Salta al contenuto

Pensiero globale e trascuratezza locale, la giornata mondiale delle giornate mondiali

La “Giornata Meteorologica Mondiale” (World Meteorological Day  – WMD) è celebrata in tutto il mondo, rappresentato nell’ONU il 23 marzo di ogni anno dal 1961. L’evento nasce per ricordare l’entrata in vigore, il 23 marzo del 1950, della Convenzione dell’Organizzazione meteorologica mondiale (World Meteorological Organization – WMO). La parola “mondiale” ricorda il periodo in cui l’organizzazione è stata realizzata, per dare un’idea di rinnovamento, vedrete che prima o poi diverrà la “giornata meteorologica globale”.

Ogni anno la giornata ha un tema, l’elenco completo è qui sotto, per le annate più recenti ci sono anche le pagine web dedicate:

  • 1961 Meteorology – general themes
  • 1962 Contribution of meteorology to agriculture and food production
  • 1963 Transport and meteorology (in particular, application of meteorology to aviation)
  • 1964 Meteorology as a factor of economic development
  • 1965 International cooperation in meteorology
  • 1966 World Weather Watch
  • 1967 Weather and water
  • 1968 Meteorology and agriculture
  • 1969 The economic value of meteorological services
  • 1970 Meteorological education and training
  • 1971 Meteorology and human environment
  • 1972 Meteorology and human environment
  • 1973 One hundred years of international cooperation in meteorology
  • 1974 Meteorology and tourism
  • 1975 Meteorology and telecommunications
  • 1976 Weather and food
  • 1977 Weather and water
  • 1978 Meteorology and research for the future
  • 1979 Meteorology and energy
  • 1980 Man and climatic variability
  • 1981 World Weather Watch as a tool for development
  • 1982 Observing the weather from space
  • 1983 The weather observer
  • 1984 Meteorology aids food production
  • 1985 Meteorology and public safety
  • 1986 Climate variations, drought and desertification
  • 1987 Meteorology: a model of international cooperation
  • 1988 Meteorology and the media
  • 1989 Meteorology in the service of aviation
  • 1990 Natural disaster reduction: how meteorological and hydrological services can help
  • 1991 The atmosphere of the living planet Earth
  • 1992 Weather and climate services for sustainable development
  • 1993 Meteorology and the transfer of technology
  • 1994 Observing the weather and climate
  • 1995 Public weather services
  • 1996 Meteorology in the service of sports
  • 1997 Weather and water in cities
  • 1998 Weather, oceans and human activity
  • 1999 Weather, climate and health
  • 2000 The World Meteorological Organization – 50 years of service
  • 2001 Volunteers for weather, climate and water
  • 2002 Reducing vulnerability to weather and climate extremes
  • 2003 Our future climate
  • 2004 Weather, climate and water in the information age
  • 2005 Weather, climate, water and sustainable development
  • 2006 Preventing and mitigating natural disasters
  • 2007 Polar meteorology; understanding global impacts
  • 2008 Observing our planet for a better future
  • 2009 Weather, climate and the air we breathe
  • 2010 World Meteorological Organization – 60 years of service for your safety and well-being
  • 2011 Climate for You
  • 2012 Powering our Future with Weather, Climate and Water
  • 2013 Watching the Weather to Protect Life and Property (WMO Celebrates 50 years of World Weather Watch)
  • 2014 Weather and climate: engaging youth  

Molto grossolanamente, la storia della cooperazione meteorologica, spesso nota come “la scienza senza frontiere per un mondo senza confini” (viste storicamente le collaborazioni avvenute in tale settore anche nei periodi ‘freddi’ per le diplomazie),  nasce nel 1853 con la prima “INTERNATIONAL METEOROLOGICAL CONFERENCE” di Bruxelles  (all’epoca l’interesse principale era la meteorologia marittima), con le decisioni prese a Vienna nel primo “International Meteorological Congress”. Nel 1873  nacque la International Meteorological Organization  (1873-1951). Primo grande successo dell’IMO su il primo anno Polare (1882-83).

Dopo la seconda guerra mondiale, con la nascita dell’ONU, le organizzazioni internazionali furono rifondate. Per la meteorologia nel 1947 c’è l’accordo tra i Direttori per la convezione della WMO: il 23 marzo 1950 la Convenzione entra in vigore e nel 1951 la WMO diviene un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite. Ogg, domenica 23 marzo 2014 ricordiamo quel 23 marzo di 64 anni fa, una “giornata mondiale”.

Recentemente le “giornate mondiali” sono cresciute di numero, ad esempio  in questi giorni ci sono state anche:

Se continua così, in futuro nell’anno ci saranno più giornate mondiali che giorni calendariali. Per carità, sono tutte importanti, tutte da ricordare con discorsi eruditi ed incontri di alto livello presso le Istituzioni e le Organizzazioni internazionali. Il rischio però è che nessuna  giornata poi sarà effettivamente festeggiata e ricordata dalla popolazione, il livello locale rischierà solo di essere sommerso da un sovraccarico informativo senza alcun beneficio. Sarà allora che qualcuno proporrà un giorno in cui festeggiare la “Giornata Mondiale della Giornata Mondiale”, una giornata che, forse in una cornice congressuale dell’UNESCO, con una standing ovation entrerà a far parte del patrimonio immateriale dell’umanità.

Buona Giornata

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inAttualità

9 Comments

    • Fabio Spina

      Ma la giornata del PI GRECO non è mondiale! Speriamo che quella dei fans di “e” lo sia 😉

    • Gianni

      Io da anni “celebro” il 14 marzo, giorno del pi greco. E presto attenzione ai pi approximation day disseminati nel corso dell’anno. Uno è il 22 luglio, giorno del mio compleanno: 22 diviso 7 converge su 3.14. Un altro è il 26 aprile, compleanno di mio fratello: è il 116° giorno dell’anno e 365/116 si avvicina a 3.14. Da non dimenticare poi il 10 novembre, 314° giorno del’anno. Il 14 marzo 2015 sarà un anno speciale, perché il 3/14/15 alle 9:26:53 metteremo in fila le prime 10 cifre del pi greco.

  1. fabio

    Esattamente direttore

  2. flavio

    evoluzione della storia
    se con le monarchie non si negavano mezzi toscani e croci di cavaliere, nel mondo 2.0 vanno le giornate mondiali

    sarebbe interessante sapere chi assegna i temi e con quanti anni di anticipo, e magari anche studiare il passaggio da “Contribution of meteorology to agriculture and food production” al “engaging youth”, come spia del passaggio da un mondo di gente che muore di fame (e di vaiolo o malaria, ad esempio) a quello della gente 2.0, finita a strapparsi i capelli perchè con la crisi non può più fare il fine settimana a sharm el sheic o l’adsl non funziona per due ore

  3. direttore barbolini alessandro

    La climatologia e meteorologia è pilotata non è libera..lo dissi anni fa creando radiometeolibera ..libera si ..da idee di parte…

  4. Luigi Mariani

    Caro Fabio,
    bene fai a porre all’attenzione di noi distratti l’eccesso di giornate mondiali, anche perchè francamente non mi ero accorto che il 21 marzo si sono festeggiate tutte quelle giornate mondiali.
    A mio avviso quest’ansia di proporre giornate globali dedicate a qualcosa nasconde un’ipocrisia di fondo, nel senso che se un valore è davvero radicato il porlo all’attenzione della collettività una volta l’anno diventa solo un’inutile pletora mentre se radicato non è (un esempio per tutti: il rispetto per il nostro patrimonio storico, costatemente vandalizzato dai nostri concittadini con spray e immodizia), non basta certo una giornata mondiale ma viceversa occorrono azioni educative concrete (proprio quelle che la nostra società, a partire dalla famiglia, dalla scuola e dalle istituzioni, non è oggi più in grado di intraprendere).
    Un problema ulteriore è che sono da tempo scomparse le ultime consolatorie manifestazioni di “resistenza umana” che erano il “Centro di gravità permanente” di Battiato o le memorabili gag di Alto gradimento (una per tutte quella sorta di inno della RAI che era il “Noi siamo tutti raccomandati, raccomandati alla tivvu…”) o ancora la grande “villeggiata” sulla corrazzata Potemkin (che tutti noi sappiamo cos’è ma non possiamo più dirlo… come non si può più dire handicappato, spazzino, e tante altre cose).
    Ci siamo così tutti adagiati in un asfissiante politically correct di cui francamente non se ne può più e che è pieno di giornate del Fai, patrimoni dell’umanità, giornate della memoria per smemorati cronici, ecc. ecc.
    Tu comunque, Fabio, continua così!
    Io, nel mio piccolo, mi impegno a proporre una giornata mondiale della liberazione dalle giornate mondiali!
    Luigi.

Rispondi a flavio Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »