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Tap tap tap

Si tamburellano le dita negli ambienti climatici in questi giorni. Lunedì prossimo, infatti, inizierà la sessione plenaria dell’IPCC con la quale si giungerà finalmente alla fine del processo di revisione del primo volume del quinto report del Panel ONU sui cambiamenti climatici, ossia quello del WG1, dedicato alle Physical Science Basis.

 

Pare che un draft più o meno definitivo del Summary for Policy Makers, cioè la ventina di pagine che tutti leggeranno, assistenti dei politici compresi, troppo impegnati per leggere la bibbia di 1500 pagine del report vero e proprio, circoli già tra le mani di parecchi giornalisti scientifici.

 

Personalmente preferisco aspettare la versione definitiva, anche perché la sessione plenaria è tutta politica, la scienza non cambierà, ma i toni del messaggio lanciato al mondo dovranno passare il filtro dei rappresentanti di tutti i paesi che partecipano al panel e, con l’aria che tira ultimamente, ci sta che il messaggio aiuto-moriremo-tutti subisca una limatina.

 

Comunque, se nell’attesa vi volete acculturare con quanto è già trapelato, sappiate che in molti blog climatici si è già iniziato a fare le pulci al documento:

 

 

Spiccano l’innalzamento del livello di confidenza nell’influenza delle attività umane all’aumento della temperatura delle ultime decadi del secolo scorso dal 90 al 95%, il riconoscimento della ‘pausa’ nell’aumento delle temperature che dura ormai da 17 anni e la grande incertezza che regna sulle origini di quest’ultima. Non so a voi, ma a me l’innalzamento della confidenza nell’attribuzione di un riscaldamento in presenza di grande incertezza sul suo arresto suona strano…

 

E deve essere suonato strano anche ai rappresentanti politici che preparano la sessione plenaria, perché pare che siano giunte richieste di approfondimento sull’argumento ‘pausa dell’AGW’. Se siete interessati alla cronaca, ovvero ai si dice, pare, avrebbe etc etc, il Daily Mail ha fatto un resoconto delle posizioni di alcuni paesi. C’è chi dice che è meglio non partire dal 1998 a calcolare il trend delle temperature perché quello è stato un anno troppo caldo e la curva viene troppo piatta. Meglio partire dal 2000 per avere una pendenza più…rassicurante in termini catastrofici. C’è chi teme che i famigerati orridi scettici potranno usare il riconoscimento della ‘pausa’ contenuto nel report per consolidare le loro tesi. E c’è chi dice che bisogna dare una spiegazione (ma va?), perché no quella più di moda, ossia che il calore sia finito in fondo agli oceani, dove tra l’altro nessuno può andare a verificare…

 

Comunque, ormai sembra che sia diventata un’abitudine, ma si torna a dar ragione a Judith Curry: ma perché hanno dovuto farlo notare i politici che l’argomento andava approfondito? Gli scienziati al lavoro non se ne erano accorti o lo avevano, come dire, trascurato?

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Published inAttualità

16 Comments

    • donato

      Faccio l’ingegnere e i miei clienti mi chiedono dei preventivi. Se calcolo che un lavoro potrebbe costare 25.500,00 euro (per esempio) il mio cliente si arrabbierebbe se alla fine dovesse costare 30.000,00 euro, mentre se dovesse costare 20.000,00 euro sarebbe contento, ma farebbe cattivi pensieri sulla mia onestà intellettuale 🙂 .
      Nella fattispecie ci dicono che la temperatura potrebbe aumentare di 0,3°C, ma anche di 4,8°C. Considerando il valore medio 2,55°C e tornando al mio esempio è come se io dicessi che il lavoro potrebbe costare 25.500,00 euro, però, potrebbe costare anche 48.000,00 euro o, magari, 300,00 euro. Non so cosa succederà agli esperti IPCC, ma a me farebbero cambiare lavoro (diciamo che morirei di fame perché nessuno si azzarderebbe a varcare la soglia del mio studio). 🙂 🙂
      Va be’ che bisogna comunicare anche l’incertezza scientifica, ma questi mi sembra proprio che ci prendano per imbecilli!
      .
      Stando così le cose non c’è alcun rischio che possano sbagliare: avranno sempre ragione, potranno sempre dire che l’avevano detto e che le temperature si sono mantenute nella forchetta delle previsioni. Così anche io posso dire di essere un climatologo o un modellista climatico: non c’è alcun bisogno di essere un esperto di fisica dell’atmosfera per sparare numeri a vanvera.
      Bah, siamo andati oltre il ridicolo.
      Ciao, Donato.

  1. Dal momento che il processo per la preparazione del rapporto è ancora quello descritto nel post successivo a questo da Tore Cocco, e che cioè la politica stende incontrollata l’ultima mano di vernice, non mi aspetto che ci siano variazioni nei toni. Rimanendo nel nostro (miserabile) piccolo, sto sentendo in TV politici difendere le grandiose scelte fatte anni fa sulle aziende “strategiche” che siamo in procinto di perdere… a dispetto di ogni evidenza. Quindi figurati sul clima.

    Per quanto riguarda la signora Botteri, sono sicuro che sa dei quindici anni di stop; ma “sa” anche che poi troveranno il calore sotto gli oceani (o magari sotto terra) e poi la temperatura tornerà a salire. Comunque l’effetto “Al lupo al lupo” alla fine si paga (magari stipendiano fior fiore di comunicatori per aiutare la stesura del rapporto, ma si dimenticano la saggezza popolare), specialmente se si considera che il messaggio non ha mai sfondato sinora. Comunque, quando si registrerà un nuovo trend in salita (non dopo venti o trent’anni, come dicono sia necessario per validare le teorie che non gli piacciono), li vedremo di nuovo entusiasti.

    PS Penso che siano terrorizzati dalla famigerata ciclicità naturale che si è sovrapposta. E se fosse così forte da provocare una diminuzione leggera, ma misurabile nei prossimi anni? Non cambierebbe il discorso nella sostanza (se uno pensa che sia un fenomeno transitorio non conta molto che compensi esattamente il trend al riscaldamento o lo ecceda marginalmente), ma dal punto di vista mediatico “scende” è molto peggio di “non sale”.

  2. Comunque ora filtrano anche gli scenari peggiori: meno male, mi sentivo orfano. Lo scenario peggiore descritto oggi da La Stampa è di +3,7°C e +62cm di mare alla fine del secolo: un po’ meno dei 4C iniziali, ma sempre disastroso. Per evitarlo, bisogna tagliare drasticamente lo shale gas; visto che è strategico praticamente per tutti, USA in testa, ci sarà da divertirsi.

    • donato

      Si, concordo. Ieri sera, TG1 notte, un lungo reportage di G. Botteri da New York, ha pareggiato i conti: gli scienziati (testuale) dell’IPCC avvertono che se l’innalzamento delle temperature terrestri (la giornalista non specificava niente di più) non viene arrestato nei prossimi dieci anni, non ci sarà più nulla da fare. KAPUTT! Il tutto condito con immagini dei peggiori disastri naturali: alluvioni, tornado, uragani, incendi, deserti polverosi, nevicate eccezionali. A proposito, sembra che in alcune aree degli US stia già nevicando su disperati cittadini in pantaloncini e maglietta che, dalle immagini e dal commento della giornalista, sembra ci siano rimasti malissimo! 🙂
      Probabilmente nessuno l’aveva avvertita del fatto che da quindici anni queste temperature non crescono più e che se la cosa continuerà nei prossimi dieci anni tutto l’IPCC (scienziati e, soprattutto non) non avrà più motivo di esistere.
      .
      In precedenza, in un occasionale spiraglio di tempo libero, avevo cominciato a sfogliare la bozza “segreta” del Sommario per i Decisori Politici dell’IPCC (poi mi sono fermato perché fino al 27 c.m. non è eticamente corretto) 🙂 e, a prima vista, non mi sembra che ci siano le tanto strombazzate novità o clamorosi dietro-front di cui si parla. I toni rosso fuoco sono ancora dominanti in tutti i diorami, il mare continua a salire, è certo che l’uomo con il suo CO2 ha generato il disastro, il contenuto di calore degli oceani continua ad aumentare ecc., ecc.. Appena diventerà eticamente corretto (appena avrò tempo) 🙂 leggere il Sommario ritornerò sull’argomento!
      .
      P.S.: se, come si legge in calce alla bozza del SPM lo stesso non doveva essere citato, pubblicato, diffuso. come cavolo è che tutti lo possono leggere? E chi lo ha diffuso se non i suoi estensori? Ho l’impressione, come sostiene qualche blogger d’oltre oceano, che sia stato diffuso a bella posta per creare clamore intorno alla sua pubblicazione: la pubblicità resta l’anima del commercio! 🙂
      Ciao, Donato.

    • Guido Botteri

      Vorrei specificare che G. Botteri nel tuo post NON è “Guido” ma “Giovanna” Botteri 🙂
      (per un momento…)

    • donato

      Hai ragione! Non ci avevo fatto caso, scusami!
      Ciao, Donato.

  3. maurizio rovati

    Rai tre? Usa la tecnica dello tsunami. Prima dello tsunami (il report) il mare si ritira lasciando belle speranze e pesci che annaspano, poi arriva l’onda cioè il report e tutte le belle speranze precedentemente indotte sono travolte dal nuovo bla bla. Come negare allora che le cose sono peggio di quanto pensassimo se il giorno prima pensavamo fossero meglio?

    • Sì Max, l’ho visto qualche giorno fa. Hanno costruito un ‘modello che replica il sistema’ e, senza CO2 non riescono a replicare il trend delle osservazioni satellitari. La scoperta del secolo.
      gg

  4. donato

    Ormai è diventato un assillo: tutti i mezzi di comunicazione di massa ripetono come un mantra che l’IPCC ha rivisto le conclusioni dei precedenti rapporti e, ormai, l’allarme è finito. Il TG3, edizione odierna delle 14,20, ha intonato il peana: il riscaldamento più probabile non supererà 1,5°C e questo produrrà più benefici che danni in quanto consentirà di coltivare terreni in aree fino ad ora non utilizzabili ecc., ecc.. Sembrava di leggere uno dei tanti articoli di CM che tanto scandalizzavano le vestali nostrane dell’ortodossia. 🙂
    Pochi giorni fa, mi sono inoltrato in aree che uno scettico farebbe bene ad evitare 🙂 (non vi nascondo che lo faccio spesso perché mi piace sentire anche l’altra campana in quanto parlare sempre tra di noi a lungo andare fa nascere il pensiero unico che, francamente, mi annoia un po’). Fui colpito da una considerazione: è sempre più difficile individuare gli scettici impenitenti ed impertinenti perché ormai sono quasi scomparsi. La predica veniva da un pulpito estremamente autorevole per cui mi venne il dubbio di essere rimasto un poco indietro.
    Perbacco, mi dissi, sei rimasto solo tu e quei quattro gatti di CM a sostenere lo “scetticismo climatico”, il mondo ormai ha voltato pagina convinto del disastro climatico prossimo venturo causato dall’uomo.
    Poi, riflettendo, ho rivisto le mie conclusioni: la gente ha altro a cui pensare per cui dà sempre meno importanza alle questioni climatiche che, pertanto, non fanno vendere più i giornali e, quindi, spingono i giornalisti a parlare d’altro. Ad ogni buon conto la morale della favola non cambiava: invece di quattro, i gatti erano otto (quattro a favore del disfacimento climatico e quattro contro). 🙂
    Poi, improvvisamente, apriti cielo! Le cateratte dell’informazione generalista si sono aperte e, udite, udite, per miracolo sembra che il disastro che sembrava incombente si ridimensiona! Anzi sembra svanire.
    Personalmente continuo a diffidare delle approssimazioni eccessive dei “comunicatori” generalisti: se prima dicevano e scrivevano fregnacce a proposito del disfacimento climatico ora fanno la stessa cosa, ma al contrario. Mi sa che di qui a poco ci toccherà frenare i facili entusiasmi di chi, come nel servizio del TG3 che ho citato in precedenza, cerca di farci credere che siamo diretti verso una specie di eden caratterizzato da una perenne primavera! 🙂
    Non c’è proprio niente da fare: o tutti all’inferno (climatico) o tutti nel paradiso (climatico). 🙂
    Ciao, Donato.

    • Donato,
      temo anch’io che ci toccherà frenare gli entusiasmi, m lo faremo dopo aver letto il 5AR, se necessario. Per ora e, spero, anche allora, se l’enorme mole di discussioni che hanno popolato i blog, le riviste e il panorama della scienza del clima in questi anni e, tra queste, anche il nostro infinitesimale contributo, sono serviti anche in piccolissima misura a far cambiare un po’ le cose, possiamo dire che ne è valsa la pena.
      Ad ogni modo, tranquillo, c’è sempre in piedi la mega-puttanata del 95% di confidenza, quella ancora più grossa del 97% di consenso e quella davvero enorme del termostato da fermare a 2°C. La strada è ancora lunga.
      gg

      PS: TG3???? Adesso sì che mi rotolo dalle risate…come faranno a dire che si sono alleati anche loro con le bigoil?

    • Guido Botteri

      Ogni tanto ho notato su La Repubblica articoli di stampo molto diverso da quello della nostra “amica”, e mi sono domandato la stessa cosa… ma non si parlano tra di loro ?

  5. flavio

    “il calore sia finito in fondo agli oceani, dove tra l’altro nessuno può andare a verificare”

    e perchè?
    ben prima di mandare satelliti in orbita sono stati varati sommergibili, e da quasi un secolo a questa parte il maggior impegno di tutte le marine del mondo è stato come trovarli ed eliminarli

    ovviamente il sosus non è stato creato per misurare la temperatura dell’acqua, ma subendone l’influenza non dovrebbe essere difficile ricostruire la profondità del termoclino e quanto fosse la differenza di temperatura, magari non per ogni istante, per tutti i mari, al centesimo di grado…ma piuttosto che brancolare nel buio più completo si potrebbe avere un’idea, almeno vaga, di quel che è successo dalla seconda guerra mondiale ad oggi

    • Flavio,
      i dataset ci sono e, come dici giustamente tu, danno un’idea delle cose. Ma, quando la variaizone di cui si parla è di un paio di ordini di grandezza inferiore all’errore della misura, l’idea cessa di essere vaga e diventa inutile.
      gg

    • flavio

      un paio? quindi centesimi di grado e centimetri di profondità?

      the things that will destroy america [ormai molto di più l’europa che gli usa] are prosperity at any price, peace at any price, safety first instead of duty first and love of soft living and the get-rich-quick theory of life (roosvelt, 1900 e pochi)

      the only thing we have to fear is fear itself (un altro roosvelt, non lo stesso di prima, fra le due guerre mondiali)

      …e ora il clima sta al quinto posto fra le minacce all’umanità…

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