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Un paragone al giorno toglie l’AGW di torno

Dal meeting 2014 dell’AGU, un poster (e una figura, qui sopra) che chiariscono piuttosto efficacemente quale sia la distanza sia in valore assoluto che concettuale tra le simulazioni climatiche e la realtà osservata. Il tema centrale del riscaldamento globale è infatti la quantificazione della sensibilità climatica, ovvero di quanto possa aumentare la temperatura del pianeta all’aumentare della concentrazione di gas serra.

Il paragone è abbastanza spietato e i dati scaturiscono dalla più recente letteratura in materia di sensibilità climatica, ricerca che sta cercando di tener conto delle osservazioni più aggiornate. Non siamo di fronte a una novità, nel senso che la ricerca più datata aveva buon gioco per la disponibilità di dati che continuavano a mostrare un aumento delle temperature, ergo, l’equazione più CO2 più calore reggeva. Ora che questo non accade più stiamo assistendo ad un aggiustamento al ribasso.

Non credo tuttavia che si sia in effetti compreso quale sia la relazione tra anidride carbonica e temperatura, per la semplice ragione che si continua a studiare il problema analizzando gli effetti e non le cause delle variazioni dello stato termico del pianeta. Un sistema che non è CO2 dipendente, ma che cela il suo segreto nella distribuzione della massa atmosferica, da cui poi deriva la distribuzione del calore.

Ciò non toglie che se con delle previsioni di sensibilità climatica elevata (molta CO2 uguale molto calore) c’era da mettersi le mani nei capelli rispetto al futuro, ora con le stime riviste al ribasso in modo significativo la storia sembra essere ben diversa, e quello del riscaldamento globale (antropico o meno che sia) torna ad essere quello che era, ovvero un non problema. Quando quelli che pensano di portare il destino del pianeta sulle spalle se ne accorgeranno sarà sempre troppo tardi.

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Published inAttualità

2 Comments

  1. flavio

    a proposito di “cela il suo segreto nella distribuzione della massa atmosferica” mi è venuta un’idea, certamente bislacca…ma in questi decenni che sta facendo la tropopausa?

    tra inverni nucleari, solfati, buchi dell’ozono, global warming e climate change sta ferma o cambia?
    e, se cambia, sale? scende? si indurisce? si rammollisce? aumenta o diminuisce di variabilità? etcetc
    …o magari ne sappiamo poco o niente…

  2. donato

    Non me ne voglia G. Guidi, ma la figura in testa al post merita, a mio giudizio, qualche considerazione in più dal punto di vista matematico.
    La figura mette a confronto le tendenze della variazione della temperatura globale derivanti dalle corse dei 108 modelli CMIP5 con quelli osservati. Il confronto è basato su due parametri statistici: il percentile della distribuzione degli output dei modelli (ordinate) e la lunghezza delle serie di dati presi in considerazione (ascisse). Partendo dal 2014 e procedendo a ritroso si nota che le tendenze misurate relative a serie di dati di temperatura di lunghezza inferiore a circa 40 anni sono tutti inferiori al 5° percentile (il 95% dei modelli individua un trend di variazione finale delle temperature globali superiore a quello misurato) e molte addirittura al 2,5° percentile (valore un po’ strano per un percentile, ma forse gli autori intendevano fare il verso al famigerato consenso di oltre il 97% all’ipotesi AGW 🙂 ).
    Fanno eccezione le serie di lunghezza inferiore a circa 15 anni e quelle di lunghezza superiore a circa 40 anni che rientrano nel 5° percentile (anche se di poco).
    La conclusione finale degli autori dello studio (che possono essere annoverati, giusto per fugare ogni dubbio di tipo ideologico, tra gli scettici) è che le formule matematiche (tali sono, in ultima analisi, i modelli) utilizzate per individuare il trend delle temperature globali al 2014, non funzionano in quanto la stragrande maggioranza di esse fornisce risultati troppo distanti dalle misurazioni effettive. In ultima analisi i modelli accoppiati oceano-atmosfera non riescono a simulare il parametro più inflazionato per caratterizzare il clima terrestre: la tendenza con cui varia la temperatura globale.
    Ciao, Donato.

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