Salta al contenuto

La Meteo-Fantascienza

Il climatologo fiorentino Giampiero Maracchi, in un’intervista rilasciata a lanazione.it il 19/10/2014, ha fornito delle informazioni di interesse davvero straordinario in merito ai cambiamenti climatici recenti; in tale intervista si legge infatti:

“Le cosiddette ‘bombe d’acqua’. In sostanza arrivano masse d’aria calde dall’Oceano Atlantico con tantissimo vapore d’acqua e originano fenomeni come quelli avvenuti a Genova e in Maremma. Rispetto agli anni Sessanta-Novanta questi fenomeni «sono aumentati del 900 per cento»”.

Da vari anni a questa parte Maracchi ha sostenuto la tesi di una triplicazione dell’intensità delle piogge in Toscana, tesi della quale ho avuto più volte occasione di dimostrare la totale infondatezza. Azzardare però una decuplicazione dell’entità di un qualche fenomeno naturale era cosa che però non si era ancora mai vista. Dato che alla fine ciò che conta sono i numeri, cerchiamo di riflettere su qualche semplicissimo esempio quantitativo.

Consideriamo due indicatori per gli eventi pluviometrici estremi: a) il massimo annuo di pioggia in 1 giorno – un indicatore dell’entità – b) il numero annuo di giorni con oltre 50 mm di pioggia – un indicatore della frequenza –. I dati utilizzati sono quelli di Pisa, ricavati dall’archivio del Servizio Idrologico regionale della Toscana.

La media dei massimi giornalieri per il periodo 1961-2000 è di 81 mm; decuplicando si otterrebbe una media superiore a 800 che farebbe di Pisa una località continuamente soggetta ad inondazioni bibliche. La media reale 2001-2014 è di 73 mm, quindi addirittura inferiore a quella della fase precedente.

Visto che con l’entità il discorso non è nemmeno plausibile, proviamo allora a fare una verifica con la frequenza. Il numero medio di giorni con oltre 50 mm nel periodo 1961-2000 è stato di 1,9 cui è corrisposto un apporto pluviometrico medio di 139 mm all’anno; decuplicando avremo una media di 19 giorni con un corrispondente afflusso di quasi 2800 mm. Pisa avrebbe così avuto negli anni Duemila una piovosità annua di almeno 3500 mm che la porrebbe nettamente al di sopra pure delle più piovose località apuane. La media reale 2001-2014 è di 1,6 giorni con un apporto medio di 107 mm; anche in questo caso una leggera diminuzione invece di un eccezionale aumento.

In sintesi, visto che pare impossibile impedire il diffondersi di notizie come quelle in oggetto, sarebbe almeno necessario che i loro titoli fossero preceduti dalla dizione “argomenti di meteo-fantascienza”.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inAttualità

5 Comments

  1. Maurizio Zuccherini

    Mi permetto di inserirmi in questa discussione (non so dove altro andare per farlo…) per segnalare un’articolo che ho trovato oggi su un sito estero su cui vorrei conoscere le opinioni della redazione:
    “THE debate about climate change is finished – because it has been categorically proved NOT to exist, one of the world’s leading meteorologists has claimed.
    John Coleman, who co-founded the Weather Channel, shocked academics by insisting the theory of man-made climate change was no longer scientifically credible.
    Instead, what ‘little evidence’ there is for rising global temperatures points to a ‘natural phenomenon’ within a developing eco-system.
    In an open letter attacking the Intergovernmental Panel on Climate Change, he wrote: “The ocean is not rising significantly.
    “The polar ice is increasing, not melting away. Polar Bears are increasing in number.
    “Heat waves have actually diminished, not increased. There is not an uptick in the number or strength of storms (in fact storms are diminishing).
    “I have studied this topic seriously for years. It has become a political and environment agenda item, but the science is not valid.”
    Mr Coleman said he based many of his views on the findings of the NIPCC, a non-governmental international body of scientists aimed at offering an ‘independent second opinion of the evidence reviewed by the IPCC.’
    He added: “There is no significant man-made global warming at this time, there has been none in the past and there is no reason to fear any in the future.
    “Efforts to prove the theory that carbon dioxide is a significant greenhouse gas and pollutant causing significant warming or weather effects have failed.
    “There has been no warming over 18 years.”……

    • Beh, di sicuro non ha fatto sconti. Dice molte cose vere, alcune opinabili e alcune soggette a diverse possibili interpretazioni. Comunque con buona pace di quanti pensano che questo sia un covo di negazionisti, eviterei come suggerisce invece lui di gettare via il bambino con l’acqua sporca, altrimenti si cade nello stesso errore di chi vede l’AGW anche nella propria ombra.
      Che poi il dibattito si stia esaurendo è vero, ma la ragione è soprattutto politica, e di qui a tre giorni, con il vertice UE chiuso per esempio, ne sapremo un po’ di più.
      gg

    • Maurizio Zuccherini

      Grazie della risposta, Guido.

  2. carlo

    Premetto che anch’io ritengo l’incremento del 900% dei fenomeni pura fantascienza, quindi approvo la sostanza dell’articolo di Pinna, solo penso che sarebbe interessante confrontare negli annali pluviometrici più che i massimi annuali giornalieri, quelli delle piogge di breve durata (< 1 ora) o della durata di 1 o, al massimo, 3 ore.

    • max

      sono d’accordo con carlo e forse bisognerebbe capire l’intensità delle piogge di una due o tre ore più che la media giornaliera e poi capire la capacità di deflusso oraria e raffrontarla dagli anni 60 ad oggi!!! cm è chiaro che certi personaggi ci stanno marciando sopra e molti vanno dietro la massa senza ragionarci per niente!! mi piace questo sito complimenti!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »