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Ciclo solare 24 : massimo non pervenuto

Sulle pagine di CM parlavamo dell’anomalia del ciclo solare 24 già nel 2009, quando in pochi se ne interessavano e ancor meno persone davano peso alla possibile influenza sul clima terreste della diminuzione dell’attività solare.

 

Tralasciando per il momento gli effetti sul clima terreste, oggi vorremmo fare il punto sulla situazione del ciclo solare 24.
Teoricamente, secondo le previsioni NOAA/NASA dovremmo trovarci nel massimo di attività del ciclo undecennale della nostra stella. Ma le cose non sono andate e non stanno andando come avevano previsto negli Stati Uniti.

 

 

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Il ciclo 24 ha da sempre evidenziato una attività inferiore a quella prevista, costringendo i centri di previsione dell’attività solare a ridimensionare più volte le previsioni riguardanti il numero di macchie solari presenti sulla superficie del sole. Questo ciclo si è caratterizzato inoltre per un notevole ritardo dell’emisfero sud nella ripresa dell’attività rispetto all’emisfero nord, ritardo che è andato ben oltre i classici 3/5, mesi arrivando a quasi 12 mesi. Ora l’emisfero nord, già da 6/8 mesi appare in una fase di quiete e le macchie solari emergono su di esso sempre più raramente. Chi ha mantenuto positivo il conteggio delle macchie solari è stato l’emisfero sud, ma anche questa parte del sole sembra ora allinearsi al comportamento dell’altra metà della nostra stella.

 

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Un altro elemento da considerare è la posizione delle macchie solari. Durante le prime fasi di un ciclo undecennale le macchie si posizionano ad elevata latitudine per poi comparire in zone sempre più vicine all’equatore solare man mano che il ciclo avanza e ci avvicina alla sua fine. Ebbene in occasione del ciclo 24 le prime macchie sono emerse a latitudini inferiori alla norma ed in questi mesi sono comparse nella zona vicina all’equatore.  Insomma sembra che il ciclo solare 24 sia già in una fase discendente e che entro 9/15 mesi potremmo assistere ad un nuovo e profondo minimo dell’attività solare caratterizzato dalla completa e persistente assenza di macchie solari. Già oggi in realtà le macchie solari presenti sul disco della nostra stella sono rare e con configurazioni magnetiche estremamente semplici.

 

In queste condizioni i parametri di emissione ultravioletta e la velocità e l’intensità del vento solare sono molto simili ai periodi di minimo osservati nella seconda metà del 900. Quando il sole sarà completamente privo di macchie potremmo osservare valori riguardanti le variabili prima elencate mai visti in epoca moderna, e verificare se il conseguente aumento della radiazione cosmica sul nostro pianeta porterà ad una alterazione climatica evidente. Vi ricordiamo infatti che con bassi valori di attività solare i raggi cosmici che raggiungono la terra aumentano ed essi potrebbero portare ad una variazione dell’equilibrio climatico per aumento della copertura nuvolosa. Questa teoria è oggetto di un esperimento denominato CLOUD presso il CERN di Ginevra, del quale purtroppo non abbiamo ancora i risultati definitivi.

Qui il link al sito di CLOUD, qui, invece, il nostro ultimo post sull’argomento.

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Published inAttualitàSole

3 Comments

  1. donato

    Ho davanti agli occhi un grafico dell’indice SN che ho costruito in maniera alquanto “artigianale” a partire dai grafici mensili NOAA/SWPC in cui è presente sia la curva prevista (quella rossa nel grafico proposto nel post) che quella effettivamente rilevata (la curva blu smoothed). E’ particolarmente impressionante lo scostamento tra le due curve (previsione vs misure reali) rilevato negli ultimi tempi. A metà del 2009 lo scostamento era inferiore a 5 unità; agli inizi del 2010 era salito a 10 ed a fine anno eravamo arrivati a circa 20 unità. Nel corso dell’anno 2011 lo scostamento tra previsioni e misure si è mantenuto intorno alle 10 unità, ma è stato nel corso del 2012/2013 che si è avuto lo scostamento massimo: a metà del 2012 a fronte di un valore previsto dell’indice SN di 80/90 i dati arrivavano a stento a 60 e, successivamente, il valore misurato dell’indice SN è restato praticamente costante mentre quello previsto si è portato a 90 (quasi trenta unità di differenza)! Per il futuro non mi sembra che le cose cambieranno molto: l’intensità del massimo è stata di circa il 25% inferiore alle attese e, sembra, si sia verificata molto tempo prima del previsto. Possiamo dire, in altri termini, che le previsioni si stanno rivelando del tutto errate.
    Se andiamo a rivedere le previsioni:
    http://www.swpc.noaa.gov/SolarCycle/SC24/index.html
    ci rendiamo conto che gli scenari previsti (sulla base di modelli matematici molto complessi) erano due: un massimo molto forte e piuttosto precoce (metà 2011) con indice SN di 140+/-20 ed un massimo più blando e più in là nel tempo (indice SN 90+/-10 a metà 2012). In entrambi i casi l’ampiezza della fascia di incertezza del risultato era di 1-sigma.
    Alla fine lo scenario reale mi sembra sia molto più vicino alla seconda ipotesi, ma mentre la differenza temporale tra previsioni e realtà è accettabile, il valore dell’intensità è enormemente più basso: del tutto esterno alla fascia di incertezza. Salvo eventi del tutto clamorosi ed al momento non prevedibili, si può dire che il massimo del ciclo 24 non ci debba riservare altre sorprese.
    Parafrasando il titolo del post: massimo pervenuto, ma molto diverso da quanto pensassimo 🙂 .
    Alla fine vorrei spendere qualche parola sul problema della comunicazione dell’incertezza. Che i ricercatori di Boulder abbiano sbagliato in modo così marcato le loro previsioni a me non dà assolutamente fastidio: rientra nell’ordine delle cose umane. Ciò che dà fastidio, invece, è il coro della claque che, quando qualcuno preconizzava un ciclo 24 molto atipico (rispetto a quelli del Massimo Moderno), si alzava potente e irridente verso gli “scettici solari” che mettevano in dubbio la credibilità di Scienza e, soprattutto, scienziati. A costoro vorrei fare una domanda.
    E’ stato meglio per la credibilità scientifica sostenere, anche contro l’evidenza, che il ciclo 24 sarebbe stato del tutto normale ed avrebbe seguito, docile, le previsioni degli scienziati? Io credo proprio di no!
    Speriamo che la lezione sia servita a qualcosa, ma ne dubito fortemente.
    Ciao, Donato.

    • Guido Botteri

      Notevole la differenza tra la previsione 2007 e la realtà, ma c’era una previsione 2006 ancora più spinta, in cui era previsto un massimo più alto dei cicli precedenti. Lo puoi vedere tra le foto della mia pagina, a commento di questa notizia. Non certo per infierire su un errore (sbagliamo tutti, errare è umano, quel che è insopportabile è la boria di chi si atteggia a Bibbia vivente su cose che hanno ancora tanti lati oscuri), ma per mostrare come la scienza climatica (nei modelli climatici mi risulta che il Sole sia considerato una costante) non sia affatto “settled” come millantato da qualcuno.
      Rispetto alle mie previsioni, la realtà sta distruggendo il mito del global warming ad un ritmo molto più rapido di quanto potessi sperare.
      Parafrasando qualcuno che si ostina a raccontarci cose spesso poi smentite dalla realtà,
      “è meglio di quel che speravamo” 🙂
      in realtà, la debolezza del Sole potrebbe essere un brutto segno per chi vive su questo pianeta, ma almeno dovrebbe servire (spero, ma conosco l’abilità mediatica di certi ambienti nel capovolgere i fatti e far dimenticare gli errori passati) a far fare qualche passo avanti per una scienza meno condizionata dalla politica, dalla carriera e dai finanziamenti…. ahi, ahi, ne dubito già mentre lo scrivo che l’umanità sarà capace di far giustizia (almeno morale) di chi aveva ragione e chi aveva torto.

    • giovanni p.

      Evidentemente deve esistere da qualche parte un’equazione esponenziale jolly, per tutte le stagioni che alternativamente viene utilizzata per le previsioni dell’aumento di temperatura, per fare le cross hokey, per mostrare l’aumento dei livelli dei mari, la diminuzione del ghiacciai, per mostrare l’aumento degli uragani, ma anche per fare previsioni dell’aumento del pil, del debito pubblico, del traffico ferroviario, della vendita di prodotti ecc.ecc.ecc. Un’equazione MC Donald, una sicurezza insomma che in qualsiasi dominio tu vada é li ad aspettarti e a confortarti con il suo sapore unico e immutabile.
      Per le prospettive future riguardo il minimo e le eventuali conseguenze, non preoccupiamoci, si troverà un colpevole antropico anche per questo piuttosto che guardare la miopia umana….. South Park docet….

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