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Dall’ottobrata all’alluvione

Nell’ultimo post ci siamo salutati con un accenno all’evolvere della stagione nel breve periodo. Oggi, cosa insolita per queste pagine, cercheremo di entrare un pò più nel dettaglio e, per una volta, parleremo di tempo e non di clima. Ci sono molte ragioni per farlo in effetti. Innanzi tutto siamo alle porte della prima vera “rottura” stagionale dopo una fase iniziale dell’autunno decisamente stabile per una buona parte del nostro territorio. A seguire ci torna utile anche per fare un po’ di pratica in un settore che, di qui in avanti, contiamo di frequentare sempre più spesso. Da non trascurare infine, il fatto che quanto sta per accadere sembra assumere i connotati di un evento meteorologico decisamente serio.

Spero vorrete scusarci per il titolo di questo post. In effetti, stabilire in anticipo se le piogge in arrivo saranno alluvionali, è un po’ azzardato. Infatti, se i dati di previsione lasciano pochi dubbi, è molto più difficile valutare tutti quegli aspetti di carattere orografico, geologico ed infrastrutturale che caratterizzano il nostro territorio e che spesso fanno la differenza in casi come questo. I quasi duecento millimetri di pioggia caduti in poche ore sul sud est della Sardegna martedì scorso, sono significativi dal punto di vista meteorologico, ma avrebbero causato danni molto inferiori se il territorio non fosse stato così vulnerabile.

Ma andiamo con ordine. Quello che sta per arrivare è il primo vero scambio di aria tra le alte e le basse latitudini, dopo lunghe settimane di prevalenza di correnti zonali (cioè lungo i paralleli), dapprima orientali, caratterizzate da aria delle medie latitudini di origine continentale piuttosto secca e stabile e poi occidentali, umide ed instabili, ma anche molto calde. Quanto appena detto apre la strada ad una riflessione importante sulla direzione che stanno prendendo negli utimi anni le tecniche di analisi e di previsione, specialmente sull’area mediterranea. Dopo decenni e decenni di tentativi di applicare la teoria classica, cosiddetta norvegese, si sta facendo largo l’impiego di modelli concettuali più propri delle medie latitudini europee, capaci di definire meglio l’evolvere dei sistemi che giungono fin sul nostro territorio. Modelli concettuali che assumono inoltre connotati diversi a seconda del tipo di massa d’aria predominante, definita, a sua volta, in base alla zona di provenienza ed alle zone attraversate prima di giungere sul Mediterraneo. Non è sufficiente infatti parlare di una semplice distinzione tra aria polare ed aria delle medie latitudini, occorre valutare anche l’eventuale origine marittima o continentale della massa d’aria, ed il suo coseguente assumere determinate caratteristiche proprie della zona che attraversa. Quella in arrivo è nella fattispecie aria di origine polare marittima, che innescherà un flusso di aria sub-tropicale marittima continentalizzata sull’Italia prima di entrare essa stessa sul Mediterraneo. 

Questo episodio, giunge stranamente a sorpresa nella stagione in cui non dovrebbe sorprendere affatto, dal momento che siamo proprio alle porte del mese con le precipitazioni più frequenti ed abbondanti dell’anno. Però, soltanto una decina di giorni fa, tutti i modelli di previsione erano orientati ad uno scenario molto diverso. La recente avanzata del promontorio atlantico infatti, sarebbe stata il preludio all’affermarsi di una configurazione bloccata con epicentro anticiclonico proprio sul Mediterraneo centrale. Con condizioni simili, avremmo piuttosto parlato di nebbia fitta, ma certamente non di pioggia. Soltanto qualche giorno fa invece, l’orientamento delle previsioni ha iniziato a cambiare, dipingendo via via uno scenario molto diverso. Rapida ritirata dell’anticiclone verso le isole Azzorre e flusso perturbato principale, pilotato dal fronte polare, che scende velocemente di latitudine e fa il suo ingresso sul Mediterraneo generando il più classico dei fronti sviluppato dall’Europa settentrionale alle coste del Marocco.

In effetti sarà proprio la forte componente meridiana di questo flusso a determinarne l’evoluzione. La saccatura, scendendo molto di latitudine troverà terreno fertile sull’Africa settentrionale dove, nel recente passato, hanno lungamente stazionato una serie di minimi depressionari derivati. Si innescheranno delle intense correnti meridionali tanto al suolo quanto in quota, che diverranno via via più instabili con il progredire della saccatura e con la conseguente formazione del primo minimo sottovento alle regioni occidentali italiane.

Ad oggi, saranno almeno tre gli impulsi principali che interesseranno il nostro paese. Il primo, più attivo sull’area tirrenica e sulle aree montane e pedemontane del settentrione, si farà sentire già dal pomeriggio di mercoledì. Il secondo, complice una temporanea risalita del campo in quota al centro ed al sud, sarà molto più incisivo sulle regioni settentrionali, con accumulo di precipitazioni previste attualmente decisamente significativo. Il terzo, ma probabilmente non ultimo, ancora una volta più attivo sulle regioni settentrionali. Tanto per questo, quanto per quello che lo avrà preceduto, non mancheranno tuttavia degli impulsi secondari più bassi di latitudine a “beneficio” delle regioni centro meridionali.

Insomma, una situazione tutta da seguire. Noi proveremo a farlo nei commenti a questo post oppure, se la situazione dovesse cambiare radicalmente, con un altro aggiornamento in corso d’opera. Ah, teniamo anche un occhio ai giornali, perchè, se si tratterà di eventi estremi come sembra, qualcuno proverà a collegarli al clima impazzito. Sarà sufficiente un libro di storia per ristabilire l’ordine, perchè, piaccia o no, questa è la stagione delle piogge.

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Published inAmbienteAttualitàMeteorologia

58 Comments

  1. Lorenzo Fiori

    Quanto ci voleva a postare un link del genere comprensibile a tutti che spiegasse, con dimostazioni alla mano, i principi della ‘Teoria o Correzioni di Monckton’:

    http://www.agienergia.it/Notizia.aspx?idd=153&id=21&ante=0

    Probabilmente il non aver focalizzato sin da subito che la questione chiave del GW era il parametro ‘sensitività climatica’, elegante, semplice e potente espressione matematica, lasciando stare tutto il resto, ha contribuito ad una ‘confusione generale’ con troppa carne al fuoco e a un dibattito, anche tra noi meteofili, privo di reali ‘fondamenti scientifici’…

  2. Lorenzo Fiori

    Non metto in dubbio che tra i ‘serristi’ ci sia stata una certa ‘manipolazione’ in alcune situazioni e che l’infomazione ‘catastrofista’ unilaterale sia altrettanto deprecabile, dico solo che tutto ciò può essere il naturale risultato
    1) di un”incapacità dei serristi’ di elaborare ulteriori prove e confutare reali obiezioni (vedi l”eventuale’ falsificazione del raffreddamento 1945-1975)
    2) di un ‘cattivo dialogo’ con i sostenitori del NGW
    e che una soluzione, per così dire, ‘di compromesso’ può essere certamente trovata: si dice in fondo che ‘la verità sta nel mezzo’ e questa ‘verità nel mezzo’ può essere senza dubbio la ‘Teoria di Mockton’…

  3. Lorenzo Fiori

    La mia critica alla ‘linea editoriale’, comunque un’opinione,senza nulla togliere a quella attuale, vuole essere una semplice ‘critica costruttiva’ giacchè la disciplina in questione e l’ambiente scientifico relativo hanno davvero molto bisogno di ‘trasparenza e onestà di informazione’ piuttosto che di ‘litigiosità‘ che alimenti ulteriori attriti tra diverse fazionii.

    Va detto inoltre, che prima o poi, da qui a un secolo, sulla base delle ‘evidenze sperimentali’, spunterà fuori la Verità sulla ‘questione climatica’…;
    Per cui mi sembra francamente lecito sottolineare come non valga la pena prendersela più di tanto per eventuali ‘errori o bias’ da entrambe le parti in causa, quando invece (e non mi stufero mai di dirlo) incombono sulle nostre teste problemi più diretti e importanti che rischiano di minare l’attuale modello di vita in cui viviamo, come ad esempio il ‘problema energetico’…

  4. Lorenzo Fiori

    Ok, ma ìl ‘fare più freddo’ è anch’esso, per il momento, ‘variabiltà interannuale’, visto i precedenti ovvero l’annno senza inverno del 2006-2007…
    Certamente però negli ultimi 10 anni c’è stato un’arresto del GW, ma i dati sul trend della ‘banchisa artica’ mostrano una diminuzione media più o meno costante dagli anni ’70.

  5. @ Lorenzo

    “Se CM avesse,sensa offesa, una linea editoriale meno aggressiva e provocatoria nei confotni della ‘teoria dominate’ e si limitasse ad una mera traduzione e presentazione di documenti simili senza ulteriori commenti riscuoterebbe sicuramente più successo e simpatia anche per chi sta dall’altra parte…”

    Nessuna offesa, ma soltanto la conferma che stiamo andando nella giusta direzione. Non cerchiamo nè successo nè simpatia, semplicemente ci piace dire quello che pensiamo. Per “meramente” tradurre e presentare documenti ci sono altri strumenti editoriali, noi siamo fatti così, ci piace commentare. E’ piuttosto offensivo che ci si debba convincere ad essere ulteriormente spremuti in nome di tanta approssimazione.

    Quanto al periodo di raffreddamento del secolo scorso, altro capolavoro di model tuning, ci hanno dovuto mettere dentro tonnellate di pulviscolo per giustificarne l’occorrenza e così, ancora una volta il trend del clima è stato un input e non un output del modello. Tutto ciò per riprodurre il passato….figuriamoci il futuro.

    E infine, la ripresa dei ghiacci di quest’anno, che non trova guarda caso ospitalità sui media, è sì variabilità interannuale, ma è tale perchè fa più freddo e, mannaggia, le temperature si ostinano a non voler tornare a salire. Lodevoli gli sforzi dei paladini del GISS e della NOAA, che si sono coperti di ridicolo nel tentativo di fare qualcosa (http://www.climatemonitor.it/?p=356).
    gg

  6. Lorenzo Fiori

    Comunque l’attuale riscaldamento è in linea con la ‘teoria di Monckton’ ovvero <1°C dal 1800 e l’arresto attuale può essere addebitato alla saturazione dello ‘spettro di assorbimento’ della Co2 già discussa in questo lido così come a cicli oceanici in fase negativa, anche se va detto che sono esistite ere in cui la concentrazione di Co2 era 23 volte superiore all’attuale con una temperatura media più alta di circa 7°C, quindi attualmente saremmo ben lungi dalla saturazione…

    E’ sulle ‘proiezioni future’ che Monckton potrebbe avere ragione essendo la ‘sensitività climatica’ diversa da quella calcolata dall’IPCC…

    Va detto inoltre che i principali modelli di simulazione climatici hanno previsto nei loro risultati il ‘famoso raffreddamento’ del 1945-1970 come una naturale retroazione negativa del Sistema Climatico stesso.

    Sulla ripresa dei ghiacci artici quest’autunno invece va fatta la solita distinzione tra breve e lungo periodo ovvero tra scala meteorologica e scala climatica.

  7. Lorenzo Fiori

    Ho letto il report di Monckton e devo dire che, a parte un grafico e certe altre considerazioni, contiene spunti interessanti concentrandosi sul nucleo della ‘teoria serrista’ ovvero sulla benedetta ‘sensitività climatica’…
    Il documento non è ancora peer-review quindi bisogna aspettare ulteriori verifiche…

    Se CM avesse,sensa offesa, una linea editoriale meno aggressiva e provocatoria nei confotni della ‘teoria dominate’ e si limitasse ad una mera traduzione e presentazione di documenti simili senza ulteriori commenti riscuoterebbe sicuramente più successo e simpatia anche per chi sta dall’altra parte…

    Distinti Saluti

  8. admin

    @ Marcus: grazie per l’intervento! Ti lascio il link all’articolo che Guidi ha scritto in merito all’output del GISS: http://www.climatemonitor.it/?p=356

    Buona lettura!
    Claudio Gravina

  9. marcus

    Io vorrei buttare un’altra pò di benzina sul fuoco invece 😀
    e spero che Guido faccia un bell’intervento sulla vicenda.

    Nei giorni scorsi è accaduto qualcosa di singolare ( definirlo così è un eufemismo).

    Dopo l’emissione dei dati GISS di ottobre da parte della NOAA recepiti della NASA, alcuni forummisti illustri dei vari realclimate, climateaudit e wattsupwiththat, hanno sollevato il dubbio ( poi dimostratosi fondato) che le rilevazioni di ottobre fossero davvero falsate sull’intero comparto nordasiatico.
    In effetti si sottolineavano due cose molto evidenti a tutti (ma non evidentemente a John Goets, responsabile della banca dati UHA, il quale ha dichiarato persino:”I am ashamed to say I saw the big red blotch in central Asia and was so insensitized that I did not investigate it further. Perhaps I’ve lost my critical eye.”):
    1) In asia occidentale c’era una pesante anomalia positiva di svariati gradi nonostante il forte trend espansivo dei ghiacci e nonostante dalle mappe satellitari emergesse come la zona fosse già sotto i primi colpi del ghiaccio e della neve (molto più che lo scorso anno);
    2) molte centraline termiche della siberia riportavano la stessa esatta media del dato di settembre.

    Ora mi chiedo: ma com’è possibile che un cristiano qualsiasi che ha fior fior di laure e che è pagato migliaia di euro per leggere i dati di queste centraline ed inserirli nelle banche dati mondiali,non si renda conto che i dati di ottobre e settembre di una zona di mondo grande come 3 volte l’europa e oltre,sono identici? com’è possibile che non si siano resi conto neppure che il polo andava a mille e che in quella zona era inconcepibile avere una simile anomalia, peraltro credo mai registrata ( addirittura di 7-8 gradi ed in alcuni casi anche 12 gradi sopra la media!!!!).
    Com’è possibile che siano state necessarie le innumerevoli istanze di più studiosi (documentate nei forum suddetti) per far riflettere sulla vicenda?

    E dopo la NOAA cosa ha fatto? esattamente quello che ci si immaginava! Ha sì ridotto le anomalie positive sulla siberia ( peraltro ancora manifestamente sospette) ma ha di converso fatto apparire diversi gradi in più in alaska e canada ed anche in australia. Cioè: ha rifatto entrare dalla finestra ciò che ha fatto uscire dalla porta.
    Risultato: noi, come poveri imbecilli, commentiamo i grafici delle termiche che loro sfornano;loro invece fanno il loro mestiere…già! ma quale?

  10. admin2

    Questa è l’ultima volta che intendo affrontare questo tema.
    Se si continua con vicendevoli attacchi personali usando inoltre un linguaggio che su CM non è consentito, saremo costretti a tornare a moderare i commenti, negando la pubblicazione di quelli che non rispettano le regole. Questo non è un forum e quand’anche lo fosse non permetteremmo comunque di scadere nell’odioso territorio dell’offesa personale.
    gg

  11. Lorenzo Fiori

    @ Clayco
    Va bene, prendila come ti pare, ma vedo che stai facendo l’estremista senza fare proseliti…

    Ti pare che che mi vada a ricordare post del MTG quando non scrivo da mesi su quel portale: suvvia la tua è malizia…

    Vedo poi che non hai nemmeno la pazienza di ripetere quel che mi è eventualmente sfuggito o anche riassumere quello che leggi come ti è stato anche fatto notare…

    Quella sull’emissioni zootecniche’ invece la ricordo pefettamente perchè te lo chiesi io e l’avevo giudicata errata, ovvero a tuo favore, o forse tu non ricordi…
    E’ da li che parti in querta alla ricerca di tutte le fonti, anche peer-review, che contestino il GW Antropico: ce l’hai per stà storia del zootecnia, che è il tuo lavoro…,ma non è un attegiamento obiettivo e sereno in partenza…sei solo incazzato

    Non mi pare poi che Pasini abbia cambiato idea sulle sue posizioni, lui che è molto attento al peer-review e alle idee altrui, cos’è anche lui non ha seguito i tuoi post? Proponeglili ancora una volta e facci sapere…

    Io invece, che mi sento buono, accetto i tuoi peer-review per buoni…
    A questo punto però, visto che ci sono peer-review sia da una parte che dall’altra e non si può stabilire una verità assoluta essendocene due, aspetto per completezza che qualcuno (magari tu) smascheri l’una o l’altra teoria con il relativo ‘imbroglione o incomptente di turno'(su questo almeno dovrai concordare)lasciando a te anche il compito di ‘incazzarti a meraviglia’ per difendere posizioni prese a priori, e dedicando invece il mio tempo libero a qualcosa di più concreto.

    Ciao

  12. @ Claudio
    Ti prego di leggere anche i miei di commenti. Per cortesia evita di fare considerazioni di carattere personale sugli altri commentatori. La discussione animata è funzionale al nostro scopo, ovvero confrontarci, però cercate di rimanere sempre sui fatti e non andate sul personale.
    gg

  13. Claudio Costa

    @ Lorenzo Fiori

    Scrivi : “No, non confondo emissioni con inquinamento, semplicemente faccio un discorso di più ampie vedute ovvero della mano dell’uomo sull’ambiente: su questo concorda anche Pasini…”

    E semplicemente continui a fare confusione, come se l’aumento della CO2 fosse un danno all’ambiente, o viceversa come se ridurre le emissioni fosse un bene per l’ambiente!
    Per farti un esempio di come si possa fraintendere il tutto, ad esempio correlare le emissioni allo smog ti racconto la critica a Rifkin che mi coinvolge personalmente. Ci sono in giro dei consulenti ambientali dell’UE come Rifkin (ma anche Pachauri presidente del’IPCC dice le stesse cose) che accusano la zootecnia di essere la seconda, causa in ordine di importanza, dei cambiamenti climatici, sempre per via delle emissioni (zoogeniche stavolta)

    http://alternativenergetiche.forumcommunity.net/?t=17704330

    I due rimbambiti non distinguono ciò che è in equilibrio, da una perturbazione aggiuntiva come quella dei combustibili fossili.

    E scrivi: “quali sarebbero gli errori di ‘Skeptical Science’?”

    TI HO GIA’ RISPOSTO!

    Questa è l’ennesima dimostrazione che non sei qui per un confronto, perché, come sospettavo, non leggi i miei post!

    Lorenzo non stai facendo una bella figura.

  14. Lorenzo Fiori

    No, non confondo emissioni con inquinamento,semplicemente faccio un discorso di più ampie vedute ovvero della mano dell’uomo sull’ambiente: su questo concorda anche Pasini…

    Bene, vogliamo lasciar stare il ‘Protocollo di Kyoto’ perchè inutile? Benissimo, però almeno sulle cause del GW bisogna essere ‘neutrali’ e quanto più possbili ‘obiettivi’:
    quali sarebbero gli errori di ‘Skeptical Science’?

    Questa sera darò un’occhiata al link proposto…

  15. Claudio Costa

    Mi scuso con i lettori, per i toni, che però non erano riferiti a Lorenzo, ma a skepticalscience che malgrado siano stati avvertiti degli errori (ma sono errori?) al posto di correggere hanno risposto: link interessanti.

    @Lorenzo

    ti avevo già risposto su mtg riguardo a skepticalscience, perchè dicevi che spazzavano via per sempre ogni dubbio.
    Ma che vadano a spazzar per terra!(sempre riferito a quelli di skepticalscience)

    Evidentemente non leggi bene neanche il blog di Pasini con cui ho fatto diverse discussioni, anche ultimamente.

    Se confondi inquinamento ed emissioni: sei al palo! Il gas ad es non inquina.

    e scrivi

    “Un’attegiamento ‘completamente antiserrista’ è contro il ‘principio di responsabilità umana’ ovvero contro ‘coscienza’ ed anche pericoloso perchè lascia spazio a manipolazioni irreversibili sull’ambiente stesso”

    E codesta tua verità, che per molti ormai è un dogma, chi l’avrebbe dimostrata?

    E scrivi

    “il ‘Protocolo di Kyoto’ ‘può’ essere visto anche come un primo passo verso un più ampio rispetto dell’Ambiente…”

    Ti rispondo con una battuta del prof Battaglia

    “La pretesa di correggere il riscaldamento globale,
    con la riduzione delle emissioni umane,
    è paragonabile al tentativo di raggiungere la luna,
    salendo su uno sgabello”.

    F.Battaglia

    Ma questo lo hai letto?

    http://www.aps.org/units/fps/newsletters/200807/monckton.cfm

  16. Lorenzo Fiori

    …anche se insufficente.

  17. Lorenzo Fiori

    Scusa Clayco, proprio non capisco questa irruenza:

    Innazitutto quali post scrivi? dove? Su MeteoNetwork?
    Mi devi scusare, ma io non frequento tutti i siti meteo per motivi di tempo visto che la mia attività principale è un’altra.

    Io credo a quello che leggo e che è ben argomentato, non sono propriamente ne ‘serrista’ ed ‘antiserrista’:
    ‘SkepticalScience’ fa riferimento a letteratura ‘peer-review’ e mi sembra spieghi pure bene…dovresti dirmi esattamente dov’è che cade in errore…

    Se proprio sei convinto delle tue convinzioni perchè non usi gli stessi con ‘toni’ con un’altro che fa del ‘peer-review’ il suo cavallo di battaglia ovvero ‘Antonello Pasini’ magari chiedendogli il valore dei tuoi e dei miei peer-review, così si fa un pò chi chiarezza per tutti una buna volta…
    Che ne dici?

    Un’attegiamento ‘completamente antiserrista’ è contro il ‘principio di responsabilità umana’ ovvero contro ‘coscienza’ ed anche pericoloso perchè lascia spazio a manipolazioni irreversibili sull’ambiente stesso, non solo per ciò che riguarda il clima, ma anche gli altri probllemi ambientali come inquinamento, energia ecc…per questo il ‘Protocolo di Kyoto’ ‘può’ essere visto anche come un primo passo verso un più ampio rispetto dell’Ambiente…

  18. @ Claudio
    Non posso che ringraziarti per l’attestato di stima e di fiducia per questa nostra avventura, però devo chiederti di moderare i toni. Questo non solo perchè su queste pagine ce le siamo anche date di santa ragione, ma sempre con ironia e mai con toni troppo duri, ma soprattutto perchè Lorenzo, da assiduo lettore e commentatore, contribuisce come tutti noi alla vitalità delle nostre discussioni, senza eccedere mai.
    Grazie per essere tornato.
    gg.

  19. Claudio Costa

    @ Lorenzo Fiori

    Scrivi

    “Gran bell’articolo: apprezziamo di più il ‘Guidi Meteorologo’ che il ‘Guidi Climatologo’(non me ne abbia a male), ma non è certo un caso…”

    Ma parla per te! Di siti di meteo ce ne sono a decine, questo non è meteo monitor, la sua peculiarità è avere la possibilità di un altro punto di vista sul clima che cambia.
    E poi perché parli al plurale, hai la delega di rappresentanza di qualche associazione?

    E scrivi:

    “Vedi, una dele pricipali cause del rigetto del ‘GW Antropico’ è stata la ‘pessima divulgazione scientifca’ operata dei ‘media’, che hanno diffuso ’scenari oltremodo catastrofistici’, non ben argomentati, producendo nel tempo una ‘banalizzazione’ della teoria stessa e una conseguente reazione uguale e contraria a quella proposta”

    I media? Guarda che il pesce puzza dalla testa
    Nel famigerato 4° IPCC l’uomo è responsabile del 92,5% del riscaldamento, quindi più che di sovrapposizione alle forzanti naturali, si tratta di schiacciante e preponderante azione dell’uomo. Malgrado questo sia praticamente impossibile, sono teorie senza riscontro alcuno nella realtà, quelli come te ci credono, perché lo ha detto l’IPCC.
    Ma hai letto queste?

    http://forum.meteonetwork.it/showthr…itiche+modelli

    http://forum.meteonetwork.it/showthread.php?t=86980&highlight=quello+che+leggerete+mai

    Leggile però!Ci sono i link a decine di peer review che contraddicono la teoria dell’Effetto serra antropogenico. C’è anche Monckton.
    La mia impressione Lorenzo è che i miei post tu non li legga altrimenti non citeresti skepticalscience che in una discussione scientifica è come citare topolino!
    Già ti avevo fatto notare che in questo sito negano

    -le correlazioni sole e gw ! falso ci sono decine di peer review

    -le correlazioni raggi cosmici e gw ! falso ci sono decine di peer review, cosa buffa citano una figura dicendo che la correlazione non c’è (infatti non c’è nella figura a perché è nella fig b)

    -che sia esistito il periodo caldo medievale. Falsissimo!

    -Che le isole di calore non influenzino i trend delle T°.falso anche qui ci sono peer review. Ogni volta che si accende una caldaia tutto il calore che generiamo, va, prima o poi nell’ambiente

    Affermano che tutto l’incremento della CO2 è antropogenico il che è impossibile dai dati degli isotopi.
    Ho scritto a loro, citando i link, mi hanno risposto link interessanti! Buffoni di corte!

    Ti ricordo che il costo kw del fotovoltaico è 5 volte più alto di quello del gas, 10 volte più di quello del carbone, 10-20 volte più del nucleare, e che il protocollo di Kyoto abbasserà la T° (se fosse vera la teoria dell’agw)di qualche centesimo di grado.

    Ma chi volete prendere in giro (tu e gli altri serristi) con la mitigazione climatica?

  20. Lorenzo Fiori

    Certamente il ‘problema energetico’ è un problema serio, ancor più di quello climatico, e che potrebbe risolvere in un sol colpo sia problemi strettamente ‘economici’ che quelli (eventuali) ‘ambientali’.

  21. Lorenzo Fiori

    Tra l’altro non è un’articolo che si sposa con le posizioni di Guidi in materia climatica stando dalla parte serrista-interventista.

  22. marcus

    scusami Guido, sarò blasfemo, ma l’importanza che hanno per il sottoscritto le parole di quell’articolo,sono la stessa che può avere mettere degli airbag in una macchinina da scontro del luna park.

    Sono tutte parole al vento per far chiacchierare la politica. Secondo me, ma è questo il senso che mi pare di aver estrapolato anche dalle parole di Lorenzo più sopra,i giornalisti dovrebbero occuparsi più di politica, economia e cronaca che non di clima di cui spesso , cercando solo la notizia sensazionalista, finiscono per sparlare evocando inutili spettri sul nostro futuro. Ma d’altronde non credo di dirti cosa non gradita… 😀

  23. Lorenzo Fiori

    Letto l’articolo, ma non capisco cosa ci trova di così ‘innovativo’ se non i soliti ‘buoni propositi’ che non trovano mai applicazione…
    Piuttosto sarebbero senz’altro più interessanti gli articoli peer-review non pervasi dal consenso…

  24. @ Lorenzo
    Saperlo sarebbe fantastico Lorenzo. Il fatto che la temperatura sia salita, cioè che ci sia più energia, non è in discussione; lo sono il quanto ed il perchè. Empiricamente, l’affermazione che tale surplus possa in qualche modo incidere (non alterare, perchè si alterano gli equilibri non i sistemi dinamici in continua evoluzione) nelle dinamiche di scambio di questa energia tra latitudini basse ed alte, ovvero nella posizione dei sistemi barici permanenti o semi-tali, ha probabilmente più di qualche fondamento di verità. E’ quel dannato aggettivo “antropico” che stona nella discussione.
    Avrei anche un’altra considerazione da fare. Sto leggendo con un pò più di attenzione la lettera di Monkton a Mc Cain (ma se l’avesse scritta al vincitore sarebbe stato lo stesso, dato il contenuto ed i propositi che ha) ed ho trovato una valanga di documenti peer-reviewed non proprio pervasi dal consenso… A questo riguardo oggi su Repubblica è uscito un articolo di Al Gore (in prima pagina) http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/11/10/la-battaglia-di-barack-per-salvare.html, ve ne consiglio la lettura, poi magari ne discutiamo qui sul blog.
    gg

  25. Lorenzo Fiori

    Il tuo ragionamento è corretto e non fa una piegae solo che si tratta di una ragionamento strettamente ‘meteorologica’ e non ‘climatica’ ovvero di ‘breve periodo’ e non di ‘lungo periodo’, visto che coinvolge le ‘anomalie bariche’, mentre qui si stava parlando di Clima; in altri termini le ‘anomalie bariche’ potrebbero avere un’origine meteorologica legata dunque, ancora una volta, alla ‘variabilità naturale’ conseguente a ‘dinamiche caotiche’ del ‘Sistema Atmosfera-Oceano’.

    Comunque, fermo restando che ‘anomalie bariche’ possano tranquillamente ‘scomparire’ mediando nel ‘lungo periodo’ (decenni) ovvero a ‘scala climatica’, immaginando una possibile ‘causa climatica’ e non ‘meterologica’ a tali anomalie, è pur sempre possibile che il ‘surplus energetico’ del ‘GW Antropico’, ovvero riconducibile alla CO2 Aantropica, possa in qualche modo alterare la normale Circolazione Atmosferica Globale (e qui Guidi potrebbe dirci qualcosa in merito) nella maniera in cui gli attuali ‘modelli climatici’ non possono ancora vedere, e in modo tale che il GW stesso venga percepito diversamente nelle varie zone del Pianeta…

    Tra l’altro gli stessi modelli forniscono solamente gli output a partire dagli input senza mostrare il meccanismo fisico di causa-effetto, a causa dei ‘complicati’ accoppiamenti delle equazioni differenziali del modello…
    Il principio stesso di ‘causa-effetto’ è messo in discussione in tutti i ‘sistemi’ definiti appunto ‘complessi’ come il sistema Clima e bisogna accontentarsi di ‘analisi statistiche’, climatiche appunto, rinunciando a un ‘determinismo assoluto’.

  26. marcus

    no l’inglese nooo 😀

    Lorenzo, io cerco di dirti con un esempio cosa ne penso io del clima e dell’attuale mutamento.

    Prendiamo la zona russa: attualmente sono presenti anomalie positive pazzesche finanche i 5 gradi. La situazione non pare destinata a mutare e d’altronde negli inverni scorsi la situazione è stata più o meno la stessa se non più tragica di quella che si prospetta quest’anno.
    Il motivo di questa anomalia va ricercato nell’assenza di due componenti fondamentali per la formazione del freddo in quest’area:

    1)la perenne assenza di un forte anticiclone termico russo-siberiano che storicamente nella stagione invernale porta queste zone ad essere tra le più fredde del continente europeo;
    2) la mancanza anche del supporto del VP che troppo spesso negli ultimi anni ha deciso di posizionarsi in area canadese o, come nel caso del 2006/07, di autotrincerarsi sul polo nord impedendo qualsiasi attacco da parte delle rimonte anticicloniche o degli split di impulso stratosferico.

    E’ ben visibile dalle carte storiche che troviamo su http://www.wetterzentrale.de la costante presenza di un ramo del VP a nordest e della contestuale formazione verso dicembre di un potente anticiclone termico.

    Ora la domanda è piuttosto banale: cosa c’azzecca la CO2 o l’antropocentrismo in genere, con l’assenza di queste due figure bariche dall’est e dal nordest europeo? signori, non dimentichiamoci che stiamo parlando di un’area vastissima e che a livello globale un’anomalia positiva di svariati gradi su una superficie così ampia, un impatto ce lo ha senz’altro! e come!
    L’europa misura poco più di 10 milioni di km quadrati. Solamente la russia ne misura 17 milioni ma dovremmo aggiungerci l’intero est auropeo e la scandinavia nonchè tutto il comparto nordasiatico,che sono zone anch’esse in forte correlazione climatica con ciò che accade in russia e in siberia.
    Non sarà un caso che lo scorso gennaio un fortissimo anticiclone siberiano determinò un pesante raffreddamento dell’intero comparto nordasiatico e un conseguente arretramento delle termiche globali.

    Il problema, quindi, non è secondo me capire quanto la CO2 riscalda il pianeta (problema davvero marginale rispetto all’enigma ch ho posto sopra) ma è capire se queste emissioni riescono a giustificare la latitanza delle normali figure bariche della loro sede naturale (cosa, che per la verità mi pare di capire che accada solo in questa parte di pianeta o per lo meno in maniera così vistosa). Credo che siamo ancora ben lontani dal trovare una soluzione e, lo dico senza maliziosità, il problema climatico non sarà risolto quando la maggioranza assoluta degli studiosi la penserà in una certa maniera. Se fosse così semplice molti scienziati nel passato avrebbero avuto vita molto breve.

  27. Lorenzo Fiori

    Per farla breve, consiglio di leggere i vari brevi post di:

    http://www.skepticalscience.com/

    dove, citando fonti strettamente peer-review, sono presenti argomenti di discussione come la faccenda del Consenso o meno della Comunità Scientifica, del Riscaldamento o meno degli altri Pianeti, degli Scenari Futuri, del ruolo reale del Vapore Acqueo, su peso dalla ‘Co2 antropica’ rispetto a quella ‘naturale’, e su tutte le altre possibili questioni riguardanti il Cambiamento Cimatico, fonte di scetticismo da parte eegli scettici del GW antpropico…

  28. marcus

    Sì come ho scritto più sopra,e come mi pare tu sostenga, nemmeno nel decennio degli anni ’70 credo che il sole abbia avuto grande importanza: direi attorno al 5-10%. La maggior importanza la ebbero gli oceani.
    qunto al GW: io non sono nessuno per giudicare quale sia l’impatto dell’ uomo sul clima ( lo ritengo uno dei tanti feedback) ma ricordati Lorenzo che verrà un giorno non troppo lontano in cui le cicliche oscillazioni oceaniche porteranno atlantico ed enso ad essere negativi. In quel momento il clima globale subirà un brusco ed inevitabile raffreddamento, e ciò cancellerà con un solo tocco di bacchetta magica qualsiasi feedback positivo che l’uomo ha sul GW.
    In questo la stampa e, permettimelo, gran parte degli antropocentristi, secondo me sbagliano: il raffreddamento degli oceani farebbe abbattere le termiche di diversi decimi di grado nel giro di qualche mese e riporterebbe le termiche globali al di sotto delle medie. Ammettiamo che il feedback umano ci sia, questo impiega decenni per produrre un decimo di grado di riscaldamento; gli oceani impiegano un anno per portare per anni e anni le termiche sottomedia. Attribuire come viene fatto, non so se volontariamente o con qualche fraintendimento da parte dell’opinione pubblica, gran parte delle colpe del GW all’uomo è secondo me ma anche secondo molti scienziati ( ringraziando Dio non c’è unanimità di vedute nella letteratura scientifica) un errore madornale. Ma questo d’altronde è l’errore che commette colui che vede il clima composto di tante costanti quando in realtà non ce n’è manco una di costante, a partire proprio dal sole e dagli oceani. Chi ha ipotizzato un riscaldamento globale dei prossimi 100 anni di 2,4 o addirittura 6 gradi, non ha evidentemente ben chiaro cosa sia il clima: il clima non è un programma del computer dove 1+1 fa due. Il clima è un complesso di variabili che sono cause e conseguenze reciprocamente. Arrivare alla conclusione per cui siccome la temperatura negli ultimi 20 anni è aumentata di tot. gradi, allora in 100 anni sarà 5 volte più calda, è una stupidaggine, col dovuto rispetto, che non merita commenti. Ed molti invece hanno questo tipo di approccio alla materia…

  29. Lorenzo Fiori

    Ma io non metto in dubbio che la dimunuzione del TSI possa aver ‘mitigato’ il Riscaldamnto Globale dagli anni 70′ ad oggi: se però, nonostante ciò, la temperatura globale ha continuato ad aumentare vuol dire che ci sono stati altri fattori, diversi dall’Attività Solare, che indubbiamente l’hanno spinta verso l’alto: su questo a rigor di logica penso non si possa dubitare…
    E’ qui che allora entrano in gioco gli effetti antropici, escludendo quelli oceanici…

    Vedi, una dele pricipali cause del rigetto del ‘GW Antropico’ è stata la ‘pessima divulgazione scientifca’ operata dei ‘media’, che hanno diffuso ‘scenari oltremodo catastrofistici’, non ben argomentati, producendo nel tempo una ‘banalizzazione’ della teoria stessa e una conseguente reazione uguale e contraria a quella proposta…
    In realtà però tutta la letteratura peer-review, strettamente specialistica e non accessibile ai più, sembra essere d’accordo sulle cause antropiche del GW attuale.

    P.S. Certamente una ‘PDO negativa’ ha effetti di raffreddamento sulla Costa Ovest degli Stati Uniti…
    Il problema è capire gli effetti a scala globale del riscladamento del resto del Pacifico Settentrionale…

    Ciao

  30. marcus

    Non ricordo se ho scritto qualcosa del genere anche qui, comunque, riguardo ai cilci solari quale forzante naturale:
    la lentezza di recepimento da parte degli oceani, della troposfera e delle altre dinamiche atmosferiche, degli impulsi dei cicli solari, sono da molti studiosi ritenute le ragioni per cui un singolo ciclo solare difficilmente può influire sul trend termico, a meno che non sia davvero molto debole. Lo stesso ciclo 20 degli anni ’70, secondo me non può essere, per quanto debole, alla base dell’abbattimento termico globale. Lì giocarono un ruolo di prim ordine gli oceani, la troposfera fece il resto.

    E poi ti ripeto: come ho scritto sopra non potremo mai e poi mai sapere se la diminuizione della TSI tra gli anni ’80 e ’90 non abbia rallentato l’aumento termico.
    Secondo il ragionamento che ci proponi, la climatologia dovrebbe essere o zuppa o pan bagnato. Spesso invece potremo avere anche panzanella.
    Ti faccio una provocazione:
    la temperatura globale in quel decennio 19985-1995 è aumentata di circa 3 decimi di grado. La mia provocazione è questa. secondo me se la TSI anziché decrescere si fosse mantenuta ai livelli degli anni ’80, la temperatura globale sarebbe salita di 4 decimi di grado.
    Che ne pensi?

    Quanto alla PDO negativa: che io sappia, e le proiezioni mensili oltre che i dati storici sembrano darmi ragione, il nordamerica, ad esclusione della costa orientale, vedranno un brusco arretramento delle termiche con pesanti anomalie negative.
    Sullo storico chiedo conferme.

  31. Lorenzo Fiori

    @marcus
    Non si tratta tanto di ‘mode’, in fondo si stanno valutando quali possiili ‘forcing climatici'(solare-oceanico-antropico) abbiano prodotto il GW attuale e in che peso…

    Il significato corretto da attribuire al grafico TSI/T è che il GW degli ultimi decenni non può essere certamente attribuito all’Attività Solare perchè i due trend non sono correlati(dal 1978 al 2000, quindi 22 anni non 10), sia per ciò che riguarda l’Irradianza Solare che il numero di ‘macchie solari’ che sono strettamente correlate e quindi verosimilmente anche al flusso di ‘raggi cosmici’ associati che raggiunge la Terra; di certo dunque non può aver contributo all’aumento del trend di ‘anomalia termica’ di terre emerse e oceani…

    Veniamo alla PDO e le altre ‘telecnonnessioni oceaniche’ che potrebbero aver contribuito alla crescita del trend anomalia termica lands-oceans…

    Innazitutto precisiamo che se ‘negativa’ espone ad ‘anomalie positive’ una bella fetta dell’oceano e quindi presumibilmente anche delle terre emerse a meno di eventuali ENSO negativi ad esso correlati, giustamente…

    Il peso delle sole ‘forzanti naturali’, esluso il ‘forcing solare’come abbiamo visto, ovvero quindi le sole componenti oceaniche, è allora discusso, per via indiretta, in questo post:

    http://antonellopasini.nova100.ilsole24ore.com/2008/05/la-forza-della.html

    dove sono ENSO e PDO sono finalmente ‘accoppiati’…

    Lascio a Guidi l’onere di trovare altri ‘bias’ prima di validare definitivamente queste tesi, e non discuterne (spero) più per semplice onestà intellettuale…

    (Non capisco poi perchè servono più ‘cicli solari’ di fila per avere influenza sul Clima? Un fatto di inerzia? Dovuta a cosa? agli oceani?)

    Concludo dicendo che se tolta l’Influenza Solare e quella Oceanica, le Variazioni Climatiche su scala centenaria, ovvero PEG e quant’altro, rimarrebbero, allo stadio attuale delle conoscenze climatiche, un vero e proprio ‘mistero’…

  32. marcus

    Perdonatemi: a me pare che la climatologia sia questione troppo complessa per risolvere tutto il problema in due righe.
    Negli ultimi anni,anzi, si sta sempre più sviluppando la necessità di seguire “mode” anche per spiegare il clima.
    Una di queste mode è quella di parlare di Sole e clima, del loro rapporto e della loro relazione.
    La prima cosa che mi sento di dire è quella per cui in climatologia le oscillazioni che si registrano in 1 anno, 5 o 10, sono irrilevanti o quanto meno trascurabili. Ed in quanto trascurabili non si può, come nell’articolo postato da Lorenzo, ridurre la spiegazione del trend termico e del suo rapporto col magnetismo solare, ad un grafico striminzito in cui si fa vedere che la Tsi diminuita nel decennio 1985/95 non ha visto seguito nel trend termico. Ciò al climatologo deve rimanere indifferente per due ragioni semplici:
    1) il trend termico terrestre è in funzione diretta nel breve periodo con le componenti atmosferiche e le dinamiche oceaniche;
    2) chi ci dice che la diminuizione della TSI non abbia contenuto un aumento termico che già si stava verificando per altre cause?
    quest’ultima in particolare mi sembra la ragione prima per non considerare “molto interessanti” report climatici che ragionano su scala temporale eccessivamente ridotta: e 10 anni in climatologia sono davvero poca cosa.

    Come più volte ho poi ripetuto, il magnetismo solare ed i cicli solari undecennali non possono spiegare le oscillazioni di breve periodo. Non è sufficiente un minimo solare debole per favorire un rallentamento del trend termico; è necessario che l’intero ciclo sia estremamente debole. Occorre, sulla scorta di quanto accaduto tra il ‘700 e il primo ventennio del ‘900, che si succedano più cicli deboli ed occorre che questa debolezza abbia il tempo di essere recepita all’interno del sistema terra.

    Quanto al discorso della PDO e la relazione col GW: secondo me che per quanto una Pdo positiva renda la maggior parte del pacifico sotto anomalie negative, una PDO negativa espone ad anomalie negative una bella fetta di oceano e terre emerse che altrimenti sarebbero sotto una costante e pesante anomalia positiva, senza considerare la possibilità che da essa si generi un episodio di durevole ENSO negativa, come mi pare stia per succedere.

  33. Lorenzo,
    legga attentamente il post al link da lei segnalato, è un fulgido esempio di debunking.
    1. L’autore confonde volutamente le variazioni di breve (nel senso del clima) periodo ENSO, con quelle di medio e lungo periodo PDO, dimenticando di dire che queste ultime accompagnano una netta prevalenza di fasi di ENSO positivo o negativo in corrispondenza di PDO positive e negative.
    2. L’immagine con il trend in aumento delle temperature ed il no-trend della PDO, impiegata per anticipare il concetto di eccesso di energia disponibile, è un capolavoro. Non ci sono dubbi che le temperature siano salite per eccesso di energia, peccato che questa scaturisca dal lavoro dei cosiddetti GHG in misura enormemente inferiore di quanto invece provenga dalla forzante solare.
    3. Il nostro si è ben guardato dal dire che questi indici spiegano in realtà quale sia il ruolo delle diverse forzanti naturali all’interno del sistema nelle variazioni di medio e lungo periodo, pur in un contesto dominato da fattori esogeni ben più importanti. E infatti, da quando si è cominciato a tener conto di queste forzanti naturali è uscito fuori che il GW per un pò si fermerà, per tornare poi più cattivo di prima. Inutile dire che per allora ci sarà stato tempo e modo di inventarsi qualcos’altro.

    Comunque, grazie per l’informazione.
    gg

  34. Lorenzo Fiori

    Anche sulla PDO c’è qualche grossa inesattezza, non di poco conto, che gira:
    la ‘fase positiva’ indica ‘Pacifico più caldo’ in prossimità della Costa USA, ma freddo in tutto il resto del Pacifico Settentrionale, e viceversa la fase ‘negativa indica’ ‘acque fredde’ sulla Costa USA e calde sul resto del Pacifico Settentrionale; quindi è esattamente rovesciata la possibile influenza della PDO sul GW, il che porterebbe a ‘completa incorrelazione’ come evidenziato da questo articolo:

    http://www.skepticalscience.com/Is-Pacific-Decadal-Oscillation-the-Smoking-Gun.html

  35. marcus

    Non conosco relazioni Lorenzo però una cosa volevo aggiungerla: la fase di picco dell’AMO negativa ci fu negli anni ’70. Il clima europeo in quegli anni subì un brusco raffreddamente ed anche il clima globale oscillava tra gli 0.1° e gli 0.2° sottomedia.
    Negli anni ’80 e negli anni ’90 l’AMO negativa si alternava con l’AMO positiva ma in ogni caso va detto che il clima mondiale deve seguire tantissime regole. L’AMO incide più direttamente sul clima europeo. D’altronde proprio negli anni ’80 la PDO girò in fase positiva. Una fetta di oceani grande come il nordamerica e l’europa messi insieme, entrò nella fase termica di anomalia positiva. C’è da immaginarsi che se nei prossimi mesi la PDO entrerà nella fase negativa, le termiche globali già ne risentiranno, in attesa che l’AMO tra qualche anno cominci a virare in territorio negativo.

  36. Lorenzo Fiori

    Certo che sul oeso e sul ruolo del’AMO si ha un pò di confusione e incertezza:
    nel periodo in cui l’AMO è stata negativa, ovvero dal 1965 al 1996, si è assistito, con buona approssimazione, al maggiore Riscaldamento Globale e non ad un raffreddamento come l’indice AMO negativo avrebbe certamente suggerito, almeno per il nostro Ocntinente…

    A proposito c’è qualche relazione che lega l’AMO con la NAO cioè una teleconnessione oceanica con una atmosferica…? Esiste solo l’AMO e la NAO è una semplice conseguenza? Oppure viceversa? O sono indipendenti e si influenzano? O sono indipendenti e non si infleunzano?
    Sarebbero senza dubbio tasselli fondamentali nella comprensione dell’intero Sistema Climatico.

    Come stiamo invece a stato di avanzamento dei ‘modelli di simluazione’ dell’intera ‘Circolazione Atmosferica’ che comprendano tutte le varie teleconnesioni?

  37. Davide Mua

    alla fine cmq non è successo niente, però era intuibile, la QN per fortuna non è mai stata troppo alta scongiurando il rischio della pioggia ben sopra i 2000, in valle d’aosta la neve è sempre scesa sotto Q. 2000, tolta qualche locale fuoriuscita di corsi d’acqua minori, è stato tutto contenuto, abbiamo avuto molti più danni il 13 luglio scorso in valtellina, però nessuno l’ha previsto ( tolto il sottoscritto che l’ha previsto con 4gg d’anticipo, e poi trovandosi sul posto posto ha avuto occasione di documentare :-)) )
    anche lo stesso lago di como non è uscito, forse solo il maggiore è uscito appena appena a Laveno Mombello.

  38. marcus

    Da metà anni ’90 il passaggio da una AMO negativa ad un’AMO positiva, ha favorito lo spostamento delle piogge verso le alte latitudini in forza anche del flusso che è divenuto ostinatamente zonale. Il problema, come al solito, non è però così innaturale come lo si vorrebbe dipingere. Le oscillazioni dell’indice AMO sono ciclicamente piuttosto regolari e non v’è da scorgervi nessuna ingerenza antropica.
    Generalmente questi cicli hanno una lunga durata, una ventina d’anni, quindi credo che bisognerà rassegnarsi per un bel pò ancora. Ma sul tema rinvio ad una brillante analisi dello stesso Guidi che troverai proprio su questo blog.

  39. Lorenzo Fiori

    Ok, la media è un ‘concetto astratto’, ma ha certamente un suo ‘significato statistico’ ben preciso, se viene usata per confrontare tra loro i valori termici; si può studiare una media solo sulle massime, una media solo sulle minime o su tutta l’arco della giornata ‘campionando’ opportunamente la misurazione…
    dov’è il problema?

    Un’altra cosa invece mi appare ‘evidente’ rispetto ai passati decenni: negli anni 90′ ricordo che il ‘flusso zonale’ era costante e a basse latitudini: le ‘perturbazioni frontali’ si susseguivano dal Basso Atlantico, sulla Spagna e poi sul Mediterraneo portando piogge regolari; e continuava così da Ottobre a Natale con clima umido e mite al Centro-Italia, un pò più freddo al Nord…
    Ora questo flusso zonale è praticamente scomparso e gli scambi sono prettamemte meridiani con oscillazioni termiche più marcate…o sbaglio?

  40. marcus

    Io devo essere sincero Guido: il problema non è tanto percepire 0.7°. Secondo me il problema è che in inverno sono molto meno frequenti le bordate fredde che pure arrivavano sovente fino ai primi anni del nuovo secolo. Sfido chiunque a dire che nelle scorse stagioni invernali ha veramente sentito freddo; mentre credo che ne troveremo molti a dire di aver sofferto il freddo anche negli stessi anni 90.
    Lo stesso vale per l’estate: non credo saranno pochi coloro a ritenere molto più insopportabili le ultime estati di quanto non lo fossero quelle dei decenni passati ( anche se qui il problema credo sia più legato all’umidità).
    Infine: che negli anni 70 i ghiacciai stavano bene e si estendevano anzichè regredire, è un dato di fatto percepibile da chiunque sciasse. Oggi allo Stelvio non si riesce praticamente mai a scendere sin sul passo nemmeno ad inizio stagione sciistica a fine maggio. Oramai si scia solamente sulla parte alta dai 3400 metri ai 3000. Stesso discorso per il Presena: oramai la stagione dello sci estivo chiude sempre a inizio luglio per riaprire a novembre. Questi dati sono incontestabili. Molto più contestabile è invece la natura di questo riscaldamento che, lo ricordo, per l’Italia non è solo di 0.7° ma molto più alta.

  41. Lorenzo,
    la media è un concetto astratto che si forma oscillazioni tra massimi e minimi. Quindi una giornata media è altrettanto astratta. Rispetto a quando esattamente si dovrebbe cercare questo cambiamento? 🙂
    gg

  42. Lorenzo Fiori

    Beh…non dovrebbe essere difficile con ‘dati termici’ alla mano verificare ‘scientificamente’ se le ‘stagioni intermedie’ si siano ridotte in durata o meno: basterebbe contare i giorni in cui le temperature sono state nella ‘media del periodo’…
    Quest’anno però ad un Ottobre caldo c’è stato un Settembre leggermente sotto la media…

  43. @ Tutti
    La percezione personale è utile per le nostre valutazioni appunto personali, ma non ha alcun significato scientifico. Corregetemi se sbaglio: c’è qualcuno di voi che sente più caldo perchè la temperatura media globale è salita di 0.7°C negli ultimi 150 anni? Se dovessi dare ascolto alla mia percezione personale, direi che siamo prossimi alla fine del mondo, perchè la tromba d’aria dell’ultima fase di maltempo su Roma è passata davanti alla finestra del mio ufficio. Se fosse passata nei campi a qualche centinaio di metri di distanza sarei forse più ottimista. Avrebbe senso?
    Infine le stagioni. Vi prego, da appassionati ed esperti quali siete evitate di asserire che non esistono più le mezze stagioni, questo esercizio lasciamolo ai commentatori della domenica.
    Buona giornata a tutti.
    gg

  44. marcus

    beh…lo scorso anno ottobrata? fu secco ma mediamente freddo come mese.Il 2006 fu non solo ottobrata ma anche affricanata. Ma il 2005 fu molto buono.
    Quanto alle alluvioni, convetttive o non, ricordo a tutti che il 4 novembre scorso si ricordavano i 42 anni della grande alluvione fiorentina. Picchi nel fiorentino di oltre 400 mm di pioggia.

    Tuttavia noto che su roma quest’anno c’è stato un certo accanimento: o mi sbaglio?

  45. Lorenzo Fiori

    Però negli ultimi anni di ‘Ottobrate’ ‘molto calde’ se ne sono viste parecchie, praticamente ogni anno negli ultmi 5 anni e 5 anni hanno una certa rilevanza climatica molto più di un anno…
    Manca certamente quella ‘gradualità‘ tipica delle ‘stagioni intermedie’: si passa dall’estate all’inverno e dall’inverno all’estate in appena un mesetto…

  46. roby

    davide hai perfettemente ragione ma bisogna metterci anche che il clima sta cambiando. le pioggie ci sono sempre state in questo periodo ma erano ben distribuite e non c’erano 100mm in 3 ore. poteva anche essere successo, però era raro, oggi sta diventando quasi la normalità! un pò centra anche l’uomo propio come hai detto tu. quello che è successo a roma e provincia non l’avevo mai visto in vita mia.

  47. Bentornato Lorenzo.
    No, non è certo un caso, visto che sono un meteorologo e non un climatologo. Del resto non ho mai preteso di essere considerato tale. Sul clima leggo, cerco di capire, di informare a mia volta e, visto che trattasi del mio mondo, qualche volta mi capita anche di dare il giusto peso alle cose.
    Quanto ai fatti dell’altro giorno, che ho avuto la fortuna di seguire in diretta perchè la tromba d’aria è passata nel piazzale antistante il mio ufficio, credo si sia trattato di una linea di confluenza, ovvero di un modello concettuale che si distingue per accentuata convezione e per sviluppo lineare lungo una direttrice ben definita. Se con la definizione di sistema perturbato semplicemente frontale si riferisce all’interpretazione che ne veniva data in passato siamo sulla stessa lunghezza d’onda, se invece ritiene che questi appartengano ad una nuova specie di fenomeni, siano essi intensi o meno, nata in ragione del presunto cambiamento del clima, siamo completamente fuori strada. Di fenomeni convettivi di forte intensità è piena la storia, ma semplicemente (e aggiungerei anche per fortuna) questi non hanno l’abitudine di colpire sempre la stessa zona. Dar loro un’interpretazione climatica non è solo errato, è un volo pindarico. Ciò detto, non appena avrò un pò di tempo e non appena sarà possibile raccogliere tutti i dati disponibili al riguardo, cercherò senz’altro di soddisfare la sua e la mia curiosità.
    A presto, gg.

  48. Lorenzo Fiori

    E’ vero che questa è la ‘Stagione delle Piogge’ però ‘bombe meteorologiche’ come quella vista ieri a Roma non sono così usuali: prima i ‘sistemi perturbati’ erano semplicemente ‘frontali’, ora il contrasto tra masse d’aria diversa è diventato più forte e frequente col risultato che le precipitazioni sono più intense, ovvero concentrate in minor tempo…
    forse allora qualche ‘alterazione climatica’ c’è davvero e nessuno può negarla, anche in questa occasione…
    Che ne pensa Guidi?

  49. Lorenzo Fiori

    Gran bell’articolo: apprezziamo di più il ‘Guidi Meteorologo’ che il ‘Guidi Climatologo'(non me ne abbia a male), ma non è certo un caso…
    Chissà se vorrà proporci qualche ‘approfondimento meteorologico’ sulla Dinamica della Circolazione Atmosferica e sui modi di fare previsioni per il Mediterraneo (quello che ha chiamato ‘scuola norvegese’ e altro)…sarebbe una cosa molto interessante e utile per tutti…

  50. marcus

    Siena sud, parziale dopo questo primo tempo di 88 mm
    Siena centro 65 mm
    Siena nord 75 mm

    vedremo in settimana prossima.

  51. max pagano

    a roma nei giorni scorsi non sono bastati i secchi per tenerla tutta….
    speriamo bene…. 🙂
    ciao

  52. Giorgio Stecconi

    Amici, a Parma niente di particolare circa 25 mm in 3 giorni.
    Aspettiamo lunedì e soprattutto martedì 4.
    Ciao a tutti

  53. marcus

    Chiudo la giornata con 57 mm…pensavo meglio vista la mattinata ed invece non ha fatto più quasi nulla!

  54. marcus

    Io aggiungerei anche i dati sulle piogge da parte di coloro che li misurano. Comincio io con i parziali di Siena:
    Siena sud ( casa mia) 51 mm
    Siena centro 35 mm
    Siena nord 25 mm
    Stasera mettero il parziale giornaliero per questa settimana …interessante 😉

  55. Hai proprio ragione,se succederà qualcosa di grosso (alluvione o altro) daranno la colpa al GW,invece la colpa è si dell’uomo ma per l’incuria dei terreni e dei letti dei fiumi e torrenti,le piogge in questo periodo ci son sempre state,quindi ragazzi miei non esiste nessun GW ma solo la cretinaggine umana

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