di Maurizio Morabito
La protesta per la Giustizia Climatica ha avuto luogo il giorno 1 dicembre come annunciato a Doha, in Qatar, durante la pausa del sabato dei colloqui della COP18. È la prima dimostrazione di protesta mai tenuta in Qatar, un fenomeno straordinario e molto aiutato dal sostegno dato alla protesta da parte del Governo locale.
Se così non fosse stato, gli organizzatori si sarebbero trovati in alloggio pagato in perpetuo dallo Stato, come il poeta Mohammed al-Ajami ochi giorni fadurante la stessa COP18 tra l’indifferenza generale e ipocrita
di tanti che sfilano senza pudore come eco-attivisti e giornalisti
“verdi”.
Limes sembra l’unica pubblicazione al mondo capace di citare nello stesso articolo i due Grossi Avvenimenti che stanno accadendo in Qatar in questo momento.
MA…FERMI TUTTI!
In realtà, non ha avuto luogo a Doha alcuna protesta. Come dice Karl Ritter sullo Huffington Post (dove il video della manifestazione non è stato reso disponibile a tutti):
Khalid al-Mohannadi, one of the organizers, noted that
“it’s not a protest, it’s a march for peace.”Khalid al-Mohannadi, uno degli organizzatori, ha osservato che “non è
una protesta, è una marcia per la pace.”
Grazie a tali dichiarazioni il tale Khalid sarà da oggi conosciuto come Abu Deek Rumi, in italiano Signor Tacchino. (nota a censori del Qatar: si scherza!).
In ogni caso … quelli precedentemente-noti-come-manifestanti-per-protesta marciano adesso per la pace. Perché no. Una nota che suggerisce sarcasmo,come la descrizione Ritter dei manifestanti come “gruppo tranquillo” (“well-behaved crowd“). In effetti, il sospetto (di un velo di ironia giornalistica) aumenta quando si guarda la consistenza del gruppo, segnalato come “qualche centinaio di persone” (video disponibile per tutti al Brisbane Times).
Il fatto che giornalisti simpatetici parlino di un numero molto limitato di manifestanti per la pace significa che c’erano anche meno persone di qualche centinaia. Dal video, la mia stima varia tra 60 e 150, forse (questo perché ogni ripresa della manifestazione comprende uno o due secondi al massimo, esattamente ciò che accade quando il gruppo è molto piccolo). C’era anche un uomo vestito in abiti locali (il Sig. Rumi, presumo?).
Non molto per la giustizia climatica, uh? Se questo è ciò che accade al riguardo, se i suoi stessi proponenti la mettono da parte per non dispiacere ai padroni di casa, evidentemente non esiste alcunché chiamato “Giustizia Climatica”.
Se fossi un abitante delle regioni settentrionali della Yakuzia, una tale notizia mi deluderebbe molto…
Perdonate gli errori di battitura, spero Guido possa rimediare presto.
Nel frattempo ecco una foto del Sig. Rumi in azione, e guarda caso assomiglia davvero a un gallinaceo.
Chiedo venia Maurizio.
Ora è a posto.
gg