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Quando il chilometro zero arriva per davvero

Forse ci risiamo, come avrete sicuramente letto o sentito, c’è un altro vulcano islandese pronto ad eruttare. Si tratta del Bardarbunga (per fortuna questa volta il nome è pronunciabile, sebbene con qualche difficoltà), il più grande di tutta l’isola, entrato in attività pre-eruttiva già da tempo. Ora le autorità islandesi hanno prima evacuato la zona e poi alzato al colore rosso, il massimo, il livello di allerta, dichiarando al contempo il divieto di sorvolo dell’area, ovviamente velivoli commerciali compresi.

Niente, almeno per ora, rispetto a quanto accadde 4 anni fa, con l’Eyjafjallajokull che espulse abbastanza ceneri e polveri vulcaniche in atmosfera da mettere a terra gli aeroplani di tutta Europa e quelli che dall’altra sponda dell’Atlantico vi erano diretti. Giusto per rinfrescare la memoria, qui la cronaca che facemmo in tempo reale dell’aruzione del 2010 (scusate l’orrida formattazione del post ma si tratta di roba vecchia).

All’epoca, tra i gravi disagi per lo stop imposto all’aviazione civile, si registrarono anche problemi in ordine agli approvvigionamenti alimentari. Sicché, dalle pagine di Meteoweb, apprendiamo la preoccupazione espressa dalla Coldiretti per le conseguenze delle attuali decisioni, che limitano alla sola area del vulcano la no-fly zone e di un eventuale aggravarsi della situazione. Si parla già di milioni di Euro di perdite a settimana per l’export alimentare italiano.

Strano però, mi sembrava di ricordare che Coldiretti fosse in prima linea per i consumi a chilometro zero, magari questa sarebbe la volta buona! Oppure no, magari sbaglio, magari il chilometro zero lo devono fare le merci altrui, per consentire alle nostre di fare tutta la strada necessaria a diffondere (ci mancherebbe!) il fascinoso made in Italy. Del resto, già qualche tempo fa, l’amico Fabio Spina ci aveva fatto riflettere su questa strana politica dei due pesi e due misure.

Vedremo, intanto registramo che quando il chilometro zero arriva per davvero piace molto meno. Nel frattempo, per non sbagliare, cominciamo ad esercitarci con la pronuncia…Bardarbunga, Bardarbunga, Bardarbunga…

Enjoy

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Published inAttualità

2 Comments

  1. Luigi Mariani

    Caro Guido, hai fatto davvero bene ad evidenziare la palese incoerenza esistente fra i diversi comunicati stampa della Coldiretti.
    Così facendo Coldiretti dimostra da anni di ignorare quella coerenza che a mio avviso costituisce il marchio di credibilità per un individuo o un’organizzazione e che una volta era particolarmente considerata, specie da parte degli agricoltori.
    La giustificazione di un tale comportamento sta a mio avviso nel fatto che per Coldiretti l’importante è il business in tutte le sue dimensioni, per cui che lo si faccia a km 0, in bicicletta, in camion o in aereo, poco importa.
    Segnalo infine che non cessa mai di impressionarmi lo spazio spropositato che i media (quotidiani, giornali radio e telegiornali) riservano a comunicati stampa tanto irti di contraddizioni, il che non va certo ad onore dei media stessi. Ciò anche alla luce del fatto che Coldiretti non è l’unica organizzazione agricola esistente in Italia ed anche le altre organizzazioni emettono comunicati stampa su argomenti analoghi a quelli trattati da Coldiretti ma con livelli di serietà e coerenza spesso nettamente più elevati.

  2. stefano piccinini

    Tempo fa erano apparsi, mi sembta sullo stesso quotidiano, due articoli che da una parte elogiavano il km 0, dall’altra esultava per l’aumento dell’export dei vini italiani nel mondo! niente di nuovo sotto il sole (che in combutta con i vulcani continua nel frattempo a cambiare il clima sulla terra……)

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