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E non sarà nemmeno Arthur

Arthur è il primo uragano atlantico di questa stagione. E’ appena ad est della costa orientale USA, il suo percorso, condiviso in termini prognostici sia dal National Hurricane Center di Miami che dall’ECMWF, lo porterà a sfiorare tutta la costa degli Stati Uniti, lambendo più da vicino gli stati più a nord, per poi attraversare le isole canadesi, presumibilmente nella forma di Ciclone Extratropicale. Non sarà comunque un bell’andare, ma non sarà un uragano. Arthur ha raggiunto tra giovedì e venerdì l’intensità 2 della scala di riferimento, per poi tornare ad intensità 1 e iniziare il percorso verso il dissolvimento.

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Sicché, la ‘siccità’ di uragani sul territorio USA continua, sin qui in ottimo accordo con le previsioni diramate dalla NOAA ad inizio stagione, che annunciavano una stagione di scarsa attività in Atlantico e di attività più sostenuta nel Pacifico.

Comunque, anche il fatto che il primo evento, tra l’altro non andato oltre l’intensità 2 sia arrivato a stagione inoltrata è di per sé una notizia. C’è di mezzo molto probabilmente El Niño, che sta cercando di venir fuori dalle acque del Pacifico in questi ultimi mesi. Come accennato appena un paio di giorni fa, infatti, le condizioni di ENSO positivo, cioè El Niño, portano con sé una teleconnessione di scarsa attività degli uragani atlantici. Pare che il discorso funzioni, sebbene solo l’anno scorso, per esempio, con assolute condizioni di neutralità, ci sia stata la stagione più fiacca che si sia vista da decenni, a riprova che tempo e clima (gli uragani sono il tempo, l’ENSO è il clima), fanno più che altro i loro comodi ;-).

Per parte nostra, che occupiamo l’altra sponda dell’Oceano Atlantico, l’interesse per questi eventi è puramente tecnico, perché le stagioni ad elevata densità di eventi sono un incubo per i modelli meteorologici. La grande quantità di energia in gioco nello spazio relativamente ristretto che occupa un uragano, infatti, può mandare letteralmente in tilt l’attendibilità dei modelli alla media scadenza e, fidatevi, per chi fa il mio mestiere tutto ciò non è per nulla divertente. Interessante magari, ma non divertente.

Comunque, non sarà questo il caso, almeno non dovrebbe 😉

NB: l’immagine in testa al post viene dalla ISS!

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Published inAttualità

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