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Previsioni giuste, ma con il segno sbagliato

La perturbazione che sta ancora maltrattando il nostro meridione e le nostre regioni adriatiche, nella sola notte di lunedì scorso ha scaricato 60cm di neve in Cadore su località intorno ai 1000 metri di quota.

 

Già, la neve. C’è una notiziola climatica che mi era capitato di leggere tempo fa tra gli highlights di Science Daily e che recitava più o meno così: Se il global warming continua (dovremmo dire riprende ma fa lo stesso) gli impianti sciistici del versante spagnolo dei Pirenei si troveranno in grande difficoltà causa riduzione della neve, con conseguenti ingenti danni economici per l’industria del turismo invernale.

 

Ieri ho ritrovato questa notizia su WUWT, con affiancata però l’immagine in testa a questo post. Qui, se credete, potete leggere il comunicato stampa con cui gli scienziati spagnoli recitano il de profundis per lo sci catalano e qui, invece, il testo vero e proprio del suddetto canto funebre in forma di paper.

 

Pare che sui Pirenei francesi ci sia in questi giorni un innevamento che pone quelle stazioni sciistiche in cima alla speciale classifica mondiale per innevamento su stazioni turistiche. Oltre cinque, no, sei metri di neve. Evidentemente è corretto pensare che la stagione del turismo invernale sarà difficile, ma non per la poca neve, quanto piuttosto perché ce n’è troppa e gli impianti sono seppelliti.

 

Sulle stazioni spagnole oggetto dello studio di cui sopra si va invece da  due metri e mezzo a oltre tre metri, con previsione di sostentamento della stagione sciistica fino a metà aprile. E neanche si può pensare di prendere la neve e portarla via, magari in Inghilterra, dove qualcuno vaticinava pochi anni fa che i bambini inglesi sarebbero cresciuti senza vedere il bianco mantello coprire l’Albione. Anche lì non sanno più dove metterla.

 

Se qualcuno, oltre naturalmente al fatto che si tratta di un episodio, di un caso, di un flebile ritorno di fiamma, del freddo che viene dal caldo etc etc, ha anche qualche altra idea circa perché le cose stiano andando così, diversa da quella che vede il fronte polare scendere di latitudine contrariamente a quanto dovrebbe avvenire in regime di global warming antropico, siamo pronti ad ascoltare.

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Published inAttualità

11 Comments

  1. alessandro barbolini

    il GW si muove e lancia scenari di 50 anni e addirittura 2100..delle autentiche barzellette ..scandalose visto che chi le propina da anni siano autorevoli climatologi..(in parte e non tutti ..per fortuna)..un autentica sceneggiata a dir poco grottesca,la quale trova continue copertine dedicate in nome di un sensazionalismo dittatoriale dove anche il piu lontano spettatore capirebbe che ce dell,altro (interessi economici)…gira cosi …proprio oggi in edicola ecco i soliti pinguini al polo sud trasformato in maldive…che idea geniale !! il tutto per attirare qualche pupazzo di neve che legge in piu..anzi pupazzo di carne ed ossa..peccato che anche focus ci pompi sopra..pazienza lui,ma un autorevolissima NATURe….beh! qua gatta ci cova….coraggio..i banani in val padana non cresceranno mai,la groenlandia le foreste non le vedra,continueremo a sciare sulle alpi…da una parte o l,altra…..e gli iceberg nei pressi di portofino non li vedremo..tutto normale ,se non fosse che chi ci sara nel 2050 o addirittura 2100 a smentire questi falsi profeti etichettati da scienziati!!?….saranno comunque come lo sono gia SBUGIARDATI

  2. Roberto Breglia

    Ha ragione Guido,l’Inghilterra in questi ultimi anni sta avendo inverni molto freddi e nevosi,addirittura anche l’estate 2012 lì è stata molto fresca e piovosa.

  3. Alessio

    “E neanche si può pensare di prendere la neve e portarla via, magari in Inghilterra, dove qualcuno vaticinava pochi anni fa che i bambini inglesi sarebbero cresciuti senza vedere il bianco mantello coprire l’Albione. Anche lì non sanno più dove metterla.”

    !?

    http://wow.metoffice.gov.uk/

    • Alessio ti prego, sai fare di meglio.
      Sono 4 anni che l’Inghilterra schiatta di freddo in inverno. Mi sa che solo tu e il Met Office non ve ne siete accorti.
      gg

    • Alessio

      si, ad esempio so guardare fuori dalla finestra di casa. e dal finestrino della macchina mentre guido verso gli scottish borders. se scrivi boiate, non e’ colpa mia. tu hai scritto che in inghilterra ora la neve nn sanno dove metterla. invece posto ce n’e’, che ce la portino dai pirenei.

    • Vabbè, ho capito. Enjoy.
      gg

  4. davideimola

    …i sostenitori dell’AGW se ne devono are una ragione!ad esempio qui in emilia romagna,sono vari inverni che la
    neve scende copiosa,non c’e stato solo lo storico episodio dello scorso febbraio (due ed oltre metri di neve in pia
    nura) ma anche le regolari e costanti nevicate,accompagnate da temperature i media e sovente sottomedia.

  5. Luigi Mariani

    Temo che i GCM non riescano ancora a descrivere le dinamiche di tipo foehn-stau da cui dipende il larga misura l’innevamento di catene come Alpi, Appennini o Pirenei.
    Pertanto mi riserverei quantomeno un “beneficio d’inventario” rispetto alle campane a morto.
    Occorre comunque esser consci del fatto che nell’olocene l’innevamento delle nostre catene montuose ha già subito perlomeno due tracolli legati rispettivamente al grande optimum postglaciale e all’optimum medioevale, per cui “non c’è il due senza il tre”.

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