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Clima che cambia ed eventi estremi: Una interessante nuova prospettiva

Appena ieri l’altro ho ricevuto da un lettore/amico di CM una segnalazione. Si tratta di questo: Venezia si candida come sede permanente del Tribunale penale europeo per l’ambiente. La struttura non esiste, è più che altro più che altro una manifestazione di intenti e non è mia intenzione discuterne. Salta però all’occhio il fatto che tra le tante problematiche di cui una siffatta struttura dovrebbe occuparsi – ripetiamo, tramite azione penale a livello sovranazionale – ci sia anche il riscaldamento globale.

 

Proviamo a pensarci un attimo. Un reato è tale se c’è una vittima, ovvero qualcuno che ha subito un danno e, in effetti, nell’articolo linkato più su troviamo quelle che molti definiscono “le prime vittime del riscaldamento globale”, cioè gli abitanti degli atolli del Pacifico minacciati dall’innalzamento dei mari. Non so se l’eventuale pubblica accusa prenderebbe in considerazione il fatto che nell’attesa di evacuare le loro terre gli abitanti di quelle isole costruiscono aeroporti con i soldi della World Bank, ma questa è un’altra storia. Quel che ci interessa è sapere chi è il colpevole e in cosa consista il reato.

 

 

A prima vista sembrerebbe molto facile, perché ogni volta che si palesa un evento atmosferico, specie se intenso, si trova subito qualcuno disposto ad affermare che le caratteristiche di quell’evento, ovvero il suo sviluppo, la sua potenza e la sua accertata diversità dalla norma di tutti gli altri eventi dello stesso tipo, sono consistenti con quello che ci si dovrebbe aspettare in un regime di riscaldamento globale, cambiamenti climatici, disfacimento climatico etc etc. Poco importa che l’attuale livello di conoscenza scientifica dica chiaramente che fatte salve poche, rarissime eccezioni dove la nebbia è un po’ meno fitta, per la grande maggioranza degli eventi atmosferici intensi non è possibile fare alcun collegamento diretto con le dinamiche del clima, vecchie o nuove che siano. E ancora meno importa che studi approfonditi abbiano sin qui dimostrato che è pur vero che i costi per i danni arrecati da questi eventi aumentano, ma se quei costi vengono attualizzati con l’aumento del benessere e con l’inurbamento delle zone a rischio, l’aumento scompare; ergo, non è un problema di clima o tempo, ma è un problema di resilienza del nostro modo di vivere.

 

Però, a pensarci bene, questa facilità di collegamento del cattivo tempo con il clima che cambia e le sue – ancora da dimostrare – origini totalmente antropiche, può anche tornare utile, perché è decisamente bidirezionale. Facciamo un esempio facile (anche se mendace). Nei giorni successivi al passaggio di Sandy sulla costa orientale USA, in molti hanno puntato il dito contro l’AGW in quanto ritenuto responsabile di aver accresciuto la potenza di quel genere di eventi. Un aumento della potenza degli uragani è infatti consistente con quanto atteso in base alle simulazioni climatiche. Ma lo è anche il suo opposto. In questo articolo Chip Knappenberger, che apprendo ora essere nel direttivo del Cato Institute, ha composto una lista di eventi atmosferici intensi che non si sono verificati, ovvero che non hanno raggiunto il massimo potenziale perché è successo qualcosa di consistente con quanto atteso in base alle simulazioni climatiche. Chiamatelo se volete il dritto della medaglia. Tempeste tropicali che non sono diventati uragani (Sandy era una post-tropical storm quando ha colpito la costa, tanto per dirne una), ondate di gelo che avrebbero potuto essere ancora più terribili etc etc.

 

Lo trovate comico? Forse, ma a pensarci bene, se opportunamente sostenuto da quel poco che sappiamo in materia di relazioni passate, presenti e future tra clima ed eventi estremi, è un ragionamento che segue esattamente la stessa logica del suo opposto. Con una ovvia differenza. Per ogni evento estremo potenzialmente consistente con un regime di clima che cambia per colpa nostra dovremmo fare ammenda e penitenza, tornando all’inizio di questo post ad esempio si potrebbe magari anche adire l’azione penale contro qualcuno. Per tutti quelli che sempre in modo consistente con le attese non si sono verificati dovremmo ricevere un premio. In fondo è così semplice. Febbraio 2012 in Italia, neve a valanghe e freddo polare. Se non avessimo avuto quei 5, 6, 7 decimi in più di temperatura così leggiadramente attribuiti alle nostre attività avrebbe potuto essere ancora peggio.

 

Questo sì, è comico, ove non addirittura folle, ma da’ la giusta misura di quanto sia folle anche fare il contrario, che questo continuo inutile puntare il dito contro un colpevole ancora tutto da scoprire accada sui media o nelle aule di un potenziale tribunale penale. Tutto questo, finché la scienza non avrà detto la sua- e non mi stancherò mai di ripeterlo, la relazione tra clima ed eventi estremi ad oggi non esiste – non ha senso, è pura speculazione. Per cui, chi di speculazione ferisce di speculazione perisce. Ieri c’è stato un uragano a causa dell’AGW e sono stati contati dei danni. Oggi, domani e dopodomani, sempre a causa dell’AGW, di uragani non se ne sono visti, per cui, soldi non risparmiati, ma guadagnati.

 

PS: naturalmente, come ci ricorda spesso l’amico Luigi Mariani, a godere di condizioni termiche più favorevoli rispetto al passato sono anche le coltivazioni. Con il fresco della Piccola Età Glaciale col cavolo che si sarebbero potute sfamare miliardi di persone. Ma, altrettanto naturalmente, questo non viene preso in considerazione, perché a Tuvalu ci vogliamo andare in vacanza, mica gli vogliamo dare da mangiare!

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Published inAttualità

14 Comments

  1. Guido Botteri

    Immaginiamo un tribunale del genere all’epoca della guerra di Troia.
    Sappiamo come Ifigenia fu destinata al sacrificio perché era “scientificamente settled” che se veniva assassin… ehm, volevo dire “sacrificata”, la flotta achea avrebbe avuto una traversata tranquilla…
    Immaginiamo quante persone assass…. ehm, sacrificate, per calmare le ire degli dèi (eruzioni, alluvioni e tutto quel che volete…. tutte cose notoriamente causate, all’epoca, dalla malvagità degli uomini).
    Cos’è cambiato da allora ?
    Non mi sembra molto.
    Mi sembra evidente che né allora né ora si avesse quella conoscenza vera e (sufficientemente) completa per capire le “vere” ragioni dei disastri ambientali;
    mi sembra evidente che sia allora che ora si indicavano e si indicano cause non esatte;
    mi sembra evidente che la mentalità sia la stessa, di fondo… e cioè la sicurezza di poter indicare dei capri espiatori, senza però averne solide basi scientifiche a prova dei “reati”.
    Chi metterebbero ai tribunali di Venezia, le stesse persone (o simili) che hanno condannato gli scienziati della Commissione Grandi Rischi ?
    La caccia alle streghe, in versione moderna, ma animata dallo spesso identico spirito, è aperta…
    Secondo me.

  2. radiometeolibera tv

    il 31 luglio 2013 chiude radiometeolibera tv per sempre..dopo prove e riprove .
    vi proponiamo i programmi tv validi dal 1 al31 luglio 2013
    7,00 weather clima–music meteosat
    9,30 snow forecast
    —— weather clima ,music ,meteosat
    11,30 iceagenow
    12,10 music-weather clima.meteosat
    14.00 diretta meteo
    ——- music meteosat
    16,30 weather clima
    20,30-21,10 l,editoriale storico (ultima edizione curato da alessandra con illustri ospiti..CLIMATIC VISION
    21,10 non stop music piu weather clima

  3. alessandro

    ultimo mese definitivo di programmazzione climatica e meteo su RADIOMETEOLIBERA TV—in collaborazione con weather clima..dal 1 luglio 2013.
    il pomeriggio con alessandra e alessandro DIRETTA METEO..e la sera torna alle 20,35 fino alle 21,10 il programma editoriale con alessandra CLIMATIC VISION
    fino al 31 luglio 2013 giorno della chiusura storica della tv pioniera libera del meteo

  4. teo

    Donato ha ragione!
    Questi ragionamenti sono pericolosi e basta! Quella frase detta in TV “dovrai rendere conto!…” come vedete non era una battuta ma solo una anticipazione dei deliri futuri.

  5. Maurizio Rovati

    Anche Hitler, a modo suo e in maniera che io non condivido affatto, a scanso di equivoci, voleva salvare il mondo, come Obama o Brad Pitt.

  6. virgilio

    Punizione reale per dolo potenziale…o ipotetico? Una buona parte della legislazione civile e penale nel mondo (Occidente e Oriente) non si basa già su questo…? E ancor più non era forse così in tutte l’epoche scorse e anche proprio qui in Italia? I tempi di Bruno e Galilei con una maschera o l’altra non sono mai davvero passati: una volta è fede religiosa altra è fede con diverso nome. Il vero problema non è il clima che cambia…ma la cultura dominante sorretta dalla mentalità di fondo umana…che non cambia mai.

  7. alessandro

    sono curioso di vedere come gli usa risolveranno il GW!!!!!!!!…forse tornando a cavallo…..ma che venissero affogati tutti da una PEG

  8. donato

    Certe idee sono pericolose e basta! Anche il solo pensare di insediare un tribunale penale internazionale con giurisdizione sui reati ambientali, vista la carica ideologica che circonda tutta la vicenda, mi fa venire i brividi.
    La cosa, però, mi turba ancora di più se penso ai recenti pronunciamenti giudiziari sulla mancata previsione del terremoto dell’Aquila da parte dei sismologi (pardon, errata metodologia di comunicazione del grado di rischio che si correva a dormire in casa da parte degli scienziati).
    Ciò che G. Guidi ha delineato nel suo post in forma di evento più o meno ipotetico, in realtà, diventa molto realistico se visto attraverso la lente del “principio di precauzione”. Questo famigerato principio ha determinato, sta determinando e determinerà danni immensi a tutta l’umanità in quanto consente di assumere decisioni non in base ad un dato certo (al di là di ogni ragionevole dubbio, per usare un modo di dire tipico del mondo giudiziario anglosassone), ma sulla base del fatto che, stante l’ignoranza sull’argomento, è meglio non rischiare.
    Ve lo immaginate un procuratore che chiami alla sbarra chi non si adegua al principio di precauzione? Nessuno sarebbe immune da un procedimento penale di questo tipo. Vai a dimostrare, in sede di dibattimento, che sei innocente in quanto il danno non si è ancora verificato o che la scienza non è in grado di accertare che il tuo comportamento è dannoso. Chi ha avuto a che fare con la giustizia sa perfettamente che non è assolutamente facile (ed io, per esperienza diretta, lo posso affermare senza tema di smentite).
    E non venite a dirmi che il mio è un discorso solo ipotetico: OGM, elettrosmog, vaccini, pesticidi, centrali elettriche, nucleare, agricoltura tradizionale, ecc. ecc., sono fatti che abbondano sulle pagine di cronaca, giudiziaria e non, dei mezzi d’informazione di massa.
    E questo senza scomodare i processi alle streghe, maghi, eretici e, perché no, scienziati non allineati con la linea di pensiero principale (Galilei, nel lontano passato, Ippolito, nel passato molto più recente).
    E a questo punto a qualche meteorologo scettico molto esposto dal punto di vista mediatico potrebbero cominciare a fischiare le orecchie. 🙂 🙂
    Ciao, Donato.

    • Donato, ti anticipo la linea difensiva, avoco l’incapacità di intendere e di volere. Io speriamo che me la cavo…
      gg

  9. giovanni p.

    obama… negli annni 70 c’era cosi tanto inquinamento che non si poteva uscire. La plastica inquina, le auto inquinano, polveri sottili, sostanze inquinanti……. ma la CO2 che c’entra?!?!?

  10. giovanni p.

    sono appena capitato su rainews… in diretta il discorso di Obama sui cambiamenti climatici…. la CO2 è un inquinante che fa male alla salute dell’uomo……
    mi viene da piangere

  11. Claudio

    “Un reato è tale se c’è una vittima, ovvero qualcuno che ha subito un danno”
    mica vero, visti i tempi che corrono…

  12. bila56

    se ci mandano la bocassini è già pronto l’imputato……

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