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Effetti del caldo sui record del “Corriere della Sera”.

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‘Al Plateau Rosa, a 3500 metri d’altezza, sopra Cervinia, la stazione meteorologica dell’Aeronautica Militare ha segnato ieri 10 gradi. “Un vero record di oltre sei gradi – nota Marina Baldi dell’Istituto di biometeorologia del CNR – se si tiene conto che al massimo lassù si raggiungono i 3-4 gradi centigradi. Ed è un dato analogo a quello ottenuto nella famosa torrida estate del 2003”. La stazione del Rosa (che nel patois valdostano significa ghiacciato) fa da riferimento anche dell’Organizzazione meteorologica mondiale ed è la più alta esistente a livello nazionale. In questo pianoro d’alta quota la stazione venne creata nel 1947 e i valori che quotidianamente registra sono importanti soprattutto per lo studio dei ghiacci’. (il neretto è nostro)
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Questo era l’inizio dell’articolo dal titolo “Il record. Nella stazione costruita a 3.500 metri non si superano mai i più 4. SE SOPRA CERVINIA IL TERMOMETRO ARRIVA A 10 GRADI” , pubblicato il 22 agosto 2012 sull’autorevole “Corriere della Sera” a firma di Giovanni Caprara, pezzo che qui che trovate integralmente.

Nella lunga serie storica dei dati meteorologici sono presenti vari cambi di strumentazione ed interruzioni nei periodi tra il 1987 e il 1992 e tra il 1999 e il 2004.

Verifichiamo però solo l’effettiva consistenza del record riportato in neretto nella frase: in realtà la “temperatura massima media” dei mesi di luglio ed agosto nel periodo 1961 -1990 è 3-4 gradi, non il valore massimo record (potete  verificarlo qui e qui riportato per decadi).

Il record della temperatura massima misurata a Plateau Rosa è 14.0°C, misurato nell’agosto 1998, mentre la temperatura massima più alta in assoluto è “solo14.2°C misurata il 2 luglio 1952 (da qui). Riscrivo: 1952, quando la concentrazione di CO2 era molto minore dell’attuale.

Insomma il record sembra proprio inventato, ma chiaramente nessuno si è degnato di smentirlo visto che serviva solo per supportare il messaggio che la situazione che stiamo vivendo è unica e chiaro sintomo del pianeta malato.

Anzi nel caso fosse segnalato, provocatoriamente possiamo pensare che potrebbe divenire l’occasione per dire che anche l’errore è dovuto al “caldo torrido eccezionale” generato dal cambiamento climatico causato dall’uomo.

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Published in- Stazioni MeteoAttualità

12 Comments

  1. Il clima cambia su tantissime scale temporali, il cambiamento climatico antropogenico è detto cambiare su scala più che decennale (almeno 17 anni, dice Ben Santer!)…e invece ci ritroviamo ogni volta a fare Tutto Il Meteo Minuto per Minuto…bah!

    Mancano solo gli elicotteri sull’Artico con lo zoom sul pezzetto di ghiaccio che si scioglie, e poi siamo come si dice “a posto”…

    (ma nessuno mai fa niente del genere…anche in quel caso, chiedetevi come mai…forse che i tratti “liberi dai ghiacci” non sono poi così fotogenici?)

    • Interessante osservazione di Maurizio: specialmente dopo le notizie sulle imprese veliche lungo il Passaggio a Nord Ovest, sarei molto curioso di vederli in foto questi tratti di mare. Notare che invece i documentari e i film, dove si può fare un montaggio ad hoc, proliferano.

      Riguardo l’ultima osservazione di stefano di ancona, mi pare interessante. Si parla da tanto tempo di reperti della I GM trovati grazie al ritiro dei ghiacciai, ma avevo prestato attenzione solo a cose come attrezzature o munizioni e pensavo che una spiegazione potesse essere la dinamica del ghiacciaio per cui le cose potrebbero “affondarci” dentro, per esempio per il fenomeno del rigelo. Ma certo questo non può spiegare un’opera fissa scavata nella roccia. Quello che ho notato è che certi autori / documentari semplicemente sorvolano su questo tipo di incoerenze, citandole, ma non approfondendole.

  2. Fabio Spina

    due rondini si fanno compagnia e la notizia è vera. Però aggiungi qualche altra rondine come quella che quest’inverno il ghiaccio artico era “in media” e che in Antartico è attualmente sopra media. Trovi i vari grafici su http://arctic.atmos.uiuc.edu/cryosphere/index.shade.html, http://nsidc.org/cryosphere/sotc/sea_ice.html e http://nsidc.org/data/seaice_index/. Comunque credo che ne riparleremo con maggior dettaglio magari riprendendo quello che scrivevano dell’artico i balenieri prima dell’arrivo dei satelliti.

  3. Anna

    Stupisce che a scrivere quelle bufale sui record di temperatura sul Monte Rosa sia Giovanni Caprara che oltre ad essere un ottimo giornalista del Corriere della Sera, mi pare sia anche il Presidente dell’Associazione Giornalisti Scientifici Italiani. Dev’esserci qualcosa che non quadra, se coloro che si ritengono “tecnici scientifici”, non si documentino in maniera opportuna ed approfondita prima di fare da grancassa al “terrorismo” ambientalista che da 30 anni sta sconvolgendo le economie di molti Paesi (a cominciare dall’Europa) che dell’ideologia climatica ne ha fatto un paradigma, facendo sperperare talmente tante risorse economiche da gridare vendetta da parte di chi subisce i veri grandi problemi che l’umanità non è ancora in grado di risolvere: primo fra questi la fame nel mondo.
    Una vergogna che sarà difficile farci perdonare.

    • Fabio Spina

      Giovanni Caprara credo sia un ottimo giornalista, solo che in questo periodo ha scritto forse un articolo al giorno andando dall’esperimento dell’aereo superveloce, alla morte di amstrong, al caldo in Italia, all’uragano Isaac, ai nomi mitologici degli anticicloni Africani, etc. Cercando un “dato scientifico” da cui partire nella descrizione della situazione di super-caldo (che da locale senza nenche doverlo scrivere in tutti i lettori diviene rappresentativa a livello globale), probabilmente è partito dal discusso record della misura di temperatura effettuata sul Monte Rosa a Capanna Margherita (che non è riconosciuta WMO), e forse da MOnte Rosa è arrivato al “Plateau Rosa” in qualche strano percorso di raccolta dell’informazione. Più che di Caprara mi stupiosce l’esperta, ammesso però che l’intervento sia riportato fedelmente ( senza i tagli necessari a sintetizzare per rientrare nelle dimensioni previste dall’articolo). Per il resto sono d’accordissimo con quanto scrivi.

  4. Guido Botteri

    Stefano, non è la prima volta che dove il ghiaccio si ritira per il “caldo senza precedenti” sotto ci trovano qualcosa, come resti di navi e via dicendo.
    Tutto questo prova, oltre ogni dubbio, che la storiella del caldo “senza precedenti” è una bufala, una di quelle bugie che Stephen Schneider ha scritto (vedi wikipedia, non mi invento niente) che si possono dire “a fin di bene”, salvo che poi ognuno dovrebbe decidere il limite tra queste bugie e la disonestà. Lui dice esattamente “Each of us has to decide what the right balance is between being effective and being honest.” cioè “ognuno di noi deve decidere quale sia il giusto equilibrio tra essere efficaci ed essere onesti”, il ché, secondo logica, vuol dire che un po’ disonesti si può essere, secondo lui.
    La mia convinzione è che la prima bugia sia proprio sul “fine”, questa “salvezza del mondo” a cui non credo possano davvero credere scienziati che non sono certo dei pivellini. Opinione personale, naturalmente.
    Questa gente sa benissimo (i non pivellini) che questo caldo non è affatto senza precedenti, e sa che la CO2, di suo, fa solo un po’ di solletico al clima, niente di più. Non posso credere che credano alle cose che ci dicono, altrimenti non avrebbero bisogno di appellarsi ai vari argumenta ad verecundiam, e cioè consenso, numero di paper (quanti chili ? la relatività vale per uno, come direbbe il nano del Signore degli Anelli), autorità, ipse dixit e via dicendo. Non avrebbero bisogno di demonizzare gli avversari, e di attaccare le persone invece degli argomenti, come se una verità dipendesse da chi la dice e non dal fatto di essere o non essere vera di per sé. Non avrebbero bisogno di scatenare il mainstream (che, per sua natura, ci mette anche del suo) in un martellamento mediatico in cui il bel tempo (così si chiamava una volta) è diventato la colpa, il capro espiatorio, di ogni male.
    L’unica nostra consolazione, per noi che guardiamo a queste cose non con animo di parte, ma con equilibrato realismo, è che le bugie hanno le gambe corte, e il tempo (cronologico) sta passando, sconfessando le previsioni catastrofiste di qualche anno fa. Usque tandem riusciranno a salvarsi arrampicandosi sugli specchi, e rigirando le frittate ? Anche il tempo (atmosferico) non gli dice niente di buono.
    Secondo me.

  5. stefano di ancona

    Finalmente un sito dove si affronta l’argomento in modo equilibrato. Sono un ingegnere energetico che da anni sta dibattendo con colleghi ed ambientalisti sulla bufala dell’AGW; propongo da tempo interventi di efficienza energetica per il motivo che è stupido utilizzare più energia di quanta possibile con nuove tecnologie, ma meglio dirottare risorse sulle energie rinnovabili (fonte per fortuna non inesauribile per tanti speculatori).
    Riguardo l’articolo, mi è venuto in mente un servizio televisivo con il quale si viene a sapere che sull’Adamello, grazie al forte ritiro del ghiacciaio dovuto chiaramente all’AGW, è stato rinvenuto un rifugio austriaco della Grande Guerra scavato nella roccia. Una domanda stupida: dove arrivava allora il ghiacciaio per permettere tale opera?

    • PAOLO

      arrivava dove arriva oggi, quindi negli ultimi 95 anni ha fatto piu’ caldo

    • Fabio Spina

      Prima per decenni si è accumulato del ghiaccio e negli ultimi decenni si è sciolto. Sulle cause dello scioglimento si può discutere. Se fosse solo dovuto alla CO2, e quindi all’incremento di temperatura dell’aria che riscalda il ghiaccio per conduzione – aria con una capacità termica minima, non dovrebbero esserci differenze di comportamento tra ghiacciai esposti e non. Se il riscaldamento è per una variazione nell’irraggiamento, cambiamento ad esempio nella copertura, il discorso è diverso…ma ci porterebbe troppo lontano per un commento.

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