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Sei scettico? Don’t follow the money

Attenzione perché è importante: un ingegnere aerospaziale se vuol parlare di clima, magari concentrandosi sul contributo del Sole alle sue dinamiche, lo deve fare gratis.

L’astrofisico, nella fattispecie, è Wei-Hock Soon (Willie Soon), noto scettico, ma anche ricercatore di punta dello Harvard-Smithsonian Astrophsycical Observatory, non esattamente una scuola serale.

Ora, accade che Soon, pur nel contesto di un sistema che predilige i finanziamenti privati per il mondo della ricerca quale è quello americano, abbia omesso di comunicare alle riviste scientifiche per cui ha pubblicato e in alcuni casi al suo stesso datore di lavoro, che la sua attività di ricercatore è stata finanziata in larga misura e sembra anche molto generosamente dall’industria del petrolio. Quel mostro dalle molteplici teste che chissà perché nonostante la sua cattiveria ringraziamo ogni volta che accendiamo la luce o mettiamo il carburante nella nostra auto. Non è una bella cosa, innanzi tutto perché, ormai si sa, le big oil rappresentano i cattivi, anzi lo sono, quindi essendoci un mondo da salvare non si può stare in conbutta con chi lo vuole accoppare. E poi perché, vuoi o non vuoi, anche Soon è uno di noi, uno cioè che magari, se può, tende a far contento il suo datore di lavoro. Questi, da par suo, ci tiene a dimostrare che il riscaldamento globale antropico e il clima impazzito sono tutta una bufala, per cui se capita uno che ci capisce qualcosa e spiega al mondo che forse non sarà proprio così ma ci manca poco, non se lo lascia certo sfuggire. Così, Soon ha attirato (già da anni per la verità, ma i soldi delle big oil piacevano anche ad Harvard evidentemente) l’attenzione dei salvapianeta, tra tutti Greenpeace, che avvalendosi della legge sulla libera circolazione delle informazioni ha smascherato l’orrido complotto in cui uno lavora e l’altro paga. Tutto qui? Quasi, perché va detto comunque che regola vuole che eventuali conflitti di interesse di quel genere siano comunicati, per cui, se Soon ha omesso di farlo, ha sbagliato. Certo, nove su dieci non avrebbe potuto far ricerca ma cosa importa, lui non doveva mica salvare il mondo. A meno che la minaccia non sia un’altra e cioè quella magari meno pratica ma non meno grave, che vuole che la scienza lavori solo nella direzione preferita dal consenso. Già, perché va anche detta un’altra cosetta banale, e cioè che nessuno ha attaccato il lavoro di Soon nel merito, molti magari non sono d’accordo, ma le sue pubblicazioni sono lì, con tanto di timbro dei referi, che magari se fossero stati anche solo sfiorati dall’idea di un condizionamento ideologico avrebbero potuto negarne la pubblicazione e quindi, dopo, anche le citazioni, che risultano invece piuttosto numerose.

Nonostante ciò, dagli al negazionista e dagli pure alle big oil, come fa con dovizia di particolari anche questo articolo di Greenreport, uno tra i molti media italiani che hanno ripreso la faccenda. Leggiamo infatti che Soon, udite udite, avrebbe nell’ordine pronunciato al prezzo di molti dollari la sillaba le seguenti eretiche affermazioni: Gli orsi polari? Non sono minacciati (vero).  Il livello del mare? Un pericolo esagerato (0,6mt la stima IPCC per la fine di questo secolo tutta da accertare). La Co2? E’ una gran cosa per gli alberi (se ne nutrono). Il riscaldamento del pianeta? E’ causato dalla fluttuazione naturale dell’energia solare (ci sono migliaia di lavori non suoi che dicono la stessa cosa e ancora non gli si riesce a dare né torto né ragione).

Tutto qui? Sì, tutto qui. Yawn.

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Published inAttualità

11 Comments

  1. Claudio Costa

    Io nel mio piccolo continuo ad essere scettico e rilancio con questa: https://andthentheresphysics.wordpress.com/2013/05/26/is-otto-et-al-2013-just-simply-wrong/
    dove la sensibilità climatica è stimata in 1,3°C ….roba da ridere!
    e in questa http://www.distar.unina.it/it/vetrina-pubblicazioni/475-discussion-on-climate-oscillations-cmip5-general-circulation-models-versus-a-semi-empirical-harmonic-model-based-on-astronomical-cycles
    e ribatto con quest’altra: il 50% del riscaldamento che i catastrofisti hanno imputato all’uomo dipende invece da oscillazioni naturali.
    Ovviamente trattasi di pubblicazioni “peer review”

    • Claudio Costa

      Per chi non sapesse i catastrofisti climatici dell’IPCC stimano la sensibilità climatica, cioè l’aumento di T ad un raddoppio della concentrazione atmosferica di CO2, in 3° C, che è più del doppio di 1,3°C ….e i pecoroni a guardar farfallinomercalli!

  2. Claudio Costa

    @ Donato
    Ciao, diciamo che i gemelli mi hanno tenuto troppo impegnato ma vi ho sempre letto. già il Teo mi ha dato dei chiarimenti , non misurano la radiazione di ritorno ma calcolano il forcing. come fanno? non è chiaro per ora, perché le lunghezze d’onda del CO2 si accavallano al vapore acqueo

  3. Claudio Costa

    Ciao ragazzi, a proposito di scetticoni come il Soon segnalo a voi come già al Teo questo: http://www.sciencedaily.com/releases/2015/02/150225132103.htm bisogna guardarci bene dentro, di queste misurazioni ne hanno fatte già a miliardi,http://www.skepticalscience.com/translation.php?a=105&l=17 in queste hanno dimostrato che c’è un aumento della radiazione di ritorno ( pochino direi) però c’è! va beh, ma per essere significativa deve essere confrontata con la radiazione in entrata, e non lo fanno! mi spiego: se aumenta la radiazione in entrata ( ad es perché ci sono meno nuvole) aumenta anche la radiazione di ritorno, (o no?) ma non per causa dell’aumento del CO2, ma per l’equilibrio con l’entrata. Cosa ne pensate?

    • donato

      Ciao Claudio. Era un po’ che non ti leggevo, bentornato!
      Noto con piacere che il tuo piglio è sempre battagliero e ci poni subito una questione di non poco conto. Ci sentiremo dopo aver guardato bene “dentro” 🙂
      Ciao, Donato.

  4. carlo

    ….manca pochissimo tempo alla notizia secondo cui Babbo Natale non porterà più regali perché la slitta che li trasporta, per colpa dell’AGW, non avrà più la materia prima che ne permette lo scivolamento…

  5. Mario

    È veramente un susseguirsi di tali assurdità da far venire dei dubbi sull’intelligenza della razza umana.

    • simone

      dubbi? sicuramente vi sono degli individui che spiccano per intelligenza (da non confondersi col pensiero razionale), ma nella media la specie umana è poca cosa. in realtà ho più rispetto per gli elefanti: parlano meno e sanno aspettare.

    • Questa é veramente troppo bella!
      Grazie di cuore.
      gg

  6. stefano

    Anni fa, al tempo del Cile di Pinochet, circolava questa storiella.
    Allo zoo di Roma un orso delle Ande riesce a catturare un bambino e portarlo all’interno della gabbia. Tra le urla dei presenti, un giovane entra nella gabbia, lotta con l’orso riportando gravi ferite e libera il bambino. Un giornalista dell’Unità, presente, lo intervista. Il giovane gli racconta che è un operaio, al momento disoccupato, iscritto al sindacato…….CISNAL. Il giorno dopo il giornale titola “Giovane picchiatore fascista toglie il cibo dalla bocca di un povero profugo cileno”. Purtroppo ancora in Italia e, per certi casi come la discussione sui cambiamenti climatici, non si giudica cosa si fa o si dice, ma chi è che lo fa e lo dice.

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