quelli come me, che non gli credono dopo aver valutato con la propria testa e per tanti anni, ne ho 60, i vari passaggi di questa storia del pianeta malato per causa antropica.
      Non sono reali i termini del consenso, non sono sempre affidabili i dati, non sono sempre noti i mezzi di analisi e non sono indipendenti e immuni da conflitto d’interessi gli organi nazionali e sovranazionali di livello politico, economico, accademico e mediatico.

      Insomma ci sono forti dubbi che il medico abbia esagerato la diagnosi per farsi dare qualche soldo in più in cure costose. Sono cose che succedono, se non c’è controllo.

      Il controllo è il metodo scientifico e anche lì c’è il tentativo di darne una lettura aberrante, preferendo i modelli matematici alla realtà osservata. Anzi, pretendendo che la realtà debba imparare dal modello.
      Questo è inaccettabile.

      Non pretendo certo che tu mi creda. Certe cose vanno digerite personalmente. E la digestione spesso non è facile.
      Io ti invito solo a “pranzo”, buon appetito!

      E’ difficile fare previsioni, soprattutto per il futuro.

      Picco o meno, come per la pietra, abbiamo già dei sostituti per l’energia, alcuni buoni altri meno, alcuni promettenti, altri difficili da gestire. Se non ci sarà alternativa ci adatteremo. Mio nonno diceva che anche le castagne piccole diventavano grandi mentre le grandi finivano mangiate, Aveva scoperto il picco anche lui.

      Oggi abbiamo carbone, gas, petrolio, nucleare (ebbene sì), geotermico e idroelettrico…
      faccio una piccola digressione: sapevi che quelli “bravi” tendono a escludere l’idroelettrico dalle rinnovabili? Perchè?
      Queste sono fonti mature, ciascuna con i propri vantaggi e svantaggi. Poi ci sono le nuove tecnologie, solare FV o termico, eolico, biomassa, idrogeno… no l’idrogeno no, è un vettore. Queste sono in via di sviluppo ma quelli bravi dicono, anzi pretendono, che siano mature.
      Ma costano un botto e rendono pochissimo, hanno molti problemi, tra i quali spicca la discontinuità, ma pare debbano sostituire il fossile, pena la morte.
      E allora via con la demonizzazione del fossile e ponti d’oro per le rinnovabili immature. Che sono tanto competitive da non essere tenute in nessun conto come concorrenti proprio dai petrolieri…

      Bah, buonanotte Marco. S’è fatto tardi.

    • Guido Botteri

      Mi piace molto il tuo intervento.
      Permettimi solo una piccola pignoleria:
      Cassandra diceva la “verità” e NON era creduta
      questi si fanno chiamare cassandre, come qualcuno che ha sentenziato per anni sul picco del petrolio, si autodefiniscono portatori di una verità “non creduta”,
      e “contemporaneamente”
      pretendono di essere portatori di un consenso del 97%, che per quanto sia palesemente gonfiato, sconfessa e contraddice la pretesa di non essere creduti…
      e quanto alla “verità” che portavano, stiamo appunto discutendo dell’ammissione di qualcuno più onesto che “si sono sbagliati”
      ergo
      se “si sono sbagliati”
      non erano cassandre, non loro.
      Siamo in presenza della solita inversione di ruolo:
      loro che ci accusano di prender soldi (mai avuto, personalmente, un centesimo per la mia attività di divulgazione di quella che ritengo sia una più probabile verità) e poi si scopre che navigano in un mare di soldi e finanziamenti…
      loro ci accusano di essere “sostenitori della Terra Piatta”, ma poi sono loro che si vestono di autorità, come facevano coloro che sostenevano la Terra Piatta, e sono loro che vantano il maggiore consenso, mentre coloro che dicevano che la Terra NON è piatta erano pochi;
      sono loro che non riconoscono al Sole la sua importante funzione nel clima, come a suo tempo i sostenitori della Terra Piatta non attribuivano al Sole la sua posizione centrale nel sistema solare.
      Sono bravi a girare le frittate e ad arrampicarsi sugli specchi, e per paradosso lamentano di non essere bravi nel comunicare (non è questione di “bravura nel comunicare”, è il prodotto che è fasullo), ma a tutto c’è un limite e il tempo (nei due sensi) sarà gentiluomo.
      Secondo me.

    • Guido Botteri

      Vorrei alleviare la tua dichiarata paranoia (lo so, sono un generoso).
      Prima di tutto vorrei rassicurarti che nel mondo non esiste solo la cacca. Ed è comunque qualcosa di naturale.
      Noi stiamo battagliando sulla CO2, che NON è l’equivalente della cacca.
      Vedi ? sei una vittima della disinformazione.
      Ti hanno fatto credere che la CO2 sia un inquinante. In altro tema ho ampiamente discusso questo aspetto, non mi ripeterò, voglio solo ribadire che la CO2 è “furbescamente” definita “inquinante”, ma non nel senso di “cacca” come la intendi tu, ma nel senso “termico”.
      Uno dei segreti della disinformazione è confondere termini opposti, e chiamare con lo stesso nome cose diverse, così si dice che la CO2 sarebbe un inquinante (sottinteso “termico”) e persone in buona fede come te capiscono “cacca”. Sbagliato.
      Tanto per capirci,
      combattere la CO2 significa combattere (con molta poca efficacia, però, secondo me, perché i fattori importanti sono altri) il riscaldamento globale;
      combattere l’inquinamento significa probabilmente “aumentare” il riscaldamento globale (credo, anche questo in maniera tutto sommato non significativa, ma questa questione è ancora tutta da chiarire).
      Cioè, per farmi capire dalla tua visione del problema, fai bene a pulire la casa dalla troppa cacca (anch’io sono una persona pulita, che ti credi ?), ma devi sapere che facendolo la tua casa si riscalderà un tantinello.
      Per poco che sia, non puoi continuare a credere che combattere l’inquinamento la faccia raffreddare, come non puoi continuare a credere che chiudere il buco dell’ozono combatterebbe il riscaldamento globale, perché un pochino lo farebbe aumentare (l’ozono è gas serra, ed una sua maggiore presenza aumenta l’effetto serra).
      Forse tutto questo avrà fatto solo aumentare la tua dichiarata paranoia (la chiamo così scherzosamente, perché non credo affatto che sia tale)
      ma ecco la rassicurante notizia
      il picco del petrolio non esiste, e la penuria di fonti fossili non ci preoccuperà per almeno qualche secolo.
      Nel frattempo l’umanità troverà certamente il modo di sfruttare l’energia solare extraterrestre, che è due miliardi, circa e duecento milioni di volte maggiore di quella che arriva sulla Terra…sufficiente per soddisfare qualsiasi richiesta umana di energia nella quantità e nel tempo (5 miliardi di anni bastano ?)
      Tranquillo, pensa a quella sfera di energia con centro il Sole e raggio Sole-Terra, e a tutta quekll’energia che aspetta solo una tecnologia conveniente per sfruttarla. Cosa deo futuro (non lontanissimo).
      Nel frattempo le fonti fossili ci assicureranno una prosperità che non piace ai maltusiani, ma a me sì.
      Secondo me.

    • Guido Botteri

      La risposta era diretta a Marco85, naturalmente, ma nell’accavallarsi dei commenti potrebbe non essere chiaro.
      Nel frattempo Marco85 ha ribadito la sua visione “nera”.
      Allegria, Marco85, nel mio intervento spero di averti fatto capire che effettivamente “c’è” qualcosa di meglio, dopo il petrolio. Non è tecnologia di adesso. Ma abbiamo tutto il tempo per svilupparla. Nel frattempo godiamocelo questo abbondante e tranquillizzante petrolio, che consente la prosperità di questa umanità che troppi maltusiani, flagellanti, masochisti e via dicendo, vorrebbero riportare alla fragilità della preistoria, facendo un favore solo a pochi miliardari conservatori, retrogradi, misantropi, che hanno in odio l’umanità e vorrebbero rinascere virus per sterminarla (come dichiarò qualcuno piuttosto blasonato).
      Capisco che un ottimista veda il bicchiere mezzo “pieno” e tu lo veda mezzo “vuoto”, ma in frigo c’è vino in abbondanza, purché qualcuno non ti leghi alla sedia… Il movimento ambientalista nasce da ottime ragioni, la salvaguardia dell’ambiente, che è cosa buona e giusta, ma non può essere in contrasto con l’uomo. Deve essere ottenuta in armonia con la presenza dell’uomo. Hai detto che il pianeta è una roccia che gira nello spazio, senza la presenza dell’uomo, senza la poesia, la musica e l’arte che è capace di creare l’uomo (pensa a Leonardo, Puccini, Dante e tanti altri che hanno creato capolavori immortali) che senso avrebbe questo girare senza fine ?
      L’uomo dovrebbe essere riabilitato come patrimonio inimitabile della natura, mentre da persone che hanno in odio l’umanità, viene ostacolato in ogni modo, e si vorrebbe che non accedesse al progresso. Ogni possibilità di miglioramento viene vista come un male, un “disastro”. Torna il mito di Prometeo, e cioè quel pensiero che si oppone a chi porta il progresso (in quel caso il fuoco, ora l’abbondante petrolio). Allora vinsero coloro che volevano il fuoco, e non bastarono le accuse di sacrilego furto agli dèi. Ora pare, stranamente, che gli stregoni moderni abbiano più presa sulla gente, e questa cosa mi stupisce, perché migliaia di anni di civiltà e di progresso nella tecnica, nella medicina, nell’alimentazione, hanno allungato la vita e creato maggiore benessere, e avrebbero dovuto dimostrare alla gente la bontà del progresso. Eppure, paradossalmente, la gente è diventata ancora più influenzabile da chi accusa l’uomo di rubare il fuoco agli dèi (modernamente: di distruggere il pianeta con le emissioni di CO2 – ma è sostanzialmente la stessa identica cosa).
      Si arriva ad invocare la decrescita “felice”, ed io mi domando e dico come si fa a dire cose del genere ?
      Quale masochistica perversione spinge gente intelligente a desiderare per sé e per il resto dell’umanità di fare passi indietro, e cioè perdere posti di lavoro, durata della vita media, capacità di alimentare un certo numero di persone…perché sarà pure bello il biologico, ma con quei sistemi non produci abbastanza cibo. Ne produci meno, e quindi è “matematico” che qualcuno non avrà abbastanza cibo da mangiare. Certo, non il figlio di papà…quello è sicuro che troverà comunque da mangiare… sono i figli del popolo che dovranno farsi da parte, che non rientreranno in quei 500 milioni massimo che sono previsti nel primo comandamento della nuova religione
      http://it.wikipedia.org/wiki/Georgia_Guidestones
      da cui
      “Mantieni l’Umanità sotto 500.000.000 in perenne equilibrio con la natura.”…e gli altri sei miliardi e più ?
      per produrre cibo per questo numero di gente, si può anche fare col biologico, forse, ma per produrne per gli attuali quasi sette miliardi, non si può certo produrre con metodi biologici, serve una produzione di massa, minor qualità, ma che sfama più gente.
      Con quali metodi la rivoluzione verde vuole portare la popolazione a 500 milioni di persone ? La gente povera lo sa che le intenzioni sotto sotto sono queste ?
      Tu, Marco85, come sai che sarai inserito in quei 500 milioni ? Perché io, sono sicuro, non lo sarò, mica sono un figlio di papà, io, e poi sono Italiano.
      Dunque, le speranze ci sono, si può credere in un futuro tranquillo e radioso, purché si respingano le pretese di chi ci vorrebbe impedire il progresso e riportarci nel baratro della preistoria
      (lo “sviluppo sostenibile” è solo un modo furbo di non spaventare la gente con un termine troppo forte, ma ci porterebbe sempre lì)
      Secondo me.

    • Marco85

      Spero tu abbia ragione ma come ho già detto prima la verità probabilmente la conoscono in pochi, se la conoscono…

  3. Guido Botteri

    E’ lunga la lista delle apocalissi mancate:
    http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_dates_predicted_for_apocalyptic_events
    chiedo scusa se è in inglese, ma manca la pagina in italiano (chissà se qualche volenteroso volesse provvedere a colmare questa lacuna), ma il senso si capisce lo stesso.
    Sulla (non compianta) dipartita del picco di Hubbert del petrolio e fonti fossili varie, ci sono alcuni link che vorrei segnalare:
    http://blogs.the-american-interest.com/wrm/2012/07/08/the-energy-revolution-part-one-the-biggest-losers/
    dal quale articolo vorrei agevolare un interessante passo, per quelli che non hanno tempo di leggere l’intero articolo (che vale la pena di leggere), segnalatomi da David Spurgeon:
    “The New Energy Revolution And Its Biggest Losers
    While the chattering classes yammered on about American decline and peak oil, a quite different future is taking shape. A world energy revolution is underway and it will be shaping the realities of the 21st century when the Crash of 2008 and the Great Stagnation that followed only interest historians. A new age of abundance for fossil fuels is upon us. And the center of gravity of the global energy picture is shifting from the Middle East to… North America. –Walter Russell Mead, The American Interest, 10 July 2012”
    Sempre su segnalazione di David Spurgeon vi propongo questo link:
    http://www.aei-ideas.org/2012/07/north-americas-energy-wealth/
    con questo interessante stralcio
    “For decades now, the energy-narrative of North America, particularly the United States has been one of energy scarcity. We’ve been told, repeatedly, that the U.S. has surpassed “peak oil,” and 6 years ago, people were so worried about natural gas supplies that we were talking about importing liquified natural gas from abroad. But the narrative of energy scarcity in North America is a fiction: We are not only energy-wealthy, we are energy-wealthy beyond most people’s comprehension. –Kenneth P. Green, American Enterprise Institute, 9 July 2012”
    Infine Christopher J Shaker mi segnala che la Cina è diventata il maggior consumatore di fonti fossili
    http://www.cbc.ca/news/business/story/2011/06/08/china-energy-consumption.html
    e mi segnala questa pubblica ammenda di DU (Democratic Underground) in cui si riconosce, correttamente di aver avuto torto:
    http://www.democraticunderground.com/101634701
    da cui
    “Some of us made vague predictions, others were more specific. In all cases we were wrong. In 1975 MK Hubbert, a geoscientist working for Shell who had correctly predicted the decline in US oil production, suggested that global supplies could peak in 1995. In 1997 the petroleum geologist Colin Campbell estimated that it would happen before 2010. In 2003 the geophysicist Kenneth Deffeyes said he was “99% confident” that peak oil would occur in 2004. In 2004, the Texas tycoon T Boone Pickens predicted that “never again will we pump more than 82m barrels” per day of liquid fuels. (Average daily supply in May 2012 was 91m.) In 2005 the investment banker Matthew Simmons maintained that “Saudi Arabia … cannot materially grow its oil production”. (Since then its output has risen from 9m barrels a day to 10m, and it has another 1.5m in spare capacity.)”
    Prendiamo atto di questa correttezza di qualcuno; ci vogliamo aspettare uguale correttezza da altri che ci hanno raccontato per anni cose che si sono rivelate false, e quando noi dicevamo cose che si sono rivelate vere ci chiamavano “negazionisti”.
    Potrebbe essere il momento buono per porre fine a quella odiosa parola.

    • Guido Botteri

      Per quanto siano stati corretti nell’ammettere di essersi sbagliati, rimane però una certa impostazione di pensiero, a mio parere assolutamente negativa, come è evidente dal loro commento:
      “A boom in oil production has made a mockery of our predictions. Good news for capitalists – but a disaster for humanity”
      cioè
      “Un boom nella produzione di petrolio si è presa gioco delle nostre previsioni. Buone notizie per i capitalisti – ma un disastro per l’umanità”
      …chiaro ? Come già nell’impostazione di pensiero di famosi guru ambientalisti, questi considerano un dramma la disponibilità di energia, e il bene dell’umanità sarebbe nell’averne poca a disposizione, con tutte le conseguenze del caso. Con poca energia, cosa che gli ambientalisti non capiscono, forse perché hanno visto troppi cartoni animati, e non hanno capito che la realtà è diversa, c’è poca produzione di ricchezza, e quindi poca creazione di posti di lavoro, con tutto quel che segue, fame, disoccupazione, mortificazione dei diritti (meno soldi – non aiuta a soddisfare i diritti, come dovrebbe essere ormai chiaro a chi ha seguito la recente ed attuale crisi, per esempio).
      D’altra parte per chi ragiona in termini di odio per l’energia, e quindi per il progresso, l’umanità cos’è ? E’ qualcosa da ridurre a 500 milioni di persone ? (quanti Italiani, in questi 500 milioni ? – assai pochi, secondo me). Sarebbe questo il Bene dell’umanità, la sua riduzione a 500 milioni, la sua riduzione a condizioni medievali, se non preistoriche, la sua riduzione a preda (condizione da cui si è riscattata grazie al progresso e alle tecnologie) ?
      Ma di che razza di “Bene” dell’umanità sta parlando questa gente ?
      E’ alle condizioni di speranza di vita africane (che sono la metà di quelle del mondo occidentale, e dovrebbero essere migliorate loro, NON depresse le nostre) che questi aspirano ?
      Sono sconcertato, davvero.

    • Grazie del link, che è molto interessante per farsi un’idea della psiche umana. Comunque è incoraggiante sapere che se ce la sfanghiamo a fine anno, poi dovremmo stare tranquilli fino al 2020 (spread permettendo).

  4. Maurizio Rovati

    Ci dovranno pensare ancora l’OMS e il Codacons a rendere impossibile l’estrazione di shale gas e oil?
    E il Picco si farà Legge.

Rispondi a Marco85 Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »