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Sbagliando s’impara…

Con il post di oggi torniamo sull’argomento dell’outlook di un paio di settimane fa. Questo aggiornamento si è reso necessario per correggere un errore che ho commesso nell’inserimento dei dati di inizializzazione per il calcolo dell’indice IZE e, conseguentemente, ha avuto un impatto sulla prognosi dell’indice AO da esso derivato. Nell’assumermi la responsabilità dell’errore chiedo scusa a tutti i gentili lettori a prescindere dal risultato finale che il nostro esercizio di previsione potrà avere. In buona sostanza l’errore riguarda la mancata modifica della fase utilizzata per il calcolo dell’indice IZE, un parametro rimasto al valore dello scorso inverno.

Detto questo possiamo anche dire che l’omissione non comporta alcuna variazione nell’andamento complessivo, a parte il segno, di quanto precedentemente calcolato e pubblicato nell’outlook. Alla curva dell’indice AO calcolato su base dati IZE del mese di ottobre scorso ho aggiunto, per una migliore analisi tecnica, anche la curva della previsione dell’indice AO su base IZE ricalcolato sulla base dei dati AO realmente osservati. Ai link che seguono, per facilitarvi il confronto, trovate inoltre i grafici previsti inizialmente e affetti da errore (IZEAO).

Al momento l’indice di correlazione “r” tra l’indice IZE calcolato ad ottobre e l’indice AO osservato è di 0,98 (al netto del segno), ma è ovvio che i dati osservati sono ancora davvero troppo pochi.

Previsione_indice_AO_su_bae_IZE

 

A seguito della correzione dell’indice IZE, le elaborazioni di prognosi decadale elaborate nello scorso outlook non presentano sostanziali variazioni se non per il corrente mese che comunque rimane in linea con quanto già scritto nell’outlook. Qui di seguito la rielaborazione. Si ricorda che tale prognosi è frutto di una ricerca al momento sperimentale e quindi è suscettibile di sensibili variazioni e/o errori.

1^ decade di dicembre
Nel corso del periodo collocabile attorno alla prima decade del mese e in particolare verso la fine del periodo si prevede che la circolazione possa assumere una caratteristica maggiormente meridiana dalle caratteristiche fredde dovuti a tentativi di elevazione dell’alta delle Azzorre verso l’atlantico settentrionale soggetta a tilting a causa del sostenuto flusso zonale alle alte latitudini. E’ attesa un’anomalia positiva di geopotenziale sull’Europa nord-orientale ed in parte sull’Europa orientale e l’area scandinava. Come detto in relazione alla suddetta provenienza della massa d’aria è lecito attendersi un abbassamento termico in particolare riferimento alle regioni settentrionali.

2^ decade di dicembre
Nel corso del periodo collocabile attorno alla seconda decade del mese, probabilmente a partire dalla seconda parte, è attesa una ripresa del flusso zonale passante sull’Europa centro-occidentale. L’Italia settentrionale sembra essere maggiormente coinvolta dal passaggio dei sistemi frontali in transito sull’Europa centrale. Sarà presente un’area con geopotenziale positivo ad ovest della Groenlandia e sul medio-atlantico, dovrebbero confermarsi anche le anomalie già descritte per la prima decade. Il lobo principale del vortice polare è previsto insistere tra la Siberia centrale e orientale.

3^ decade di dicembre
Nel corso del periodo collocabile attorno alla terza decade del mese potrebbe svilupparsi un parziale blocco al flusso occidentale atlantico a causa di un aumento del geopotenziale tra l’Europa sud-occidentale e l’Europa nord-orientale. In questo contesto potrebbero attivarsi correnti fredde dall’Europa orientale con obiettivo principale le regioni meridionali. Il campo termico dovrebbe risultare moderatamente sottomedia in tutte le regioni.

Si viene confermando nei fatti l’impianto di circolazione che è stato previsto nell’outlook che qui riporto: “…Possiamo ulteriormente affermare che la posizione assunta del centro di massa risulta poco favorevole ad alimentare la seconda onda in maniera sostanziale ed incisiva nei confronti dello stesso vortice polare stratosferico. Contrariamente, come tra l’altro già precedentemente scritto, risulta ben alimentata la prima onda ma la posizione del centro di massa indica un suo più favorevole scivolamento verso l’area canadese.” Rimandiamo a successivi articoli le verifiche tecniche secondo i dati di rianalisi che via via si otterranno.

Da segnalare che l’approfondimento del vortice polare sull’intera colonna previsto per i prossimi giorni sarà fondamentale per la ripresa dell’attività d’onda e dei flussi di calore. Nel grafico dell’attività d’onda su base IZE, proposto nel precedente outlook, si prevede lo sviluppo di un’attività d’onda principale proprio negli ultimi giorni di dicembre. Questa dovrebbe essere causa di un warming stratosferico che comunque per la sua valutazione e/o classificazione si rimanda ad un successivo outlook. Ad oggi si può constatare la mancanza di anomalie positive di geopotenziale sul Pacifico da inizio novembre e sostituite da anomalie negative. Sul lato atlantico invece è presente un’anomalia positiva lungo la storm track.

Sulla base delle attuali esigue disponibilità di dati e secondo letteratura l’eventuale insorgere di un evento di tipo MMW potrebbe avere maggiori possibilità di realizzazione nella forma displacement. Se così dovesse configurarsi riporto quanto espresso nell’outlook: “…Comunque a seguito degli eventi d’onda potranno prodursi anche intensi warming stratosferici con innesco sul lato Indiano o Indonesiano ma si ritiene, vista la disposizione del vortice già descritta, che gli stessi warming possano essere deviati verso l’area aleutinico-canadese o forse produrre un displacement del vortice stesso. Comunque, vista la peculiarità della situazione, mi riservo nei prossimi outlook l’approfondimento dell’argomento.

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