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Inverno mite…oppure no?

La notizia è ormai di dominio pubblico, nel corso di questa settimana, per la verità già a cominciare da domani, avremo le prime nevicate significative anche in pianura sul settentrione. Non starò qui a descrivere l’evoluzione nel dettaglio perché ci sono già decine di pagine web che lo stanno facendo da giorni e questo basta e avanza, anche se, come spesso accade, la corsa all’annuncio ha già fatto qualche vittima, nel senso che man mano che ci si avvicina all’evento, si scopre anche che non sarà poi così eccezionale. Anzi, con buona approssimazione non lo sarà affatto.

 

La dinamica è quella più classica per il nostro Paese dal clima solitamente mite e benevolo. Dopo una serie di affondi di aria polare marittima pilotata da intense correnti nord-atlantiche si è formato un cuscino di aria fredda in Pianura Padana. Non appena il flusso cesserà di essere nord-occidentale, quindi non appena cesserà l’effetto di sottovento che protegge le regioni settentrionali in questi casi e l’aria tornerà a provenire più da ovest sud-ovest, le precipitazioni al nord dovranno fare i conti con quello strato di aria fredda persistente e ulteriormente alimentato dai venti da est che entrano dal bacino del Po. E quindi sarà neve.

 

Quale sarà poi l’esatta evoluzione di questo evento, è innegabile che sin qui la stagione invernale sia stata decisamente mite. Certamente piuttosto piovosa, ma generalmente mite. Quasi un lungo autunno, anche a guardare il genere di configurazioni e quindi di perturbazioni che sono entrate nel Mediterraneo centrale. E’ un andamento destinato a persistere? Chiuderemo la stagione fredda senza un ‘assaggio’ di inverno vero e proprio, specie al centro-sud?

 

Gli output dei modelli di previsione mensile e stagionale sembrano dire di sì. E’ materiale prodotto da copyright quindi non posso mostrarlo su queste pagine, abbiate pazienza, però se ne può parlare. Con riferimento all’ultima corsa disponibile dei modelli mensili, sembra essere confermato il dominio delle correnti atlantiche instabile per i prossimi dieci giorni circa, poi il Fronte Polare si dovrebbe alzare di latitudine e l’Europa occidentale (Spagna e Mediterraneo) dovrebbero vedere l’alta pressione atlantica estendersi verso est. Ancora aria mite, aria magari inizialmente instabile, ma anche aria che via via dovrebbe portare stabilità. E saremo oltre la metà di febbraio, con la stagione astronomica che avanza, le giornate che si allungano e l’energia disponibile che aumenta. Tutti fattori che non vanno nella direzione del freddo.

 

Nel trimestre poi, comprendendo quindi anche una porzione di primavera, i modelli stagionali continuano a vedere delle anomalie termiche positive estese anche a tutto l’est europeo. Segnale di correnti atlantiche ancora prevalenti e, soprattutto, segnale di mancato raffreddamento persistente della porzione più continentale dell’Europa, cioè della ‘fabbrica del freddo’.

 

Ma, c’è un ma, anche piuttosto grosso direi. Guardiamo insieme le animazioni qui sotto. Sono l’ultimo output disponibile del GFS alla quota di 10hPa, cioè in stratosfera. La prima rappresenta il geopotenziale e la seconda le temperature.

 

Geop_Ani Temp_ani

 

Da entrambe le animazioni, che coprono i prossimi dieci giorni di previsione, si nota dapprima un significativo compattamento del Vortice Polare Stratosferico (VPS), poi una sua nuova elongazione per effetto della spinta persistente dell’anticiclone delle Aleutine (dall’altra parte del mondo) e di una rinnovata spinta della wave 2. Quello che vediamo in queste animazioni è un principio di stratwarming, ossia di rapido riscaldamento della stratosfera polare. Al termine della prima animazione si vede il vortice quasi diviso in due, con un accenno di taglio della struttura al traverso del Mare del Nord e dell’Islanda. Se questa evoluzione sarà rispettata e se il VPS dovesse dividersi, assisteremmo nell’arco di un altro paio di settimane, vale a dire verso la terza decade di febbriao, ad un significativo cambiamento della circolazione troposferica, con rinnovate possibilità di flussi si aria continentale (dalla fabbrica del freddo), verso l’Europa centro-occidentale e meridionale. In poche parole, l’inverno, dopo essersi fatto lungamente attendere, potrebbe arrivare quasi a primavera. Perciò, quella in arrivo nei prossimi giorni sarà forse la prima neve seria, ma non è affatto detto che sia anche l’ultima!

_______________________________

NB: Questo lo avrete notato, non è un Outlook nella forma in cui solitamente li pubblichiamo. Per quello c’è ancora bisogno di qualche giorno, perché la situazione possa essere inquadrata con più precisione. Diciamo che è solo un assaggio. 😉

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Published inAttualità

14 Comments

  1. alessandrobarbolini

    Al di là di opinioni dal giardino personale,l,inverno va a gonfie vele….se lo si commenta dalle alpi,le delusioni padane si capovolgono…ricordatevi sempre..(tutto dipende da che parte lo si guarda l,inverno)

  2. Luigi

    La settimana si sta concludendo ,ma della tanto annunciata nevicata non vi è traccia almeno in zona Malpensa così come sono scomparse ovviamente le paginate di previsioni dal web con 25 cm e oltre di neve, sono state riposti i potenti mezzi spargisale e spazzaneve, i centinaia di addetti pronti ad intervenire ecc, ecc; il silenzio è calato sui media che da una settimana la raccontavano alla grande ad ogni ora e telegiornale.
    I siti di previsione meteo a 12 ore dalla fine della perturbazione indicavano ancora neve (cm 11,2 !!??) mentre fuori pioveva alla grande….banalizzando ma non troppo : abbiamo problemi sulle previsioni a 12 ore …e vorrebbero imporci le previsioni sul clima al 2100 ….?….
    un saluto da chi vi legge assiduamente
    Luigi

    • Roberto se permetti una volta tanto farei distinzione tra la Big Snow annunciata e mai vista e previsioni, come dire, un po’ più composte. Ciò detto, qualche problema con il brevissimo e breve termine lo abbiamo, ma sicuramente si tratta di difficoltà di qualche ordine di grandezza inferiori di quelle che riguardano le prognosi climatiche.
      gg

  3. Luca

    Se il vortice canadese non si calma un pò e l’anti delle azzorre non sale la vedo dura per quel che riguarda l’inverno, ossia il freddo…

  4. Fabio Vomiero

    Condivido perfettamente l’analisi di Guido Guidi. Anche dalle ultime emissioni GFS non si intravede traccia di freddo serio in Italia ancora per molti giorni, anzi. Quello che più mi stupisce di quest’inverno è l’apparente staticità della circolazione a livello emisferico. Gelo ad oltranza negli Stati Uniti centro orientali, mentre sulla costa pacifica si registrano temperature molto sopra della media fino all’Alaska, altro gelo permanente in Asia centro orientale, mentre l’Europa sta tranquillamente al “caldo” insieme a tutto l’Atlantico delle medie latitudini protetto da un possente anticiclone. Probabilmente una delle cause è anche l’indice NAO, che si è mantenuto, e probabilmente lo farà ancora, quasi costantemente in fase positiva seppur debole, a differenza dell’indice AO che invece ha fatto la sua parte, portandosi in fase anche ampiamente negativa e favorendo il gelo alle medie latitudini in altre zone del mondo.
    Saluto sempre tutti cordialmente

  5. alessandrobarbolini

    In poche parole fino agli inizi di marzo può ancora nevicare…grazie ,già lo sapevo

  6. Gianluca Fusillo

    In tutta sincerità, a questo punto spero che la stagione “fredda” volga al termine mantenendo la mitezza che l’ha caratterizzata finora. Questo perchè, se configurazioni a lungo termine come quelle riportate nelle figure, venissero confermate, e si verificasse in realtà la ripartizione in due lobi del VP, addio decorso di una normale primavera. E se gli alberi saranno in fiore all’arrivo dell’orso polare, si potrebbero beccare verosimilmente notevoli gelate…..altra carne al fuoco, anzi fumo, per i catastrofisti, con colture compromesse dall’AGW che ha portato a gelate fuori stagione……

    • Interessante e condivisibile chiave di lettra Gianluca.
      gg

    • giuseppe

      Complimenti Colonnello Guidi, un bell’articolo.
      Ing. Di Carlo Giuseppe

    • Gianluca Fusillo

      Solo nello scorso weekend mi son reso conto che davvero i mandorli sono in fiore sulla costa adriatica meridionale….in anticipo di almeno un mesetto XD
      Gianluca

  7. Dopo alcuni inverni nei quali ci sono stati episodi molto freddi , anche gelidi e nevosi , tra i piu intensi degli ultimi decenni, pare alquanto nella norma per il clima mediterraneo avere un inverno nel quale prevalgono periodi piu miti . Dopo tutto siamo in una zona temperata in cui dominano di regola periodi miti e nella media stagionale , anche gl in inverni in media piu freddi hanno avuto periodi molto miti .

    • Già, così dicono i libri. Peccato li abbiano letti in pochi.
      gg

  8. Marco

    complimenti Colonello!!! questo inverno è un tardo autunno..e non lo cambiano certo 3-4 giorni di normale inverno,per il resto sono anche perfettamente d’accordo con lei o interviene qualcosa lassù (30% di possiblità)oppure questo inverno sarà ricordato come uno dei piu miti degli ultrimi 30-40 anni.

  9. Mario

    Sempre pacati i tuoi commenti sul clima caro Guido… i miei complimenti

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