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Parolai del clima

Avete avuto caldo? O magari freddo? Vi siete stupiti di più per la neve a Lampedusa della fine dell’anno o per i 26°C di Cuneo di pochi giorni dopo? Nessun problema, sarebbe stato sbagliato farlo in entrambi i casi. Si chiamano tramontana la prima e Foehn il secondo e arrivano per una ragione: siamo in inverno.

Certo, con la notizia diffusa dal corriere appena qualche giorno fa ci sta meglio il secondo, il vento di caduta caldo e secco che corre giù per le valli e scalda colli e pianure. Cambiamenti climatici: ora l’ulivo si coltiva in Valtellina. Tanto caldo, troppo, le piante del sud si spostano a nord. E con che velocità poi, meno male che c’è la TAV, altrimenti come costruire una filiera decente ad appena due inverni dall’ultimo nevone?

La notizia buona, che nell’articolo non c’è, è che almeno forse quest’anno un po’ d’olio ci sarà grazie alla Valtellina, visto che nel resto d’Italia l’abbondante piovosità estiva del Paese che starebbe andando verso la desertificaz… ehm, tropicalizzaz… no, pardon verso un clima impazzito ha quasi azzerato la produzione. E meno male che almeno nei commenti c’è un minimo di realismo. Comunque, Luigi Mariani, ha come sempre efficacemente sintetizzato: “Sul versante sud della Valtellina, fuori dall’inversione termica del fondovalle, l’olivo si può fare da sempre, stanti due problemi:

  1. Un rischio climatico che ti stecchisce le piante una volta ogni 10 o 20 anni (tenete conto che l’olivo muore a -9°C)
  2. Il massimo precipitativo che cade in estate -> che qualità farà mai una pianta mediterranea che brama siccità estiva?

Morale, se chiedi alla gente che vive lì o che queste cose le studia, non c’è proprio niente di nuovo. Se lo chiedi (ma chi glie lo ha chiesto?) al corriere la colpa è tutta del clima che cambia. E nulla può la vista in bella mostra di teneri virgulti di olivo (speriamo bene per il freddo del futuro prossimo) su terrazzamenti vecchi di secoli.

Attenzione però, perché l’Italia in effetti bolle, almeno così dice il CNR. E dice anche che frana, smotta e si alluviona mietendo vittime, naturalmente per le stesse ragioni che portano al bollore e alle gite in montagna degli olivi. Cioè perché il 2014 pare sia stato caldo come mai nonostante, riporto fedelmente, non ci sia stato El Niño, che notoriamente scalda praticamente tutto. Sbagliato,  El Niño c’è stato e c’è ancora, ma, siccome c’è da sempre, dobbiamo far finta che non sia così :-).

 

 

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