Salta al contenuto

NOAA: Sarà una stagione degli Uragani più attiva della norma

Come di consueto,appena qualche giorno prima dell’inizio convenzionale della stagione degli uragani la NOAA ha emesso il comunicato stampa con la previsione.

 

La loro idea è che sarà una stagione piuttosto prolifica, con il 70% di probabilità che in Atlantico si formino da 13 a 20 Tempeste Tropicali, di cui da 7 a 11 potrebbero raggiungere l’intensità di Uragano e da 3 a 6 quella di Uragano intenso, vale a dire oltre il livello 3 della scala di riferimento (Scala Sapphir Simpson).

 

Tra i segnali a supporto di questo outlook, la NOAA cita:

 

  • la persistenza di un Monsone estivo oltre la norma per l’Africa occidentale, dove si originano le onde atmosferiche che viaggiando lungo le latitudini tropicali possono dar vita alle depressioni tropicali;
  • un contesto di circolazione atmosferica che favorisce ancora un debole wind shear negli strati bassi della troposfera, condizione necessaria allo sviluppo di questi eventi;
  • la persistenza di condizioni neutre per l’indice ENSO, ovvero una scarsa probabilità che si sviluppi un El Nino, situazione che diversamente si associa invece con una mitigazione delle chances di sviluppo di questi eventi;
  • la persistenza di temperature superficiali superiori alla norma per la porzione di Atlantico dove si origina la maggior parte degli Uragani.

 

Analogamente, il Centro Europeo per le Previsioni a Medio Termine (ECMWF), il cui modello ha mostrato ottime prestazioni nel simulare con molta più precisione e anticipo del modello della NOAA la traiettoria dell’Urgano Sandy nella scorsa stagione, è orientato verso una stagione più attiva delle norma. I numeri però sono un po’ più bassi di quelli della NOAA e con un’indice ACE (Accumulated Cyclone Energy) che dovrebbe restare su valori medi, cioè conla somma dell’intensità degli eventi dell’intera stagione prossima alla norma.

 

Come specifica giustamente la NOAA, questa previsione non ha nulla a che fare con la probabilità che uno o più di questi eventi giungano sulla terraferma, fatto questo altamente probabile per l’area caraibica e per gli Stati Uniti meridionali e decisamente meno probabile per la costa orientale degli USA.

 

Come sempre, staremo a vedere.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inAttualità

Sii il primo a commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »